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LE ADOZIONI: tanti bambini, ma troppo difficili le ... - Campo de'fiori

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Giovanni Paolo II intervistato da Franco Bucarelli<br />

Franco Bucarelli con Benedetto XVI<br />

Cossiga insieme a Franco Bucarelli<br />

Arafat e Franco Bucarelli<br />

ho cominciato a seguire gli eventi in<br />

Vaticano, già all’epoca di Papa Giovanni<br />

XXIII, poi ho conosciuto Paolo VI, Albino<br />

Luciani, quand’era vescovo di Vittorio<br />

Veneto, pri<strong>ma</strong> di diventare Papa, poi il<br />

Pontefice polacco ed infine Benedetto XVI.<br />

Dopo avere lavorato in RAI, ben 28 anni,<br />

pri<strong>ma</strong> alla Radio e poi anche in TV, un<br />

giorno squillò il te<strong>le</strong>fono di casa mia. Mi<br />

dissero che Berlusconi vo<strong>le</strong>va parlarmi,<br />

<strong>ma</strong> io pensavo si trattasse di uno scherzo.<br />

Invece il direttore Arrigo Levi mi passò il<br />

Cavaliere. Mi disse che era un costante<br />

ascoltatore dei miei servizi alla RAI e mi<br />

offrì un posto da Capo Redattore ed inviato<br />

specia<strong>le</strong> presso la Te<strong>le</strong>visione sua che<br />

stava nascendo. Obbiettai che, all’epoca,<br />

ero distaccato dal Giorna<strong>le</strong> Radio al<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Quirina<strong>le</strong> e che da quattro anni seguivo il<br />

Presidente Cossiga, <strong>ma</strong> mi fu rivelato che<br />

il Capo dello Stato avallava quella richiesta<br />

e così entrai nell’attua<strong>le</strong> gruppo Mediaset.<br />

Cominciammo con un setti<strong>ma</strong>na<strong>le</strong> te<strong>le</strong>visivo<br />

che si chia<strong>ma</strong>va “ TV-TV”, poi “Dentro<br />

la notizia” ed infine “Cana<strong>le</strong> 5”. Quando<br />

intervistai in esclusiva mondia<strong>le</strong> Papa<br />

Wojtyla, Berlusconi mi dette un premio di<br />

dieci milioni. Ri<strong>ma</strong>si quattro anni a Video<br />

News. Ma Cossiga, verso la fine del suo<br />

settennato, mi rivol<strong>le</strong> al Quirina<strong>le</strong> e quindi<br />

rientrai in Rai, dopo quella bellissi<strong>ma</strong> esperienza<br />

di Cana<strong>le</strong> 5. Quando andai in pensione,<br />

poi, gli amici del Vaticano mi chiesero<br />

di tornare in quell’ambiente che conoscevo<br />

molto bene. Avevo intervistato quattro<br />

papi e Giovanni Paolo II era sulla via<br />

del tramonto. Il loro desiderio era che io<br />

potessi conoscere ed intervistare anche il<br />

prossimo Pontefice. Avevo fondata certezza<br />

che il successore sarebbe stato<br />

Joseph Ratzinger e, alla vigilia del<br />

Conclave, mi precipitai in Baviera, realizzando<br />

una biografia radiofonica del futuro<br />

Papa, insieme ai col<strong>le</strong>ghi della Radio<br />

Vaticana, in dodici puntate, per la qua<strong>le</strong><br />

intervistai addirittura il fratello del<br />

Pontefice tedesco, Don Georg, pri<strong>ma</strong> che<br />

venisse e<strong>le</strong>tto al soglio di Pietro. Quattro<br />

giorni dopo l’e<strong>le</strong>zione nella Cappella<br />

Sistina, presentai il cofanetto con <strong>le</strong> dodici<br />

puntate in un apposito CD. Benedetto XVI<br />

ri<strong>ma</strong>se stupito e da lì iniziò questo nostro<br />

rapporto cordia<strong>le</strong>. Dunque, sono cinque i<br />

Papi che ho incontrato ed intervistato,<br />

oltre a novantuno Capi di Stato, arabi, africani<br />

e dell’Est Europa. Ho girato i cinque<br />

continenti, ho visitato novantaquattro<br />

nazioni, imparando ad esprimermi in cinque<br />

lingue, che spesso mi consentono di<br />

fare conferenze anche all’estero.”<br />

Com’è il tuo rapporto con la fede,<br />

visto che hai conosciuto <strong>tanti</strong> capi<br />

religiosi, anche di altre fedi?<br />

“Sono profondamente religioso. Mi sono<br />

laureato in un’università americana evangelico-battista<br />

e mi è ri<strong>ma</strong>sta questa<br />

impronta. Credo nella forza della preghiera<br />

ed ho rispetto profondo per chi professa<br />

altre religioni. Non sopporto strutture<br />

che si sovrappongono alla Fede individua<strong>le</strong>.<br />

Sono per la purezza assoluta, perché la<br />

Chiesa siamo noi, tutta la comunità dei<br />

viventi.”<br />

Cosa pensi dei giovani giornalisti di<br />

oggi?<br />

“Penso che abbiano passione e tanta<br />

buona volontà <strong>ma</strong> non hanno una buona<br />

scuola. Le scuo<strong>le</strong> di giornalismo sono fabbriche<br />

di illusioni, perché una volta laureati<br />

non riescono a trovare lavoro. Gli<br />

“inviati speciali” non esistono più. Non ci<br />

sono scuo<strong>le</strong> di giornalismo dove si insegna<br />

come comportarsi durante situazioni <strong>difficili</strong>,<br />

come contrattare, come nascondere il<br />

<strong>ma</strong>teria<strong>le</strong> registrato senza farselo sequestrare<br />

dai regimi totalitari, come non farsi<br />

derubare negli alberghi e non farsi uccidere.<br />

Diversi miei col<strong>le</strong>ghi e col<strong>le</strong>ghe ci<br />

hanno rimesso la pel<strong>le</strong>, perché si sono<br />

fidati del loro autista. Occorre una lunga<br />

scuola ed esperienza per fare l’inviato specia<strong>le</strong>.<br />

Ci sono dei piccoli trucchi. I nostri<br />

te<strong>le</strong>giornali e quotidiani parlano solo di<br />

politica e questioni italiane. Io, invece,<br />

guardo i te<strong>le</strong>giornali di tutto il mondo perché<br />

mi piace essere infor<strong>ma</strong>to anche su<br />

quello che accade all’estero. Ti confesso il<br />

mio sogno: vorrei che si sviluppasse la cultura.<br />

La racco<strong>ma</strong>ndazione che faccio ai<br />

giovani è di imparare <strong>le</strong> lingue, soprattutto<br />

l’ing<strong>le</strong>se, siamo or<strong>ma</strong>i una comunità<br />

globa<strong>le</strong>. Specialmente per chi vuo<strong>le</strong> fare<br />

questo mestiere, perché quando viaggi e<br />

conosci la lingua sei padrone della situazione.<br />

In Italia, il vero giornalismo è<br />

morto. Lo ha ucciso il computer e la miopia<br />

degli editori dei grandi gruppi. Ai giovani<br />

consiglio di andare all’estero, dove la<br />

notizia ha ancora un valore. Qui è diventata<br />

solo merce di scambio o di ricatto.”<br />

Nella tua vita non ti sei fatto <strong>ma</strong>ncare<br />

nulla, <strong>ma</strong> hai un rimpianto?<br />

“Quello di non aver fatto il missionario. Io<br />

sento ancora questo bisogno di dare agli<br />

altri parte di quello che fortunatamente ho<br />

avuto, anche se guadagnato tante volte a<br />

rischio della vita. Oggi, nel mondo, più<br />

che <strong>ma</strong>i, c’è bisogno di aiutare milioni di<br />

persone, indigenti, <strong>ma</strong>lati, soli, e donare<br />

loro la Fede è un vero modo di essere cristiano.<br />

Forse, un giorno, a dispetto dei<br />

miei 80 anni, tornerò in quel<strong>le</strong> terre lontane<br />

dove per quella gente la sofferenza è<br />

pane quotidiano.”<br />

Quali sono i tuoi progetti?<br />

“Sto scrivendo un libro sul<strong>le</strong> mie esperienze<br />

in Medio Oriente, in cui racconterò<br />

molto dell’Islam, perché tanta gente ne<br />

parla a sproposito, <strong>ma</strong> non lo conosce.<br />

L’Islam non è una religione, è un modo di<br />

vivere. E’ una disciplina severa del cuore,<br />

della mente e dell’ani<strong>ma</strong>.”<br />

L’intervista è finita: il tempo è volato, <strong>ma</strong><br />

è stato interessantissimo conoscere la vita<br />

avventurosa di un vero giornalista, persona<br />

affabi<strong>le</strong>, per nulla presuntuosa, nonostante<br />

il suo calibro professiona<strong>le</strong>. Da 20<br />

anni vive serenamente a Fabrica di Ro<strong>ma</strong>,<br />

insieme alla genti<strong>le</strong> moglie A<strong>le</strong>ssandra,<br />

esperta di musica, che canta nel Coro di<br />

Civita Castellana, entrambi sti<strong>ma</strong>ti dai concittadini,<br />

soprattutto per la loro comp<strong>le</strong>ta<br />

disponibilità , in ogni circostanza. Grazie<br />

Franco.<br />

Ermelinda Benedetti<br />

Franco Bucarelli e Ermelinda Benedetti<br />

dopo l’intervista<br />

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