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MONDO AZZURRO - Federazione Ginnastica d'Italia

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Ritmica<br />

Primo Piano<br />

IN RICORDO DI MANOLA ROSI<br />

Era la domenica mattina del 27<br />

settembre. La telefonata del<br />

Presidente della Petrarca Arezzo,<br />

che con grande strazio mi annunciava<br />

l’improvvisa morte di Manola<br />

Rosi, mi colpì lasciandomi senza fiato,<br />

con immediato e intenso dolore<br />

fisico allo stomaco. Non potevo e<br />

non volevo credere a tale sconvolgente<br />

notizia. Avevo parlato ancora<br />

con Manola il giorno precedente e<br />

l’incredulità continuava a prendere il<br />

sopravvento sulla tragedia che si era,<br />

purtroppo, consumata. Solo poco<br />

dopo mi resi conto che dovevo accettare<br />

la realtà: Manola, mia prima<br />

collaboratrice, una delle migliori tecniche<br />

della <strong>Ginnastica</strong> Ritmica italiana,<br />

ma soprattutto una amica, ci aveva<br />

abbandonato per sempre, ad una<br />

età in cui si concretizzano tutte le<br />

aspettative della vita, lasciando nel<br />

più totale sconforto il marito Andrea<br />

e la figlia, Carolina, che amava con<br />

tutta se stessa. Nell’ultima trasferta di<br />

Minsk, prima del Mondiale avevo potuto<br />

vedere quanto fosse legata a loro,<br />

sempre presenti nei nostri colloqui<br />

giornalieri. Un perdita enorme,<br />

umana e tecnica, che aveva turbato<br />

dopo di me tutti coloro che apprendevano<br />

la notizia, diffusasi rapidamente<br />

a livello nazionale. In queste<br />

righe non voglio ricordare Manola<br />

come allenatrice, perché per lei parlano<br />

i successi ottenuti con le sue ginnaste<br />

alla Petrarca e la sua comprovata<br />

competenza nelle collaborazioni<br />

con la Nazionale. Competenza che<br />

per 20 e più anni ho potuto verificare<br />

quasi quotidianamente, tanto che all’inizio<br />

del 2009 la proposi al Presidente<br />

federale come Responsabile<br />

delle ginnaste individualiste, incarico<br />

approvato all’unanimità dal Consi-<br />

Manola Rosi, con la divisa nera, al centro della rappresentativa<br />

azzurra impegnata agli Europei di Baku 2009.<br />

glio. In queste righe voglio ricordarla<br />

per le sue doti umane. Era una persona<br />

molto sensibile. Ogni problematica<br />

relativa al nostro mondo la coinvolgeva<br />

profondamente, sia per la<br />

parte che riguardava le ginnaste, sia<br />

per quella organizzativa. Fin da quando<br />

l’avevo conosciuta, quasi 30 anni<br />

fa, avevo apprezzato in lei l’umiltà ed<br />

il desiderio di apprendere. Era una<br />

giovanissima allenatrice che entrava<br />

nel mondo della GR quasi in punta di<br />

piedi. Ora ricordo, con nostalgia e tenerezza,<br />

la sua disponibilità, quando<br />

molti anni addietro, era il 1983, per<br />

la prima volta la convocai a Camaiore,<br />

proprio all’ultimo momento, in<br />

sostituzione di un allenatrice assente,<br />

come collaboratrice tecnica ad un allenamento<br />

collegiale della Nazionale<br />

Individualiste. Subito rispose alla<br />

chiamata, perchè comprese che quello<br />

era l’inizio della strada verso i suoi<br />

sogni, accettando in silenzio una sistemazione<br />

alberghiera non ottimale.<br />

35<br />

Di Marina Piazza<br />

Era però una donna dal carattere forte,<br />

tenace, e amava non solo le sue<br />

atlete, quelle della Petrarca, ma anche<br />

le ginnaste delle altre società, instaurando<br />

sempre con loro un rapporto<br />

che andava oltre quello professionale.<br />

Per tutte aveva parole di incoraggiamento<br />

e conforto quando le<br />

prestazioni non corrispondevano alle<br />

aspettative. E questo aspetto lo avevano<br />

conosciuto ed apprezzato le individualiste<br />

che con lei si preparavano,<br />

in quella che sarebbe stata la sua<br />

ultima estate, ai mondiali di Miè.<br />

Non ho perso, dunque, solo una brava<br />

collaboratrice ma una amica, per<br />

la quale provavo un profondo rispetto,<br />

anche in quelle poche occasioni<br />

in cui le nostre opinioni erano divergenti.<br />

So che mancherà non solo a<br />

me, ma all’intera Famiglia <strong>Ginnastica</strong>.<br />

Grazie Manola, a nome di tutte noi,<br />

per quello che sei stata, per quello<br />

che hai fatto per il mondo della Ritmica<br />

azzurra e per quello che ci hai<br />

insegnato con il tuo esempio. Conoscerti<br />

e lavorare con te è stato un<br />

privilegio!

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