«PAESAGGIO E PERSONAGGIO / NON SEMPRE VANNO INSIEME ...
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specificità della fisionomia del paesaggio, e di progredire nei vari<br />
piani della sua comprensione» 42 . Il simbolismo – osserva Luisa Bonesio,<br />
in singolare sintonia con le ricerche antropologiche jonasiane<br />
– è dunque connesso con il luogo e con la sua realtà spirituale.<br />
Questo a riprova del fatto che la natura non è solo oggettualità<br />
quantificabile, ma è dotata di significati profondi e ontologici 43 . In<br />
sintonia con lo schema polare proposto, si vorrebbe però avanzare<br />
la seguente precisazione: a rigore, la valenza simbolica in cui si<br />
esprime la fisionomia di un paesaggio non è un costrutto meramente<br />
naturale, ma è già il risultato di un atto umano, che ha instaurato<br />
una relazione con la natura e che, in dialogo con essa, ha costruito<br />
i propri significati simbolici e valori. L’«impersonalità simbolica»,<br />
che permette a ciascuno di riconoscere la fisionomia del paesaggio<br />
o il suo specifico genius loci 44 , non dovrebbe pertanto venire intesa<br />
in senso ontologico al punto da farne un costrutto assolutamente<br />
eteronomo rispetto alla libertà umana. Quel carattere può però<br />
certamente fungere da utile indicazione critica e metodologica per<br />
cogliere adeguatamente l’alterità del paesaggio e il fatto che da<br />
esso possa in certo modo levarsi un’invocazione a essere rispettato<br />
in quanto valore: per poter contemplare (nel senso attivo e<br />
passivo indicato da Assunto e Turri) adeguatamente il paesaggio<br />
occorre infatti fare un passo indietro sia rispetto a se stessi sia rispetto<br />
a esso. Rispetto a se stessi, dal momento che – con spirito<br />
autocritico e autoriflessivo – bisogna sapersi mettere tra parentesi<br />
(insieme al proprio agire), per riconoscere in quanto tale l’alterità<br />
del paesaggio (nessun individuo ne è in senso stretto il creatore, ma<br />
semmai l’ha plasmato con l’aiuto dei propri simili a partire da una<br />
«materia» – la natura – preesistente ma non grezza, per via delle<br />
forme «naturali» che la caratterizzano e dei segni tracciati su di<br />
essa dall’umanità passata), oltreché per poter valutare serenamente<br />
il reale effetto delle proprie azioni. Parallelamente occorre fare un<br />
passo indietro anche rispetto al paesaggio stesso e considerarlo<br />
42 L. bonesIo, Geofilosofia del paesaggio, Milano, Mimesis, 1997, p. 33.<br />
43 Cfr. ivi, pp. 78-79, p. 102, pp. 118-120.<br />
44 Per il concetto di genius loci, cfr. C. norberG-sChulz, Genius loci. Paesaggio<br />
Ambiente Architettura, Milano, Electa, 1979, 2005.<br />
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