PIccOlO RAggIO - Istituto Suore di Santa Dorotea di Cemmo

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Al termine dell’Assemblea Madre Lucia ha voluto lasciare un “segno” a ciascuna Suora partendo da una riflessione sul “servizio” di Tonino Bello che riportiamo. Siccome sarebbe stato troppo ingombrante portare dall’Italia una quarantina di grembiuli, la scelta è caduta su altrettante “presine” confezionate da una nostra Suora con gusto e originalità. Don Tonino Bello a créé une expression à propos de l’Eglise qui sonne ainsi: 22 PIccOlO RAggIO L’EGLISE dU TABLIER “C’est l’Eglise du service, celle qui ne doit pas avoir peur de se pencher pour laver les pieds du monde. C’es l’Eglise du Jeudi Saint avec un chiffon aux hanches, un bassin dans la main droite et une cruche dans la gauche. Peut-être ne vaudrait -il pas la peine de compléter le vestiaire de nos sacristies, dit-il, en y ajoutant un tablier?” 1 “Mère Cocchetti aussi donnait un tablier aux jeunes épouses comme signe de leur dévouement quotidien. Alors on pourrait en déduire que, comme dernier signe de l’Assemblée j’aie porté un tablier. Non, je n’ai pas porté un tablier, mais quelque ch ose d’autant quotidien: une poignée pour les casseroles qui brûlent; une pognée pour les situations délicates comme l’est la réconciliation... J’ai porté aussi de l’encens: oui, nous souhaitons un quotidien où nous voudrions que chaque geste dise référence à Dieu, soit comme encens qui monte vers Lui en parfum suave. A partir des gestes de réconciliation qui rendent plus belle et plus vraie notre vie”. 1 Don Tonino Bello “CHARITE’ avec des entrailles de miséricorde” - Editions Messaggero – Padou – pages 89-90-91). Gruppi di lavoro Don Tonino Bello ha coniato un ’espressione riferita alla Chiesa che suona così: LA CHIESA dEL GREMBIULE “È la Chiesa del servizio, quella che non deve aver paura di piegarsi per lavare i piedi del mondo. È la Chiesa del giovedì santo con un cencio ai fianchi, con un catino nella destra e con la brocca nella sinistra. Chi sa che non sia il caso di completare il guardaroba delle nostre sacrestie con l’aggiunta di un grembiule?” 1 . “Anche Madre Cocchetti regalava un grembiule alle giovani spose come segno della loro dedizione quotidiana. Allora, si potrebbe dedurre che, come segno conclusivo dell’assemblea, io abbia portato un grembiule. No, non ho portato un grembiule, ma qualcosa di altrettanto quotidiano: una presina per le pentole che scottano; una presina per le situazioni delicate come lo è la riconciliazione… Ho portato anche dell’incenso: sì, ci auguriamo un quotidiano dove vorremmo che ogni gesto dicesse riferimento a Dio, fosse come incenso che sale a Lui con soave profumo. A partire dai gesti di riconciliazione che fanno più bello e più vero il nostro vivere”. 1 Don Tonino Bello “CARITA’ con viscere di misericordia” - Edizioni Messaggero Padova – pagg. 89-90-91).
E mi sorprende… “La grande storia continua il suo corso e noi continuiamo a scrivere con il nostro corpo (anche in età avanzata) il piccolo romanzo di fede, di amore con Gesù nella nostra fragile esistenza” Sr Monica in primo piano con sr Iolanda e un gruppo di amici di Murayi “Così è la mia vita, dalla prima chiamata a seguire Gesù a questa nuova chiamata in Africa. Una continua amorosa sorpresa! Ho sempre avuto una attenzione particolare alla storia di questo continente. Ho ammirato le sue bellezze. Ho condiviso, anche se per poco tempo (riferimento all'esperienza dell'anno sabbatico), le ricchezze della sua gente. Ho sofferto per le sue tragedie passate e attuali... questo per un dono che il Padre di tutti gli uomini mi ha messo nel cuore. Nella giovinezza desideravo vivere la mia consacrazione, la mia missione, con il popolo africano. Non ho mai chiesto di andare in Africa: volevo che fosse Gesù a inviarmi... la sua volontà mi ha offerto altre missioni che ho vissuto con amore in sua compagnia. Non pensavo certo che mi chiedesse di partire adesso. Gesù ha sempre delle sorprese, arriva quando meno te lo aspetti. Pensando a questa nuova chiamata mi vengono in mente alcuni personaggi biblici già “anziani” dei quali Dio si è servito per realizzare la sua storia d’amore con il popolo che si è scelto. Credo che se mi avesse inviato quando ero giovane, avrei pensato di poter costruire qualcosa con le mie mani, con le mie energie, con i miei doni... oggi ho una sola possibilità: fidarmi di Lui, offrire la mia vita. Il resto lo farà Lui, Per tutto questo, nonostante le mie paure, le mie fragilità, ho nel cuore un sentimento di fiducia e di gratitudine per Lui che rende stupenda la mia vita e continua a sorprendermi con il suo amore. Non so bene che cosa mi aspetta: so però che il Risorto mi precede insieme alle sorelle che da anni donano la loro vita nel suo nome. In Lui pongo la mia speranza, certa del suo amore che saprà custodirmi “anche in Africa” fino al suo ritorno. A tutti un carissimo saluto. In comunione di preghiera e di fraternità mi affido al vostro ricordo mentre porto nel cuore i vostri volti. Un abbraccio”. Sr Monica Svanera PIccOlO RAggIO 23
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