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LE GRANDI INTERVISTE<br />
EMMANUEL MIRAGLIA LASCIA LA PRESIDENZA AIOP DOPO SEI ANNI<br />
Purtroppo, non da tutti abbiamo ricevuto <strong>la</strong> stessa attenzione e questo<br />
ciascun associato l’ha colto, secondo <strong>la</strong> propria sensibilità. Ma<br />
questo non rientra nel conto del dare e avere ma in quello dell’aff<strong>la</strong>to<br />
umano che si tende a privilegiare”.<br />
Come ha vissuto l’AIOP l’ultima tornata elettorale?<br />
“Non bene, non condividendone gli eccessi e soprattutto stigmatizzando<br />
il totale silenzio, a differenza di altre tornate elettorali (per<br />
esempio le regionali dell’anno scorso), sui tanti problemi che riguardano<br />
<strong>la</strong> sanità in generale e il sistema sanitario privato, in partico<strong>la</strong>re<br />
dove operano 150 mi<strong>la</strong> addetti, 100 mi<strong>la</strong> solo in ambito Aiop,<br />
e dove le tariffe sono ferme al 1997.<br />
Questo disinteresse lo interpretiamo come scarsa sensibilità non solo<br />
verso di noi ma anche verso i nostri col<strong>la</strong>boratori e verso quelle<br />
centinaia di migliaia di pazienti che si rivolgono ogni anno per libera<br />
scelta alle Case di Cura”.<br />
Non è casuale dunque che i sindacati hanno (e stanno) protestato<br />
negli ultimi mesi?<br />
“ Non lo è per niente. Perciò, personalmente, li capisco e anzi condivido<br />
il malessere di 150 mi<strong>la</strong> famiglie che non trovano tempestive<br />
risposte ai loro giusti problemi e che in molti casi iniziano addirittura<br />
a rischiare lo stesso posto di <strong>la</strong>voro se si continua a disinteressarsi<br />
del problema.”<br />
MONDOSALUTE 3-2006 | 38<br />
SINDACATI<br />
Come è stato in questi anni il tuo rapporto con il sindacato?<br />
“ Il mio rapporto con il sindacato non è iniziato con <strong>la</strong> mia presidenza:<br />
ero responsabile delle re<strong>la</strong>zioni sindacali dell’Aiop dal<strong>la</strong> fine<br />
degli anni settanta. C’è perciò un rapporto di rispetto reciproco e di<br />
condivisione delle “grandi scelte”. Non posso dimenticare di essere<br />
stato l’artefice, tanti, tanti anni fa e, all’inizio anche con resistenze<br />
all’interno del Consiglio Nazionale Aiop, del<strong>la</strong> dichiarazione di principio<br />
che le retribuzioni dei nostri dipendenti, a parità di qualifica,<br />
non potevano essere inferiori a quelle dei dipendenti pubblici: in quegli<br />
anni lo erano e di molto, così in poco tempo raggiungemmo quel<br />
traguardo.”<br />
E per <strong>la</strong> parte normativa?<br />
“No: per quel<strong>la</strong> ho sempre sostenuto che il contratto Aiop dovesse<br />
“camminare sulle proprie gambe”; non potevamo abbandonare, anzi<br />
dovevamo ulteriormente incentivare, il nostro “modello organizzativo”:<br />
flessibilità, umanizzazione dell’assistenza e tutta l’organizzazione<br />
al servizio non solo delle parti sociali (Azienda e dipendenti)<br />
ma anche dei pazienti.”<br />
I pazienti: chi pensa a loro?<br />
“E’ proprio così. Il nostro contratto diversamente dagli altri, non ha<br />
un sinal<strong>la</strong>gma solo tra datore di <strong>la</strong>voro e <strong>la</strong>voratori. Non va infatti dimenticato<br />
che c’è di mezzo anche l’ amma<strong>la</strong>to i cui diritti sono addirittura<br />
superiori a quelli degli stessi <strong>la</strong>voratori.”<br />
Ma allora il rapporto con i sindacati come è adesso?<br />
“Certamente “alterato” dal mancato rinnovo contrattuale. Mi auguro<br />
che <strong>la</strong> vicenda possa concludersi rapidamente. Ma dipende dal<strong>la</strong><br />
insensibilità delle Regioni che trovano <strong>la</strong> “copertura” per i dipendenti<br />
pubblici e si rifiutano di farlo per i dipendenti privati anche se<br />
entrambi <strong>la</strong>vorano per il SSN. La legge prevedeva l’adeguamento<br />
triennale delle tariffe. Ciò non avviene da 10 anni <strong>la</strong>sciando l’intero<br />
settore in una situazione di stallo e di crisi. A tutti va riconosciuta <strong>la</strong><br />
stessa dignità”.<br />
Per te, questo rimane perciò un cruccio?<br />
“Direi una sconfitta che mi brucia dentro”.<br />
RICERCA<br />
Organizzazione interna, comunicazione, ricerca scientifica: tre<br />
capisaldi del<strong>la</strong> tua presidenza…dunque?<br />
“Queste erano le priorità per un organismo come l’AIOP che cercava<br />
legittimazione e autorevolezza e su queste ho puntato. Tra le prime<br />
iniziative portate avanti c’è stata quel<strong>la</strong> di…obbligare tutte le sedi<br />
regionali, anche le più piccole, ad avere una propria sede aperta<br />
tutti i giorni con funzionari bravi, professionalmente adeguati e a<br />
tempo pieno. Forse si dovrà fare di più nell’ambito del<strong>la</strong> ricerca ma<br />
questo è <strong>la</strong> logica conseguenza del nostro <strong>la</strong>voro per venire incontro<br />
alle sempre crescenti attese del cittadino. Di sicuro, però, in questi<br />
anni si sono gettate le basi con <strong>la</strong> creazione di organismi scientifici<br />
interni al sistema privato (penso alle Società scientifiche dei nostri<br />
chirurghi, ortopedici, oculisti, cardiologi, direttori sanitari) e favorendo<br />
interscambi professionali con università e ospedali.”<br />
IL CODICE ETICO<br />
Un punto qualificante del tuo programma era <strong>la</strong> “crescita etica”<br />
dell’ospedalità privata.Me ne vuoi par<strong>la</strong>re?<br />
“Ho ritenuto che fosse importante darci delle regole a prescindere<br />
da quelle necessarie all’accreditamento. Per questo nel nuovo<br />
Statuto dell’Aiop abbiamo inserito tra i compiti dell’Associazione<br />
anche quello di “favorire il diritto dei pazienti di fruire di prestazioni<br />
sanitarie efficienti e qualificate. Inoltre mi sono attivato per dare a<br />
tutte le strutture dell’Aiop un “codice comportamentale” che segnasse<br />
uno spartiacque tra i “nostri” associati e gli “altri. Dopo un<br />
iter non breve, l’Aiop è stata tra le prime associazioni di categoria a<br />
vedersi approvato dal Ministero di Giustizia il suo “modello organizzativo<br />
e gestionale” ai sensi del D. Lgs 8 giugno 2001 n. 231. A<br />
tute<strong>la</strong> degli amministratori e delle aziende e nel rispetto dei diritti degli<br />
amma<strong>la</strong>ti.<br />
L’AIOP di Miraglia s’è proiettata all’esterno con una serie di<br />
eventi. Immagine a parte, i conti tornano?<br />
“Tornano ampiamente. Sono serviti a stimo<strong>la</strong>re il dibattito sul<strong>la</strong> circo<strong>la</strong>rità<br />
del<strong>la</strong> cultura sanitaria ma anche a far conoscere chi siamo e<br />
come operiamo. Perciò abbiamo scelto sedi istituzionali come <strong>la</strong><br />
Camera dei Deputati per i nostri convegni. Perciò abbiamo utilizzato<br />
le “Stelle” per intraprendere un cammino comune con studiosi di<br />
livello anche internazionale e giornalisti fra i più importanti del panorama<br />
nazionale.”<br />
PROGETTI<br />
E adesso, chiusa <strong>la</strong> parentesi da presidente AIOP, pensi già ad altro?<br />
Molti ti vedrebbero addirittura in politica…<br />
“Sarebbe un errore. Un imprenditore deve essere libero di dialogare<br />
con tutti senza timore di urtare <strong>la</strong> suscettibilità di alcuno. Le istituzioni<br />
restano tali prescindendo da chi temporaneamente le rappresenta.<br />
E’ importante che con loro si sia “trasparenti” e corretti”.<br />
E che si possano fare “richieste” ed offrire “suggerimenti” senza che<br />
alcuno possa sentirsi sopravanzato o ostaco<strong>la</strong>to e senza essere considerato<br />
pregiudizialmente “amico” o “nemico”. Certamente <strong>la</strong> politica<br />
va seguita molto da vicino. In ogni caso mi dedicherò alle mie<br />
attività (che peraltro non ho mai abbandonato) e continuerò a seguire<br />
le vicende associative sia a livello nazionale (se richiesto) che a<br />
livello regionale (nelle regioni in cui opera il mio gruppo).”