pdf - 348 kb - Popolis
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BRIXIA SACRA<br />
ranno il regno d’Italia, doppo il qual tempo fu chiamato da i prelati di Roma il detto<br />
Otone, che nella Germania si ritrovava, per essere troppo tirannezata et l’Italia dal detto<br />
Berengario et Roma da Giovanni XII pontefice.<br />
Otone, venuto nell’Italia e mandati in esilio i doi re prenominati et provisto a i<br />
disordini di Roma, fece anc’egli un privilegio amplissimo cinque anni doppo quel di<br />
Berengario, cioè l’anno 962, et fu fatto essendo abbate il soprannominato Donino che<br />
l’ottenne mediante l’imperatrice chiamata Alonda o Adeleida, la quale fu figliuola di<br />
Rodolfo, duca di Borgogna et re d’Italia, donna di grandissimo valore et di bellezza<br />
molto rara, per il che quantunque vedova, fu tolta per moglie dal detto Ottone et da lui<br />
sopra modo amata et che haveva Pavia per dote, oltre l’altre cose, dove si trovava pregione<br />
di Berengario quando fu sposata da Ottone.<br />
[c. 392v] Questa è quella imperatrice nominata in quel privilegio et che l’impetrò<br />
a favore del monasterio nel qual privilegio non pur si confermò quanto gli antecessori<br />
avevano fatto, ma nominatamente ogni cosa è specificata de loco in loco et sono specificati<br />
gli antecessori principi che con i loro privilegi hanno honorato il detto monasterio<br />
et fine si vede il segno imperiale particolarmente ad Ottone con la sottoscritione de<br />
cancellieri et fu dato nella città di Pavia l’anno come sopra.<br />
Seguitò poi nell’imperio Ottone secondo, figliuolo del primo, trovandosi abbate<br />
quivi Hermenulfo che da lui e da’ suoi monaci fu impetrata la confirmatione de gli<br />
sodetti privilegi, la quale pure fu fatta amplamente et fu datto il privilegio in Ravenna<br />
l’anno 981 sottosegnato col segno imperiale di Ottone 2° et sottoscritto da Dento cancelliere<br />
imperiale.<br />
L’anno del Signore 1001 si trovava abbate uno chiamato Fuvizane [cassato posteriormente:<br />
Luizone] et un certo chiamato Riperto di molto potere, edificò un castello<br />
sopra il territorio di Leno pertinente all’abbadia, chiamando questo castello Dale, senza<br />
far moto alcuno all’abbate.<br />
Qui resta imperfetta la sodetta Historia senza proseguire più avanti, composta dal<br />
sopradetto padre d. Arnoldo Vuione fiamengo, cronista diligentissimo della religione<br />
benedittina, il quale in doi tomi stampò l’Historia intitolata «Lignum vitae» della<br />
medesima religione.<br />
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