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MONDO AZZURRO - Federazione Ginnastica d'Italia

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Il compianto Yury Ryazanov al cavallo con maniglie di<br />

Londra. In basso la Delegazione azzurra al gran completo.<br />

Nel mezzo si distinguono, dietro le ginnaste<br />

della femminile, il medico Matteo Ferretti<br />

e il fisioterapista Salvatore<br />

Scintu. (foto G. Prili)<br />

mine una prova quasi perfetta nella<br />

finale All-around vinta dal giapponese<br />

Kohei Uchimura. L’argento olimpico<br />

si è imposto sull’idolo di casa Daniel<br />

Keatings e sul 22enne russo Yury<br />

Ryazanov, tragicamente scomparso,<br />

una settimana dopo, in un incidente<br />

d’auto, mentre tornava a Vladimir, la<br />

sua città natale. “Era un garista vero –<br />

lo ricorda Pozzo, che con lui ha girato<br />

in qualifica - ma soprattutto un<br />

bravo ragazzo, quasi timido. Sempre<br />

nell’angolino, salutava tutti e s’impe-<br />

gnava davvero tanto per raggiungere<br />

certi livelli. Era nel nostro albergo, al<br />

Premier Inn, allo stesso piano, qualche<br />

porta dopo la mia. Solo a ripensarci<br />

mi vengono i brividi”. Oramai era lui<br />

il più forte dei Russi, meglio di Deviatovski.<br />

Terzo in Europa, a Milano,<br />

e nel Mondo, per Yury il 2009 è stato<br />

un anno straordinario, concluso<br />

in modo drammatico. Tornando alla<br />

gara, dove più ci piace ricordare<br />

Ryazanov, c’è da dire che anche per<br />

Enrico rimane il rammarico di un<br />

13<br />

passetto di troppo in uscita alla<br />

sbarra e di una valutazione al cavallo<br />

molto severa, che gli sono costati i<br />

75 millesimi di distacco dal francese<br />

Benoit Caranobe, giunto ottavo. Il<br />

10° posto, tuttavia, rimane un risultato<br />

importante per la <strong>Federazione</strong><br />

Italiana, che dai tempi di Jury Chechi<br />

(8° a Brisbane nel 1994 e 7° a<br />

Sabae nel 1995), non piazzava un<br />

ginnasta nei primi dieci al Mondo.<br />

“Londra è stato l’inizio di un quadriennio<br />

olimpico, per me un’occasione<br />

per affermarmi ma anche un momento<br />

di passaggio e prova. Sto studiando<br />

ancora tante difficoltà nuove<br />

da inserire nel mio programma”. Peccato<br />

che “il Piero”, come lo chiamano<br />

i compagni, si sia infortunato durante<br />

la trasferta svizzera per il Memorial<br />

Arthur Gander e la Swiss<br />

Cup: rottura di un tendine del piede,<br />

in arrivo da un salto al volteggio.<br />

“Sembra che ormai ogni anno mi debba<br />

capitare qualcosa. Per fortuna è un<br />

periodo in cui posso recuperare con<br />

maggiore facilità”. Tre le settimane<br />

di stop e poi di nuovo in palestra<br />

per un inverno di duro lavoro.

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