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Anno XIV Numero 7-8 - renatoserafini.org

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luglio-agosto 1966<br />

zazione primaria. Al contrario sono preve-<br />

di~bili nell'istruzione tecnica e professionale<br />

tassi di ac~crescimento molto rapidi, nel-<br />

l'ordine de11'8-10%. L'incremento dei qua-<br />

dri docenti selgue press'a poco lo schema<br />

dell'incremento della scolariizzazione, mal-<br />

grado notevolli differenze da palese a paese<br />

e tra i diversi ordini di istruziolnte. Per<br />

esempio, in Grecia e in Italia il progettalto<br />

aumento di maest1.i elementari è in rap-<br />

porto al miglioramenlto del numero di sco-<br />

lari per maestro; cioè alla diminuzione del<br />

numero di alunni per ogni classie, o per<br />

sezione di classe; per contro nel Portogallo,<br />

in Spagna e in Jugoslavia l'incremento<br />

del numero dei professori nell'istruzione<br />

superlore è interamente attribuibile all'au-<br />

mento del numero degli studenti (ed è pre-<br />

vedibile altresì un deterioramento del rap-<br />

porto numerico di studenti-professori, cioè,<br />

nonostante l'aumento di questi ultimi, il<br />

loro numero sarà insufficiente pier l'inlcre-<br />

mento maggiore degli studenti.<br />

Circa quanto riguarda l'edilizia scalasti-<br />

ca, l'Italia e la Turchia dovranno allesture<br />

per l'istruzione primaria e secondaria una<br />

capacità di aule per oltre 5 milioni di<br />

alunni; la Spjagna per 2,5 milioini, Gneclia e<br />

Portcgallo per circa 700 mila ciascuna, la<br />

Jugoslavia per un milione e mezzo. In que-<br />

ste cifre sono contemplate anche le soisti-<br />

tuzioni di edifici vecchi ed inadatti.<br />

Si può avere un'idea dello sforzo che i<br />

Sei Paesi mediterranei sono chiamati a sto-<br />

stmere entro il 1975, dalle seguenti cifre<br />

globali.<br />

istruzione primaria: alunni da 15 milioini<br />

nel 1960 a 20 milioni nel 1975; maeskri da<br />

490 mila a 730 da.<br />

Istruzione secondaria: alulnlni da 4,3 mi-<br />

liolni ad oltre 10 milioni; profesisori da 270<br />

mila a 650 mila a tempo pieno.<br />

Istri~zione superiore: studIatii d)a 560 mi-<br />

la a 1.100.000; professori da 29 mila, dei<br />

quali molti a tempo parziale, a 75 mila a<br />

tempo fleno.<br />

Per cons~eguire l'espansione quantitativa<br />

auspicata e il miglioramento qualitabivo<br />

nell'insegnammto, le spieae dovranno essiere<br />

triplicate o quadruplicate. Espresse in frazioni<br />

di proldotto nazionale lordo, queste<br />

spese pass'eraano, durante il pwiod'o del<br />

pi'ano, da 2,1 a 3,2% in Grecia; 'dal 4,3 al<br />

7% in Italia; dall'1,8 al 4,6% in Po'rtagallom;<br />

da#ll'1,8 al 4% in Spagna; dal 3,7 al 4,7%<br />

in Turchia; dal 3,8 ,al 5,276 in Jugaslavi'a.<br />

E' .evidente che sosno stanziam8en:ti molto devati,<br />

se si ti'ene conto del fatto che tutta<br />

la cma dellJOiCSE, nel 1960, ha consacrato<br />

iln m~ed~ia all'i~struzime un 4% del prodotto<br />

nazi'onale lolrdo.<br />

L'edilizia scolastica in Italia<br />

Da quanto è stako brevemente traciciato a<br />

proposito del Piano Regionale RZediterraneo,<br />

la situazione italiana è partecipe dello srbato<br />

di fatto comune alla regione meditemaaea.<br />

Pero guardiamoci un po' dentro e, per quel-<br />

lo che ci riguarda più da vicino, dolbbiamo<br />

avere i1 coraggio di sapere ammettere anche<br />

il perché delle nostre deficienze. E' vero<br />

che lo spirito dei tempi e la limitatezza<br />

ddle dottrine, in questo ultimo seco~lo, co-<br />

me abbiamo ~acommato d'inizio, hanno por-<br />

COMUNI D'EUROPA 9<br />

continuano a moltiplicarsi le iniziative nel quadro del gemellaggio tra Treviso e Orléans.<br />

Kelle foto: la delegazione Orleanese ricevuta nel Salone dei Trecento a Treviso e in visita alla<br />

scuola professionale provinciale di Lancenigo; l'inaugurazione della Y Rue Dante Alighieri » a<br />

Orléans, alla presenza delle autorità locali e della delegazione trevigiana, guidata dal Sindaco<br />

Marton.<br />

tato a concentrare il massimo dello svilu~ppo un secolo dall'unità, e dopo altre ubbriaca-<br />

solo in alcune regiolni; è vero che, in ìinea ture di miti, questo civilissimo Paese, patria<br />

generale, tutti i paesi europei hanno cre- del diritto, culla di antisti, di scienziati, di<br />

duto generalizzati e diffusi la loro potenza navigatori, di trasmigratori, di santi e di<br />

eld i81 .lor'o sviLuppo so'l perché una parte eccetera eccetena, lanoora oggi 1966, que!sto<br />

- spess)o minoritzria rispetto al resto del civilissi~mo Raesle vanta il posto civile pri-<br />

paese - ena sviluppata al massimo e dtive- vilegio di contare oltre quattro milioni di<br />

niva competitiva con le altre negiani iper- anailfabeti strumentali, 1'8% della popola-<br />

sviluppate degli altri Paesi e da ciò si gene- zione! Ma quanti sono colmo che si illudono<br />

rava la sinéddoche dello Stato-naWme, cioè di non esserte analfabeti e sfuggono alle sta-<br />

l'estensione dei caratteri di sviluppo di una tistiche perché sanaio compitare una firma<br />

parite a tutto il territorio. Però dobbiamo più o meno sgangherata?<br />

pure ammettere che 11 nostro tradizionale I miti hanno, nella laro illogicità ed irra-<br />

triangolo era ben poca cosa rispetto alla zionalità, una ferrea logica: Sanno smar-<br />

Riuhr, alla regimie parigina! Eppure .ci siamo<br />

sanplne piccati di essere una grande po-<br />

tenza D ed abbiamo stro~mbazzato al quattro<br />

venti come realtà di fatto ciò che era stata<br />

una politica invemzione bismarchiana, di<br />

quel maestro nel co~mplicato ed instabile<br />

gioco dell'equilibrio di potennue in Europla.<br />

Le ambizioni ddle nostre classi politiche<br />

e dirigenti (almeno fino a quando è sem-<br />

biriato che siamo rinsaviti!) sono statie s a -<br />

pre caratterizzate, in linea generahe, da<br />

exploits da grande potenza, ma la ~ealtà<br />

efEettuale è stata sempre ben diversa. Basti<br />

ricordare che dal 1861 al 1900, cioè nei<br />

primi quarant'anni della nostra vita nazio-<br />

nale unitaria e nell'a~co di tempo al cui<br />

vertice si isitua l'invenzione dteli'ltalia<br />

« grande potenza », in questi 40 anni 10 Stato<br />

rke il senso della realtà e l'orientamemto<br />

della verità.<br />

« Un itinerario attraverso il nostro Paese,<br />

che avesse come scopo la conoscenza delle<br />

situazioi~i scolastiche, sarebbe assai istrut-<br />

tivo. Nelle opere compiute e più ancora<br />

neille misere condizioni in cui si trova la<br />

Scuola italiana, si potrebbe Leggere meglio<br />

ancora che in un libro di storia D. E' una<br />

amara, ma fondatissima considerazione che<br />

Ferldiiando Isabella esprime in una delle<br />

paghe del suo libro L'Edilizia Scolastic«.<br />

in Italia - Precedenti e prospettzve, edito da<br />

La Nuova Italia m, con ~>riefazime di Tri-<br />

stano Codignoil~a.<br />

In sostanza Isabella, con questa sua cm-<br />

statazione, sembra auspicare che altri fac~cia<br />

ciò che egli stesso in realtà ha egregia-<br />

mente compiuto: un'originalissima storia<br />

italiano è stato capace di costniire sddaniko d'Italia, interpretata attraverso le statisti-<br />

29 aule scodastiche in Calabria, nella rei- che s~colastiche e attraverso Le leggi che sono<br />

gion~e cioè che ha sempre presentata le più state emanate per la Scuola dal 1859 (leg-<br />

alte puntie di analfabetismo. Ed oggi, dopo ge Casati) od oiggi.

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