prefazione di federico moccia - Assistenza Riparazioni Computer ...

E’ l’unica cosa certa della mia vita, molte altre cose le
cambierei.
Cambierei il giorno che sapevo che mio padre stava
morendo e, nonostante lo sapessi, me ne sono andata ad
una festa.
Cambierei le cose che non so dire.
Il bene che voglio alla mia mamma e che non ho mai saputo
raccontarle.
Cambierei il giorno che ho portato Ambra a morire perché
faceva fatica a stare in piedi e non riusciva ad alzarsi
da sola.
Se potessi tornare indietro me la terrei ancora un po’
vicina perché oggi sono troppe le volte che ci piango e
mi sento in colpa e vorrei che lei fosse qua per
stringerla ancora una volta.
La mia cagnona, forse, avrebbe voluto vivere ancora un
po’.
Quel giorno, distesa sulla barella del veterinario si è
lasciata andare, serena, perdonandomi ancora una volta.
Vorrei che non ti accorgessi a trentotto anni delle
conseguenze possibili, vorrei che diventasse normale per
te prenderti cinque minuti per analizzare tutti gli
effetti immaginabili di ogni gesto, di ogni atto, di ogni
parola detta o non detta.
Vorrei che, visto che sono qui a parlarti di droghe,
parlassimo insieme di ciò che sicuramente già sai, ma di
cui magari ti sfugge ancora qualcosa…così, tanto per
sbagliare il meno possibile e per responsabilizzarti
davanti alle scelte che è giusto che tu faccia da solo.
Forse non ti importerà sapere che di droga si muore,
anche se io te lo dirò ugualmente.
Hai ragione in fondo, la morte fa meno paura di una vita
vissuta male e può sembrare un evento così lontano, così
impensabile che possa accadere a noi.
La morte fa male a chi resta, a chi resta senza un
figlio, senza un fratello, senza un padre, senza un
amico, senza una madre.