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Il Rosario

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Una suora ‘gigante’ nella preghiera assidua,<br />

fedele ai suoi impegni di vita<br />

consacrata e a quelli di insegnante,<br />

entusiasta nel suo dare agli altri senza<br />

misura. Questa era suor Maria Roberta<br />

Marchesano che, come una sorgente<br />

d’acqua cristallina, ha vissuto la sua vita<br />

con trasparenza e semplicità, sapendo<br />

ben coniugare la sua paziente operosità<br />

con la scrupolosa fedeltà a Cristo.<br />

Suor Maria Roberta è tornata alla Casa<br />

del Padre, il 2 Marzo scorso. Nel suo candido<br />

letto dell’infermeria, ove era degente<br />

da alcuni anni a causa di un male<br />

progressivo che l’aveva portata alla totale<br />

invalidità, il Signore l’ha chiamata a<br />

sé dolcemente, senza “far rumore”, così<br />

come era vissuta, per darle quella “corona<br />

immarcescibile” che Egli prepara<br />

per le anime belle, che sono state fedeli<br />

all’invito divino: “Vieni e seguimi”.<br />

Nata a Salerno, il 19 Settembre del 1924,<br />

da genitori profondamente cristiani,<br />

emise i voti religiosi il 21 dicembre del<br />

1950 e quelli perpetui il 4 giugno del<br />

1956.<br />

Grazie al Diploma di Maestra Elementare,<br />

con gioia ed entusiasmo, ha dato il<br />

meglio di sé, ovunque l’obbedienza la<br />

mandava.<br />

I luoghi principali della sua operosità<br />

sono stati Pompei, Maiori e Padula. A<br />

Maiori ha trascorso nove anni, lì è stata<br />

Responsabile della Comunità e valida<br />

insegnante, amata e stimata dagli alunni<br />

e dalle loro famiglie, entusiasta nel<br />

di Concetta Fabbricatore<br />

Una suora dal<br />

cuore di mamma<br />

All’età di 86 anni, è tornata alla casa del Padre suor Maria<br />

Roberta Marchesano, una ‘mamma’ per le tante bambine<br />

orfani, ospiti presso l’Istituto Sacro Cuore del Santuario.<br />

Umile e semplice, sempre attenta e disponibile, ha donato<br />

la sua vita agli altri, totalmente.<br />

suo dare senza misura.<br />

È stata, poi, Superiora a Padula e più volte a Pompei,<br />

dove, presso l’Istituto “S. Cuore”, ha avuto per tutte le nostre<br />

bambine orfane, sia come Superiora, che come insegnante,<br />

una tenerezza veramente materna, che traspariva<br />

in ogni sua azione. Resta scolpito nel nostro ricordo<br />

il suo costante servizio, il suo passo svelto che sembrava<br />

voler raggiungere in fretta il suo “essere per tutti”, sempre<br />

attenta e disponibile, non misurava il sacrificio; era<br />

solita ripetere: “Tutto è poco per Gesù”. Si notava in lei lo<br />

spirito del bambino evangelico: umile e semplice; pronta<br />

a perdonare, ad essere “operatrice di pace”.<br />

Negli anni ‘90, fu sottoposta a un difficile intervento al<br />

cuore, e fu sul punto di morire. Tutto si risolse in bene,<br />

ma rimase minata e indebolita, dovette lasciare l’insegnamento<br />

e altri compiti impegnativi. Fu allora che rientrò<br />

a Casa Madre a Pompei, rendendosi utile in vari lavori,<br />

tra cui quello svolto presso la Segreteria Generale del<br />

Santuario. Negli ultimi anni, colpita da una grave malattia,<br />

fu trasferita al Reparto Infermeria essendo costretta<br />

su una sedia a rotelle. Ha affrontato il suo calvario con<br />

una serenità e una generosità invidiabili, lasciandosi purificare<br />

dallo Sposo e abbandonandosi alla Sua volontà.<br />

È stata una religiosa di preghiera, quella del cuore, e ha<br />

amato in modo incondizionato l’Eucarestia, la Madonna,<br />

il <strong>Rosario</strong>. Un amore particolare l’ha nutrito per San Giuseppe<br />

e per il Beato Bartolo Longo che anelava vedere<br />

presto Santo. Questi “amori”, coltivati con costanza, la<br />

rendevano felice, perché convinta che più si prega e si<br />

ama, più si è nella certezza di “aver scelto la parte migliore<br />

che non le verrà tolta” (Lc 10,42).<br />

Grazie, carissima suor Maria Roberta, per il dono della<br />

tua vita spesa bene e completamente sintonizzata con<br />

la volontà divina! Prega ancora per noi, tu che ora stai vicina<br />

alla Regina del <strong>Rosario</strong>, perché impreziosisca il tuo<br />

estremo sacrificio con nuove vocazioni.<br />

<strong>Il</strong> 25 gennaio 2010 è volata al cielo<br />

l’anima della professoressa Elisabetta<br />

Fusco, stella della lirica italiana, decana<br />

dei docenti del conservatorio<br />

“S.Pietro a Maiella” di Napoli.<br />

Una splendida carriera artistica la sua:<br />

dopo la scuola di specializzazione a Spoleto<br />

e alla Scala di Milano, ha cantato<br />

nei maggiori teatri d’Italia e d’Europa,<br />

sostenendo parti da protagonista nelle<br />

più importanti opere liriche e in molte<br />

esecuzioni liriche e sinfoniche alla<br />

Rai, con famosi direttori d’orchestra.<br />

Si dedicò poi all’insegnamento nei conservatori<br />

di Cosenza, Avellino e Napoli,<br />

formando schiere di giovani al gusto<br />

Ricordando<br />

Elisabetta<br />

La professoressa Fusco, voce e guida del Coro Pompeiano,<br />

fu artista di fama internazionale, dolce e disponibile verso tutti<br />

Scompare una stella<br />

Scompare una stella<br />

Manca una stella in cielo.<br />

Dove sarà?<br />

Ne piange il cuore<br />

E le labbra invano cercano nel silenzio<br />

Una parola.<br />

Dove sei, stella che incantavi?<br />

Dove sei, bellezza di un sorriso che è svanito?<br />

Dove la maestria dell’arte,<br />

il volo degli acuti<br />

come slanci verso l’infinito?<br />

Manca una stella in cielo. Dove sarà?<br />

È migrata lassù, più su,<br />

al di là del felpato manto<br />

e all’arte del bel canto, lasciando ovunque<br />

un indelebile ricordo delle sue eccezionali<br />

doti e virtù e di persona, amica,<br />

docente.<br />

Nel 1985 l’Arcivescovo di Pompei,<br />

Mons. Domenico Vacchiano, la invitò<br />

ad istruire le voci del “Coro Pompeiano”,<br />

che svolgeva servizio liturgico nel<br />

Santuario della Beata Vergine del <strong>Rosario</strong>.<br />

Elisabetta Fusco fu felice di poter<br />

offrire il suo qualificato contributo<br />

per il culto divino e per l’onore di un<br />

Santuario mariano a lei tanto caro.<br />

In 25 anni la Fusco ha educato al canto<br />

corale centinaia di giovani di Pompei e<br />

dei comuni limitrofi, con un impegno<br />

■ di Franco Di Fuccia<br />

paziente e costante, inculcando in essi<br />

l’amore per il bello e per il sacro,<br />

nonché la serietà e il rispetto verso<br />

un’attività di servizio al Signore, mettendo<br />

ognuno a proprio agio, grazie<br />

alle sue elevate doti umane, morali,<br />

spirituali e artistiche.<br />

Cristiana fervente, ha testimoniato la<br />

sua fede negli ambienti della musica, con<br />

una vita spirituale intensa e profonda,<br />

col sorriso che proveniva dall’equilibrio<br />

e dalla serenità interiore che il<br />

Signore le aveva donato. Sentiva continuamente<br />

bisogno di Dio e a Lui si<br />

affidava, soprattutto nell’accettare la<br />

sofferenza con dignità e cristiana rassegnazione.<br />

<strong>Il</strong> Santuario, la Città di Pompei, e il Coro<br />

Pompeiano, le sono grati. "Grazie<br />

a te abbiamo scoperto la gioia di donare<br />

al Signore il meglio di noi stessi,<br />

con slancio generoso e autentico. Sei<br />

stata per noi guida preziosa.<br />

Hai messo a disposizione i talenti che<br />

Dio ti aveva affidato. Ci hai testimoniato<br />

col tuo sorriso e la serenità del<br />

tuo agire che l’'arte' e la 'sapienza della<br />

mente' nulla possono se non accompagnate<br />

dalla 'sapienza del cuore'. E<br />

col cuore ci hai insegnato a cantare le<br />

lodi al Signore e alla Mamma Celeste<br />

che tanto hai venerato qui a Pompei.<br />

Nei nostri cuori la luce del tuo sguardo<br />

e la dolcezza della tua voce angelica<br />

non saranno mai spenti.<br />

dove passeggiano la luna e il sole;<br />

più su, più su,<br />

a contemplare il più bel volto<br />

innanzi al quale le arpe angeliche<br />

accompagnano melodie divine.<br />

Lassù, meravigliosa Elisabetta!<br />

Resta lassù!<br />

Ma guarda con materno cuore<br />

La gioventù che pensa, che forse sogna,<br />

ma vuole.<br />

Armonie cantasti<br />

Lungo le incerte spiagge dove fugge il tempo;<br />

nuove armonie<br />

dall’eterno ispira quaggiù.<br />

C’è chi le attende …<br />

Mons. Baldassarre Cuomo<br />

<strong>Il</strong> <strong>Rosario</strong> e la Nuova Pompei<br />

38<br />

Anno 126 - N. 3 - 2010 [134] <strong>Il</strong> <strong>Rosario</strong> e la Nuova Pompei Anno 126 - N. 3 - 2010 [135]<br />

39

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