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DELL’ORO VERDE MEDITERRANEO<br />

istockphoto.com<br />

di oliva<br />

attraverso una corretta alimentazione.<br />

Eppure sempre più si vanno riscoprendo<br />

anche prodotti cosmetici a base di olio di<br />

oliva extravergine: lozioni dopobagno e<br />

unguenti per il massaggio del corpo,<br />

bagnoschiuma, shampoo, saponette,<br />

pomate che sfruttano <strong>la</strong> presenza di acidi<br />

grassi, vitamine e minerali in questo elemento<br />

per lenire arrossamenti, screpo<strong>la</strong>ture<br />

e irritazioni del<strong>la</strong> pelle. Ottimo come<br />

nutriente anti-age per le maschere per il<br />

viso volte a contrastare i segni dell’invecchiamento<br />

(poiché ricco di sostanze<br />

antiossidanti), amico nel rassodare i tessuti<br />

e combattere <strong>la</strong> cellulite, l’olio d’oliva è<br />

anche un toccasana per i capelli: basta fare<br />

un impacco, massaggiare lievemente e<br />

tenerlo con una cuffietta per almeno un<br />

paio d’ore per nutrire il cuoio capelluto e<br />

ammorbidire <strong>la</strong> fibra capil<strong>la</strong>re rendendo <strong>la</strong><br />

nostra capigliatura più soffice e lucente. E<br />

il bulbo pilifero –cosa più importante di<br />

tutte- si irrobustisce senza ricorrere a<br />

sostanze artificiali. E nelle beauty farms?<br />

Siamo arrivati addirittura a pacchetti<br />

wellness speciali che comprendono “La<br />

settimana di bellezza all’olio di oliva”,<br />

ovvero un soggiorno di sette giorni in<br />

centro estetico che prevede un peeling<br />

generale del corpo all’olio di oliva, un<br />

trattamento vitaminico con peeling ai<br />

noccioli d’oliva, una “Stone Therapy”<br />

(massaggio con pietre <strong>la</strong>viche calde) all’olio<br />

di oliva, un trattamento vitaminico<br />

all’olio di oliva per i capelli e due massaggi<br />

completi del corpo -sa va sans direall’olio<br />

di oliva. Provare per credere.<br />

IL PRESIDENTE DELL’AIOP A “SALUTE” DELLA RAI<br />

Nelle cliniche<br />

servizi eccellenti<br />

La qualità è uguale a quel<strong>la</strong> degli ospedali.<br />

E come valore aggiunto: celerità e logistica<br />

DI SILVANO CRUPI<br />

Emmanuel Miraglia nel<strong>la</strong> rubrica Salute del<br />

TGdue mette a fuoco le peculiarità dei servizi<br />

delle case di cura che “sono qualitativamente<br />

uguali a quelle degli ospedali e in più si<br />

possono avere più celermente”.<br />

“Non potrebbe essere altrimenti –spiega<br />

Miraglia- visto che le seicento case di cura<br />

AIOP aderenti al servizio sanitario nazionale,<br />

per legge, devono rispettare standard di<br />

efficienza precisi”.<br />

L’intervistatore, Luciano Onder, si sofferma<br />

sul termine “accreditato” con riferimento<br />

alle strutture e Miraglia disegna con <strong>la</strong> consueta<br />

chiarezza che “vengono accreditate e<br />

quindi fanno parte a pieno titolo del servizio<br />

sanitario nazionale tutte quelle case di<br />

cura che possiedono i requisiti di personale<br />

professionale e di strumenti in grado di offrire<br />

adeguati servizi di qualità e di sicurezza<br />

al cittadino che vi fa ricorso. Di più –prosegue<br />

il presidente dell’AIOP- le strutture<br />

private hanno il vantaggio di trovarsi sotto<br />

casa e di operare in tempi ristretti, mancando<br />

del tutto le liste d’attesa e disponendo<br />

nel<strong>la</strong> quasi totalità di strumentazione modernissima”.<br />

Onder: “Quante sono le case di cura AIOP<br />

in Italia?”<br />

Miraglia: “Poco meno di seicento (e 100<br />

mi<strong>la</strong> addetti) distribuite in tutte le regioni<br />

con esclusione del<strong>la</strong> Val d’Aosta e con specializzazioni<br />

che vanno dal<strong>la</strong> cardiochirurgia<br />

al<strong>la</strong> chirurgia generale, dal<strong>la</strong> ginecologia al<strong>la</strong><br />

traumatologia. Le case di cura, comunque,<br />

presentano una partico<strong>la</strong>re vocazione per <strong>la</strong><br />

riabilitazione”.<br />

Onder: “Rispetto ai servizi erogati dalle<br />

strutture private nel contesto nazionale,<br />

quanto incidono percentualmente?”<br />

Miraglia chiarisce: “I dati ufficiali riferiti<br />

all’anno scorso – rapporto Ermeneia/Seop –<br />

par<strong>la</strong>no del 7% in termini di fatturato; tuttavia,<br />

le case di cura in realtà producono servizi<br />

per più del doppio”.<br />

Onder: Pubblico e privato accreditato, in<br />

pratica, si completano a tutto vantaggio del<br />

cittadino”.<br />

Miraglia conclude: “In teoria fanno parte<br />

dello stesso sistema ma ritardi culturali e deficienze<br />

di comunicazione hanno ritardato<br />

fin qui l’azione che servirebbe senz’altro a<br />

eliminare le liste d’attesa e a ridurre i costi di<br />

gestione. Ad ogni modo, negli ultimi anni le<br />

cose stanno migliorando e facendo leva sul<strong>la</strong><br />

competizione fra i due sistemi <strong>la</strong> salute<br />

del cittadino è sempre meglio tute<strong>la</strong>ta”.<br />

63 | MONDOSALUTE 3-2006

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