Tav 01 - Relazione Illustrativa (Ott12) - Comune di San Prisco
Tav 01 - Relazione Illustrativa (Ott12) - Comune di San Prisco
Tav 01 - Relazione Illustrativa (Ott12) - Comune di San Prisco
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />
E ciò deriva da una consistente e<strong>di</strong>ficazione volumetrica procapite me<strong>di</strong>a, che oscilla tra i 170<br />
e i 180 mc/abitante inse<strong>di</strong>ato.<br />
Nelle estese zone “B”, poiché le altezze dei fabbricati non risultano notevoli, bensì si oscilla<br />
tra i due e i quattro piani anche per costruzioni più recenti,la suddetta notevole volumetria<br />
risulta conseguita con una densa copertura superficiale, che rende gli isolati molto “occupati”<br />
e compatti.<br />
Prevale nettamente lo spazio “privato” su quello “pubblico” o comunque <strong>di</strong> uso collettivo e la<br />
stessa estensione della rete della pubblica viabilità ha uno scarso sviluppo superficiale, oltre a<br />
risultare impostata secondo una trama non regolare che rende alquanto <strong>di</strong>fficile la<br />
circolazione, anche per ovvie derivazioni storico - urbanistiche.<br />
Ciò rende incompatibile la coesistenza degli spazi <strong>di</strong> sosta lungo le strade con la circolazione<br />
stessa: alla sosta occorre riservare spazi propri, fuori delle strade, se si vuole migliorare la<br />
circolazione nella zona “A” e nelle zone più compatte <strong>di</strong> tipo “B”.<br />
Il precedente P.R.G. <strong>di</strong>stingueva le zone “B1”, più antiche e totalmente e<strong>di</strong>ficate, dalle zone<br />
“B2”, più recenti ed anche dotate <strong>di</strong> spazi liberi da costruzioni.<br />
Nelle zone “B” più esterne e nelle zone “C” del precedente P.R.G. è stato avviato un uso più<br />
razionale del suolo, in quanto sono state previste e realizzate strade più larghe, mentre le<br />
cubature si sono concentrate sui fon<strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabili ri<strong>di</strong>mensionati: ciò ha comportato una<br />
densità e<strong>di</strong>lizia fon<strong>di</strong>aria meno <strong>di</strong>spersiva. Peraltro, nelle zone “C” P.E.E.P. risulta<br />
notevolmente ri<strong>di</strong>mensionata anche la dotazione volumetrica procapite <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale<br />
che scende a 100 mc/abitante.<br />
Inoltre, nelle suddette zone “C” si è totalmente evitata la commistione <strong>di</strong> piccole attività<br />
produttive artigianali ed agricole che invece, talora, è ancora presente nei tessuti delle zone<br />
“B”.<br />
Com’è stato accennato, al <strong>di</strong> là della barriera autostradale sono presenti solo alcuni brandelli<br />
<strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia abitativa, che vanno considerati come zone “B”, ed alcune preesistenze artigianali,<br />
che vanno riconfermate in una circoscritta zona “D” (come da P.P. vigente), all’interno della<br />
Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />
37