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Il Vigneto Storico di Avio - Trentino Wine Blog

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Introduzione:<br />

<strong>Il</strong> paesaggio della vallata del fiume A<strong>di</strong>ge nella zona compresa tra la Valda<strong>di</strong>ge veronese e<br />

la piana rotaliana è da sempre contrad<strong>di</strong>stinto dalla costante presenza delle viti, oggi viticoltura<br />

specializzata condotta con tecniche moderne, ma in passato viticoltura promiscua associata a<br />

coltivazioni più vicine alle necessità <strong>di</strong> sopravvivenza e/o <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificazione dei prodotti offerti<br />

dall’azienda agricola.<br />

Un ruolo importante è legato alla forte presenza dei contratti <strong>di</strong> mezzadria dove esisteva un<br />

rapporto asimmetrico tra i gran<strong>di</strong> proprietari terrieri interessati alla ren<strong>di</strong>ta fon<strong>di</strong>aria ed i mezzadri<br />

che con il loro lavoro nei fon<strong>di</strong> dovevano sod<strong>di</strong>sfare le esigenze della propria famiglia.<br />

Le operazioni agronomiche,le scelte varietali, le rotazioni presenti sono tutte collegate in un<br />

unico sistema che comprende anche l’allevamento delle vacche con la transumanza estiva verso gli<br />

alpeggi, e l’allevamento <strong>di</strong> altri animali come il maiale, il cavallo, le capre o gli animali <strong>di</strong> corte.<br />

Su questa base si fonda l’antica tra<strong>di</strong>zione della coltivazione della vite consociata con altre<br />

colture ad uso zootecnico o alimentare fino ad introduzione <strong>di</strong> colture proto-industriali legate<br />

all’industria serica o al tabacco allargando il quadro ed aggiungendo attività in un’azienda agricola<br />

sempre più <strong>di</strong>versificata.<br />

I confini nazionali, o meglio imperiali, e le leggi sui dazi incidono notevolmente nelle<br />

aperture date dai mercati <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e non va <strong>di</strong>menticata la piena dell’A<strong>di</strong>ge del 1882 che se ha<br />

sconvolto il territorio atesino ha anche prodotto la necessità <strong>di</strong> consolidare gli argini del fiume<br />

A<strong>di</strong>ge rendendo <strong>di</strong>sponibili nuove superfici per la coltivazione<br />

Ma è soprattutto l’arrivo delle parassitosi della vite <strong>di</strong> origine americana a provocare un<br />

profondo sconvolgimento partendo dagli ultimi anni dell’ottocento e terminando nei primi del<br />

novecento quando, appena conclusa la prima guerra mon<strong>di</strong>ale, la viticoltura rinasce capace <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>fendersi dalla fillossera all’introduzione dei portainnesti <strong>di</strong> origine americana e lo sviluppo del<br />

vivaismo.<br />

Ma la tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> coltivazione rimane ancorata agli anni precedenti con poche mo<strong>di</strong>fiche<br />

sostanziali, la viticoltura rimane promiscua e l’azienda agricola è sempre <strong>di</strong> stampo zootecnico con<br />

annesse altre coltivazioni tra cui la vite.<br />

Sarà con l’avvento dell’industrializzazione degli anni 1950-1960 che la viticoltura subirà<br />

profonde nuove trasformazioni, l’arrivo del trattore e della meccanizzazione, le nuove possibilità<br />

offerte dalla chimica per la concimazione e per la protezione delle piante, accanto all’uscita<br />

dall’agricoltura <strong>di</strong> molta manodopera con la possibilità <strong>di</strong> nuove entrate economiche nel bilancio<br />

familiare permettono <strong>di</strong> uscire dalla necessità <strong>di</strong> molte coltivazioni annuali.

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