Risorse e progetti per il futuro - Moked
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P6 POLITICA / SOCIETÀ<br />
ú–– Guido Vitale<br />
una volta affrescavano<br />
i soffitti, adesso badano<br />
“Ipotenti,<br />
alle escort”. Naso all’aria e<br />
bocca a a<strong>per</strong>ta, mentre attendendo<br />
di essere ricevuti si ammira Pietro<br />
Da Cortona che adorna i saloni di<br />
un antico, mitico palazzo romano,<br />
può accadere anche questo. Quando<br />
con un passo im<strong>per</strong>cettib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> padrone<br />
di casa fa la sua apparizione, non<br />
si sa nemmeno bene da dove venisse<br />
quella voce. Forse un commento captato<br />
fra le parole dei commessi che<br />
attendono alla porta, forse solo una<br />
nostra suggestione, forse un pensiero<br />
appena soffiato dal Dottor Sott<strong>il</strong>e al<br />
momento del suo ingresso in sala.<br />
Con una carriera accademica e politica<br />
alle spalle troppo grande <strong>per</strong><br />
essere raccontata in qualche colonna<br />
di giornale, Giuliano Amato si è fatto<br />
più discreto che mai. Dopo la caduta<br />
dell’ultimo governo Prodi, di cui è<br />
stato ministro dell’Interno, assicura<br />
di aver abbandonato la politica. Ma<br />
<strong>il</strong> suo nome torna alla ribalta a sorpresa<br />
in molte circostanze e da ultimo<br />
anche nell’affannosa ricerca di<br />
un nome italiano credib<strong>il</strong>e e al di sopra<br />
di ogni sospetto <strong>per</strong> l’incarico di<br />
ministro degli Esteri europeo. “Lontano<br />
dalla politica si sta benissimo”,<br />
assicura lui. Anche se chi lo conosce<br />
bene avverte di guardarsi delle finte<br />
modestie che possono sempre celare<br />
qualche sorpresa dietro l’angolo. Costituzionalista,<br />
politico e intellettuale<br />
fra i più raffinati e navigati nell’Italia<br />
della prima e della seconda Repubblica,<br />
Amato continua a fare capolino<br />
al confine di quel cono d’ombra della<br />
sua proverbiale riservatezza da cui è<br />
molto fac<strong>il</strong>e uscire e rientrare. Certo<br />
è che da qualche tempo <strong>il</strong> professore<br />
fa la spola in tutta discrezione compiendo<br />
pochi passi nel centro di Roma<br />
fra due gloriosi edifici fra <strong>il</strong> Ghetto<br />
e Botteghe Oscure dove ben di<br />
rado si accendono i riflettori e che<br />
proprio <strong>per</strong> questo conservano <strong>il</strong> loro<br />
fascino: <strong>il</strong> palazzo Caetani, dove presiede<br />
<strong>il</strong> Centro Studi Americani, e <strong>il</strong><br />
palazzo Mattei di Paganica, dove tiene<br />
<strong>il</strong> timone dell’Istituto dell’Enciclopedia<br />
italiana.<br />
Vent’anni fa, professore, anche grazie<br />
al suo impegno di sottosegretario<br />
alla Presidenza del Consiglio e di giurista,<br />
prendevano corpo le Intese<br />
ebraiche. Da allora a oggi la società<br />
italiana è molto cambiata. Reggono,<br />
quegli accordi, alla prova del tempo?<br />
Il modello delle Intese ha tenuto e<br />
l’accordo di allora, che consentì di<br />
portare i rapporti con le minoranze,<br />
Giuliano Amato: “Queste Intese<br />
prima fra tutte la minoranza ebraica,<br />
nel quadro costituzionale di una democrazia<br />
avanzata, ha tracciato una<br />
strada dalla quale non possiamo discostarci.<br />
Ma le Intese, una soluzione giuridica<br />
che trova ben pochi termini di paragone<br />
nelle democrazie occidentali<br />
fedeli al principio della separazione<br />
dei poteri, viste da un giurista come<br />
lei considerato fra i massimi es<strong>per</strong>ti<br />
di diritto costituzionale comparato,<br />
non dovrebbero essere interpretate<br />
come un segno di arretratezza tutta<br />
italiana, come lo scotto da pagare<br />
<strong>per</strong> aver preteso di portare <strong>il</strong> Concordato<br />
del 1929 all’interno della Costituzione?<br />
Niente affatto. Al di là del problema<br />
delle origini del dettato costituzionale<br />
e dell’esigenza di trovare un equ<strong>il</strong>ibrio<br />
stab<strong>il</strong>e e sano nei rapporti con la<br />
Chiesa cattolica, <strong>il</strong> meccanismo delle<br />
Intese rappresenta un modello giuridico<br />
estremamente interessante e<br />
originale. Culture giuridiche gloriose<br />
che predicano la stretta separazione<br />
fra stato e religioni non riescono necessariamente<br />
a gestire tutti i proble-<br />
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mi che società sempre più complesse<br />
e multiculturali sollevano. Così in<br />
Francia, ma anche negli Stati Uniti,<br />
ci si trova ad affrontare nodi non fac<strong>il</strong>mente<br />
dipanab<strong>il</strong>i.<br />
E con le Intese?<br />
Si tratta di uno strumento che mette<br />
in chiaro i rapporti e previene problemi<br />
e incomprensioni, riconosce la<br />
diversità e preserva l’autonomia e la<br />
dignità di tutte le parti in causa.<br />
Cosa ricorda di quelle lunghe, complesse<br />
trattative che portarono alla<br />
n. 2 | dicembre 2009 pagine ebraiche<br />
sono la chiave della società a<strong>per</strong>ta”<br />
E’ un modello estremamente originale che ha tracciato una strada da cui non possiamo discostarci<br />
ú– IL MESSAGGIO AGLI EBREI ITALIANI<br />
“L’intolleranza<br />
non è stata debellata”<br />
Marzo 2008. Di fronte all’assemblea<br />
dei delegati al congresso dell’Unione<br />
delle Comunità Ebraiche<br />
Italiane, Giuliano Amato (colto nel<br />
disegno di Giorgio Albertini assieme<br />
al Presidente dell’Unione Renzo<br />
Gattegna, di spalle, all’assessore alle<br />
Finanze Anselmo Calò, a sinistra<br />
e al coordinatore dei dipartimenti<br />
Informazione e Cultura dell’UCEI<br />
Guido Vitale) prende la parola <strong>per</strong><br />
presentare la Carta europea dei Valori,<br />
della Cittadinanza e dell’Integrazione.<br />
Il governo Prodi è ormai<br />
agli sgoccioli e <strong>il</strong> ministro degli Interni<br />
è a una della sue ultime uscite<br />
pubbliche. Nel suo intervento, quasi<br />
un dist<strong>il</strong>lato d’es<strong>per</strong>ienza, di cultura<br />
giuridica e saggezza politica. “Il<br />
male dell’intolleranza - ricorda -<br />
non è stato debellato. E non ci<br />
vuole molto <strong>per</strong>ché i ruoli del progresso<br />
e della distruzione si capovolgano.<br />
Basti pensare che ancora<br />
oggi circola in certi ambienti della<br />
società scientifica una suddivisione<br />
degli esseri umani in razze. “E’<br />
sgradevole a dirsi, ma alla radice<br />
del problema esiste una separazione<br />
religiosa. Ma come è possib<strong>il</strong>e<br />
che si sia arrivati nel XX secolo ad<br />
assim<strong>il</strong>are questa separazione religiosa<br />
ad altre”? “Devo dire che alla<br />
costruzione di queste teorie fu de-<br />
Giuliano Amato<br />
Uomo politico e studioso noto <strong>per</strong> la<br />
sua grande intelligenza e capacità<br />
dialettica, tanto da esser<br />
soprannominato dal giornalista<br />
Eugenio Scalfari <strong>il</strong> Dottor Sott<strong>il</strong>e,<br />
Giuliano Amato è nato <strong>il</strong> 13 maggio<br />
1938 a Torino. Si è laureato in Giurisprudenza nel 1960 al<br />
Collegio Medico-Giuridico di Pisa (oggi Scuola Su<strong>per</strong>iore<br />
Sant’Anna, l’ateneo più prestigioso d’Italia). Prima di entrare<br />
a far parte attiva del Partito Socialista Italiano ha intrapreso<br />
la carriera accademica conseguendo <strong>il</strong> Master in Diritto<br />
Costituzionale comparato presso la Columbia University di<br />
New York. Dopo aver ottenuto la cattedra universitaria nel<br />
1970 ha insegnato Diritto costituzionale comparato negli<br />
atenei di Modena, Reggio Em<strong>il</strong>ia, Perugia, Firenze e Roma. E’<br />
stato più volte parlamentare, ministro e Presidente del<br />
Consiglio fino ad annunciare <strong>il</strong> suo ritiro dalla vita politica<br />
all’indomani della caduta dell’ultimo governo Prodi.<br />
Presiede l’Istituto dell’Enciclopedia italiana Ernesto<br />
Treccani.<br />
terminante l’intervento della rivista<br />
dei gesuiti La civ<strong>il</strong>tà cattolica. Su<br />
quelle pagine si affermava che <strong>il</strong><br />
Regno di Israele era a scapito degli<br />
altri. Cito solo una frase terrificante<br />
che fu pubblicata: “Il Talmud prescrive,<br />
oltre alle regole di una morale<br />
esecranda, anche l’odio <strong>per</strong> tutti<br />
gli uomini. E’ <strong>per</strong> questo la Chie-<br />
firma dell’Intesa ebraica?<br />
Affrontammo, assieme alle Commissioni<br />
che rappresentavano <strong>il</strong> governo<br />
e la minoranza ebraica in Italia problemi<br />
molto delicati. Primo fra tutti<br />
quello di trovare una definizione delle<br />
Comunità ebraiche italiane e di costruire<br />
un ruolo al passo con i tempi<br />
e con realtà del loro organismo di<br />
rappresentanza.<br />
La minoranza ebraica è presente in<br />
Italia da oltre due m<strong>il</strong>lenni, la sua vicenda<br />
non è solo antichissima, ma<br />
anche strettamente connessa con<br />
sa si è sempre opposta che fosse<br />
concessa agli ebrei l’eguaglianza civ<strong>il</strong>e”.<br />
“L’antiebraismo diviene quindi<br />
emblematico della capacità di<br />
negare l’altro in qualsiasi circostanza<br />
e <strong>il</strong> razzismo che fu definito ‘spiritualistico’<br />
dimostra come si possa<br />
fare a pezzi l’eguaglianza a prescindere<br />
dalle diverse circostanze sto-