divisi non si va avanti - Associazione di Genitori Un sasso nello stagno

L’atmosfera era serena, una volta la gente rideva più
facilmente, adesso la gente è presa dalla frenesia e si
arrabbia spesso invece di ridere.
Anche quando veniva a Reggio e andava in negozio ad
acquistare le tomaie delle scarpe, si trovavano tutti insieme
e raccontava delle storie per ridere, cose così.
Il mio papà usciva in bicicletta, poteva anche rimanere fuori
una notte, i clienti potevano essere a Roncocesi, San
Giovanni, Novellara, i comuni vicini insomma .
Quando veniva sera il mio papà faceva le scarpe per i suoi
clienti e preparava il fanale della bici che funzionava con il
carburo e portava a loro le scarpe nuove e quelle riparate; il
fanale ci voleva di regola, se non l’avevi acceso i carabinieri
ti facevano la contravvenzione, ti davano l’alt, con una
multa di 10,10 centesimi.
Avendo due biolche di terra lui in primavera comprava due
o tre vitelli dai contadini e li faceva governare a me, io lo
facevo volentieri quel lavoro lì. Mi dedicavo alle bestie .
Naturalmente i miei fratelli erano più giovani di me e a mio
padre lo aiutavo io.
Ero molto ubbidiente con i genitori, non è che mio padre
fosse tanto severo. Aveva fatto la seconda elementare ed era
orgoglioso per l’istruzione ricevuta e per i miei risultati a
scuola. . Il mio papà era un ragazzo del ’99, non so se lei ne
ha sentito parlare. E’ stato l’ultimo scaglione di ragazzi
chiamati a combattere durante la guerra del ’15-’18. Mio
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