Pagine 97-128 - Centro di Ricerche Storiche Rovigno

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9 - TITOLO: Buie DESCRIZIONE: tracciato del perimetro di un fondo pubblico davanti la casa di Marietta D’Ambrosi, richiesto in investitura dalla medesima. AUTORE: Zanon Antonio, perito. DATA: 1771, 28 agosto. SCALA: n. i. DIMENSIONI: mm. 201 X 289. COLL. ARCHIVISTICA: Fondo “Rason Vecchie”, b. 197, dis. 849. NOTE: concessione di licenza per erigere una costruzione sul terreno di cui al titolo; terminazione del 2 ottobre 1771. LEGENDA: Adi 28 Agosto 1771 Buie. Formano in tutto passa 11 valutati da me sottos.to perito con giuram.to a L. 1 al passo. Antonio Zanon perito affermo con giuramento M.P. TESTO: Fondo Pub.co Ponente; Facciata della Casa della Sig.ra Marietta d’ Ambrosi in Tramontana; Ostro; Dall’ ostro a Tramontana passi 5. 1/2; Per quadrato passi 5:1/2 da Levante al Ponente; Tramontana, strada Pub.ca che viene essere pure in Tramontana; Fondo Pub.co Levante; Levante. Valuto il soprad:o Disegno, e special:e la sottoscrizione che disse Antonio Zanon perito affermo con Giuramento M.P. dalli (di seguito sul verso, n. d. a.) Sig:i Giacomo Pasini q:m Piero, e Alberto Valentini q.m Bortolo hanno li stessi col mezzo del loro Giuramento Mani mie prestato tactis Scriptura attestato deposto, et affermato esser quella tutta scritta, e sottoscritta di proprio pugno carattere di D:o Antonio Zanon Pub:o Perito, e ciò per l’ottima prattica, e cognizione asseriscono temere del di lui Carattere in fede di che mi sottoscriuo, e li pongo il solito Nottarial mio Sigillo in fede. Venetijs hoc di Lunae 30 m.s Septembris 1771 Ind:e 5:a Jacobus Bellanus Pub:s Ven:m Coll:s Not:s Ill:s Domini Flori par:r Ven:m Notarj in fid:e sub:si et Giu.ui absque (...). 10 - TITOLO: Buie DESCRIZIONE: “fondo” sulla strada pubblica dirimpetto la chiesa della B.V. della Misericordia richiesto da Francesco Antonini per erigervi un sottoportico davanti al proprio orto. AUTORE: Tonini Bortolo, pubblico perito ed agrimensore. DATA: 1774, 30 ottobre. SCALA: di Passi Veneti N:o 10. DIMENSIONI: mm.195 X 283. COLL. ARCHIVISTICA: Fondo “Rason Vecchie”, b. 149, dis. 211. NOTE: disegno delineato ad inchiostro; allegato alla terminazione del 12 dicembre 1774, con la quale viene concesso, in affitto, al richiedente un pezzo di fondo con facoltà di erigere un edificio appogiandosi alla pubblica mura. LEGENDA: G.D.S. Esecutiv:te al Mand:to 24 spirante, relativo a rispetab. let:e dell’Eccellentissimo Mag:to alle R: V:e conferito mi sono io sottoscritto Pub: Per:o nel sitto ricercato da D:no Fran:co Antonin[i] con la suplica dove il tutto maturamente esaminato e specialmente il stato della Mura, che s’attrova fu[o]ri da fondamento dalla parte d’ostro, et al Costit:o dal detto Anton[in[i] in quest’ Officio annotato li 20 giù andante, e però rifferisco con mio giuramento potersi aggravar il ricercante sud:to pagare nella Pub.[ca] Cassa lire cento, e dieci, e ciò per l’appoggio sopra la mura stessa, e per il gius di potersi d[i]lattare verso la strada, con eriger colonne, per f[or]marne un sottoportico, valendosi del di sopra, e lasciando libero il transito per il sottoportico stesso, il tutto qui sotto disegnato. Buie li 30 ottobre 1774. Bortolo Tonini Pub: Per:o, et Ag:re della Serenissima Sig:ria di Venezia. Adi 26 ottobre 1774. Buie. Presentata dall’ infrascritto in quest’ Off:io Pret.o (...) TESTO: Chiesa della B.V. delle Porte; Tramontana; Ponente; Strada Pubblica; Levante; Fondo del ricercato sottoportico; Mura alta Piedi nove e mezo; Muro degl’Eredi Tonini; Orto di rag.ne di Franc:co Antonin, Ostro; Casa di Franc:co Antonin. 108
12 - TITOLO: Capodistria 11 - TITOLO: Buie DESCRIZIONE: disegni prospettici di alcune case (Foscarini, Madruzzi, Pappo, Ravasini) nei pressi della chiesa della B.V. della Misericordia presentati in una vertenza circa l’eliminazione dell’accumulo di rifiuti. AUTORE: n.i. DATA: sec. XVIII. SCALA: passi N:o XIII. DIMENSIONI: mm. 290 X 410. COLL. ARCHIVISTICA: Fondo “Provveditori alla Sanità”, b. 295. TESTO: Calesela; Prospetiva della Casa verso la B.V.; Corte circondata dalle case de Consorti Bonetti e Crevato; Prospettiva della Casa Foscarini verso la Corte; Case delle Signore Madruzzi, e Pappo; Casa del Sig: Ravasini verso la calesela. DESCRIZIONE: pianta dell’abitato insulare con in evidenza particolare il tracciato delle mura e del suo impianto poliorcetico, disegnata nel 1619 nell’ ambito di un vasto progetto che prevedeva il rafforzamento delle difese dei centri costieri messi a dura prova dalla guerra uscocca appena terminata; la pianta venne commissionata dal podestà e capitanio di Capodistria Bernardo Malipiero in occasione del progetto summentovato, con indicazione dei contenuti topografico-urbani più rilevanti. AUTORE: Fino Giacomo. DATA: 1619, 1 agosto. SCALA: de 100 Passa Venetiani. DIMENSIONI: mm. 565 X 418. COLL. ARCHIVISTICA: Fondo “Senato Mar”, b. 223, dis. 1. NOTE: allegato a dispaccio del podestà e capitanio di Capodistria Bernardo Malipiero, 1 agosto 1619 e a parte del Senato 29 settembre 1619. LEGENDA: PIANTA DI CAPODISTRIA DI COMM.NE DELL’ILL.MO SIG.R BERNARDO MALIP.O PODESTÀ E CAP.O P.o AGOSTO MDCXIX, DISSE.A DA GIACOMO FINO. A. Muraglia caduta sino dalla fondamenta per passa 25 di longhezza ha li segni // // et di altezza sopra terra passa 3 1/2, la qual era boniss.a, ma rouinò per essersi fuggito di fuori il terreno; però uolendosi rinouare nel med.o luoco bisogna far li fondamenta almeno piedi 1 1/2 che saranno di quadro passa 125 et si douerà nel più basso delle fondam.ta far grosso il muro piè 5 1/2, il qual ascenda scarpade in modo, ch’ all’altezza di passa quattro sia grosso pie 2 1/2, al qual segno si porà un cordon o Fassa, et al rimanente del detto che sarà passa uno, si daranno sole onze 3 di scarpa, siche nella sommità sarà grosso pie 2 onze 3; B. Caduta et cadente per passa 10 di longhezza, et di altezza passa 6, che sono di quadro passa 60; C. Torresella, che da tutte le parti manazza rouina, sarebbe bene gietarla giù et unir con muro nouo, che sarebbe di passa quadri 30, li contorni di d.ta Torre; D. Torre in mal stato come la sop.ad.ta, la qual si potrebbe disfar, et ui andarebbe muro col acconciar il contiguo di quadro passa 50, per unir ut supra; E. Torre nell’horto di frati di S.ta Anna, che sta per rouinare, si douerebbe acconciare; anche sopra essa si fà la sentinella in tempo di sospetto per guardar la Torre della munition, et quella parte del mare, ui uorebbe almeno muro di quadro passa 40; F. Muraglia, alla quale dall’onde è consumata la maggior parte della fondam.ta, et se presto non se gli rimedia cascarà per più de cento passi quadri. hora ui uole in detta a riparare et in altre parti di quadro cc.a passa 30 / 210. TESTO: Fondo per uasselli grossi; galere pongono scalo; terreno nella sponda alto passa dui et uicino alla muraglia alto passa quattro circa; Ballouardo Thiepolo terrapianato; Torre; S. Nic.ò; Beluedere, ballouardo terrap.to; S. Michiel; Porta Isolana; S. Sufia; Piazzal di porta Bossedraga; Chiesa et conuento de San Greg.io; Conuento et chiesa di San Domenico; chiesa et Mon.io di San Biaggio; Rotonda; S. Lorenzo; Conuento et chiesa di Santa Anna; Fondo et tegnador per nauilij et galere sotili; Parte terrap.ta; Magazeno di S. Marco; Piazal del Porto; S. Nic.ò; Trinità; Chiesa et conuento di Serui; Armam.to et Monte de pietà; loggia; Piazza; Palazzo dell’Ill.mo S.r Pod.a’ et Cap.io; Carmini; Duomo; Camp.; Vecouado; S. Dionigio; Cisterne; Fontico; Conuento et chiesa di San Francesco; S. Giac.o; S. Teod.; S. Chris.o; S. Giorgio; Monasterio et chiesa di S.ta Chiara; S. Stef.o; Piazzal di Porta S. Piero; S. Odorico; S. Clemente; piazzal di porta Maggior; S. Pie.ro; Hospedal; S.ta Marg.ta; S. M.a Noua; Nun.a; Ogni Santi; Piazzal di porta ogni Santi; S. Martin; S. Tommaso; Piazzal di San Tom.o; Torre della Munition; Fondamenta Piana alta poco sopra la colmo ordinario del mare; Bressaglio; Paludi; Castel S: Leone; Paludi Sul retro (n.d.a.): In lettere di Capod’Istria del p.o Agosto 1619 NOTA DI COMMENTO (E. TONETTI): Pianta della città di Capodistria, di Giacomo Fino. Il disegno a penna, di buona accuratezza, comprende in pianta l’interno delle mura, con le difese (torri e porte), i diversi edifici pubblici e di culto e le strade. All’esterno le diverse opere portuali (ad es. il luogo dove le “galere pongono scala”), le paludi e il mare aperto, in cui viene indicato, a nord, il “fondo per vasselli grossi” e a est il “fondo et tegnador per navilii et galere sotili”. La lunga legenda dà conto delle opere di ripristino necessarie alla cinta muraria. L’esigenza e l’urgenza di intervenire sulle mura della città venne segnalato al Senato da Bernardo Malipiero, podestà e capitano di Capodistria, con suo dispaccio 1 agosto 1619, che accompagnava il disegno. Avvertì il Malipiero: “Sabato di sera, 27 del passato, cascò un pezzo di muraglia di questa città dalla parte verso tramontana, che è dalla parte che si va a Trieste, per longezza de passa vinticinque et altezza de passa tre e mezo, essendo cascata verso marina, et anco, per quanto si vede, la fondamenta si è alargata verso quella parte”. Il preventivo di spesa per il ripristino ammontava a lire 3.600. Il Malipiero rammentava d’aver già comunicato nei mesi precedenti di “haver veduto che in esse mura vi erano molti fori et che in alcuni luoci minaciava rovina” e che gli era stato impartito l’ordine di “farli otturar” prelevando 150 ducati dalla camera. E continuava: “Io di già ho fatto comprar parte della matteria, per darne principio, ma havendo veduta la caduta di questo pezo, dove manco si credeva, perché dimostrava esser buona, né se li vedeva pur un minimo segno di fissura, ho voluto di novo far veder a torno la città tutta essa mura, et mi viene da’ periti rifferto li fori et fissure farsi maggiori, et che in alcuni luoci non si possono accommodar, se non con gettar quella parte a terra et redifficarla da’ fondamenti, come anco bisognarebbe far ad alcune torricelle che sono anesse nella mura, quali sono tutte ruvinose; è ben vero che alcune si potrebero levar et tirar la muraglia al dretto, rinovando poi le torricelle vicine, perché possino esser alla difesa delle mura. Vi è anco in altra parte, appresso la porta detta San Piero, che per il batter che fa il mare, le piede della fondamenta se ne vano uscendo, siché resta la muraglia con gran pericolo, al che saria necessario provederli quanto prima, col riffar le fondamenta et metterli inanti delli sassi grandi per romper l'onde del mare, over far speroni nella fondamenta, che farano l'istesso effetto”. La spesa per tutti questi lavori veniva preventivata in lire 6.600. Il Senato veneto rimase alquanto perplesso e prese tempo: con parte del 29 settembre 1619 considerò che “la restauratione di quelle muraglie deve esser esseguita con molto avertimento, perché forse occorrerà darle forma migliore col parer di persone perite, et anco farsi in miglior staggione, perché sia più durabile”. Ordinò pertanto al Malipiero di provvedere per il momento solo a “far con muro secco serrar quella parte, che per la caduta resta apperta, siché resti serrato l’ingresso”, e di preoccuparsi di chiedere un contributo alla città per la spesa. 109
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