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SPECIALE MONDIALI<br />

Lippi fa gli scongiuri<br />

re alle spalle di Crespo e Tevez. L’arma in più del c.t. argentino si<br />

chiama Lionel Messi, 18enne talento del Barcellona, considerato<br />

in Argentina il vero erede di Maradona, dopo che l’ingombrante<br />

paragone ha bruciato Ortega, Gal<strong>la</strong>rdo, Riquelme, Aimar,<br />

D’Alessandro e Savio<strong>la</strong>. Vinto il Mondiale Under 20 l’estate<br />

scorsa in O<strong>la</strong>nda, Messi cerca <strong>la</strong> consacrazione in Germania, dove<br />

potrebbe conquistare una maglia da tito<strong>la</strong>re, come partner d’attacco<br />

di Crespo o come trequartista al posto di Riquelme.<br />

PADRONI DI CASA<br />

A contendere il titolo alle due superpotenze sudamericane ci saranno,<br />

oltre all’Italia, quattro squadre europee. Non avrà <strong>la</strong> tecnica<br />

e <strong>la</strong> fantasia delle altre pretendenti, ma nelle manifestazioni che<br />

contano e quando il gioco si fa duro <strong>la</strong> Germania c’è sempre. Vicecampioni<br />

del Mondo in Corea e Giappone, i tedeschi hanno già<br />

vinto un Mondiale da padroni di casa nel ’74 e affidano le speranze<br />

di successo all’unica stel<strong>la</strong>: Michael Bal<strong>la</strong>ck. Assente quattro<br />

anni fa nel<strong>la</strong> finale con il Brasile perché squalificato, oggi il centrocampista<br />

del Bayern<br />

Monaco ha sostituito<br />

il portiere Oliver<br />

Kahn come capitano<br />

e leader del<strong>la</strong> nazionale.<br />

È su di lui che<br />

punta l’allenatore<br />

Jurgen Klinsmann<br />

per <strong>la</strong> rincorsa al<br />

quarto titolo iridato.<br />

Bal<strong>la</strong>ck, inseguito<br />

Zinedine Zidane<br />

dai più importanti<br />

club d’Europa, è il<br />

migliore dei suoi: in<br />

nazionale segna in<br />

media un gol ogni<br />

due partite; piace al<strong>la</strong><br />

Germania unita perché<br />

è nato a Est e si è<br />

guatelli/newpress<br />

affermato a Ovest, e,<br />

lingria/newpress<br />

Ronaldinho<br />

soprattutto, rispetta regole sportive e morali contro il cliché del<br />

calciatore bello, ricco e famoso, più simile a una rockstar che a un<br />

atleta. Tutto l’opposto di David Beckham, capitano dell’Inghilterra.<br />

Lo Spice boy fa par<strong>la</strong>re di sé più per le eccentricità da divo<br />

nel<strong>la</strong> vita privata che per le performance sul rettangolo di gioco. A<br />

lui, però, si aggrappano i sudditi del<strong>la</strong> Regina per rivincere il<br />

Mondiale, 40 anni dopo l’unico trionfo, nel 1966, nel<strong>la</strong> finale di<br />

Wembley contro <strong>la</strong> Germania Ovest. Il criticatissimo tecnico<br />

Sven-Goran Eriksson può contare sul centrocampo, forse, più<br />

forte del Mondo, con Beckham, appunto, Joe Cole e i due palloni<br />

d’argento e di bronzo Lampard e Gerrard, ma sconta una<br />

panchina con pochi ricambi all’altezza dei tito<strong>la</strong>ri. Sono d’obbligo<br />

gli scongiuri e le preghiere a San Giorgio, perché nessuno si faccia<br />

male.<br />

ANCORA ZIDANE<br />

Chi cercherà di misce<strong>la</strong>re le diverse generazioni calcistiche è l’allenatore<br />

del<strong>la</strong> Francia, Raymond Domenech. Dopo le delusioni<br />

del Mondiale asiatico e dell’Europeo portoghese, il c.t. ha convinto<br />

Zinedine Zidane a rinviare il ritiro dal calcio giocato, richiamando<br />

in nazionale anche Thuram e Makelele. Il nuovo che<br />

avanza sono i ragazzi del Lione, pentacampione di Francia: il portiere<br />

Coupet, Diarra, Malouda e Govou. E in attacco, spazio a<br />

una coppia stel<strong>la</strong>re: lo juventino David Trezeguet e il fenomeno<br />

dell’Arsenal, Thierry Henry.<br />

OLANDA GIOVANE<br />

A metà tra l’essere una delle candidate al<strong>la</strong> vittoria finale o, piuttosto,<br />

<strong>la</strong> più attrezzata delle outsider è l’O<strong>la</strong>nda di Marco van<br />

Basten. L’ex campione del Mi<strong>la</strong>n, ora sul<strong>la</strong> panchina degli orange,<br />

guida una nazionale giovanissima, che nelle qualificazioni al<br />

Mondiale ha fatto meglio di tutti: 32 punti conquistati, frutto di<br />

10 vittorie e 2 pareggi. Ma avendo nel<strong>la</strong> difesa il tallone d’Achille,<br />

Van Basten punterà sul gioco d’attacco, forte del col<strong>la</strong>udato e<br />

spregiudicato modulo 4-3-3, con Robben, Van Nistelrooy e<br />

Van Persie terminali offensivi, supportati dall’estro del fantasista<br />

Van der Vaart.<br />

lingria/newpress<br />

Andriy Shevchenko<br />

OCCHIO ALL’AFRICA<br />

Queste, le favorite. E se le sorprese possono essere<br />

<strong>la</strong> Spagna di Raul, il Portogallo di Figo e Cristiano<br />

Ronaldo, l’Ucraina di Shevchenko e <strong>la</strong> Svezia<br />

di Ibrahimovic, occhio al<strong>la</strong> rivoluzione africana:<br />

oltre al<strong>la</strong> confermata Tunisia, debuttano Ango<strong>la</strong>,<br />

Costa d’Avorio (trascinata da Drogba), Ghana<br />

(nel girone dell’Italia) e Togo, a dimostrazione<br />

del<strong>la</strong> straordinaria vitalità del calcio di questo continente,<br />

che nel 2010, in Sudafrica, ospiterà per <strong>la</strong><br />

prima volta un Mondiale. La nostra speranza, naturalmente,<br />

è che a spuntar<strong>la</strong> sia l’Italia, che si affida<br />

anche ai numeri. Dal 1970, ogni 12 anni gli azzurri<br />

raggiungono <strong>la</strong> finale: Messico ’70 (2° posto),<br />

Spagna ’82 (1°), Usa ’94 (2°). E il prossimo<br />

appuntamento è proprio Germania 2006...<br />

13 | MONDOSALUTE 3-2006

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