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I.B.L. Indice di Biodiversità Lichenica - SIRA

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INDICE DI BIODIVERSITÀ LICHENICA<br />

2) per ogni stazione è possibile calcolare un vettore con la frequenza me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> ogni specie<br />

su tutti i rilievi della stazione (e quin<strong>di</strong> senza tenere conto dell’esposizione).<br />

La scelta se utilizzare dati <strong>di</strong> tipo 1) o <strong>di</strong> tipo 2) va lasciata all’operatore: essenzialmente i<br />

primi vanno utilizzati in tutti i casi in cui si ritiene che l’esposizione sia un fattore importante<br />

ai fini dello scopo del lavoro. In ogni caso, comunque, i dati consistono in una matrice<br />

delle specie e delle loro frequenze me<strong>di</strong>e. Queste matrici si prestano ai seguenti tipi <strong>di</strong><br />

analisi:<br />

- un’analisi multivariata (classificazione ed or<strong>di</strong>namento) può essere effettuata come nel<br />

caso trattato nel paragrafo precedente. In questo caso la classificazione permette <strong>di</strong> ottenere<br />

stazioni con florule simili, e gruppi <strong>di</strong> specie con simile <strong>di</strong>stribuzione congiunta<br />

nelle stazioni; gli or<strong>di</strong>namenti permettono <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare gra<strong>di</strong>enti <strong>di</strong> variazione floristica,<br />

eventualmente correlabili a variazioni <strong>di</strong> alcuni importanti parametri ambientali (clima,<br />

inquinamento, eutrofizzazione, ecc.);<br />

- i dati <strong>di</strong> frequenza me<strong>di</strong>a delle singole specie possono venire utilizzati per redarre delle<br />

carte <strong>di</strong>stribuzionali delle specie nell’ambito dell’area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, seguendo le stesse procedure<br />

adottate per cartografare i valori <strong>di</strong> Bio<strong>di</strong>versità <strong>Lichenica</strong>;<br />

- è possibile interpretare per via in<strong>di</strong>retta l’ecologia <strong>di</strong> ciascuna stazione utilizzando gli in<strong>di</strong>ci<br />

ecologici attribuiti a ciascuna specie. Questi dati possono venire utilmente impiegati<br />

sia a scopi cartografici (ad es. carta dell’eutrofizzazione, carta dell’aci<strong>di</strong>tà), sia per l’interpretazione<br />

degli eventuali or<strong>di</strong>namenti <strong>di</strong> cui al punto 1.<br />

3.6.5 In<strong>di</strong>ci Ecologici<br />

Gli in<strong>di</strong>ci ecologici,che più correttamente dovrebbero venir chiamati “valori in<strong>di</strong>catori ecologici”<br />

(ecological in<strong>di</strong>cator values), sono delle espressioni numeriche dell’ampiezza ecologica<br />

<strong>di</strong> una data specie rispetto ad un dato fattore ecologico. Essi possono venir espressi da<br />

un solo numero, che esprime l’optimum ecologico <strong>di</strong> una specie, o da più numeri su una<br />

scala or<strong>di</strong>nale, che allora in<strong>di</strong>cano il suo spettro <strong>di</strong> tolleranza ecologica. In<strong>di</strong>ci ecologici del<br />

primo tipo sono stati proposti per i licheni dell’Europa Centrale da Wirth (1991), mentre<br />

in<strong>di</strong>ci del secondo tipo sono <strong>di</strong>sponibili per tutte le specie <strong>di</strong> licheni d’Italia nel sistema informativo<br />

ITALIC (Nimis, 2000) consultabile in rete all’in<strong>di</strong>rizzo http://dbiodbs.univ.trieste.it/<br />

L’uso degli in<strong>di</strong>ci ecologici non deve mai avvenire in maniera acritica: in particolare è<br />

sconsigliato utilizzare degli in<strong>di</strong>ci in aree climaticamente e floristicamente molto <strong>di</strong>verse<br />

da quelle per cui essi sono stati originariamente elaborati. Essi, tuttavia, possono fornire<br />

utili informazioni per interpretare l’influsso <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi parametri ecologici sulle variazioni<br />

composizionali della vegetazione lichenica. ITALIC fornisce quattro in<strong>di</strong>ci ecologici<br />

principali:<br />

1) <strong>In<strong>di</strong>ce</strong> del pH del substrato (5 stati): 1 - Substrato molto acido (es: scorza <strong>di</strong> conifera<br />

non eutrofizzata), 2 - Substrato subacido (es: scorza <strong>di</strong> Quercus petraea), 3 - Substrato<br />

subneutro (es: scorza <strong>di</strong> Pioppo), 4 - Substrato leggermente basico (es. scorza <strong>di</strong> Sambuco),<br />

5 - Substrato basico (es: scorza con forti depositi <strong>di</strong> polveri calcaree);<br />

2) <strong>In<strong>di</strong>ce</strong> <strong>di</strong> luce (5 stati):1 - In situazioni fortemente ombrose (foreste semprever<strong>di</strong> chiuse,<br />

imboccature <strong>di</strong> caverne), 2 - In situazioni ombreggiate (siti esposti a Nord in fitte foreste<br />

decidue),3 - In situazioni con luce <strong>di</strong>ffusa ma scarsa irra<strong>di</strong>azione solare <strong>di</strong>retta (esposizioni<br />

a nord in boschi aperti, su versanti non esposti a settentrione), 4 - In siti esposti all’irraggiamento<br />

solare <strong>di</strong>retto, ma non esposti a mezzogiorno salvo che a basse inclinazioni<br />

della superficie: ad es. superfici suborizzontali esposte al sole), 5 - In siti con alta irra<strong>di</strong>azione<br />

<strong>di</strong>retta (superfici fortemente inclinate esposte a Sud in zone aperte);<br />

3) <strong>In<strong>di</strong>ce</strong> <strong>di</strong> ari<strong>di</strong>tà (5 stati, inteso principalmente come in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà): 1 - Igrofiti (in

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