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luigi fumi. la vita e l'opera nel 150° anniversario della nascita

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IL MEDIOEVO DI LUIGI FUMI<br />

Gubbio (che prima di entrare <strong>nel</strong>l’ordine dei Minori aveva militato<br />

tra gli apostolici di Gerardo Segarelli), ispiratore del<strong>la</strong> setta dello<br />

“Spirito del<strong>la</strong> libertà”: due casi non del tutto compresi dal Fumi.<br />

Male interpretando un passaggio di una testimonianza che Paolo<br />

lo zoppo rese al processo inquisitoriale («postquam incepit apparere<br />

spiritualis et spiritualis apparere externis » 54 ), il Fumi affermò<br />

che lo stesso Paolo « si confessò spirituale, e questa confessione ci<br />

fa vedere che dirsi spirituale o seguace dello spirito di libertà era<br />

tutt’uno» 55 . Infatti – come già osservò il p. Oliger – «vox spiritualis<br />

sensu originalis hominis pii et interioris hic est sumenda » 56 ,<br />

non <strong>nel</strong> significato di francescano Spirituale, cioè appartenente al<strong>la</strong><br />

corrente degli Spirituali. Del resto si sa come gli esponenti più<br />

autorevoli di questa corrente, Angelo C<strong>la</strong>reno e Ubertino da Casale,<br />

attribuiscano <strong>la</strong> <strong>nascita</strong> del<strong>la</strong> setta dello “Spirito del<strong>la</strong> libertà”<br />

esclusivamente ai frati del<strong>la</strong> Comunità, dichiarandone del tutto<br />

immuni gli Spirituali 57 . Anche riguardo Bentivenga da Gubbio le<br />

convinzioni del Fumi suscitano qualche perplessità. Egli riconduce<br />

il frate eretico e <strong>la</strong> dottrina del libero spirito da lui professata e<br />

praticata, non solo al Segarelli, ma anche agli Apostolici e soprattutto<br />

a fra Dolcino. Già Gioacchino Volpe limitò molto l’importanza<br />

di questa vicinanza 58 , mentre Felice Tocco si era subito premurato<br />

di precisare che quel<strong>la</strong> di fra Bentivenga non gli sembrava<br />

essere – come riteneva il Fumi – «l’eresia dominante » <strong>nel</strong>l’Italia<br />

Centrale 59 . Ma sono, questi, problemi non di primaria importanza.<br />

Resta il fatto che gli studi eresiologici del Fumi, quantunque pervasi<br />

– ripeto – da spirito di obbediente venerazione verso <strong>la</strong> ‘vera’<br />

religione e <strong>la</strong> ‘vera’ Chiesa 60 , sono ancora oggi di notevole interesse<br />

54 Ivi, p. 372.<br />

55 Ivi, p. 228.<br />

56 L. OLIGER, De secta Spiritus libertatis in Umbria saec. XIV. Disquisitio et documenta,<br />

Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 1943 (Storia e letteratura, 3), p. 84. E altrove<br />

(p. 36): « Falsissimum est quod L. Fumi occasione processus reatini in fraticellum<br />

quemdam immoralem, Paulum Zoppum nomine, asserit, nempe Spiritualem esse idem<br />

ac assec<strong>la</strong>m Spiritus libertatis ».<br />

57 Cfr. ivi, pp. 75-8.<br />

58 Cfr. G. VOLPE, Movimenti religiosi e sette ereticali <strong>nel</strong><strong>la</strong> società medievale italiana<br />

(secoli XI-XIV), Firenze, Sansoni, 1972 4 , pp. 201-3.<br />

59 F. TOCCO, Recensione a FUMI, Eretici e ribelli cit., in “ASI”, serie V, XXIV (1899),<br />

pp. 410-5, <strong>la</strong> cit. è da p. 415.<br />

60 Si vedano i seguenti brani tratti dall’« Avvertenza » finale al suo studio sugli Eretici<br />

e ribelli cit., V (1899), pp. 421-2: « Se lo storico indipendente e coscienzioso non<br />

deve dire che <strong>la</strong> verità, tutta <strong>la</strong> verità, niente altro che <strong>la</strong> verità, a nessuno dovrebbe<br />

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