pdf - 348 kb - Popolis
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BRIXIA SACRA<br />
sono persi, si vedono però nominati nelli susseguenti et in essi si vede quanto fosse a<br />
cuore a quest’abbadia a tutti quei monarchi. In particolare da questo si può conoscere<br />
ch’essendo mancato il primo abbate perpetuo, qual era semplice gentilhuomo bresciano,<br />
fu fatto secondo abbate Rataldo, stretto parente dell’imperatore Lodovico Pio,<br />
il quale oltre la sua gran nobiltà, fu chiarissimo di molte virtù et all’abbadia fece molti<br />
doni del suo patrimonio; et perché non si trovano le scritture di quei tempi perciò<br />
non si può sapere la vita sua, come anco delli altri, solo si vedono gli loro nomi scritti<br />
ne i privilegi che habbiamo et nelle investiture.<br />
[c. 365r] Dopo Rataldo si trova abbate un Remigio, il quale era anco Arcicancelliero<br />
del Sacro Imperio. Questi andò a Mantova dove si trovava l’imperatore Lodovico<br />
Augusto il Giovine e mostragli li privilegi del re Desiderio, di Carlo Magno suo atavo,<br />
di Lodovico Pio suo avo e di Lotario suo padre, tutti trei imperatori et chiesegli d’essi<br />
la confirmatione et anco la facoltà di poter crear l’abbate nell’istesso monasterio, trovandosi<br />
in esso persona a proposito secondo ’l giudicio de monaci chiesegli parimente<br />
che il suo monasterio non puotesse essere molestato da qualsivoglia nelle cose temporali<br />
per via di ragione e con potestà giudicaria, ma che gli fossero dati giudici particolari<br />
con autorità imperiale, i quali potessero giustificare le cause loro.<br />
L’imperatore si compiacque di concedergli tutto ciò che gli aveva richiesto, con<br />
rivalutatione anco di qualonque cosa che s’apettasse al fisco de beni dell’abbadia et<br />
per qualsivoglia causa sotto titolo di donatione; il che si vede nel primo privilegio d’esso<br />
imperatore registrato nel libro grande al foglio 3° ch’è il primo privilegio che si ritrova<br />
tra le scritture, essendo sin hora persi tutti gli precedenti, nominati non pure in questo<br />
accennato privilegio, ma anco in tutti gli altri che gli succedono, come pur si può<br />
vedere seguendo a leggere in esso libro il qual privilegio è concesso dell’anno 868, cioè<br />
anni cento disdotto doppo la fondatione dell’abbadia.<br />
Dell’anno 956 si legge abbate uno chiamato Donino (non si sono trovati quelli<br />
furono abbati doppo Remigio) il quale, col mezzo di doi conti suoi famigliari, impetrò<br />
dalli doi re che regnavano nell’Italia, come si dirà appresso, avanti che Ottone primo<br />
col nome d’imperatore venesse in Italia, un altro privilegio molto chiaro et grande,<br />
nel quale specificamente si nominano i castelli, terre, ville con i loro circuiti, molini,<br />
ponti, peschiere, gabelle.<br />
Et oltre all’interesse temporale, nomina anco le chiese con i loro beneficii in tante<br />
et tante città, castelli et ville d’Italia, il che si può vedere dal detto breve o sia privilegio<br />
fatto dalli doi re accennati, uno chiamato Berengario et l’altro Alberto suo figliolo, che<br />
pure regnavano nell’ [c. 365v] Italia nei primo anni del Magno Ottone imperatore<br />
sopradetto, i quali regnavano puoco tempo, essendo che essendo al governo di Berengario<br />
di mala sodisfatione a tutta l’Italia, papa Giovanni duodecimo di questo nome,<br />
per consenso comune di tutti li prencipi italiani, chiamò dalla Germania esso Ottone,<br />
per provedere con la potenza e prudenza sua a gli disordini di questo re, siccome fece<br />
coll’aiuto apunto di quel Tebaldo Martinengo bresciano il quale, havendo sempre<br />
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