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Focus on | Le cure primarie<br />

34<br />

come l’ospedale è ormai da lungo tempo il riferimento<br />

certo per gli eventi acuti”.<br />

Il modello proposto dalla Card è un modello<br />

culturale basato sui principi dell’Oms, che sa dare<br />

una risposta non solo ai problemi acuti o riacutizzati,<br />

ma, soprattutto, ai bisogni legati alle patologie<br />

croniche, attraverso l’attività di un team<br />

multiprofessionale competente in grado di gestire<br />

sul territorio polipatologie e multiproblematicità<br />

sanitarie e socio-assistenziali, evitando il ricovero<br />

ospedaliero.<br />

Questo modello prevede l’applicazione operativa<br />

della medicina d’iniziativa con i suoi tre<br />

principali elementi:<br />

a. la valutazione dei bisogni della comunità e<br />

l’attenzione ai determinanti della salute (anche<br />

quelli cosiddetti “distali”, ovvero quelli<br />

socio-economici, che sono alla base delle<br />

crescenti diseguaglianze nella salute, anche<br />

sul versante dell’utilizzazione e qualità dei<br />

servizi, nei portatori di malattie croniche);<br />

b. la propensione agli interventi di prevenzione,<br />

all’utilizzo di sistemi informativi e alla<br />

costruzione di database, alle attività programmate<br />

e agli interventi proattivi (es. costruzione<br />

di registri di patologia, stratificazione<br />

del rischio, richiamo programmato dei<br />

pazienti, ecc.);<br />

c. il coinvolgimento e la motivazione degli<br />

utenti, l’attività di counselling individuale e<br />

di gruppo, l’interazione con le risorse della<br />

comunità (associazioni di volontariato, gruppi<br />

di autoaiuto, ecc.).<br />

CONCLUSIONI<br />

Il cambio di paradigma della sanità distrettuale,<br />

dall’attesa all’iniziativa, è un’operazione complessa<br />

e di lunga lena perché deve mettere al centro<br />

del sistema i bisogni dei cittadini; un’operazione<br />

che può essere vincente solo con l’adesione<br />

convinta di tutti gli attori, dai professionisti ai<br />

decisori politici e alle comunità locali, dalle istituzioni<br />

accademiche agli amministratori.<br />

Il cambio di paradigma, peraltro culturalmente<br />

maturo e già collaudato in varie realtà internazionali<br />

e adottato dall’Organizzazione Mondiale<br />

della Sanità (in un recente documento ha<br />

indicato nella Community Oriented Primary Care,<br />

cure primarie orientate verso la comunità, la forma<br />

più evoluta di organizzazione dell’assistenza<br />

sanitaria di base), prevede una nuova organizzazione<br />

dove le cure primarie sono integrate da un<br />

approccio di sanità pubblica gestito dal Distretto.<br />

Questo nuovo modo di “fare sanità” consiste nella<br />

valutazione sistematica dei bisogni della comunità,<br />

nell’identificazione dei principali problemi,<br />

nell’implementazione di interventi sistematici<br />

rivolti a gruppi target di popolazione e nel monitoraggio<br />

dell’impatto di tali interventi per essere<br />

certi che i servizi siano stati utili e congruenti<br />

con i bisogni della popolazione.<br />

La Card continuerà a svolgere un’azione di<br />

cambiamento culturale verso tutti gli attori del<br />

sistema, sperando che l’adeguamento dei servizi<br />

distrettuali possa avvenire in tempi rapidi fornendo,<br />

in questo modo, una risposta adeguata ai<br />

nuovi bisogni di salute.

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