Il Cavaliere d'Africa, Ilaria Goffredo - Quelli di ZEd
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“Almeno lo tengono d’occhio!”<br />
pensai portando alla bocca una<br />
forchettata <strong>di</strong> spaghetti. Ora che ci<br />
pensavo avevo il vago ricordo <strong>di</strong><br />
averlo visto per terra prima che<br />
svenissi. Era stato Edward?<br />
Martina mi guardava impaziente,<br />
così le raccontai tutto. Mi ascoltò a<br />
bocca aperta, non aveva parole. E<br />
alla fine la canzonai per aver<br />
giu<strong>di</strong>cato Edward senza<br />
conoscerlo. Mi abbracciò senza<br />
<strong>di</strong>re niente. Avrei tanto voluto<br />
fumare, ma era meglio <strong>di</strong> no viste<br />
le mie con<strong>di</strong>zioni. Martina mi<br />
avvisò che per quella sera era<br />
prevista una passeggiata in città,<br />
ma dato che io non stavo bene, era<br />
stata rimandata al giorno seguente.<br />
Le luci si sarebbero spente a<br />
mezzanotte, era quasi ora e la mia<br />
amica decise <strong>di</strong> avviarsi alla nostra<br />
stanza. Io invece dovevo aspettare<br />
Edward.