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MONDO AZZURRO - Federazione Ginnastica d'Italia

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Mondiali di Londra<br />

IL RITORNO DEL PRINCIPE <strong>AZZURRO</strong><br />

di Ilaria Leccardi<br />

visto lasciare la pedana<br />

degli Europei al Forum di<br />

L’avevamo<br />

Assago con la testa bassa e un<br />

gran desiderio di silenzio, incapace<br />

forse di spiegare come fosse stato possibile<br />

buttare all’aria una medaglia mai<br />

così annunciata. Ma Igor Cassina ha<br />

reagito, semplicemente tornando in<br />

palestra a lavorare. La sua voglia di volare<br />

era troppo grande per permettergli<br />

di lasciare qualcosa di intentato,<br />

per piangere ancora su quel podio meneghino,<br />

costruito da papà Carlo e<br />

maldestramente disertato. E così, dopo<br />

i mesi estivi trascorsi nella sua Meda,<br />

dove si era fatto arrivare una sbarra<br />

Gymnova uguale a quella che avrebbe<br />

trovato all’O2 Arena di Docklands, per<br />

fortuna è arrivata Londra. È qui che ha<br />

potuto urlare forte, con l’intrepido parlare<br />

dei suoi salti, con i brividi provocati<br />

nella schiena dalle migliaia di persone<br />

che affollavano il futuro impianto<br />

olimpico, compreso il solito fan club del<br />

“Non Solo Caffè”. Conquistando il<br />

bronzo mondiale alla sbarra, alle spalle<br />

del campione olimpico, il cinese Zou<br />

Kai, e del rosso olandese Epke Zonderland,<br />

Igor ha sfatato quel “non c’è<br />

due senza tre” che lo aveva accompagnato,<br />

silente, dopo le delusioni di Pechino<br />

e Milano. Questa medaglia è il secondo<br />

podio mondiale per il campione<br />

azzurro, a sei anni di distanza dall’argento<br />

di Anaheim 2003. In mezzo le<br />

cadute di Melbourne ed Aarhus, il sa-<br />

Il podio della sbarra mondiale.<br />

Da sinistra l’olandese Epke Zonderland, il cinese<br />

Zou Kai e il nostro Igor Cassina (foto G. Prili).<br />

5<br />

crificio in chiave olimpica di Stoccarda<br />

e quel disgraziato legno cinese. Nel<br />

Regno Unito, invece, Cassina ha trovato<br />

la sua sesta gemma - contando anche<br />

i tre podi continentali (l’argento di<br />

Debrecen 2005, il bronzo di Patrasso<br />

2002 e quello di Amsterdam 2007) e il<br />

pesante oro olimpico conquistato nel<br />

2004 ad Atene – permettendo così all’Italia,<br />

nell’ultima finale dell’ultimo<br />

giorno di gare, di entrare nel medagliere<br />

del Mondiale 2009. Un exploit che<br />

suona come un arrivederci al 2012.<br />

“Questo bronzo per me vale come un oro<br />

– ripeteva non riuscendo a stare fermo,<br />

sciolto come mai lo avevamo visto davanti<br />

alle telecamere Rai, appena dopo<br />

la premiazione, tra un abbraccio al

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