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LA CHIESA DI SAN MARCO “IN SYLVIS” - Istituto studi atellani

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della mano destra. Il problema delle fessurazioni di tipo strutturale, che<br />

stranamente ha interessato poco la Madonna delle Grazie posta sul pilastro<br />

ubicato tra la quinta e la sesta cappella di destra, sembra non essere stato risolto.<br />

Ancora oggi sono visibili grosse fessurazioni strutturali corrispondenti agli<br />

affreschi e che fanno parte della natura architettonica della chiesa, che sorge,<br />

probabilmente, su un punto di risalita dell’umidità, senza contare lo stato di<br />

abbandono in cui essi versavano sino a pochi anni fa.<br />

Sebbene sembra che, in questo caso, non sia stato necessario effettuare<br />

un’indagine che mirasse al corretto ripristino della tessitura degli affreschi in<br />

quanto evidenti rimaneggiamenti e mani diverse furono presenti durante<br />

l’esecuzione, il restauro è da considerare certamente tempestivo ed atto a frenare<br />

l’azione disgregante dei sali e non compromettere ulteriormente la lettura degli<br />

apparati pittorici.<br />

L’intervento di conservazione non è stato preceduto da campionature,<br />

eseguite su porzioni significative dei manufatti, in modo da verificare se le<br />

ipotesi formulate in fase di progettazione, relative alle modalità di intervento,<br />

potessero essere confermate da un’ispezione delle superfici da distanza<br />

ravvicinata. Lo stato fisico degli affreschi risultava, comunque, ulteriormente<br />

compromesso dalla sedimentazione di polveri inquinanti, dal fumo delle candele<br />

e da cause fisiche normali, che hanno reso i colori degli affreschi in toni più scuri<br />

rispetto alla loro tonalità originale.<br />

L’unico affresco che presentava discrete condizioni era il primo descritto<br />

nel capitolo terzo, che evidenziava un forte abbassamento dei toni dello strato<br />

pittorico dovuto al forte ingiallimento delle vernici e da un evidente deposito di<br />

polvere e sporco superficiale.<br />

Ciò è dovuto al fatto che questa si trova quasi all’ingresso della chiesa e,<br />

quindi, maggiormente soggetto al ricambio d’aria rispetto agli affreschi più<br />

all’interno dell’edificio.<br />

Una diversa valutazione, dunque, si propone invece per tutti gli altri<br />

affreschi, mentre per quanto riguarda gli apparati lapidei, il loro stato risulta<br />

buono.<br />

Osservando la facciata esterna della chiesa, inoltre, si nota un pessimo stato<br />

di conservazione con fessurazioni evidenti, caduta della pellicola pittorica,<br />

distacco degli strati superficiali degli affreschi inseriti, anche quello dentro la<br />

finta nicchia dove è presente la “Pietra di S. Marco”, dove risulta esservi<br />

accumulo di polvere inquinante scura che mette in risalto la necessità di<br />

rimuovere tutti i depositi carbonatosi e solfato-calcici presenti sulle superfici.<br />

Tre aspetti caratterizzano il comportamento degli affreschi esaminati sotto il<br />

profilo conservativo:<br />

1. i materiali costitutivi possiedono una porosità elevata che determina una<br />

situazione di aggredibilità dei materiali costituenti i dipinti;<br />

2. il dipinto murale è un sistema chimico fisico dinamico e si mantiene<br />

costantemente in rapporto con le strutture contigue (pareti adiacenti, terreno,<br />

coperture, ecc.), strutture che a loro volta non sono isolate ma costantemente<br />

coinvolte in un complesso di fenomenologie di tipo chimico, fisico e biologico;<br />

3. il microclima a contatto con i dipinti murali della Chiesa di San Marco<br />

della Selvetella non consente quasi mai un controllo autonomo.<br />

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