Al via Legno e Fantasia - murales ONline

More documents

Recommendations

Info

6 Sabato 14 luglio 2007 S Inchiesta Prosegue la nostra inchiesta sull’Ospedale “A. e C. Cartoni” 1971- I dettagli dell’indagine regionale di Ruggiero Piccolo ervizio di radiologia: - Locali per diagnostica n. 3; - Personale medici n. 1, tecnici n. 2; Attrezzatura in dotazione: - Traselenix 750 con tavolo ribaltabile intensificatore elettronico, antenna TV; - Pleodor II da corsia a monoblocco su stativo scorrevole; - DR 500; - Practiv; Radiografie effettuate nel 1971: Per ricoverati n. 6757 Per gli esterni n. 355 Servizio di analisi: - Locali n. 4; - Medici n. 1; - Tecnici n. 1; - Altro personale n. 1 Apparecchiatura in dotazione: - Bagnomaria n. 2 - Apparecchio per elettroforesi n. 1 - Spettrocolorimetro n. 1 - Colorimetro n. 1; - Centrifuga n. 2; - Microscopio n. 2; - Bilancia analitica; - Termostato n. 2; - Stufa n. 2; - Autoclave n. 1; Prestazioni effettuate nel 1971: Per i ricoverati n. 7.835; Per gli esterni n. 151; Servizio di trasfusione: - Personale Medici: quelli di corsia e analista Apparecchi: frigoriferoenoteca n. 1 Nota acclusa: “Il servizio di trasfusione, essendo l’ospedale attualmente sprovvisto di una sezione chirurgica funzionante, è stato strutturato “CON. EDIL. COOP.” Consorzio Edilizio Cooperative nella Regione Lazio 00154 ROMA - Via della Stazione Ostiense, 27 Tel. 06/5781817 - 5781818 secondo quanto previsto dalla legge per gli ospedali di Roma. È infatti in corso la stipula di una convenzione con il centro Avis di Marino”. Servizio di anestesia e rianimazione: - Posti letto n. 1 (più 2 in allestimento); - Medici n. 2; - Infermieri professionali n. 1 Apparecchi in dotazione: - Respiratore a pressione positiva e negativa; - Cardocontrollore Nel 1971 il servizio di anestesia e rianimazione non aveva trattato alcun caso in quanto era in fase di ristrutturazione per n. 3 posti letto. Poliambulatori: - Locali n. 6 - Specialità ambulatoriali: Radiologia; Broncologia; Medicina interna; Allergologia; Fisiopatologia respiratoria; Fisioterapia respiratoria; Cardiologia; Angiologia; Analisi cliniche; - Personale www.molaracarni.it Medici n. 8 (delle divisioni e di laboratorio). Infermieri professionali n.1 Infermieri generici n. 2 Tecnici n. 3 Altri n. 1 Medici consulenti: Broncologia; Chirurgia; Odontoiatria Apparecchiature - di radiologia; - letto pneudinamico; - aerosol pneudinamico; - aerosol ad ultrasuoni; - aerosol normale; - respiratore a pressione positiva; - elettrocardiografo a più canali; Nota acclusa: “Il servizio è in fase di ristrutturazione. Le attrezzature del laboratorio di analisi cliniche sono descritte nell’apposito allegato”. Numero delle prestazioni ambulatoriali praticate durante l’anno 1971: - Allergologia: per i ricoverati n. 4 per gli esterni n. 44 - Cardiologia per i ricoverati n. 250 per gli esterni n.250. Molara Carni SRL Molara Carni SRL Ingrosso Carni Fresche e Congelate Ingrosso bibite Via Tuscolana Km 29,800 00040 ROCCA PRIORA (RM) Tel:0694436437 Scrivete a redazione@muralesonline.net
di Agostino Petrucci el mese di marzo è stata lanciata una settimana di mobilitazione straordinaria in tutto il paese Italia per la ripubblicazione (orribile termine che vorrebbe significare rendere pubblico ciò che già era pubblico) dell’acqua. L’obiettivo era ambizioso: aggiungere altre 100.000 firme alle già oltre centomila già raccolte per la legge d’iniziativa popolare. Contemporaneamente, al Parlamento Europeo di Bruxelles si è riunita l’Assemblea Mondiale dei Cittadini e degli Eletti per l’Acqua, con l’obiettivo di far dichiarare l’acqua bene comune e diritto umano universale. Abbiamo già detto, in questa rubrica, che, nel nostro tempo, l’acqua è considerata un bisogno da comprare e non un diritto da garantire. Il servizio idrico è un business finanziario immenso, non un servizio pubblico di interesse generale. E’ per questo che oltre un miliardo di persone nel mondo non ha accesso all’acqua potabile e due miliardi e mezzo non hanno adeguati servizi igienico sanitari. Ne consegue che dovunque l’acqua è privatizzata si registrano aumenti della tariffa, la contemporanea diminuzione e precarizzazione del lavoro, la riduzione della qualità del servizio e, infine, l’espropriazione dei saperi e del controllo democratico. La privatizzazione dell’acqua si riveste di parole come “modernità”, “innovazione”, “progresso”, nientemeno che “miglioramento del servizio” o “lotta agli sprechi”. Fa credere di dimenticare che non c’è niente di più antico della gestione privata dei servizi idrici. Questi nacquero come bisogno dell’elite, nella metà del XIX secolo; furono poi trasformati dalla grande stagione delle municipalizzate di inizio ‘900, quando ci si accorse, per il proliferare delle epidemie che non facevano distinzioni di classe, della necessità di un servizio idrico generalizzato e accessibile a tutti in quanto i privati non potevano garantire (vedi ACEA che sta per “AZIEN- DA COMUNALE per l’ELETTRICITA’ e l’ACQUA”; azienda comunale di diritto pubblico ora trasformata in società per azioni. Nella normativa vigente in Italia, l’acqua è considerata un bene economico e la gestione del servizio idrico può avvenire attraverso un’unica forma societaria: la società di capitali. Essa può essere privata, mista o interamente pubblica, come già detto nelle puntate precedenti. Ora è necessario fare più chiarezza: la Società per Azioni, meglio conosciuta come SpA, è un ente di diritto privato, tenuta, secondo il Codice Civile, ad avere come obiettivo unico il profitto. La gestione dell’acqua attraverso S.p.A., anche se a totale capitale pubblico, comporta un contorcimento economico e finanziario del servizio con la conseguente mercificazione del bene comune. Potrebbe non essere formalmente presente il privato, ma si avrà, tuttavia, un pubblico che deve agire come privato: la S.p.A. deve prioritariamente dare un profitto; il bene collettivo, per questa azienda di tipo privatistico non è che secondario. In forza dell’assunto che l’acqua è un bene essenziale, sono state iniziate decine di vertenze territoriali e l’onda per la ripubblicizzazione dell’acqua si trasformata in una vertenza nazionale. Se ne stanno occupando, in questi giorni, i maggiori quotidiani nazionali, con titoli sensazio- Attualità Sabato 14 luglio 2007 7 Oltre un miliardo di persone nel mondo non ha accesso all’acqua potabile La lotta per la ripubblicazione dell’acqua N nali, le maggiori emittenti radiofoniche e televisive, con dibattiti accesi. Il timore di quella onda sta provocando, in diversi territori, un’accelerazione dei processi di privatizzazione. In barba alle richieste dei movimenti e dei comitati popolari di gestione pubblica e partecipativa dell’acqua, in alcune regioni, compreso il Lazio, si è proceduto con diktat dei commissari. Gli ATO tentano, in ogni modo, di accelerare l’approvazione di convenzioni che recepiscono l’obbligo alla privatizzazione; mentre la mobilitazione permanente delle popolazioni prova ad impedire ulteriori processi di privatizzazione perchè “La proprietà e la gestione dell’acqua devono rimanere in mano pubblica”. Il Governo non può sottrarsi, né limitarsi a periodiche dichiarazioni ad uso dei mass-media. La popolazione amministrata esige subito un decreto ad hoc che stabilisca una moratoria immediata su tutti i processi di privatizzazione in corso. Lo chiedono i movimenti che stanno raccogliendo firme per la legge d’iniziativa popolare in tutto il Paese, lo chiedono i tanti Enti Locali che si stanno ribellando a processi che esautorano il proprio ruolo di rappresentanti delle comunità locali. Il Comune di Rocca Priora, antesignano di tale iniziativa, non può essere lasciato solo a combattere contro una potenza finanziaria ed economica come l’Acea – Ato2. Anche se sorretto da una forte ed indomita volontà le forze in campo sono impari; sarebbe, quindi, auspicabile che i Comuni dei Castelli Romani, compresa la Comunità Montana, si uniscano per poter fare fronte comune. Idealmente è sostenuto da una molteplicità di persone; basti ricordare che in centinaia di piazze, strade e mercati delle città di tutta Italia si stanno raccogliendo firme per la ripubblicazione dell’acqua. Dal riconoscimento dei beni comuni, come in Val di Susa, a Vicenza, nelle decine di realtà territoriali in lotta, nascono nuove forme di partecipazione sociale dal basso. In quelle esperienze - e non nell’autismo istituzionale dei dodici punti di Prodi o dalle fatue parole che pronunciano gli appariscenti bellimbusti dell’attuale classe politica - risiede la possibilità di rifondare la democrazia sostanziale. Lo chiedono le realtà territoriali in lotta a Palermo, ad Agrigento, a Latina, in Campania e in Lombardia, dove i poteri forti tentano di imprimere un’accelerazione in direzione delle privatizzazioni, al solo scopo di far trovare tutti di fronte al fatto compiuto in nome della loro sedicente privatizzazione (sarebbe meglio dire per la soddisfazione del loro personalissimo interesse privato). Il recente caso TELECOM non è che l’ultimo esempio. Intanto, migliaia di persone in meno di un mese hanno già firmato la legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua. Segno di una volontà diffusa e determinata, affinché l’acqua, simbolo dell’interesse collettivo, sia considerata bene comune e diritto umano universale. Di ciò se ne sono accorti anche il Governo che ha inserito un emendamento al Decreto Bersani, approvato dalla Camera il 1° giugno 2007, che prevede la sospensione di tutti gli affidamenti a soggetti privati e la RAI che ha mandato in onda uno speciale Tg1 in data 3 giugno u.s.
Page 1 and 2: Settimanale indipendente di cronaca
Page 3 and 4: La strada è in condizioni pietose
Page 5: “B estia cocciuta!” Prorompe il
Page 9 and 10: Gli interventi comunali in corso d
Page 11 and 12: Ingredienti per 6 persone 1 kg di f
Page 13 and 14: Economia Sabato 14 luglio 200713 Il
Page 15: Damiano Hai percorso pochi passi ma

Al via Legno e Fantasia - murales ONline

Create successful ePaper yourself

Delete template?

Save as template?