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REGIONI
LA LOMBARDIA PUNTA ANCORA SUI PRIVATI
Formigoni:
“il nostro un modello da e
DI ASCENZIO DIRETTO
Roberto Formigoni, dopo la parentesi
delle elezioni al Senato,
rientra nei ranghi più che mai deciso
a rilanciare la sua Lombardia, epicentro
dell’economia del paese ma anche
polo d’attrazione di una sanità che non finisce
mai di evolversi.
Già da anni all’avanguardia come si addice
a una regione ricca ma anche avveduta
in fatto di servizi sociali e sanitari, con il
presidente Formigoni la Lombardia s’è
messa in corsa con l’Emilia, Toscana e
Lazio per imprimere una svolta epocale
Oggi, questa regione – seppure con qualche
ulteriore aggiustamento necessario –
si pone come modello da imitare e da
“esportare”.
Più avanti dell’emilia Romagna e molto più
avanzata rispetto a Lazio e Toscana, la
Lombardia ha scelto un percorso di liberalizzazione
dei servizi e una politica del dialogo
con l’imprenditoria sanitaria, considerata
questa non più figlia di un dio minore
ma risorsa insostituibile di un sistema che
non può più permettersi di sprecare, a fronte
di crescenti esigenze di una popolazione
che invecchia.
LA LOMBARDIA…
ALL’AVANGUARDIA
Presidente, quali sono le linee guida per
la sanità lombarda?
“Quando ci si trova tutti i giorni a contatto
con le domande e le speranze legate alla salute
di tante persone è fondamentale avere
le idee chiare e dare risposte adeguate alla
complessità dei problemi: lo sanno bene i
medici, il personale e gli operatori delle
strutture sanitarie ma anche gli stessi pazienti
e le loro famiglie. Chi ha responsabilità
di governo deve saper intercettare questi
bisogni e creare le condizioni perché la società
possa rispondervi in modo adeguato.
La domanda di salute è cresciuta in modo
esponenziale in questi ultimi anni e la
Lombardia non è stata a guardare: oggi la
Regione è punto di riferimento per i livelli di
assistenza e di intervento offerti in ambito
socio-sanitario.”
MONDOSALUTE 3-2006 | 52
La sua Lombardia è proprio
un modello?
“Il livello nazionale ha dimostrato
di saper raccogliere
l’esempio lanciato da
Regione Lombardia e ha fatto
proprie alcuni provvedimenti
che per i cittadini lombardi
rappresentano già una
realtà: penso in particolare
alla riduzione delle liste di attesa
e alla messa in rete di
operatori, strutture specialistiche
e medici di base per
ampliare la possibilità di cura
per i pazienti. Da quattro anni
registriamo il più alto indice
di attrattività dal resto
d’Italia e d’Europa e il più
basso indice di fuga. Questo
è possibile grazie all’eccellenza
e alla specializzazione
dei nostri grandi ospedali e
anche grazie all’apporto che
nella nostra regione il privato
offre nella cura di pazienti
extraregionali: in
Lombardia il 28%
del sistema ospeda-
liero è privato e ricovera
il 41% di tutti
i pazienti provenienti
da altre regioni,
senza rinunciare
a investimenti
in aree di alta qualità,
come la cardiochirurgia
e l’ortopedia
protesica.”
Come si conciliano
risorse e bisogni?
“In Regione Lombardia l’obiettivo di razionalizzazione
della spesa sanitaria è stato perseguito
con interventi di programmazione e
controllo che ci hanno consentito di mantenere
gli equilibri di sistema. Per questo l’introduzione
del federalismo fiscale rappresenta
uno snodo essenziale per andare avanti:
dopo l’approvazione della nuova riforma
Il Presidente: “La sinergia fra pubblico
e privato ha dato ottimi risultati
e la nostra Regione attrae molti
pazienti, soprattutto nelle specialità
chiave della medicina: cardiochirurgia
e ortopedia protesica.”
costituzionale, la Lombardia si è fatta promotrice
del referendum confermativo, lanciando
un’operazione verità che consentirà
ai cittadini di comprendere appieno il valore
e le opportunità del nuovo assetto nelle responsabilità
di Stato, Regioni e Autonomie
Locali. Non dobbiamo aver paura del federalismo
né tantomeno devono spaventarsi i