I.B.L. Indice di Biodiversità Lichenica - SIRA
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INDICE DI BIODIVERSITÀ LICHENICA<br />
L’approccio utilizzato comunemente per la trattazione dei dati <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità lichenica non<br />
si <strong>di</strong>scosta da un’impostazione statistica classica.<br />
La variabilità <strong>di</strong> un campione è l’intervallo all’interno del quale variano le misure rilevate<br />
ed è quin<strong>di</strong> compreso tra il valore più alto e quello più basso. La variabilità, se può essere<br />
un’informazione utile in alcuni tipi limitati <strong>di</strong> problematiche analizzate, è generalmente poco<br />
significativa per capire come realmente sia la <strong>di</strong>stribuzione dei dati all’interno del campione.<br />
Per questo e come valutazione della precisione dei campionamenti realizzati viene<br />
normalmente utilizzata anche la deviazione standard e l’intervallo <strong>di</strong> confidenza. La deviazione<br />
standard o scarto quadratico me<strong>di</strong>o, il cui simbolo è σ nel caso della popolazione e<br />
S nel caso <strong>di</strong> un campione da essa estratto, è la ra<strong>di</strong>ce quadrata della varianza,ed è una misura<br />
del quadrato della <strong>di</strong>stanza dei valori campionari dalla me<strong>di</strong>a.<br />
L’intervallo <strong>di</strong> confidenza è l’intervallo <strong>di</strong> valori entro cui ricade il 95% delle osservazioni.<br />
3.6.8 Geostatistica e analisi multivariata<br />
Nelle indagini che hanno per oggetto elementi biologici si ha tuttavia a che fare con attributi<br />
caratterizzati da elevata <strong>di</strong>spersione e sui quali agiscono, con <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> pressione,<br />
più fattori esterni. In alcuni stu<strong>di</strong> ambientali la strategia adottata per incrementare la<br />
precisione della stima si fonda sulla sud<strong>di</strong>visione del territorio in sub-regioni a variabilità<br />
presumibilmente più contenuta. In questo tipo <strong>di</strong> approccio non viene presa in considerazione<br />
la configurazione spaziale dei dati, e le valutazioni che occorre fare <strong>di</strong>ventano sempre<br />
più soggettive quanto più dettagliata è la scala d’osservazione e quanto più graduale è<br />
la variazione.<br />
Nella realtà, la bio<strong>di</strong>versità e tutti quei parametri che la accompagnano e ne sono causa<br />
ed in parte effetto, varia gradualmente e in modo continuo nello spazio geografico.<br />
I valori generalmente manifestano uno stretto legame con la <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> separazione tra<br />
le località <strong>di</strong> campionamento, presentando un’autocorrelazione spaziale che può essere<br />
trattata con la teoria delle variabili regionalizzate, e con le tecniche geostatistiche da essa<br />
derivate. Le variabili regionalizzate sono variabili casuali continue definite nello spazio<br />
geografico. Il loro valore in una data località viene stimato dal valore me<strong>di</strong>o locale,<br />
misurato in una piccola regione intorno al punto non campionato, e da una misura <strong>di</strong> variabilità<br />
spaziale, denominata semivarianza, che rappresenta la varianza dell’incremento<br />
quando le località <strong>di</strong> osservazione, prese a due a due, sono separate da una <strong>di</strong>stanza vettoriale.<br />
La geostatistica si basa sull’ipotesi <strong>di</strong> stazionarietà (ipotesi intrinseca), la quale<br />
postula che valore me<strong>di</strong>o e semivarianza siano finiti, che essi non <strong>di</strong>pendano dalla localizzazione<br />
geografica e che la semivarianza sia funzione della <strong>di</strong>stanza tra le località <strong>di</strong><br />
osservazione.<br />
La relazione tra semivarianza e vettore <strong>di</strong>stanza viene rappresentata nel variogramma.<br />
Quando l’ipotesi <strong>di</strong> stazionarietà è sod<strong>di</strong>sfatta, la semivarianza presenta prima un incremento<br />
al crescere del vettore <strong>di</strong>stanza, poi un valore costante.<br />
A questo punto è opportuno ricordare che l’attuale grande <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> pacchetti statistici<br />
permette elaborazioni <strong>di</strong> varia complessità, ma che molte <strong>di</strong> queste elaborazioni sono<br />
soggette alla verifica <strong>di</strong> alcune caratteristiche dei dati. In particolare, tutta la statistica<br />
definita “parametrica” necessita <strong>di</strong> dati che sod<strong>di</strong>sfino la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> “normalità”; tutte<br />
le elaborazioni <strong>di</strong> natura multivariata necessitano <strong>di</strong> un rapporto casi-variabili pari ad almeno<br />
5; l’interpolazione <strong>di</strong> dati utilizzando Kriging necessita del calcolo del semivariogramma,<br />
che non è valido sempre e comunque.