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LE ADOZIONI: tanti bambini, ma troppo difficili le ... - Campo de'fiori

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20<br />

di<br />

Giuseppe Ferone<br />

Durante questo<br />

periodo di festività<br />

natalizie <strong>le</strong>ggendo<br />

il testo sacro dei<br />

cristiani, la Bibbia, quella<br />

che tutti dovremmo<br />

avere nel<strong>le</strong> nostre case,<br />

e partecipando anche a<br />

diversi dibattiti, sono<br />

venuto a conoscenza di<br />

un aneddoto che, o con<br />

gli anni era caduto nel dimenticatoio oppure,<br />

lo ammetto, ignoravo totalmente.<br />

E’ uno di quegli aneddoti che ti lascia pensare<br />

per ore quando sei da solo e non sai<br />

cosa fare. Curioso, interessante, <strong>ma</strong><strong>le</strong>dettamente<br />

giusto e veritiero. Una di quel<strong>le</strong><br />

scoperte che ti fa capire quanto fino ad ora<br />

sei stato un ignorante.<br />

Nell’Antico Testamento, infatti, diversi apostoli<br />

nel raccontare l’episodio cristiano<br />

della Natività , che per capirci sarebbe<br />

quella che noi comuni mortali ogni anno<br />

dall’8 dicembre al 6 di gennaio ci cimentiamo<br />

a raffigurare attraverso il nostro<br />

caro presepe, evidenziano il fatto che <strong>le</strong><br />

prime persone a venire a conoscenza della<br />

nascita di Gesù, il Messia, furono i pastori.<br />

Già , quel<strong>le</strong> statuette raffiguranti i pastorelli<br />

che di solito nel nostro presepe poniamo<br />

accanto a dei batuffoli fatti con l’ovatta<br />

che dovrebbero rappresentare <strong>le</strong> pecore.<br />

Ma il punto non è questo. Il punto è un<br />

altro: perché il grande annuncio viene<br />

dato proprio ai pastorelli? Di tutte <strong>le</strong> persone<br />

e personaggi che c’erano su quella<br />

collinetta, su quella rocca, perché la notizia<br />

del secolo viene data a coloro che rappresentavano<br />

il più basso gradino della<br />

scala socia<strong>le</strong>? La classe povera. Perché ?<br />

Perché non ai Re Magi, che venivano da<br />

mete lontanissime e che per assistere alla<br />

nascita del figlio di Giuseppe e Maria percorsero<br />

chilometri e chilometri. Almeno<br />

loro erano nobili e portavano doni unici e<br />

preziosi come oro, incenso e mirra.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Ma la Bibbia parlava davvero di cene lussuose a base di pesce?<br />

UN NATA<strong>LE</strong> DA RE … MAGIO<br />

Perché i pastori pri<strong>ma</strong> di loro?<br />

Sono passati secoli e secoli da<br />

quell’episodio, eppure si è continuato,<br />

anno dopo anno, a<br />

ricordarlo così come ce lo<br />

hanno raccontato gli apostoli<br />

nell’Antico Testamento. O<br />

almeno nella teoria. Ma nella<br />

pratica? Nella pratica vi dico<br />

solo che due o tre giorni pri<strong>ma</strong><br />

del 25 dicembre, in tutta Italia,<br />

i negozi dove c’è la fila più<br />

lunga sono <strong>le</strong> pescherie.<br />

Cozze, vongo<strong>le</strong>, gamberoni,<br />

scampi, <strong>ma</strong>zzancol<strong>le</strong>, astici,<br />

aragoste, totani e cala<strong>ma</strong>ri. Per<br />

una cena degna di un Re <strong>ma</strong>gio.<br />

Siamo diventati tutti Re <strong>ma</strong>gi? No. E’ proprio<br />

questo il bello. La falsità del Nata<strong>le</strong><br />

moderno. La grande truffa. Noi siamo tutti<br />

pastorelli. La classe socia<strong>le</strong> medio-bassa.<br />

Gente umi<strong>le</strong>, gente sincera, semplice e<br />

tradiziona<strong>le</strong>. Ma i pastorelli di una volta<br />

erano orgogliosi. Ne erano fieri di essere<br />

pastorelli. Nel presepe vediamo queste<br />

statuine con <strong>le</strong> guance arrossate dal vino<br />

casareccio fatto in casa, vediamo queste<br />

semplici persone orgogliose di sfoggiare <strong>le</strong><br />

loro pecore ingrassate pronte per essere<br />

<strong>ma</strong>ngiate. Fieri della loro vista.<br />

Consapevoli di non essere nessuno <strong>ma</strong><br />

contenti di esserci. Oggi invece siamo<br />

ugualmente dei pastorelli, <strong>ma</strong> facciamo a<br />

gara a chi sembra più un Re <strong>ma</strong>gio.<br />

Facciamo sacrifici non per <strong>ma</strong>ndare avanti<br />

la famiglia un altro mese, <strong>ma</strong> per riuscire<br />

a fare una sola cena a base di pesce fresco.<br />

I Re <strong>ma</strong>gi <strong>ma</strong>ngiano il cavia<strong>le</strong>? E noi<br />

piccoli emuli invece del<strong>le</strong> uova nere di storione<br />

compriamo <strong>le</strong> uova di qualche altro<br />

pesce per far vedere che anche noi possiamo.<br />

Possiamo cosa? Apparire.<br />

Se la Bibbia ci ha insegnato qualcosa, que-<br />

sta cosa è proprio la<br />

<strong>ma</strong>gia del Nata<strong>le</strong>. E se per<br />

anni abbiamo vissuto lo<br />

spirito del<strong>le</strong> festività natalizie<br />

come un qualcosa di<br />

unico e specia<strong>le</strong> questo è<br />

stato per merito del calore<br />

della famiglia. Non degli<br />

scampi. Se in un anno di<br />

fatiche il lavoro e la frenesia<br />

della vita di città non ci<br />

permette <strong>ma</strong>i di fare quattro<br />

chiacchiere a tavola tra<br />

parenti, il giorno di Nata<strong>le</strong><br />

è un giorno dedicato interamente<br />

a questo: alla<br />

riunione familiare.<br />

Si fa pace con i parenti con i quali si era in<br />

lite, si gioca insieme, si ride e si scherza.<br />

Ci si riunisce per far giocare assieme tutti<br />

i cuginetti, che <strong>ma</strong>gari durante l’anno non<br />

si vedono spesso. Questo è il vero Nata<strong>le</strong>.<br />

La semplicità . L’umiltà . Ecco perché proprio<br />

i pastorelli. Ecco perché loro sono<br />

stati i primi a venire a conoscenza della<br />

nascita del Messia.<br />

La tradizione del Nata<strong>le</strong>, il vero significato<br />

del Nata<strong>le</strong> non è una grande cena di vigilia<br />

a base di pesce o prelibatezze culinarie<br />

varie. E’ lo stare insieme e <strong>ma</strong>ngiare anche<br />

pane con <strong>le</strong> noci, pur di rivedere un parente<br />

lontano. Non sono i regali, non è il consumo.<br />

Non è neanche lo sfoggiare la casa<br />

più bella dove poterlo trascorrere.<br />

Quando si sta insieme durante <strong>le</strong> feste,<br />

con tutti i parenti, amici o persone a cui<br />

vogliamo bene, anche se solo per un<br />

secondo, pensiamo al<strong>le</strong> paro<strong>le</strong> della<br />

Bibbia. Pensiamo alla felicità data dalla<br />

semplicità e dall’umiltà . Quando finalmente<br />

cominceremo a vedere case più piene,<br />

famiglie più numerose e centri commerciali<br />

più vuoti, allora sarà davvero Nata<strong>le</strong>.

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