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Ultime acquisizioni librarie novembre 2011 - biblioteca comunale di ...

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Via <strong>di</strong> qua : imparare a morire / Umberto Curi<br />

CURI, Umberto<br />

Torino : Bollati Boringhieri, <strong>2011</strong> 236 p. ; 20 cm<br />

"Via <strong>di</strong> qua; ecco la mia meta". Nell'annuncio del protagonista del racconto <strong>di</strong> Kafka La partenza risuona<br />

l'universale della con<strong>di</strong>zione umana, quell'andar via a cui non occorre una destinazione, poiché è già meta in<br />

sé: la morte, ineluttabile, inconcepibile, inconoscibile, eppure evento-limite che conferisce alla vita il senso<br />

più autentico. Nella sua vicenda millenaria, talvolta la filosofia si è incaricata <strong>di</strong> strappare alla morte l'aculeo<br />

velenoso, ossia <strong>di</strong> liberare l'uomo dal timore della morte, riducendola a puro nulla, quin<strong>di</strong> espungendola<br />

dall'orizzonte dell'esistenza. Una strategia che il filosofo Umberto Curi non con<strong>di</strong>vide affatto. Come il<br />

principe <strong>di</strong> Danimarca, è convinto da tempo che i contenuti <strong>di</strong> pensiero abitino anche al <strong>di</strong> fuori della<br />

<strong>di</strong>sciplina che ne è ufficialmente titolare, e li va a cercare con mano sapiente nella trage<strong>di</strong>a e nel mito<br />

dell'antica Grecia, nella poesia e nella narrazione contemporanee. Lì incontra ricchissime testimonianze che,<br />

da prospettive <strong>di</strong>verse, recuperano la morte alla pienezza della vita, senza per questo <strong>di</strong>sinnescare in modo<br />

consolatorio il potenziale angoscioso della fine. Sfuggono infatti a intenti e<strong>di</strong>ficanti, e non potrebbero mai<br />

essere rifuse in un eserciziario della buona morte, simile a quelli <strong>di</strong>ffusi in Occidente secoli fa. Ci possono<br />

solo suggerire con Rilke - ed è suggerimento prezioso - che "bisogna imparare a morire: ecco in che cosa<br />

consiste tutto il vivere"<br />

Inchiesta sul lavoro : perché non dobbiamo avere paura <strong>di</strong> una grande riforma / Pietro<br />

Ichino<br />

ICHINO, Pietro<br />

Milano : Mondadori, <strong>2011</strong> 240 p. : ill. ; 23 cm<br />

Da sindacalista della Cgil, poi da ricercatore, professore <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto del lavoro, avvocato, e<strong>di</strong>torialista del "Corriere della<br />

Sera", e per qualche tratto anche come politico in Parlamento, Pietro Ichino ha spesso sostenuto tesi scomode per<br />

l'establishment, <strong>di</strong> sinistra e <strong>di</strong> destra, contribuendo in modo incisivo all'evoluzione del sistema italiano delle relazioni<br />

industriali e raccogliendo tanto consensi ed entusiasmo quanto critiche e contestazioni. Per via delle sue proposte è<br />

stato accusato <strong>di</strong> eresia e ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong> "intelligenza con il nemico", <strong>di</strong> essere cioè un portatore <strong>di</strong> idee liberiste infiltrato<br />

nel centrosinistra. Attraverso un'avvincente inchiesta, un vero e proprio interrogatorio senza esclusione <strong>di</strong> colpi, Ichino<br />

risponde a tutte le obiezioni e le accuse ricevute in questi ultimi anni, messe in bocca a un immaginario interlocutoreinquisitore,<br />

affrontando i temi fondamentali del lavoro in Italia. E grazie ad analisi precise ed esempi concreti mette a<br />

nudo i meccanismi segreti <strong>di</strong> un sistema drammaticamente ingessato, prigioniero dei propri tabù e delle proprie caste.<br />

Un paese in cui vige un regime <strong>di</strong> vero apartheid tra lavoratori protetti e non protetti, dove agli stabili regolari è<br />

riconosciuta una sorta <strong>di</strong> job property, mentre agli outsiders e ai new entrants, ben che vada, si offrono soltanto i posti<br />

<strong>di</strong> serie B, C e D, con un futuro pensionistico misero, destinato a maturare soltanto dopo i settant'anni. Un sistema<br />

chiuso da un tacito accordo protezionistico...<br />

Ricerche bibliografiche : banche dati e biblioteche in rete / [a cura <strong>di</strong>] Andrea<br />

Capaccioni ; [contributi <strong>di</strong>] Sabrina Boldrini ... [et al.]<br />

---<br />

Milano : Apogeo, <strong>2011</strong> 118 p. ; 21 cm<br />

Saper utilizzare Google non basta. In presenza <strong>di</strong> una crescita potenzialmente infinita <strong>di</strong> contenuti online, la sfida<br />

consiste, nell'università come nel mondo del lavoro, nella capacità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare, valutare e utilizzare efficacemente<br />

l'informazione necessaria. Parte strutturata <strong>di</strong> questa informazione è consultabile grazie al nuovo universo bibliografico<br />

<strong>di</strong>sponibile in Internet. Questo volume si propone come una guida affidabile per migliorare le nostre abilità <strong>di</strong> ricerca.<br />

Tenendo presente in modo particolare il panorama delle biblioteche universitarie, vengono messi a confronto i motori <strong>di</strong><br />

ricerca e i cataloghi online delle biblioteche (OPAC, online public access catalogue) e ne sono analizzate caratteristiche<br />

e <strong>di</strong>fferenze. Il lettore viene poi introdotto alla conoscenza dei repertori bibliografici, delle banche dati e dei perio<strong>di</strong>ci<br />

elettronici e all'uso <strong>di</strong> questi strumenti. Vengono fornite in<strong>di</strong>cazioni sul funzionamento e il miglior uso delle banche<br />

dati, soprattutto <strong>di</strong> area umanistica, e degli OPAC, con esempi pratici accompagnati da schermate esplicative. Sono<br />

infine esplorate le potenzialità <strong>di</strong> uno dei più noti programmi online de<strong>di</strong>cati alla gestione delle bibliografie personali<br />

(EndNote Web).

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