Cardiologia negli Ospedali n° 191 Gennaio / Febbraio 2013 - Anmco
Cardiologia negli Ospedali n° 191 Gennaio / Febbraio 2013 - Anmco
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F ORUM<br />
esami tecnologici sofisticati come gli<br />
attuali. Ecco perché Prati e Fontanili<br />
nel volume “Nostalgie dei Baroni”<br />
affermano che…con l’avvento della<br />
diagnostica tecnologica, l’occhio clinico<br />
cede il passo a quello strumentale, ma<br />
il cervello rimane quello di un medico<br />
diverso, un medico di talento, un medico<br />
carismatico.<br />
Tuttavia i progressi diagnostici e<br />
terapeutici degli ultimi anni hanno<br />
favorito un netto miglioramento<br />
della valutazione dei pazienti e una<br />
maggiore comprensione dell’eziologia<br />
e della fisiopatologia di molte<br />
malattie, ma, anche utilizzando le<br />
indagini più sofisticate, non siamo<br />
in grado di definire con elevata<br />
probabilità la comparsa di un infarto<br />
del miocardio nemmeno in un<br />
paziente con malattia coronarica<br />
nota. Del resto l’utilità relativa anche<br />
di costosi, noiosi e a volte dolorosi e<br />
persino rischiosi strumenti diagnostici,<br />
è sempre in rapporto con quella che<br />
il reverendo Bayes definì molti anni fa<br />
“la probabilità pretest di malattia”.<br />
In un’epoca come l’attuale di un<br />
esagerato consumismo sanitario<br />
e di linee guida con un’affollata<br />
esecuzione di esami strumentali e di<br />
laboratorio, sospettare clinicamente<br />
e correttamente una malattia<br />
cardiovascolare permette di escludere<br />
alcune indagini superflue con la<br />
definizione di un razionale iter<br />
diagnostico.<br />
Quello che stiamo vivendo è<br />
un momento esaltante per i<br />
pazienti ed i cardiologi<br />
Stare al passo con i tempi però<br />
significa accogliere il flusso<br />
d’informazioni provenienti dalla<br />
letteratura e imparare a utilizzare i<br />
Scardi S et al. Circulation 1999;100:777-777<br />
Scardi S et al. Circulation 1999;100:777-777<br />
Copyright © American Heart Association<br />
Copyright © American Heart Association<br />
Copyright © American Heart Association<br />
Scardi S et al. Circulation 1999;100:777-777<br />
risultati delle ricerche con criticità.<br />
Si tratta cioè di discriminare le<br />
informazioni senza tuffarsi ad<br />
esempio nel nuovo “diagnosticoterapeutico”<br />
proposto solo per fini di<br />
ricerca, attendendo invece risposte<br />
più definite da contributi successivi.<br />
Recentemente su NEJM (2012; 366:<br />
291), nella rubrica Time a change, è<br />
stato proposto un nuovo approccio<br />
alla sostituzione (ed io aggiungo)<br />
all’impianto di ICD, che prevede<br />
la valutazione medica completa,<br />
le preferenze del paziente, una<br />
task force multidisciplinare per<br />
gli aspetti clinici, etici e logistici<br />
per identificare quei pazienti che<br />
rischiano di non trarre beneficio<br />
dalla terapia. E sempre nello stesso<br />
fascicolo, per attenuare l’espansione<br />
48 | cardiologia <strong>negli</strong> <strong>Ospedali</strong> | centonovantuno<br />
delle indicazioni per questi dispositivi,<br />
Truog (NEJM 2012; 366: 581)<br />
suggerisce che l’evoluzione del<br />
rapporto medico - paziente deve<br />
essere guidata da decisione condivisa<br />
piuttosto che da paternalismo<br />
benevolo.<br />
Nonostante l’obiettivo raggiunto di<br />
un notevole prolungamento della vita<br />
media nel nostro Paese, la medicina è<br />
spesso accusata di essere “disumana”,<br />
mentre la collettività sente frustrate le<br />
proprie attese di salute e di benessere.<br />
È essenziale quindi rinsaldare il<br />
rapporto medico - paziente spesso<br />
incrinato da giornali, tecnologia,<br />
burocrazia e anche da alcuni errori<br />
dei medici.