MONDO AZZURRO - Federazione Ginnastica d'Italia
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DEL <strong>MONDO</strong><br />
Blue. Un travolgente rock and roll, un<br />
grande pezzo degli anni ’70 che avrebbe<br />
dovuto trascinare tutto il palazzetto,<br />
al contrario diventa la colonna sonora<br />
di un altro horror. Attrezzi in terra e collisioni<br />
in aria, confusione totale e un<br />
nuovo bel dilemma: a chi andrà la medaglia<br />
di legno tra i nipponici organizzatori<br />
e la Madre Russia? La giuria internazionale<br />
non ha dubbi e con 26.300<br />
(D. 8.800; A. 8.800; E. 8.700), tra fischi<br />
assordanti, premia la seconda, riconoscendole<br />
un altro bronzo alquanto discutibile.<br />
La Nazionale italiana, intanto,<br />
festeggia l’oro di specialità e suggella<br />
con un bis, degno dei grandi artisti, la<br />
sua manifesta superiorità. “Considerando<br />
le distrazioni delle nostre avversarie –<br />
conclude la Maccarani - le mie ginnaste<br />
Nella pagina accanto la capitana Elisa Santoni salta<br />
all’interno del cerchio sorretto dalla Galtarossa e dalla<br />
Blanchi in uno degli spettacolari movimenti ideati<br />
da Emanuela Maccarani. (foto Dirk Zimmermann)<br />
Sotto la squadra azzurra di Ritmica con il capo delegazione<br />
Matildio Paccotti e lo staff medico nella mixed<br />
zone della Sun Arena di Miè.<br />
sono state doppiamente brave. L’Italia per<br />
vincere deve essere perfetta, per questo<br />
le nostre medaglie sono così pesanti”.<br />
L’Albo d’oro mondiale della Ritmica<br />
azzurra sale a 16 medaglie e dopo l’affermazione<br />
del 2005 a Baku nei cerchi<br />
e clavette arriva l’ennesima conferma<br />
per un gruppo infinito. “E’ proprio vero<br />
– commenta la DTN Marina Piazza<br />
– questo ciclo continua imperterrito a<br />
mietere successi. Al di là degli errori altrui,<br />
la Giuria ha riconosciuto il lavoro portato<br />
avanti dall’Italia, che si distingue sempre<br />
per compattezza e originalità. Abbiamo<br />
lanciato la nuova sfida alle superpotenze<br />
dell’Est. Il quadriennio che ci porterà<br />
a Londra 2012 non poteva iniziare<br />
sotto una stella migliore”. Le neo campionesse,<br />
intanto, non resistono alla<br />
tentazione di portare sul podio il Tricolore.<br />
Qualche attimo di preoccupazione,<br />
perché il regolamento forse non lo<br />
consente, ma poi prevale la gioia infinita<br />
di sventolare la nostra bandiera sul<br />
pennone più alto, in estremo Oriente,<br />
con un anno di ritardo. “Quando ho saputo<br />
del forfait delle Cinesi mi è tornata<br />
29<br />
una gran collera – ci confida Daniela<br />
Masseroni - Secondo me, questo Mondiale<br />
più che dimostrare il nostro valore,<br />
pone un ulteriore accento su quanto fosse<br />
immeritato l’argento olimpico delle<br />
padrone di casa”. Pazienza, quella medaglia<br />
non ce la dà indietro nessuno.<br />
Carpe diem, diceva Orazio, vivi il momento.<br />
“Pure io avevo un sassolino nella<br />
scarpetta – ci svela Romina Laurito,<br />
anche lei sopraffatta dalla voglia di rivalsa<br />
– Me lo portavo dai mondiali di<br />
qualificazione a Patrasso. Nel 2007, in<br />
Grecia, non riuscii ad entrare tra le 20 individualiste<br />
ammesse per i Giochi. Da<br />
allora decisi di cambiare. Dopo una lunga<br />
carriera da solista ho ricominciato<br />
daccapo con il gruppo. Sono arrivata al<br />
CTF in punta di piedi e mi sono subito integrata<br />
in una squadra che stava insieme<br />
da tantissimo tempo. Credo di aver<br />
dato il mio contributo”. Perchè come<br />
cantava Bartolo, il medico di Siviglia,<br />
nelle Nozze di Figaro: «La vendetta, oh,<br />
la vendetta, è un piacer serbato ai saggi;<br />
l’obliar l’onte, gli oltraggi, è bassezza,<br />
o ognor viltà”