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Inventario - Biblioteca civica di Rovereto

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(soppressione delle regolanie maggiori e minori) giunsero da parte del governo bavarese il 4 gennaio 1807.<br />

Con l'e<strong>di</strong>tto del 24 luglio 1808, in concomitanza con la ristrutturazione del regno <strong>di</strong> Baviera sulla base dell'esperienza<br />

istituzionale francese, pur rimanendo formalmente ancora in vigore le carte <strong>di</strong> regola, quelle che erano ormai definite "le<br />

comuni" furono interamente sottomesse alle autorità statali.<br />

Gli atti finali dell'esistenza delle antiche comunità rurali si compirono sotto il Regno italico. Nel Regio Decreto del 24 luglio<br />

1810, che stabiliva la ristrutturazione amministrativa operata nel neoistituito Dipartimento dell'Alto A<strong>di</strong>ge sulla base <strong>di</strong><br />

quella vigente nel Regno, venivano anche proposte (e poi realizzate con l'attivazione del Dipartimento il 1 settembre 1810)<br />

le aggregazioni delle molte comunità sparse sul territorio in un numero fortemente ridotto <strong>di</strong> comuni amministrativi, posti<br />

sotto un <strong>di</strong>retto e rigido controllo da parte delle autorità statali.<br />

Me<strong>di</strong>ante un decreto successivo, datato 23 agosto 1810, veniva esteso al Dipartimento l'or<strong>di</strong>namento amministrativo dei<br />

comuni del Regno italico.<br />

In seguito alla Lega <strong>di</strong> Cambrai e alla sconfitta subita dai veneziani a Ghiara d'Adda, nel 1509 <strong>Rovereto</strong> decise <strong>di</strong><br />

sottomettersi all'imperatore Massimiliano e <strong>di</strong> chiedere il suo aiuto. I patti <strong>di</strong> resa furono <strong>di</strong>scussi dal consiglio citta<strong>di</strong>no e<br />

portati a Trento da quattro incaricati, dopo che la città aveva fatto il possibile per favorire la resa del castello, con l'impe<strong>di</strong>re<br />

l'ingresso dei rinforzi veneti fino all'arrivo degli imperiali il I giugno 1509(2).<br />

La prima attestazione del cambiamento istituzionale avvenuto è stato fissato al 17 luglio 1509,(3)quando l'imperatore inviò<br />

un decreto ai citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> <strong>Rovereto</strong>, nella quale li invitava ad eleggere due uomini per amministrare la giustizia.<br />

<strong>Rovereto</strong> riuscì a conservare la sua autonomia in base agli statuti confermati dallo stesso Massimiliano il 3 novembre 1510,<br />

che elevò il borgo al ruolo <strong>di</strong> città ed accolse fra le altre richieste, quella <strong>di</strong> poter presentare tre can<strong>di</strong>dati, dottori in legge e<br />

non roveretani, tra i quali l'imperatore o il Capitano <strong>di</strong> <strong>Rovereto</strong> poteva scegliere il pretore o Podestà.<br />

Da allora, salvo brevi perio<strong>di</strong>, rimase <strong>di</strong>rettamente <strong>di</strong>pendente dall'imperatore, quale feudo della Chiesa <strong>di</strong> Trento in base<br />

all'accordo fra re Fer<strong>di</strong>nando e il principe vescovo Bernardo Clesio del 1532. Tuttavia, nonostante la protesta <strong>civica</strong>,<br />

<strong>di</strong>venne in pratica una giuris<strong>di</strong>zione tirolese, con il giuramento <strong>di</strong> fedeltà del 1564.<br />

Gli statuti <strong>di</strong> <strong>Rovereto</strong> (redatti nel 1425 sotto il dominio veneto) nel corso degli anni ebbero mo<strong>di</strong>ficazioni e aggiunte, come<br />

avvenne nel 1570 e nel 1610 quando vennero approvati dall'arciduca Massimiliano d'Austria.<br />

Nel periodo rinascimentale la città si arricchì <strong>di</strong> nuovi palazzi e <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici. Il secolo XVI vide l'avvio dell'industria della seta,<br />

che raggiunse il culmine nella seconda metà del XVIII secolo. Accanto all'attività serica si sviluppò quella <strong>di</strong> tintoria, della<br />

conciatura delle pelli e delle cartiere. Vi si tenevano importanti mercati, i pesi e le misure roveretane erano usate in tutta la<br />

valle, la città <strong>di</strong>venne lo scalo merci più importante sulla strada <strong>di</strong> Germania nel tratto tra Verona e Bolzano.<br />

<strong>Rovereto</strong>, che all'inizio del secolo XVIII contava 7270 abitanti nel 1766 raggiunse i 15 mila.<br />

Nello stesso tempo si sviluppò una fervente attività intellettuale caratterizzata dalla creazione nel 1750 dell'Accademia degli<br />

Agiati, della <strong>Biblioteca</strong> <strong>civica</strong> nel 1764, il Teatro sociale nel 1784.<br />

Sempre nel 1784 per <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> Giuseppe II l'organizzazione <strong>civica</strong> venne ridefinita con l'istituzione del Magistrato<br />

civico, organo esecutivo costituito da un borgomastro o console e cinque consiglieri.<br />

Nel 1794 con decreto aulico venne istituito un nuovo Magistrato Politico Economico composto da un preside e quattro<br />

deputati.<br />

La città venne occupata durante la prima campagna napoleonica nel 1796 e nella seconda campagna nel 1801.<br />

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