Il Cavaliere d'Africa, Ilaria Goffredo - Quelli di ZEd
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Davis e saltava euforica intorno ad<br />
Annalia e Maria.<br />
«Jambo Mapenzi!» la salutai. Per<br />
tutta risposta corse a prendermi<br />
sottobraccio.<br />
«Ok, an<strong>di</strong>amo!» annunciò in tono<br />
solenne. <strong>Il</strong> suo italiano era<br />
veramente molto accentato.<br />
Usciti dal portone ci trovammo in<br />
una strada larga e sterrata con<br />
palme sui lati; la terra era chiara,<br />
quasi rossa. Qua e la c’erano ville<br />
<strong>di</strong> ricconi stranieri. Dopo trecento<br />
metri in cui mi riempii i pie<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
terreno, uscimmo in una strada<br />
asfaltata dove le vecchie macchine<br />
e i tuk tuk (veicoli a tre ruote usati<br />
per il trasporto <strong>di</strong> turisti)<br />
sfrecciavano a velocità folle. Per<br />
attraversare la strada bisognava<br />
correre al momento giusto. Dopo<br />
la corsa mi girò leggermente la<br />
testa ma mi passò subito. A sinistra<br />
su quella strada si vedevano solo