divisi non si va avanti - Associazione di Genitori Un sasso nello stagno

Della mia infanzia mi è rimasto il ricordo di quando, nel
corso dell’anno, arrivavano gli ambulanti: il montanaro con
il carretto trainato dal mulo veniva per vendere alle famiglie
il carbone di legna per il fornello e il ferro da stiro; un altro
ambulante vendeva le maglie e la biancheria intima e
aveva un carretto spinto a mano, era di Pontremoli.
Vi era pure una signora che passava con il cavallo ed un
biroccio con i cassettoni, vendeva stoffe per vestiti e
cuciture.
All’esame di terza elementare la maestra ci fece svolgere un
tema con relativo disegno, il tema trattava di questa signora
ambulante, soprannominata la “Toscana” .
Mi viene in mente una cosa, quando il mio zio meccanico
si è trasferito a Viadana, ha lasciato un bidone di carburo,
e con quel carburo lì, noi ragazzi facevamo come dei vasi
capovolti di terra molle, ci mettevamo sotto alcuni granellini
di carburo, faceva pressione e poi scoppiava, ma non era
pericoloso.
In campagna, ogni quattro metri c’era un olmo con le viti,
era una foresta all’epoca ed in maggio si andava ai nidi di
merli. Si andava nei campi, in autunno si facevano i
“sugh”, facevamo una casetta con le frasche, i maschietti
andavano a fare il giro a lucertole o a rane con i tirasassi e
le femminucce cercavano di fare un focarello, c’era la
mamma di una di loro che portava della carne da bollire .
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