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area aritmie: il bilancio di due anni di attività aneurismi dell ... - Anmco

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A ReA M AnAGeMenT & Q UALiTà<br />

In questo nuovo contesto lo snodo decisionale ruota<br />

intorno ad un concetto ineliminab<strong>il</strong>e: appropriatezza<br />

clinica, assistenziale ed organizzativa<br />

È qui che i Car<strong>di</strong>ologi ospedalieri, e quin<strong>di</strong> l’ANMCO che<br />

li rappresenta, possono svolgere un ruolo determinante<br />

già da tempo molto poco efficiente<br />

(ammesso che lo sia mai stato),<br />

poteva essere spesso anche ben più<br />

efficace, ed era innegab<strong>il</strong>mente<br />

troppo <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>oso. Il sistema ha<br />

retto per molti <strong>anni</strong> dando la velenosa<br />

sensazione che le risorse, al <strong>di</strong> la dei<br />

rituali, posticci, vigliacchi e fuorvianti<br />

sermoni sul risparmio, fossero <strong>di</strong><br />

fatto infinite perché finanziate con<br />

<strong>il</strong> debito pubblico. Oggi che la crisi<br />

è sistemica e non è più possib<strong>il</strong>e<br />

finanziarci chiedendo sol<strong>di</strong> in prestito<br />

(anche perché siamo ritenuti poco<br />

affidab<strong>il</strong>i come lo spread ci insegna)<br />

tocchiamo dolorosamente con mano<br />

che i sol<strong>di</strong> non ci sono veramente<br />

più per cui l’unica alternativa alla<br />

riduzione <strong>dell</strong>a copertura sanitaria<br />

è solo la razionalizzazione profonda<br />

e dolorosa <strong>di</strong> tutto <strong>il</strong> sistema<br />

cercando <strong>di</strong> mantenere o almeno<br />

proteggere (e questo non è affatto<br />

un rischio teorico) quello che<br />

buona parte del mondo ci invi<strong>di</strong>a:<br />

l’universalità del nostro SSN. Sono<br />

cioè definitivamente finiti i tempi<br />

<strong>dell</strong>e vacche (falsamente) grasse e <strong>di</strong><br />

tutto ciò che a questo era correlato e<br />

che forse, col senno <strong>di</strong> poi, avevamo<br />

erroneamente, <strong>il</strong>lusoriamente e<br />

semplicisticamente dato per normale<br />

ed immutab<strong>il</strong>e. Ad onor <strong>di</strong> cronaca<br />

in tutta questa storia forse in parecchi<br />

casi anche noi abbiamo avuto un<br />

po’ <strong>di</strong> responsab<strong>il</strong>ità in<strong>di</strong>retta.<br />

In realtà i sol<strong>di</strong> impegnati nella<br />

sanità sono pochi se rapportati<br />

al vecchio e moribondo mo<strong>dell</strong>o<br />

organizzativo ma non è detto che<br />

siano così pochi dopo una vera<br />

razionalizzazione del sistema ove <strong>il</strong><br />

concetto <strong>di</strong> razionalizzazione deve<br />

essere sinonimo <strong>di</strong> un termine che<br />

noi conosciamo bene: appropriatezza.<br />

L’appropriatezza (clinica che<br />

ben conosciamo ed organizzativa<br />

oggi altrettanto importante che<br />

forse ignoriamo o sottovalutiamo)<br />

dovrebbe essere lo zoccolo duro ed<br />

<strong>il</strong> limite invalicab<strong>il</strong>e (etico prima e<br />

professionale poi) del finanziamento<br />

sanitario (anche perché tutto ciò che<br />

non è appropriato è tecnicamente<br />

quello <strong>di</strong> cui tanto si parla in sanità:<br />

uno spreco).<br />

Sintomatologia<br />

Sono sin troppo evidenti i sintomi<br />

dovuti alla carenza <strong>di</strong> risorse<br />

ed all’inefficienza. Per onestà<br />

intellettuale, dovremmo però<br />

ammettere che parte degli sprechi e<br />

<strong>dell</strong>’inefficienza sono anche nostri;<br />

chi <strong>di</strong> noi infatti non ha mai indotto<br />

dei piccoli sprechi e <strong>dell</strong>e piccole<br />

inefficienze (che sommate alle<br />

piccole <strong>di</strong> tanti altri portano però a<br />

quelle immense che con<strong>di</strong>zionano poi<br />

<strong>il</strong> nostro stesso lavoro)? Consecutio<br />

logica <strong>di</strong> questo concetto è che tutti<br />

dobbiamo fare la nostra piccola<br />

o grande parte (possib<strong>il</strong>mente,<br />

20 | car<strong>di</strong>ologia negli Ospedali | centonovantuno<br />

come classico italico costume, senza<br />

aspettare che siano gli altri ad<br />

iniziare). Parlando <strong>di</strong> sintomi a questo<br />

punto è da metterne in evidenza uno<br />

un po’ sfumato, sottovalutato ma<br />

molto <strong>di</strong>ffuso ed ancor più insi<strong>di</strong>oso<br />

e denso <strong>di</strong> significati: <strong>il</strong> “malessere” che<br />

più o meno manifesto serpeggia e si<br />

<strong>di</strong>ffonde tra i me<strong>di</strong>ci e quin<strong>di</strong> anche<br />

tra i Car<strong>di</strong>ologi italiani. Anche in<br />

questo caso la genesi è multifattoriale<br />

ed <strong>il</strong> rischio elevato perché incide<br />

sulle emozioni e sui sentimenti e<br />

questi sui comportamenti: la paura<br />

<strong>di</strong> commettere errori con tutte le<br />

devastanti conseguenze, la crisi<br />

del rapporto me<strong>di</strong>co paziente, i<br />

cambiamenti inspiegati, l’incertezza e<br />

la scarsa comprensione del futuro, la<br />

<strong>di</strong>stanza abissale e la spesso irrisoria<br />

fiducia nelle istituzioni e nelle<br />

nostre amministrazioni, <strong>il</strong> vissuto<br />

<strong>di</strong> solitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> fronte ai problemi,<br />

ecc. Sottovalutare un sintomo è<br />

sempre un grave errore e in questo<br />

caso lo è ancora <strong>di</strong> più perché<br />

influisce inevitab<strong>il</strong>mente oltre che<br />

sui sentimenti anche sulle relazioni e<br />

sugli aspetti professionali. Su alcune<br />

cause non possiamo incidere ma su<br />

altre come la corretta informazione,<br />

la qualità <strong>dell</strong>e prestazioni, la<br />

sicurezza dei pazienti (e quin<strong>di</strong> anche<br />

la nostra protezione dagli errori) in<br />

realtà si può fare anche da soli e senza<br />

risorse molto più <strong>di</strong> quanto si creda.<br />

Terapia<br />

In realtà non è possib<strong>il</strong>e una<br />

terapia lessicalmente etiologica<br />

perché è impossib<strong>il</strong>e tornare alla<br />

situazione <strong>di</strong> partenza, poiché le<br />

risorse sono veramente finite e<br />

rischiano concretamente ad<strong>di</strong>rittura<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>minuire. La terapia però non

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