luigi fumi. la vita e l'opera nel 150° anniversario della nascita
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LUIGI FUMI L’ARCHIVISTA<br />
al più tardi, se non prima, sarà distribuita <strong>nel</strong> gennaio prossimo. Ma se<br />
allora il Soprintendente dell’Archivio di Mi<strong>la</strong>no, sarà stato licenziato, non<br />
avrà alcun diritto, né gli si potrà mai permettere di presentare, in questa<br />
sua qualifica, già perduta, il volume predetto.<br />
Non parlo dei <strong>la</strong>vori d’Ufficio cominciati dagli impiegati dietro quelle direttive<br />
che già approvate dai maestri dell’Archivistica moderna e che parvero<br />
nuove e perfino pregiudicevoli da qualcuno abituato ad altri sistemi, potrebbero<br />
non essere continuati, rimanendo così un’opera di lunga lena, interrotta a<br />
danno dell’Amministrazione, proprio <strong>nel</strong>l’ora in cui si poteva dire di avere<br />
tratto a felice compimento <strong>la</strong> vasta mole degli inventari del grande Archivio.<br />
Non dovrei ora nemmeno fare il più lontano accenno al gravissimo<br />
imbarazzo in cui verrei a trovarmi, se dovessi affrontare in questa stagione,<br />
ormai vicina all’inverno ed in questi tempi di spinosa crisi edilizia ed economica,<br />
le difficoltà dello sgombero di una copiosa quantità di mobili, alcuni<br />
dei quali ritenuti pregevoli per arte ed antichità, che io sempre ho<br />
tenuto a disposizione di questa Sovrintendenza, per decoro dell’Ufficio.<br />
Che se poi fosse lecito sperare che l’On. Ministero, in considerazione di<br />
quanto ho sopra esposto e in vista del caso speciale di un funzionario messo a<br />
riposo immediatamente allo spirare dei termini più ristretti del<strong>la</strong> legge, e quando<br />
ancora le sue condizioni di salute non sono deperite, credesse tornar sopra<br />
alle sue intenzioni e <strong>la</strong>sciasse, allo scrivente un termine di tempo sempre breve,<br />
ma anche sufficiente per il compimento dei <strong>la</strong>vori d’Archivio e delle pubblicazioni<br />
in corso di stampa, già prossime al<strong>la</strong> fine e per darmi <strong>la</strong> lungamente sospirata<br />
soddisfazione di vedere i restauri del pa<strong>la</strong>zzo monumentale a buon porto,<br />
io credo che potrebbe in tal modo, non solo provvedere ai vantaggi dell’Ufficio,<br />
ma farebbe meno sentire a me, danni morali e finanziari di un provvedimento<br />
che verrebbe a colpirmi in pieno: mentre fino ad oggi posso dirmi lieto<br />
d’aver per 25 anni meritato <strong>la</strong> fiducia dei Superiori, l’approvazione del pubblico<br />
e le lodi, senza risparmio, delle Riviste scientifiche italiane e straniere, per<br />
quell’amore, accompagnato dal massimo disinteresse, che ho messo di continuo<br />
<strong>nel</strong> disimpegno dei doveri di un ufficio, che un’alta e venerata autorità del<strong>la</strong><br />
nostra Amministrazione Centrale ha benissimo definito come Ufficio sui generis,<br />
vale a dire risultante di pratiche amministrative e di direttive culturali.<br />
Scusandomi per questa troppo lunga lettera starò in attesa di ulteriori<br />
istruzioni” 10 .<br />
La lettera in questione è, come ricordato, del settembre 1919. Fumi<br />
fu collocato a riposo, come abbiamo già detto, il 1° giugno del 1920.<br />
Luigi Fumi morì ad Orvieto, ad ottantacinque anni, il 24 febbraio<br />
1934 11 .<br />
10 Fascicolo personale di Luigi Fumi.<br />
11 Dopo <strong>la</strong> sua morte fu prontamente commemorato cfr. E. RICCI, Il Conte Comm.<br />
Luigi Fumi, in “Bollettino del<strong>la</strong> Regia Deputazione di storia patria per l’Umbria”, a.<br />
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