Diritti senza confini - Pedagogika
Diritti senza confini - Pedagogika
Diritti senza confini - Pedagogika
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>Pedagogika</strong>.it/2012/XVI_3/<strong>Diritti</strong>_<strong>senza</strong>_<strong>confini</strong>/I_giovani_maghrebini_scolarizzati...<br />
culturale non indifferente, per molti la Tunisia era un piccolo paradiso turistico a<br />
basso costo o coincideva quasi esclusivamente con l’idilliaca isola di Djerba. Oppure<br />
quando cercavo di dare delle coordinate per la comprensione di quella che chiamavo<br />
“la sfida dell’educazione nel Marocco contemporaneo” 2 e di come il paese avesse per<br />
la prima volta nella sua storia recente scelto come priorità politica 3 per il decennio<br />
2000-2010 l’educazione, quasi nessuno sapeva che il Marocco era al centro di un difficile,<br />
lento, molto discutibile eppure significativo processo di riforme. Tale processo<br />
aveva incluso: cambiamenti nel Codice della famiglia e della persona (Moudawwana),<br />
il tentativo di valorizzare la più importante componente linguistica e culturale<br />
minoritaria nel paese (la lingua e la cultura amazighe – o berbera – riconoscendola<br />
come parte integrante dello storico patrimonio culturale del Marocco, rendendola<br />
oggetto di ricerche 4 e finanche dal 2003 lingua di insegnamento obbligatorio per<br />
tutti nelle scuole primarie) e infine un processo di riconciliazione nazionale 5 (unico<br />
nel mondo arabo-islamico) che ha cercato di fare luce sugli anni di piombo della<br />
dittatura del Re Hassan II.<br />
Quando spiegavo quanto numerosa fosse la componente giovanile in queste<br />
società maghrebine e come si esprimesse talora in forme artistiche e culturali underground<br />
con originalità, la reazione più ricorrente dei miei interlocutori stava<br />
nello scoprire, con stupore, che la stragrande maggioranza di questi giovani usava<br />
quotidianamente internet e i social network. La rappresentazione dominante voleva<br />
questi giovani fissi nel tempo e nello spazio, quasi <strong>senza</strong> tecnologie e <strong>senza</strong> competenze.<br />
Bisognava far capire che non solo i satelliti, le parabole, la telefonia mobile<br />
erano pressoché ovunque, ma anche che da anni questi giovani erano assidui<br />
navigatori del web e costruivano e comunicavano i loro desideri e i loro sogni tra i<br />
loro quartieri e la rete delle loro fitte connessioni e dei loro “paesaggi elettronici” 6 .<br />
Ebbene, ora, il susseguirsi degli eventi che hanno segnato il Maghreb e il mondo<br />
arabo in questo ultimo anno hanno decisamente contribuito a ribaltare alcune<br />
rappresentazioni prevalenti e recidive e a mostrare al mondo intero la pre<strong>senza</strong> e<br />
la forza dei giovani nelle società arabo-islamiche e il loro livello di conoscenza, di<br />
competenza tecnologica, di consapevolezza socio-politica. Gli eventi delle rivolte e<br />
delle rivoluzioni in Maghreb (e poi altrove nel mondo arabo) hanno segnato una<br />
svolta storica, epocale, per i processi di cambiamento che hanno rappresentato e<br />
messo in moto, per la rottura che hanno segnato rispetto a “ciò che era”. Eppure,<br />
a mio parere, hanno significato una svolta anche per la rottura che hanno scalfito<br />
rispetto al passato in merito ad alcuni dati relativi alla realtà giovanile maghrebina<br />
2 Cfr. P.Gandolfi, La sfida dell’educazione nel Marocco contemporaneo. Complessità e criticità dall’altra<br />
sponda del Mediterraneo, Sestante, Bergamo 2011.<br />
3 Naturalmente immediatamente dopo quella che è sempre rimasta da decenni la prima preoccupazione<br />
politica nazionale ovvero l’integrità territoriale.<br />
4 In particolare con la creazione nel 2002 dell’IRCAM – Istituto Reale di Ricerche per la Lingua e<br />
la Cultura Amazighe.<br />
5 Per realizzare il quale è stata istituita la commissione IER – Istance Equité et Reconciliation nel 2004.<br />
6 A. Appadurai (1996), Modernità in polvere, Meltemi, Roma 2001.<br />
Dossier 11