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Ultime acquisizioni librarie novembre 2011 - biblioteca comunale di ...

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Il fabbro anarchico : autobiografia fra Trieste e Barcellona / Umberto Tommasini<br />

; introduzione a cura <strong>di</strong> Clau<strong>di</strong>o Venza ; con un'intervista a Clau<strong>di</strong>o Magris ;<br />

elaborazione e trascrizione <strong>di</strong> Clara Germani<br />

Tommasini, Umberto<br />

Roma : Odradek, <strong>2011</strong> 237 p. : ill. ; 21 cm<br />

Autobiografia <strong>di</strong> un operaio e militante anarchico, che attraverso una lunga conversazione riesce a trasmettere<br />

la memoria <strong>di</strong> un'autentica esistenza antiautoritaria: spontanea e cosciente, coerente e contrad<strong>di</strong>ttoria, tra<br />

conflitti armati, condanne, carcere, evasioni, attentati a Mussolini, incontri e scontri con figure <strong>di</strong> rilievo della<br />

storia del movimento operaio italiano: Rosselli, Berneri, Valiani ma anche Di Vittorio, Vidali, Bor<strong>di</strong>ga. Dalla<br />

Trieste austriaca alla Prima Guerra Mon<strong>di</strong>ale, dal biennio rosso al confino, dall'esilio a Parigi all'epopea<br />

spagnola, dal ritorno alla "città senza pace" al Sessantotto.<br />

Mare al mattino / Margaret Mazzantini<br />

Mazzantini, Margaret<br />

Torino : Einau<strong>di</strong>, <strong>2011</strong> 127 p. ; 19 cm<br />

"Pensava soltanto a quello. Riportare la sua vita a quel punto. Nel punto dove si era interrotta. Si trattava <strong>di</strong> unire<br />

due lembi <strong>di</strong> terra, due lembi <strong>di</strong> tempo. In mezzo c'era il mare. Si metteva i fichi aperti sugli occhi per ricordarsi<br />

quel sapore <strong>di</strong> dolce e <strong>di</strong> grumi. Vedeva rosso attraverso quei semi. Cercava il cuore del suo mondo lasciato". Farid<br />

e Jamila fuggono da una guerra che corre più veloce <strong>di</strong> loro. Angelina insegna a Vito che ogni patria può essere<br />

terra <strong>di</strong> tempesta, lei che è stata araba fino a un<strong>di</strong>ci anni. Sono due figli, due madri, due mon<strong>di</strong>. A guardarlo dalla<br />

riva, il mare che li <strong>di</strong>vide è un tappeto volante, oppure una lastra <strong>di</strong> cristallo che si richiude sopra le cose. Ma sulla<br />

terra resta l'impronta <strong>di</strong> ogni passaggio, partenza o ritorno che la scrittura, come argilla fresca, conserva e<br />

restituisce. Un romanzo <strong>di</strong> promesse e <strong>di</strong> abbandoni, forte e luminoso come una favola.<br />

A pie<strong>di</strong> nu<strong>di</strong> sulla terra / Folco Terzani<br />

Terzani, Folco<br />

Milano : Mondadori, <strong>2011</strong> 232 p. ; 23 cm<br />

Un baba, un sadhu, è un uomo che ha rinunciato: la sua città è la giungla, il suo tetto è una grotta, il suo letto<br />

la terra, la sua acqua quella del fiume, il suo cibo le offerte spontanee. Il sadhu non vuole possedere niente,<br />

tiene acceso il fuoco, si de<strong>di</strong>ca all'esecuzione dei riti che scan<strong>di</strong>scono la giornata in accordo con i ritmi della<br />

natura. A volte si illumina in un sorriso: e comunica con il <strong>di</strong>vino. Baba Cesare -l'asceta italiano protagonista<br />

<strong>di</strong> questo libro -, dopo essersi ribellato a un'esistenza or<strong>di</strong>naria, si è avvicinato al mondo dei sadhu in<strong>di</strong>ani. Il<br />

suo percorso è molto <strong>di</strong>verso da quello che potremmo immaginare noi occidentali, abituati ai "processi <strong>di</strong><br />

beatificazione" con i quali si cercano tracce <strong>di</strong> ascesi nelle vite <strong>di</strong> chi sfiora la santità. Dal mondo senza<br />

frontiere degli anni Settanta, attraversato dai magic bus che portavano in In<strong>di</strong>a passando per la Turchia, l'Iran,<br />

l'Afghanistan, il Pakistan, il suo cammino <strong>di</strong> uomo avventuroso e assetato <strong>di</strong> vita ci conduce fino a oggi, alle<br />

nazioni chiuse e blindate dei nostri tempi. L'incontro tra Folco Terzani e Baba Cesare dà vita a un libro unico -<br />

romanzo <strong>di</strong> avventure, viaggio spirituale, inchiesta su un mondo svelato nel suo fascino controverso, <strong>di</strong>alogo<br />

sul senso ultimo della vita -, le cui pagine possono essere lette come un impreve<strong>di</strong>bile mémoire, un postumo<br />

romanzo <strong>di</strong> formazione e insieme come un testo sapienziale dal passo umile ma rivoluzionario, in grado <strong>di</strong><br />

cambiare il nostro modo <strong>di</strong> camminare per le strade del mondo.<br />

Sol<strong>di</strong> sporchi : come le mafie riciclano miliar<strong>di</strong> e inquinano l'economia mon<strong>di</strong>ale / Enrico<br />

Bellavia, Pietro Grasso<br />

Grasso, Pietro<br />

Milano : Dalai, <strong>2011</strong> 359 p. ; 22 cm<br />

Che le mafie non siano solo quelle che sparano lo sappiamo da sempre. Che ci sia un livello in cui i sol<strong>di</strong> mafiosi si<br />

mescolano con i giochi <strong>di</strong> banchieri e impren<strong>di</strong>tori è ormai un luogo comune <strong>di</strong> cui non si coglie la gravità. Ma nessuno,<br />

finora, aveva raccontato questo mondo sommerso, perché le indagini sono <strong>di</strong>fficili, i processi dall'esito incerto, e perché<br />

certe leggi non aiutano. Il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso ed Enrico Bellavia <strong>di</strong> "Repubblica" rompono<br />

finalmente questo tabù, e ci guidano lungo i meandri dell'industria del riciclaggio, svelandoci che il denaro mafioso non<br />

"gronda sangue": è pulito, veloce e non si ferma mai, anzi, è sempre più "invisibile" come quello delle speculazioni<br />

finanziarie. Rintracciarlo, e contrastarne le metamorfosi, è la sfida del nuovo millennio. Il denaro sporco si annida <strong>di</strong>etro<br />

formidabili scalate, ascese <strong>di</strong> tycoon rampanti, sta a <strong>di</strong>fesa dei patrimoni <strong>di</strong> manager in grisaglia, fa sempre più spesso<br />

capolino in Borsa. La situazione è così grave da avere indotto Bankitalia a lanciare un allarme, stimando nel 10% del Pil il<br />

fatturato dell'industria dei capitali sporchi: un dato pari al doppio della me<strong>di</strong>a mon<strong>di</strong>ale, destinato a crescere ulteriormente<br />

sulla scia dell'apertura <strong>di</strong> nuovi mercati e delle ricorrenti crisi economiche. Attraverso molte storie e dati ine<strong>di</strong>ti, il libro

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