PsG PRIMAVERA '12 via e-mail - Vito Mancuso
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Ultimamente mi capita spesso di trovare che non vivere è più facile di vivere.<br />
Eppure, fintanto che la disciplina interiore non è a posto,quella esteriore rimane<br />
importantissima per me.<br />
Dentro di me c’è una melodia che a volte vorrebbe tanto essere tradotta in parole sue.<br />
Ma per la mia repressione, mancanza di fiducia, pigrizia e non so che altro,<br />
rimane soffocata e nascosta. A volte mi svuota completamente. E poi mi colma<br />
di nuovo di una musica dolce e malinconica.<br />
A volte vorrei rifugiarmi con tutto quello che ho dentro in un paio di parole. Ma<br />
non esistono ancora parole che mi vogliano ospitare. È proprio così. Io sto cercando<br />
un tetto che mi ripari ma dovrò costruirmi una casa, pietra su pietra. E così ognuno<br />
cerca una casa, un rifugio per sé. E io mi cerco sempre un paio di parole.<br />
A volte mi sembra che ogni parola che vien detta, e ogni gesto che vien fatto,<br />
accrescano il grande equivoco. Allora vorrei sprofondarmi in un gran silenzio e<br />
vorrei anche imporre questo silenzio agli altri. Sì, a volte qualunque parola accresce<br />
i malintesi su questa terra troppo loquace.<br />
Fa’ ciò che la tua mano e il tuo spirito si trovano a fare, tuffati in ogni ora e non metterti<br />
subito a ruminare con i tuoi pensieri, le tue parole e le tue preoccupazioni<br />
sulle ore successive. Devi riprendere in mano la tua educazione.<br />
L’unica norma che hai sei tu stessa, lo ripeto sempre. E l’unica responsabilità che puoi<br />
assumerti nella vita è la tua. Ma devi assumerla pienamente.<br />
Paura di vivere su tutta la linea. Cedimento completo. Mancanza di fiducia in me stessa.<br />
Repulsione. Paura … .<br />
Mentre sono piena di problemi di etica, di verità, e persino di Dio, ecco che spunta fuori<br />
un “problema di cibo”. … Probabilmente ho la stessa avidità nella mia vita spirituale.<br />
Questo voler incamerare un’enorme quantità di cose, che ogni tanto culmina<br />
in una pesante indigestione.<br />
Da qualche parte in me ci sono una malinconia, una tenerezza e anche un po’<br />
di saggezza che cercano una forma. A volte mi passano dentro dialoghi, immagini e<br />
figure, atmosfere. Questo improvviso affiorare di qualcosa che dovrà diventare la mia<br />
verità. Questo amore per gli altri che dovrà esser conquistato, non nella politica<br />
o in un partito, ma in me stessa. C’è ancora una falsa timidezza che m’impedisce<br />
di confessarlo. La ragazza che non sapeva inginocchiarsi e che pure lo aveva imparato,<br />
sul ruvido tappeto di cocco di una disordinata camera da bagno. Ma sono faccende<br />
intime, quasi più intime di quelle del sesso. Vorrei poter rappresentare in tutte<br />
le sue sfumature questo processo interiore, la storia della ragazza che aveva imparato<br />
ad inginocchiarsi … .<br />
Mi sembra di reggermi di nuovo su me stessa. Sono un po’ più autonoma e<br />
indipendente. Ieri sera pedalavo per la fredda e buia Larissestraat , se solo potessi<br />
ripetere tutto quel che ho borbottato allora:<br />
Mio Dio, prendimi per mano, ti seguirò da brava, non farò troppa resistenza. Non<br />
mi sottrarrò a nessuna delle cose che mi verranno addosso in questa vita, cercherò<br />
di accettare tutto e nel modo migliore. Ma concedimi di tanto in tanto un breve<br />
momento di pace. Non penserò più, nella mia ingenuità, che un simile momento debba<br />
durare in eterno, saprò anche accettare l’irrequietezza e la lotta. Il calore e la sicurezza<br />
mi piacciono, ma non mi ribellerò se mi toccherà stare al freddo purché tu mi tenga<br />
per mano. Andrò dappertutto allora, e cercherò di non aver paura. E dovunque<br />
mi troverà, io cercherò d’irraggiare un p0’ di quell’amore, di quel vero amore per<br />
gli uomini che mi porto dentro. Ma non devo neppure vantarmi di questo ‘amore’.<br />
Non so se lo possiedo. Non voglio essere niente di così speciale, voglio solo cercare<br />
di essere quella che in me chiede di svilupparsi pienamente. A volte credo di desiderare<br />
l’isolamento di un chiostro. Ma dovrò realizzarmi tra gli uomini, e in questo mondo.<br />
E lo farò, malgrado la stanchezza e il senso di ribellione che ogni tanto mi prendono.<br />
Prometto di vivere questa vita sino in fondo, di andare avanti. Certe volte mi viene da<br />
pensare che la mia vita sia appena all’inizio e che le difficoltà debbano ancora<br />
cominciare, altre volte mi sembra di aver già lottato abbastanza. Studierò e cercherò di<br />
capire, ma credo che dovrò pur lasciarmi confondere da quel che mi capita e che<br />
apparentemente mi s<strong>via</strong>: mi lascerò sempre confondere, per arrivare forse a una sempre<br />
maggior sicurezza. Fin quando non potrò più smarrirmi, e si sarà stabilito un profondo<br />
equilibrio — un equilibrio in cui tutte le direzioni saranno sempre possibili. Non so<br />
se potrò essere un’amica per gli altri. E se non potrò esserlo perché non è nel<br />
mio carattere, bisogna che affronti anche questo. In ogni caso non devi mai illuderti,<br />
devi aver misura. E tu sola puoi essere misura a te stessa.<br />
È come se ogni giorno io sia scaraventata in un gran crogiolo e ogni giorno io riesca<br />
a uscirne.<br />
Certe volte mi capita di pensare: la mia vita è completamente sbagliata, c’è un errore:<br />
ma questo capita solo quando ci si fa una determinata idea della vita, rispetto a cui<br />
può apparire sbagliato come realmente vi<strong>via</strong>mo.<br />
A volte, ultimamente, mi capita di vedere una singola frase della Bibbia in una luce<br />
nuova, ricca di significato e di vita. Dio creò il mondo a sua somiglianza.<br />
Amate il prossimo vostro come voi stessi. Ecc.<br />
Non ci si dovrebbe mai lasciar paralizzare da una cosa sola, per grave che essa sia,<br />
la gran corrente della vita deve continuare a scorrere.<br />
Mi accorgo che questo stato d’animo si ripete ogni volta: dopo giorni di vita interiore<br />
terribilmente intensa, ricerca di chiarezza, doglie patite per sentimenti e pensieri che<br />
non sono affatto pronti per nascere, enormi pretese da parte mia, e la ricerca di<br />
una piccola forma propria che diventa di un’importanza capitale, ecc, ecc, ecc. ecco che<br />
poi tutto quest’affanno, improvvisamente, mi cade di dosso; il mio cervello è<br />
piacevolmente stanco, c’è bonaccia di nuovo, sento quasi una sorta di dolcezza anche<br />
verso me stessa, e su di me cala un velo attraverso cui la vita filtra più mite, e spesso<br />
più ridente. Sento allora di essere tutt’uno con la vita. Inoltre: che non sono io<br />
individualmente a volere o a dovere fare questo o quello, ma che la vita è grande e<br />
buona e attraente e eterna — e se tu dai tanta importanza a te stessa, ti agiti e fai chiasso,<br />
allora ti sfugge quella grande, potente, e eterna corrente, che è appunto la vita.<br />
È proprio in questi momenti — e quanto ne sono riconoscente — che ogni aspirazione<br />
personale mi abbandona, la mia ansia, per esempio, di conoscere e sapere si acquieta,<br />
e un piccolo pezzo d’eternità scende su di me con un largo colpo d’ala. So bene che<br />
questo stato d’animo non dura a lungo: magari è già passato dopo mezz’ora, ma<br />
nel frattempo ho potuto di nuovo attingervi forza.<br />
E che importa se studio una pagina di libro in più o in meno? Purché tu viva dando<br />
ascolto al ritmo che ti porti dentro — a ciò che sale dal fondo di te stessa. Gran parte<br />
del tuo comportamento è una forma d’imitazione, oppure risponde a doveri inventati,<br />
o a preconcetti errati su come una persona debba essere. L’unica sicurezza su come tu<br />
ti debba comportare ti può venire dalle sorgenti che zampillano nel profondo di<br />
te stessa. E io Io dico ora con tutta umiltà e riconoscenza e sincerità, anche se so bene<br />
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