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Risorse e progetti per il futuro - Moked

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P32 CULTURA / ARTE / SPETTACOLO n. 2 | dicembre 2009moked pagine ebraiche /דקומ<br />

ú– SIONISMO<br />

Il grande viaggio verso la nuova Israele<br />

Pasolini e gli altri alla sco<strong>per</strong>ta del sogno<br />

ú–– Alberto Cavaglion<br />

vola sopra <strong>il</strong> Mediterraneo,<br />

disadorno come<br />

L’aereo<br />

erano gli aerei di linea negli<br />

anni Sessanta: dal finestrino s’intravedono<br />

le isole dell’Egeo, in sottofondo<br />

<strong>il</strong> rombo del motore. In primo<br />

piano, in vestito grigio davanti<br />

alla telecamera, con la sua inconfondib<strong>il</strong>e<br />

voce, inadatta e fuori del tempo,<br />

Pier Paolo Pasolini spiega al giornalista<br />

della Settimana Incom <strong>per</strong>ché<br />

ha deciso di recarsi in Israele dove<br />

intende girare gli esterni del Vangelo<br />

secondo Matteo. “Non sarà un f<strong>il</strong>m<br />

commerciale - dice - <strong>per</strong>ché voglio<br />

raccontare una storia che non concede<br />

niente al pubblico, ma dà tutto”.<br />

Aggiunge poi di avere scelto Israele<br />

in virtù della svolta o<strong>per</strong>ata da Papa<br />

Giovanni XXIII, al quale vuole dedicare<br />

<strong>il</strong> f<strong>il</strong>m: “Sceglierò gli attori fra<br />

la gente della strada, delle università”.<br />

Il breve video è fac<strong>il</strong>mente consultab<strong>il</strong>e<br />

immettendo “Pasolini-Israele”<br />

nel motore di ricerca del sito web<br />

dell’Istituto Luce. Se sul medesimo<br />

sito si incrocia la parola Israele con<br />

<strong>il</strong> nome di altri scrittori italiani del<br />

secondo Novecento i risultati saranno<br />

alquanto deludenti.<br />

Pasolini si era messo in viaggio insieme<br />

al biblista Andrea Carraro e<br />

una piccola troupe di tecnici, <strong>il</strong> 27<br />

giugno 1963. Rimarrà in Israele fino<br />

all’11 luglio. Non deciderà di girare<br />

gli esterni del f<strong>il</strong>m nei luoghi della<br />

narrazione evangelica, opterà <strong>per</strong><br />

l’Italia meridionale, ma ci ha lasciato<br />

Riflessione<br />

Il sionismo e le sue culture<br />

Interpretazioni e b<strong>il</strong>anci nel convegno di Torino<br />

L’Università del Piemonte orientale (Vercelli), <strong>il</strong> Goethe-<br />

Institut di Torino e la Fondazione Camis De Fonseca hanno<br />

organizzato <strong>per</strong> <strong>il</strong> 25 e 26 novembre 2009 nel capoluogo<br />

piemontese <strong>il</strong> Convegno internazionale “Culture<br />

del sionismo (1890-1945)”, con <strong>il</strong> patrocinio della Regione<br />

Piemonte e della Comunità ebraica di Torino. Il brano<br />

pubblicato qui è tratto dall’intervento di Alberto Cavaglion,<br />

intitolato: “L’Israele italiano. Il viaggio a Gerusalemme<br />

nella letteratura.”<br />

un insieme di documenti, magmatico<br />

non incoerente, di prose e poesie che<br />

potrebbero costituire un libro a sé: <strong>il</strong><br />

documentario Sopraluoghi in Palestina<br />

e, soprattutto, un lungo poema<br />

in versi, Israele, solo in parte confluito<br />

in Poesia in forma di rose (1964).<br />

óúúúó<br />

La questione del viaggio a Gerusalemme<br />

è cruciale, ieri come oggi. Il<br />

fascino <strong>per</strong> l’esotico, celebrato dalla<br />

tradizione romantica, era diventato<br />

agli inizi del Novecento addirittura<br />

popolare, ma i viaggiatori-scrittori<br />

scelgono altre destinazioni <strong>per</strong> soddisfare<br />

la loro sete di assoluto. Guido<br />

Gozzano o Edmondo De Amicis:<br />

visitano l’India, Istanbul, Costantinopoli,<br />

<strong>il</strong> Marocco.<br />

Ciò che fa scandalo nel viaggio a<br />

Gerusalemme è <strong>il</strong> mettersi realmente<br />

su una strada che è, <strong>per</strong> definizione,<br />

un detonatore di reminiscenze. Pa-<br />

solini è fra coloro che sono partiti<br />

con l’um<strong>il</strong>tà necessaria a capire. A<br />

indurlo a salire sull’aereo, a dargli<br />

l’ultima spinta è stata l’enciclica Pacem<br />

in terris, anche se è documentato<br />

che alla questione ebraica egli<br />

si fosse già interessato prima, con <strong>il</strong><br />

www.moked.it<br />

Monologo sugli ebrei, scritto in occasione<br />

delle provocazioni fasciste<br />

al Portico d’Ottavia del 4 e 5 giugno<br />

1962. Qualche nome, <strong>per</strong>ché <strong>il</strong> discorso<br />

non rimanga nel vago, sarà<br />

bene farlo, a titolo di premessa. Non<br />

credo, <strong>per</strong> esempio, sia mai partita<br />

Natalia Ginzburg. Ci andò, ma non<br />

risulta ne abbia scritto, Carlo Levi.<br />

Andò, ma soltanto dopo la Guerra<br />

dei sei giorni, Primo Levi, che ne ricavò<br />

un articolo molto elegiaco sul<br />

kibbutz, la comunità agricola collettivistica<br />

ormai in crisi negli ultimi anni<br />

Sessanta che invece irrita Pasolini.<br />

Calvino fece un giro di conferenze<br />

molto applaudito nel 1979. Flaiano<br />

si trattenne piuttosto a lungo e scrisse<br />

cose bellissime nel 1968. Non risulta<br />

abbiano scritto viaggiatori che avrebbero<br />

potuto farlo assai bene come<br />

Arbasino, Manganelli, Parise. Alberto<br />

Moravia, che fu <strong>il</strong> primo a recarsi in<br />

Israele, cinque anni dopo la sua fondazione,<br />

scrisse memorab<strong>il</strong>i corrispondenze<br />

sull’Europeo.<br />

óúúúó<br />

Libertario com’era, nemico di ogni<br />

dogmatismo, Pasolini si dice addirittura<br />

terorizzato dall’”ed<strong>il</strong>izia concentrazionaria”<br />

delle comunità collettivistiche<br />

sorgenti nel deserto. Poiché<br />

vedeva nel socialismo reale una<br />

privazione della libertà dei singoli,<br />

<strong>il</strong> kibbutz non faceva <strong>per</strong> lui eccezione.<br />

La sua attenzione andava verso altre<br />

cose: la mancanza della televisione<br />

(tema che sedurrà anche Montale,<br />

in arrivo a Gerusalemme nel 1964<br />

con <strong>il</strong> viaggio di Paolo VI); soprattutto<br />

rimangono insu<strong>per</strong>ate le riflessioni<br />

pasoliniane sulla feracità del<br />

paesaggio mediterraneo, che unisce<br />

Israele all’Italia meridionale: “Una<br />

La nascita dello Stato ebraico, tra sterminio e resistenza<br />

ú–– Anselmo Calò<br />

Sin dall’autunno del 1942, gli<br />

ebrei della Palestina cominciarono<br />

a domandarsi se non fosse<br />

mancato da parte loro <strong>il</strong> necessario<br />

soccorso agli ebrei europei, la leadership<br />

sionista sostenne che questo<br />

era stato impossib<strong>il</strong>e durante la Guerra.<br />

Per comprendere questa posizione<br />

è bene riferirsi al cosiddetto<br />

Rapporto Hartglass,<br />

dal nome dell’estensore,<br />

reso pubblico nel<br />

1943 in cui si enunciava<br />

<strong>il</strong> principio del soccorso<br />

selettivo: “Chi bisogna salvare?<br />

Dobbiamo decidere<br />

tra <strong>il</strong> salvare 10 m<strong>il</strong>a <strong>per</strong>sone<br />

tra le 50 m<strong>il</strong>a che possono contribuire<br />

all’edificazione del paese e alla rinascita<br />

nazionale o piuttosto un m<strong>il</strong>ione<br />

di <strong>per</strong>sone che rischiano di diventare<br />

<strong>per</strong> noi un peso e problema. Certo,<br />

se avessimo avuto i mezzi <strong>per</strong> salvarli<br />

tutti, avremmo dovuto farlo senza esitazione”.<br />

Sullo sfondo di queste considerazioni<br />

bisogna comprendere <strong>il</strong> rapporto tra<br />

gli ebrei di Palestina e gli ebrei della<br />

Diaspora, che era molto complicato:<br />

<strong>per</strong> coloro che erano rimasti in Europa,<br />

i sionisti erano ebrei sui generis,<br />

dei miscredenti che avevano abbandonato<br />

l’osservanza religiosa. D’altra<br />

parte i sionisti aspiravano alla creazione<br />

di un nuovo tipo di ebreo emancipato<br />

dei retaggi tradizionali dell’esi-<br />

Tra gli altri interventi, si segnalano<br />

quelli di Anna Foa (Il sionismo<br />

italiano e la Rassegna Mens<strong>il</strong>e di<br />

Israel), e di Sergio Minerbi (Il movimento<br />

“Hechaluz” in Italia all`indomani della liberazione).<br />

Tra gli altri partecipanti: Claudia Sonnino, Roberta<br />

Ascarelli, Aaron Fait, Brigitte Dalinger, Gabriella Steindler<br />

Moscati, Georges Bensoussan, Klaus Davidowicz e altri<br />

rappresentanti del mondo ebraico e accademico.<br />

u Pier Paolo Pasolini durante un’intervista in un Kibbutz<br />

lio e naturalmente <strong>per</strong>cepivano gli<br />

ebrei europei come avversari della loro<br />

impresa.<br />

óúúúó<br />

Secondo lo storico francese Georges<br />

Bensoussan (ritratto qui a fianco) di<br />

cui è stato appena pubblicato in Italia<br />

<strong>il</strong> libro Israele, un nome eterno. Lo<br />

stato d’Israele, <strong>il</strong> sionismo e lo sterminio<br />

degli ebrei d’Europa (Utet), “la<br />

logica del sionismo non consisteva nel<br />

salvare tutti gli ebrei, ma nel rafforzare<br />

lo Yshuv <strong>per</strong> potervi proclamare, un<br />

giorno, lo Stato ebraico... Qual è la<br />

priorità nella quale occorre investire:<br />

lo sv<strong>il</strong>uppo del Focolare nazionale o<br />

<strong>il</strong> soccorso da portare agli ebrei europei?<br />

Scelta <strong>il</strong>lusoria <strong>per</strong> la verità <strong>per</strong>ché<br />

la catastrofe dell’ebraismo europeo è<br />

sotto tutti gli aspetti una disfatta <strong>per</strong><br />

<strong>il</strong> Sionismo.” Il Sionismo sin dalla sua<br />

prima apparizione si era presentato<br />

come <strong>il</strong> movimento politico che doveva<br />

salvare gli ebrei dall’antisemitismo<br />

costruendo <strong>per</strong> loro una nazione<br />

in Palestina. Durante la prima metà<br />

degli anni ‘40 sei m<strong>il</strong>ioni di ebrei che<br />

avrebbero potuto salvarsi costruendo<br />

la loro nazione ebraica <strong>per</strong>irono <strong>per</strong>chè<br />

questa nazione non c’era ancora.<br />

La vulgata storica definisce lo sterminio<br />

ebraico della Seconda guerra mondiale<br />

olocausto, come <strong>il</strong> sacrificio dei<br />

m<strong>il</strong>ioni di ebrei, che fu necessario <strong>per</strong><br />

consentire la nascita dello Stato d’Israe-

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