Anno XIV Numero 7-8 - renatoserafini.org
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luglio-agosto 1966 COMUNI D'EUROPA 7<br />
per la nuova Europa<br />
Istruzione, ed ucazione civica e sviluppo<br />
di Domenico Sabella<br />
La civiltà europea ha avuto per sua culla essere rifatto in condizione ,di eff'e8t,tivma e as- sonal~e scientifico e tecnico, avev'a proceduto<br />
il bacino del Mediterraneo. Ma dall'età di sotlut,a libertà, s'arebbe stato simile a quello. nel P~rt~ogallo ad un'a indag'in.e s8ulla penuria<br />
mezzo in poi cominciarono ad agire fatti e I1 len'to evolvere d'egli uomini ,e dell'e Rdele, di personal'e s~cientific~o e tcc~n~ico. I1 resoco~nto<br />
movimenti di idee che via via spostarono il du,e sa~n~gu,inosiss~ime guerre mond,iali, gli di questa indagine, pubblicata agli inizi del<br />
crogiuolo degli avvenimenti verso il centro- eventi politici e sociali consegu'enti al se- 1960, ori.entò il Governo di L~isba~na verso il<br />
Europa, fino a che la scoperta del Nuovo condo ~dopogue~rra. mentre dete~rminavano un t,ent#ativo d,i definire de~glmi 01bbie~tt~ivi d'i svi-<br />
Mondo, la formazione degli Stati moderni e ripi'eigam'ento su se st,es,s,i degli Europei, se- lu,ppo ,dell'ins8egnammto, in vista della forle<br />
lotte egemoniche, la pri~ma rivoluzione in- gnawno il defi~nitivo tramont,~ di quei miti rnazio,ne di manodopera altmamente qu'alifi'catia,<br />
dustriale e la politica di p3tenza perseguita e di quegli atteggiamenti che con,feriv,ano ne~es~saria per conseguire gli ~b'bi~ettivi di<br />
dagli Stati nazionali svilupparono un dina- carattei-C di fatalità all'esi,stenza degli squi- svil.up1po economico a lungo te~rmine. I1 Gomismo<br />
tale che tutto il fervcre europeo sem- l'ibri. Occorre altresì aggiunger'e c~h~e be tieorie verno portoghese ~su~cces~s~ivamente ~~ottc~m'etbrò<br />
concentrarsi in una sorta di quadrilatero dello sviluNppo, 'in continua elabo'riaziolne, twa il pro'getit.~ al C,ornit(ato S,cientifico e<br />
ideale avente per vertici Lcndra-Parigi-Beir- avreblbero sempr'e mantenuto val'ore d!i de- Tecnico dell'O~rgauiizz~az~ione e, ccnformemenlino-Vienna.<br />
Per contro l'Europa meridio- siderabi2ità se l'espansione ,economi'ca e il te alla p~o~cedura allora in vigore, gli altri<br />
nale, divenendo sempre più oggetto e non vertigino~sv pro'gresso s~cientifi~co-t'ecnologico P'a'esi membri furono invitati ad esprimeve<br />
soggetto ' di storia, è andata segnandosi di d,i queslLa seconda rivoluzioine ind'us.triale, con il lo.ro par'crc e'd anche se talme progetto poquelle<br />
caratteristiche genkali che, poste al la scoperta .e l'ut,il,izzaziolie ,di nuove fonti di t'eva avere per essi dell'interesse. I Governi<br />
cdronto del quad~rilatero mittleuropeo, energia, non oo~nferiss~ero all'e dottrine mede- di Greciia, Itali,a, Jugoslavia, Spagna e Turhanno<br />
posto in risalto, più evidenti nel tem- sime contenuto concreto di pos~sibilità. chi's si dichiiara~rono disposti a partecipare<br />
po, le peculiarità dei coaceltti relativi della Pelrò le possibil'ità di sviluppo rim~angoao ad un pro'getto del genere e, formulando<br />
stagnazione, del declino, dell'arretratezza e condizion,ate non so'lo da adeguatai intementii concrete p1ropios.t e, manif es'taro'no il proposito<br />
del sottosviluppo. Peculiarità negative che, dalltesterno nelle zone da valorizzare, linteir- di intrap~endere nei rispett'ivi Paesi uno<br />
stratificandosi ed accumulandcsi nei secoli, venti che devono essere sorretti, aggiornati sforzo della stessa natura.<br />
hanno determinato un recipiroco condizio- e corrett'i da una c~stant~e volontà politica I1 progetto assum'eva allora la forma di<br />
namento di causa e di effetto tra ambiente dai centri di po'tere inter,esciati, ma a,ltre~sì progr'amma in quanto l'O'CSE, ch'e !allora era<br />
e popolazioni al punto di far assurgere, agli da una adeguat,a e parallmela fcrmazio,ne cul- sncolra O'ECE, po~t,eva co~ordinare in uno sforzo<br />
inizi di questo siecolo, i Mediterraneli ad turale e t,ecnlica delll'~amb~ie,nt~e da riso,ll~evane, il più possibile omogeneo le iniziative e riesempio<br />
probante ed incontrovertibile di proprio perché il progresso scientifico-tecni'co spondere in tal modo ai bisogni dei Se'i<br />
C razze inferiori », da p,arte dei cultmi delae app~lic'at,~ all'industria ed applicabilc tall'agsi- Pa'esi.<br />
psleudo-teo~ie zooiatsiche. Quanto fossero fon- coltura hanno elimlinato si,a la ge~nexica ma- Aveva ,di qui o~rigine il Progett,o Regionale<br />
dati simili deliramenta è noto, e quanto novalanza ,analfab'eta, inqualificiala ed inqua- M:editesrraneo (PRM) che, dopo oppo~rtune<br />
siano colstati all'Europa e quianto ancora co- lificabsile, sia il tradizionale ~onta~dino altret- di~slcu,ssioai in seno all'OCSE, veniva fo\rmusitinlo<br />
all'umanità, specialmente in Africa, è tanst,o analfab,eta che si affida alle t~ecniche lato in accordi bilaterali tra 1'OCSE da una<br />
altrettanto noto.<br />
arc'aico-rurali dell'epo8ca prlecapitalisitica parte e c!ias.cun Paese interessa,t,o dall'altra.<br />
Ciò non toglie però che )l'Europa mediter- ed a811'e empiriche oono'scenze di a't8avico ae- I,l PR,M dtoveva es~s~ere un pirogctto d,i ricerche<br />
ranea versasse in una condizione umana, t~aggio.<br />
comu,ni, avent,e com'e finalità la valut,azione<br />
economica e scciale di patente inferiorità, In alt,ri termini, mentre prima gli investi- dei bisogni s~o~l'astici 'd'i ciascun Paese, partiaccentuatasi,<br />
a ritmo quasi geo~metrico, a melnti per l'istruziosn'e enano stimati investi- col'armente per quanto con'cerne la manodoseguito<br />
della prima rivoluzione industriale ment,i s'o'ciali quasi sinmimo di ,improduttivi, wier'a qualific'ata, in funziomne della cres'cenza<br />
che concerztrava il massimo dello sviluppo il prolgresso sci'entifico'-tecnico ha invece di- eco~n~o~m,ica prevedibile entro il 1975. In tal<br />
e delile colntesle intorno al polo carbone-ac- mosit.rato che l'insegnamento ,e la formaz,ione modo il Proget to dolveva conssentire di el'aciaio<br />
della Loitaringia del seic. XIX. Quasi umana apportano alla produzione ,e al ben'es- b~arare 'piani plarticolareggiati con valut.aziolni<br />
bar,ic,entro del slumm~enzionato quadrilateso, sere un ccntributo al'trettanto no,t,evo,le quanto finanziar~ie, per far front'e a questi bisogni;<br />
è questa ulna zon~a commpwsa t,ra il Pals de l'mesistenz,a del caplitabe mate~jale, perche la doveva inoltre porre a dispo~sizione deji Paesi<br />
Calai~s, 1'Es,sen e la S8a,ar, una superficie tri'an- capacità pro'duttiva del l'avorratore (sia a 'lmi- meno sviilupp~ati del gruppo l'esperie,nza già<br />
gol'are ci& di circa 70 mi,l'a chilometri qua- vello es'ecutivo, che i,nt,e,rmedio o direbtivo) acqui'sit.a da qualche Paese più avanzato co'me<br />
dnati, inse~ita in t'writmi della Francia, del'la<br />
Germania, de1l'Obanda e avviluppante tutto<br />
il B'elgio e il Lussemburgo. Ma 1'Europla d,egli<br />
Stati nazionali, tesa alle aspre e sanguinose<br />
è iin rapporto diretto all'a v,as#bità delle cono- 1'Ital'ia (monoculus in terra coecorum!). Tutti<br />
scenze d8i base e della splecifi'oa qualifi~~azio~ne qumesti ,lavori infine avrebbero dovuto conp~rof'essionale,<br />
sus'cettiibile di continui ag- clude'rsi con un rapporto particolareggiat,~ per<br />
giornamenti. Di conseguenza capitali mate- ci'as,oun pae:se, rapporto ne81 quale dovevano<br />
lotte civili interne attraverso le quali olgnuna rial'i e formazione umana diventano t~emini essere formnlat'e, ad uso degli ambi.enti redelle<br />
potenze cercava di assicurare a se stessa<br />
il massimo dell'influenza sul vecchio cointinente<br />
e sulla scena mondiale, non si avveinterrelati<br />
per l'autonomo smi1uipip.o di un,a splomlabili dei centri di poteire, dellc raccodata<br />
zon,a. E l'Europa mediterranea è con- manldazioni pe8r un progra,mma di azione neltras,s,egniata<br />
Invece non so810 dal b~assissiimo ]:ambito d8e,ll'!insegna,mento.<br />
deva della propria debolezza strutturale, de- livello eco.nornico, ma anc,h'e )dal de,paup.eraterminatasi<br />
dall'aggravarsi degli squilib~i m8ento del fat'tore umano (i cui eilementi miumani,<br />
territoriali e settariali. Anzi le dot- gliori e più dinammici sono lattrettli v'esso le<br />
trine economiche scambiavano l'esistenzia di regioni più progredite) e dalle più alte punte<br />
questi squilibri come il fatale rovescio di dell'analfab'etismo ~tsumeata1,e che s,ono !anuna<br />
medaglia; vedevano in essi la conse- ch'essi termini intejmelati col depr,esso livello<br />
gumza inevitabile del progresso generale ecoinomi~co.<br />
che obbediva al concetto di un ordinamento<br />
Dmopo aver superato notevoli ostac,oli (noln<br />
bis~o~g~na dim~enticare che, in molt'eplici occas'ioni<br />
ed in numero'si settori, una indagine<br />
del genere non poteva disporre di pr'ecedenti<br />
espmienzte e bisognava qu,indi ricorrere alle<br />
iniziative ed alLa t,enaoima delle équipes ch'e<br />
conducev'ano il lavomro!), i rapporti per pese<br />
furolno co~n:smegnati e pubblicati dal'l'OCSE nel<br />
economico, spantaneo frutto delle leggi natunali<br />
e delle libertà. Non si teneva, dunque, I1 Progetto Regionale Mediterraneo<br />
1965. &no sette volumi: i primi due sano<br />
rappo'rti di insieme, gli altri cinque si rifecjmto<br />
della sto~i~a la quale stava e sta a dimostrare<br />
che quell'ordine economico, ritenuto<br />
spontaneo frutto di (leggi naturali, aveva<br />
sì un fondamento naturale nella localizzazione<br />
deLle risorste minerarie, ma era anche<br />
Quando l'<strong>org</strong>anizzaz~ione per la Cooperaziome<br />
e lo Sviluppo Economico (OCSE), era<br />
ancora OECE (l), una équipe altamente qualificata<br />
del suo Comitato direttivo del perriscono<br />
ai rapiporti particolareggiati di ciasiaun<br />
paese.<br />
&ziali i risultati dello studio?<br />
Premesso che la situazione è diversa da<br />
paese a paese ed anche all'interno dello<br />
il rrlisultato di guerre, di atti brutali e di<br />
conquiste. Pelrciò non v'era nessunia prova<br />
(1) Organizzazione EUropea di Cooperazione<br />
Economics. sorta nel 1948 per amministrare gli<br />
stesso Paelse (ad esempio l'Italia che nella<br />
Zona del tradiziolnale tniangolo si pone oggi<br />
capace di dimostrare che, se il mondo poteva<br />
aidti del Piano Marshall. al livello progredito della media Europa,