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Tav 01 - Relazione Illustrativa (Ott12) - Comune di San Prisco

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

COMUNE DI SAN PRISCO<br />

PROV. DI CASERTA<br />

PROPOSTA DEL<br />

PIANO URBANISTICO COMUNALE<br />

RELAZIONE<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

1


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

INDICE<br />

A OBIETTIVI E CRITERI ADOTTATI DAL CONSIGLIO COMUNALE E POSTI ALLA BASE DELLA<br />

ELABORAZIONE DEL PIANO<br />

B ILLUSTRAZIONE DEGLI INDIRIZZI STRATEGICI DI SVILUPPO E DEGLI OBIETTIVI DI<br />

PIANIFICAZIONE PERSEGUITI<br />

C VERIFICA DELLA COMPATIBILITÀ DELLE PREVISIONI DEL PIANO CON LE<br />

CONDIZIONI GEOMORFOLOGICHE DEL TERRITORIO<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

pag. 4<br />

pag. 16<br />

pag. 21<br />

D ANALISI DELLA STRATIFICAZIONE STORICA DEGLI INSEDIAMENTI pag. 24<br />

E ANALISI DEL RISCHIO DI INCIDENTI RILEVANTI pag. 28<br />

F ANALISI DEMOGRAFICA E SOCIOECONOMICA RETROSPETTIVA, RIFERITA AL TRASCORSO<br />

DECENNIO, ED INDICAZIONE DELLE IPOTESI DI SVILUPPO ASSUNTE IN RIFERIMENTO AGLI<br />

OBIETTIVI STRATEGICI<br />

F.1 DEMOGRAFIA pag. 29<br />

F.2 ECONOMIA<br />

1. Agricoltura pag. 31<br />

2. Attività non agricole pag. 32<br />

2.1 L’industria pag. 33<br />

2.2 Il commercio e l’artigianato <strong>di</strong> servizio alle famiglie pag. 33<br />

2.3 Prospettive ed obiettivi <strong>di</strong> pianificazione pag. 33<br />

G/H CRITERI PER LA STRUTTURAZIONE GENERALE DEGLI INSEDIAMENTI ESISTENTI E PREVISTI E<br />

DIMENSIONAMENTO DEL PIANO IN RELAZIONE AI FABBISOGNI INSEDIATIVI<br />

G/H.1 ZONE URBANISTICHE OMOGENEE ALLO STATO DI FATTO pag. 35<br />

G/H.2 Patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente: consistenza, stato <strong>di</strong> conservazione e <strong>di</strong> uso,<br />

DIMENSIONAMENTO DI PIANO<br />

pag. 39<br />

G/H.3 DOTAZIONE DI ATTREZZATURE COLLETTIVE pag. 47<br />

J/K DOTAZIONE DI ATTREZZATURE PUBBLICHE DEFINITE DAL P.U.C.<br />

Attrezzature collettive: <strong>di</strong>mensionamento <strong>di</strong> progetto pag. 49<br />

La zonizzazione del PUC pag. 53<br />

2


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

L DESCRIZIONE DEI CONTENUTI DEL PIANO MEDIANTE GLI INDICATORI DI<br />

EFFICACIA<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

pag. 55<br />

INDICATORI DI EFFICACIA DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA COMUNALE pag. 56<br />

M RELAZIONE DI SINTESI DELLA VALUTAZIONE AMBIENTALE pag. 60<br />

N ART. 23 LR 16/ 2004 COMMI 5, 6 E 7 pag. 63<br />

P VERIFICA DELLA COMPATIBILITÀ DELLE PREVISIONI DEL PIANO CON GLI STRUMENTI DI<br />

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE GENERALI E SETTORIALI<br />

P.1 INQUADRAMENTO NELLA PIANIFICAZIONE REGIONALE pag. 63<br />

Quadro delle reti pag. 64<br />

Quadro degli Ambienti Inse<strong>di</strong>ativi pag. 65<br />

Quadro dei Sistemi Territoriali <strong>di</strong> Sviluppo pag. 66<br />

Quadro dei Campi Territoriali Complessi pag. 68<br />

Quadro della Cooperazione Interistituzionale pag. 69<br />

P.2 INQUADRAMENTO NELLA PIANIFICAZIONE PROVINCIALE pag. 70<br />

P.3 COERENZA DEL P.U.C. CON I PIANI STRATEGICI DEI SISTEMI TERRITORIALI<br />

LOCALI<br />

P.4 COERENZA DEL P.U.C. CON I PIANI URBANI DI SETTORE, REDATTI INSIEME AL<br />

P.U.C. (PIANO URBANO DEL TRAFFICO/PIANO PARCHEGGI), E CON QUELLI<br />

ESISTENTI ( SIAD)<br />

P.5 COERENZA DEL P.U.C. CON I VINCOLI TERRITORIALI AMBIENTALI E STORICO-<br />

CULTURALI ED INDIVIDUAZIONE DELLE “UNITÀ DI PAESAGGIO”<br />

pag. 76<br />

pag. 77<br />

pag. 86<br />

Compatibilità delle Destinazioni del PUC con l’area SIC pag. 92<br />

CONCLUSIONI pag. 94<br />

ELENCO ELABORATI PUC S. PRISCO pag. 97<br />

3


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

A - OBIETTIVI E CRITERI ADOTTATI DAL CONSIGLIO COMUNALE E POSTI ALLA BASE DELLA<br />

ELABORAZIONE DEL PIANO<br />

A.1 - OBIETTIVI STRATEGICI DI PIANIFICAZIONE COMUNALE<br />

La redazione del P.U.C., nell’in<strong>di</strong>viduazione degli obiettivi strategici <strong>di</strong> pianificazione comunale<br />

ha tenuto conto non solo delle finalità che la comunità locale ha considerato come speciali<br />

obiettivi da perseguire per il miglioramento della sua con<strong>di</strong>zione socioeconomica e <strong>di</strong> vita, ma<br />

anche degli orientamenti e delle in<strong>di</strong>cazioni fornite dalla pianificazione territoriale<br />

sovracomunale, e inoltre più in generale, delle <strong>di</strong>rettive comunitarie, nazionali e regionali in<br />

materia <strong>di</strong> tutela ambientale.<br />

Pertanto il quadro conoscitivo del territorio interessato dal Piano è stato sviluppato per acquisire<br />

anche tutte le informazioni in merito alle attuali con<strong>di</strong>zioni dell’ambiente, in merito ai vincoli e<br />

in merito alle criticità ambientali potenziali o in atto.<br />

Conseguentemente gli obiettivi strategici <strong>di</strong> pianificazione comunale sono in parte anche<br />

obiettivi <strong>di</strong> risanamento ambientale e sono, per altra parte, obiettivi <strong>di</strong> natura sociale ed<br />

economica considerati nella loro compatibilità con la tutela dei valori ambientali locali ed il<br />

contributo che ogni realtà locale, anche piccola, può e deve dare al perseguimento dei più<br />

generali obiettivi <strong>di</strong> protezione ambientale stabiliti a livello comunitario.<br />

Gli obiettivi <strong>di</strong> sostenibilità ambientale comunitario sono stati allora selezionati nell’ottica della<br />

loro corrispondenza con il piano locale, in modo da verificare la compatibilità delle azioni del<br />

piano con i sistemi ambientali e territoriali interessati.<br />

Tra gli obiettivi stabiliti a livello internazionale si sono selezionati:<br />

1) la protezione del paesaggio, della rete naturalistico-biologico-ecologica, delle<br />

preesistenze culturali inserite nel paesaggio naturale, fondative degli assetti inse<strong>di</strong>ativi<br />

originari della realtà territoriale e testimonianze della ricchezza culturale del territorio<br />

comunale.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

4


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Tra gli obiettivi stabiliti a livello nazionale:<br />

1) il riequilibrio territoriale;<br />

2) il miglioramento della qualità dell’ambiente urbano.<br />

Tra gli obiettivi stabiliti a livello regionale:<br />

1) la promozione razionale e lo sviluppo or<strong>di</strong>nato del territorio urbano e, in particolare,<br />

extraurbano, me<strong>di</strong>ante il minimo consumo <strong>di</strong> suolo, onde attuare una efficace tutela dello<br />

spazio agricolo produttivo;<br />

2) il potenziamento dello sviluppo economico locale me<strong>di</strong>ante attività che non comportino<br />

spreco <strong>di</strong> risorse minerarie ed acquifere oltre i limiti <strong>di</strong> sostenibilità ambientale.<br />

Le proposte del P.U.C. perseguono obiettivi strategici che sono stati selezionati sulla base <strong>di</strong><br />

esigenze strettamente locali, emerse dall’analisi della situazione <strong>di</strong> fatto del territorio comunale,<br />

e riferite ad una possibile evoluzione positiva del ruolo urbanistico <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> nell’imme<strong>di</strong>ato<br />

contesto della Conurbazione Casertana e alle prospettive socioeconomiche della comunità<br />

inse<strong>di</strong>ata.<br />

Si è in<strong>di</strong>viduato il primo e più generale obiettivo strategico <strong>di</strong> pianificazione per la rivalutazione<br />

della citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> dalla sua attuale con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> “ambito urbano costretto” tra i<br />

Comuni <strong>di</strong> S. Maria C.V. e Caserta, privo anche <strong>di</strong> una sua autonoma qualificazione produttiva.<br />

Per riqualificare <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> come citta<strong>di</strong>na dotata <strong>di</strong> una sua specifica qualificazione produttiva,<br />

il P.U.C. ha scelto innanzitutto <strong>di</strong> valorizzare le preesistenze ambientali <strong>di</strong>ffuse presenti nel<br />

territorio posto al <strong>di</strong> là della Variante A.N.A.S.; e pertanto ripropone l’istituzione <strong>di</strong> una zona<br />

Parco Urbano e <strong>di</strong> valorizzazione agrituristica sulla fascia <strong>di</strong> territorio posta sul Tifata, che in<br />

epoca romana già fu sede <strong>di</strong> alcune ville ubicate in posizione dominante rispetto al sottostante<br />

territorio agricolo accuratamente coltivato e, successivamente, ha visto nel tempo inse<strong>di</strong>arsi<br />

masserie collegate sempre all’attività del settore primario; tale fascia ricade all’interno del S.I.C.<br />

(Sito <strong>di</strong> Interesse Comunitario) deliberato dalla Regione Campania.<br />

Questo nonostante che all’interno dell’area S.I.C. vi sia un’ampia parte <strong>di</strong> territorio destinato ad<br />

uso militare ed inoltre quasi tutta l’area risulti “percorsa dal fuoco”.<br />

La previsione <strong>di</strong> un Piano Urbano che comprenda tutta l’area S.I.C. rappresenta senz’altro la<br />

migliore utilizzazione che si possa fare dell’area.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

5


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Per Parco Urbano è infatti nel nostro caso da intendersi un’area avente le caratteristiche e la<br />

<strong>di</strong>sciplina d’uso <strong>di</strong> cui all’art. <strong>01</strong> L.R. n° 17/2003, legge che istituisce un sistema <strong>di</strong> parchi urbani<br />

<strong>di</strong> interesse regionale:<br />

un insieme <strong>di</strong> aree con valore ambientale e paesistico, o <strong>di</strong> importanza strategica per il<br />

riequilibrio ecologico delle aree urbanizzate inserite in contesti caratterizzati da elevato impatto<br />

antropico.<br />

Lo strumento urbanistico comunale, in forza della suddetta legge, in<strong>di</strong>vidua le aree da includere<br />

nel “parco urbano comunale d’interesse regionale”, ed in linea prioritaria, se presenti, tutte le<br />

aree <strong>di</strong> proprietà pubblica, nonché le aree private ver<strong>di</strong>, agricole, archeologiche inserite in<br />

contesti naturali, alberate, rurali, anche <strong>di</strong> incolto improduttivo, ed anche se percorse dal fuoco e<br />

da rimboschire con specie autoctone.<br />

Vengono a far parte eventualmente anche aree intercluse, (per le quali vanno previste determinati<br />

accessi da realizzare me<strong>di</strong>ante esproprio <strong>di</strong> fasce necessarie a realizzare le strade), e le aree<br />

vincolate per la protezione ambientale, in maniera da ricostruire un intero habitat senza soluzioni<br />

<strong>di</strong> continuità.<br />

Al <strong>di</strong> fuori della formazione del P.U.C. all’istituzione dei parchi urbani si provvede con delibera<br />

<strong>di</strong> Giunta Comunale, su proposta del Consiglio Comunale che ne in<strong>di</strong>vidua la perimetrazione.<br />

Se compreso nel P.U.C. fin dalla sua formazione, l’approvazione del Piano comprende<br />

l’approvazione del Parco Urbano.<br />

La gestione dei “parchi urbani” è affidata ai comuni competenti per territorio secondo linee<br />

guida regionali.<br />

Le attività <strong>di</strong> pianificazione ed il programma annuale <strong>di</strong> attività dei “parchi urbani” sono<br />

sottoposti all’esame preventivo della Giunta Regionale, che può formulare osservazioni entro<br />

sessanta giorni dalla ricezione.<br />

La valorizzazione dell’area S.I.C. è comunque finalizzata ad innescare un flusso <strong>di</strong> turismo<br />

culturale, all’interno del più ampio circuito <strong>di</strong> fruizione dei beni culturali della provincia<br />

Casertana, ed in particolare delle vicine Capua e S. Maria C.V., che deve trovare in ulteriori<br />

iniziative complementari il suo riscontro economico.<br />

Ecco allora l’ulteriore proposta che le masserie più antiche, ancora esistenti e funzionali o<br />

recuperabili, poste al <strong>di</strong> fuori della fascia <strong>di</strong> Parco Urbano, siano da riservarsi all’uso<br />

agrituristico nel quale svago, enogastronomia, interessi culturali ed ambientali possano trovare<br />

una equilibrata sintesi, costituendo gli elementi fondamentali <strong>di</strong> una prospettiva <strong>di</strong><br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

6


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

sviluppo socioeconomico locale strettamente legato al territorio e alla comunità inse<strong>di</strong>ata; a tal<br />

fine è previsto che tutta l’area sia attuata e <strong>di</strong>sciplinata da un unico piano attuativo al fine <strong>di</strong><br />

garantire omogeneità <strong>di</strong> azioni, investimenti ed interventi.<br />

È ragionevole altresì prevedere che le sole attività agrituristiche non possano costituire né l’unica<br />

né la prevalente fonte <strong>di</strong> sostentamento economico della comunità <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>.<br />

Di qui la necessità <strong>di</strong> confermare la perdurante attualità della previsioni <strong>di</strong> un’area per<br />

inse<strong>di</strong>amenti produttivi, già prevista dal precedente P.R.G. ed oggetto anche <strong>di</strong> un Piano P.I.P.,<br />

nella zona <strong>di</strong> territorio sanprischese compresa tra l’autostrada ed il confine con il comune <strong>di</strong> S.<br />

Maria C.V., a nord-ovest del centro abitato.<br />

È sembrato però anche opportuno ridefinire le finalità e conseguentemente la fisionomia<br />

dell’area produttiva prevista dal P.R.G.<br />

L’area produttiva in oggetto fu <strong>di</strong>mensionata avendo a modello un tipo <strong>di</strong> produzione<br />

prevalentemente “manifatturiera classica”, affidata ad un consistente numero <strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e<br />

imprese locali. Tale modello all’attualità appare superato da una evoluzione in atto dei settori e<br />

dei mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> produzione che si va affermando nei paesi occidentali nel corso del riposizionamento<br />

delle rispettive economie all’interno degli scenari produttivi determinati dalla globalizzazione.<br />

Il futuro economico dei paesi occidentali è sempre meno associato alla produzione manifatturiera<br />

<strong>di</strong> livello corrente, e sempre più collegato invece alle produzioni <strong>di</strong> beni sofisticati, e alla ricerca<br />

tecnologica (materiali innovativi, informatica/telematica, utilizzazione delle nanotecnologie<br />

applicate alla me<strong>di</strong>cina e alla biologia, progettazione e produzione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> controllo nel<br />

campo meteorologico, aerospaziale,…, etc.).<br />

Un’area a destinazione artigianale nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> deve corrispondere a tali<br />

prospettive: occorrono un numero minore <strong>di</strong> lotti, <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione più appropriata ad un certo tipo<br />

<strong>di</strong> stabilimenti <strong>di</strong> ricerca e <strong>di</strong> produzione, con altresì standards anche inse<strong>di</strong>ativi e <strong>di</strong> corre<strong>di</strong><br />

urbanistici pertinenziali.<br />

Va infine opportunamente richiamato che, secondo la moderna concezione economica, sono da<br />

includersi nella categoria delle attività produttive anche quelle commerciali e <strong>di</strong>rezionali <strong>di</strong><br />

servizio alle imprese.<br />

Quin<strong>di</strong>, del tutto consapevolmente, il presente P.U.C. non identifica nell’attività e<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong><br />

costruzione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici residenziali la principale fonte <strong>di</strong> sviluppo economico locale: pertanto la<br />

previsione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale viene programmaticamente ricondotta alla necessità<br />

commisurata ad una realistica previsione demografica.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

7


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

La previsione demografica posta alla base del <strong>di</strong>mensionamento della presente proposta <strong>di</strong><br />

P.U.C., per quanto contenuta, pone comunque l’esigenza <strong>di</strong> reperire altre aree e<strong>di</strong>ficabili da<br />

destinarsi alla residenza, che non possono essere più reperite nelle già dense zone “B”, “C1”,<br />

“C2” e “C3” che cinturano la città consolidata.<br />

Sulla base delle tre considerazioni suesposte, sembra del tutto opportuno prevedere allora una<br />

riduzione dell’area destinata al P.I.P. dal precedente Piano Regolatore, per far posto ad un<br />

macroisolato che vada a costituire l’armonico completamento del Comparto residenziale C1 Nord<br />

del P.E.E.P.<br />

La strada <strong>di</strong> piano che prima si veniva a trovare tra zona residenziale e zona artigianale allora<br />

rientrerebbe esclusivamente nella zona residenziale; mentre l’accesso alla zona artigianale<br />

dovrebbe essere assicurato da un tronco <strong>di</strong>rettamente connesso all’asta <strong>di</strong> accesso alla Variante<br />

A.N.A.S., con una evidente razionalizzazione anche del traffico, conseguente alla netta<br />

separazione <strong>di</strong> quello civile da quello artigianale.<br />

È imme<strong>di</strong>ato riscontrare la coerenza del suddetto obiettivo <strong>di</strong> piano anche con il più generale<br />

obiettivo <strong>di</strong> promozione dello sviluppo urbano in forma or<strong>di</strong>nata e sostenibile, nonché con quello<br />

della promozione <strong>di</strong> uno sviluppo economico me<strong>di</strong>ante attività che comportino il minor uso <strong>di</strong><br />

risorse ed il minimo inquinamento ambientale.<br />

Per risollevare il rango urbanistico della citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, la presente proposta <strong>di</strong> P.U.C.<br />

introduce una terza azione, riguardante la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> aree adatte all’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong><br />

nuove funzioni <strong>di</strong> interesse e <strong>di</strong> importanza sovracomunale.<br />

A tal fine una parte della fascia <strong>di</strong> territorio del P.I.P., precisamente quella compresa tra la<br />

Variante A.N.A.S. e l’Autostrada A1, viene destinata essenzialmente da inse<strong>di</strong>amenti<br />

commerciali, che risulteranno molto favorevolmente connessi alla grande viabilità passante, in<br />

<strong>di</strong>rezione est-ovest (Variante) ed in <strong>di</strong>rezione nord-sud (via Galatina) e quin<strong>di</strong> relazionati sia al<br />

bacino <strong>di</strong> utenza della Conurbazione Casertana, sia a quello <strong>di</strong> paesi della Me<strong>di</strong>a Valle del<br />

Volturno. Peraltro, in conformità della destinazione produttiva prevista dal precedente ed ancora<br />

vigente P.R.G., già attualmente, un grande inse<strong>di</strong>amento commerciale ha chiesto ed ottenuto il<br />

relativo Permesso <strong>di</strong> Costruire. Principale punto <strong>di</strong> forza del progetto è la valorizzazione <strong>di</strong><br />

un’area altrimenti residuale, con la prospettiva <strong>di</strong> creare un consistente indotto <strong>di</strong> servizi nel<br />

territorio <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

8


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

È del tutto ovvio che, al momento, la gerarchia urbana che regola i rapporti tra i comuni della<br />

Conurbazione gioca ancora a favore dei centri più gran<strong>di</strong> e storicamente più importanti: ma è<br />

altresì chiaro che se i comuni più piccoli e meno titolati non si attivano per riven<strong>di</strong>care un ruolo e<br />

vedersi riconosciuto il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> ospitare una qualche funzione <strong>di</strong> importanza sovracomunale, essi<br />

finiranno con lo scivolare sempre più in basso nella suddetta graduatoria.<br />

La quarta tematica progettuale del P.U.C. è specificatamente finalizzata alla riqualificazione<br />

urbana.<br />

Ci si riferisce sia ai tessuti più o meno recenti dell’aggregato urbano, sia ad alcune porzioni <strong>di</strong><br />

territorio extraurbano, degradati da usi irrazionali delle risorse locali.<br />

Pertanto un obiettivo del P.U.C. è il riammaglio viario e la definizione precisa del contorno <strong>di</strong><br />

alcuni isolati delle zone “B” e “C”, nonché l’eliminazione della carenza <strong>di</strong> dotazione <strong>di</strong><br />

attrezzature collettive e servizi pubblici nei vari quartieri. Viene ridefinito il perimetro del Centro<br />

Storico e vengono riscritte le norme <strong>di</strong> attuazione delle previsioni <strong>di</strong> piano specificatamente<br />

finalizzate al completamento del suo recupero, solo parzialmente avviato con il precedente<br />

P.R.G.<br />

Quanto alle aree degradate poste al <strong>di</strong> fuori del perimetro urbano, l’azione più importante del<br />

presente P.U.C. è volta:<br />

1) al recupero ambientale della cava esistente, non in esercizio;<br />

2) alla chiusura <strong>di</strong> una centralina <strong>di</strong> betonaggio;<br />

3) ad una precisa ridelineazione della zona riservata alle attività produttive compatibili con i<br />

vicini tessuti residenziali, e l’immissione in questi <strong>di</strong> un minimo <strong>di</strong> attrezzature collettive.<br />

In questa zona viene anche proposto un adeguamento della viabilità ed in particolare del<br />

tronco <strong>di</strong> provinciale che consente <strong>di</strong> accedere a <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> da est, con scavalcamento<br />

dell’Autostrada: questo tronco infatti, dopo la realizzazione della Variante A.N.A.S., oggi<br />

è da considerarsi sottratto al traffico <strong>di</strong> attraversamento, e va considerato come viabilità<br />

urbana. La prosecuzione verso gli impianti del Campo Pozzi e verso la zona subcollinare<br />

nord occidentale può avvenire con una viabilità esterna che è realizzabile se viene<br />

risistemato proprio il margine tra la zona <strong>di</strong> attività produttive ed il piccolo aggregato<br />

residenziale locale.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

9


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

La in<strong>di</strong>viduazione degli obiettivi <strong>di</strong> pianificazione per il presente P.U.C. è avvenuta, a partire<br />

dall’acquisizione dei principali elementi <strong>di</strong> conoscenza riportati nel Rapporto Ambientale, ed<br />

attraverso una serie <strong>di</strong> fasi consultive e deliberative preliminari, tra le quali va richiamata la<br />

Deliberazione <strong>di</strong> C.C. n.° 3 del 12/02/08, recante all’oggetto: , che approva la <strong>Relazione</strong><br />

Programmatica Preliminare (All. 1).<br />

Si riporta nel seguente il testo del documento approvato che, anche se in un or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>verso da<br />

quello definitivo, detta gli in<strong>di</strong>rizzi programmatici <strong>di</strong> pianificazione ai quali ci si è attenuti nella<br />

redazione del P.U.C.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

10


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

IL SINDACO<br />

PREMESSO:<br />

- che ai sensi della L.R. 16/2004 i Comuni sono tenuti a dotarsi <strong>di</strong> una nuova<br />

strumentazione urbanistica per la gestione del territorio denominata P.U.C.<br />

(Piano Urbanistico Comunale);<br />

- che il P.R.G. è stato adottato con delibera <strong>di</strong> C.C. in data n.° 80 del<br />

12.04.1988 ed approvato con Decreto Provinciale n.° 602 del 25.09.1990;<br />

- che ai sensi della Legge n.° 1187/19.11.68 art. 21 il termine, quinquennale, <strong>di</strong><br />

vigilanza dei vincoli del P.R.G., preor<strong>di</strong>nati all’esproprio per le aree<br />

destinate a standards urbanistici, è da ritenersi decaduto;<br />

- che le zone <strong>di</strong> espansione (B e C) risultano essere per la quasi totalità sature;<br />

- che il P.R.G. è stato redatto in conformità alla L.R. n.° 14/82;<br />

- che la L.R. n.° 14/82 TIT. II, p. 1.3, prevede che gli strumenti urbanistici<br />

generali (P.R.G.) vengano <strong>di</strong>mensionati su previsioni <strong>di</strong> sviluppo a <strong>di</strong>eci<br />

anni;<br />

PRESO ATTO:<br />

- che il P.R.G., in riferimento al periodo <strong>di</strong> vigenza decennale, abbia ormai<br />

esaurito la sua attività programmatoria anche in considerazione del fatto<br />

che:<br />

- la Variante Generale del P.R.G. anno 1987 del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> fu<br />

<strong>di</strong>mensionata per una previsione demografica <strong>di</strong> 11.140 abitanti alla<br />

scadenza dell’anno 1997;<br />

- e che la popolazione attuale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> è <strong>di</strong> oltre 11.500 abitanti iscritti<br />

all’anagrafe comunale e, quin<strong>di</strong>, risulta già superiore a quella massima <strong>di</strong><br />

previsione del piano in vigore;<br />

- che le Norme <strong>di</strong> Attuazione debbono trovare una esplicitazione più ampia;<br />

- che il Regolamento E<strong>di</strong>lizio debba essere integrato ai sensi delle varie<br />

normative emanate negli ultimi anni;<br />

RITENUTO OPPORTUNO:<br />

- che l’Amministrazione Comunale, in conformità alla L.R. n.° 16/04,<br />

provveda a fornirsi <strong>di</strong> una nuova ed adeguata strumentazione urbanistica<br />

generale, ovvero del Piano Urbanistico Comunale, che contempli le<br />

trasformazioni urbanistiche avvenute negli ultimi <strong>di</strong>eci anni sul territorio<br />

Comunale, e che sia d’impulso allo sviluppo dell’economia locale;<br />

PROPONE<br />

APPROVARE la narrativa che precede quale parte integrante e sostanziale del<br />

presente atto;<br />

APPROVARE la <strong>Relazione</strong> Programmatica (ALL. 1) finalizzata all’elaborazione<br />

del P.U.C. conformemente agli in<strong>di</strong>rizzi prescritti dalla L.R. 14/82 anche al fine<br />

<strong>di</strong> poter meglio e razionalmente gestire il territorio comunale.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

C00003<br />

11


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

“ALLEGATO 1”<br />

P.U.C. DEL COMUNE DI SAN PRISCO<br />

<strong>Relazione</strong> programmatica<br />

L.R. 16/2004<br />

OBIETTIVI PROGRAMMATICI DI PIANIFICAZIONE<br />

PER IL PROSSIMO DECENNIO<br />

Da quanto sinteticamente esposto, risultano attualmente<br />

emergenti i seguenti obiettivi strategici da porre a base del<br />

presente Piano Urbanistico Comunale:<br />

a) tutela del residuo Centro Storico, come nucleo fondante<br />

della realtà urbanistica <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> ed emblema della sua<br />

originaria identità civica e storico-culturale, intorno alla<br />

quale si può ancora riconoscere e raccogliere la collettività.<br />

Tutela delle preesistenze archeologiche, sia quelle ormai<br />

famose (come le Carceri Vecchie ed il sacello <strong>di</strong> S. Matrona)<br />

sia quelle ancora da valorizzare (le numerose testimonianze<br />

sparse nella fascia territoriale pedecollinare).<br />

b) Definitiva sistemazione urbanistica delle zone <strong>di</strong><br />

espansione e completamento realizzatesi nel corso degli<br />

ultimi decenni ed in corso <strong>di</strong> realizzazione, me<strong>di</strong>ante<br />

interventi (laddove possibili, tenuto conto delle<br />

preesistenze) volti alla razionalizzazione della viabilità<br />

pubblica me<strong>di</strong>ante la conferma, ove possibile, <strong>di</strong> tutte le<br />

attrezzature collettive già previste dal P.R.G. e, dove<br />

necessario in relazione all’evoluzione della <strong>di</strong>stribuzione<br />

dei pesi urbanistici verificatasi e/o preve<strong>di</strong>bile, me<strong>di</strong>ante il<br />

reperimento <strong>di</strong> ulteriori aree ed attrezzature minime <strong>di</strong><br />

quartiere.<br />

c) Espansione delle aree residenziali, anche a completamento<br />

dei nuovi inse<strong>di</strong>amenti già parzialmente realizzati.<br />

d) Valutazione delle caratteristiche e delle <strong>di</strong>mensioni delle<br />

zone destinate ad inse<strong>di</strong>amenti produttivi, creando,<br />

peraltro, fasce <strong>di</strong> filtro tra zone produttive e residenza. Ciò<br />

significa che il P.U.C. potrebbe tendere anche a <strong>di</strong>latare il<br />

perimetro dell’aggregato urbano ed a ri<strong>di</strong>stribuire le<br />

funzioni e le destinazioni all’interno <strong>di</strong> quel perimetro.<br />

Tuttavia una <strong>di</strong>latazione del perimetro urbanizzabile è<br />

ostacolata oggettivamente a est e ad ovest dall’ormai<br />

12


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

configgere degli aggregati urbani dei comuni circostanti, e a<br />

nord dalla presenza <strong>di</strong> autostrada e Variante ANAS.<br />

e) Destinazione <strong>di</strong> almeno una parte delle aree già riservate<br />

alle attrezzature collettive dal precedente P.R.G. a funzioni,<br />

sempre <strong>di</strong> pubblico interesse, ma <strong>di</strong> rango sovracomunale,<br />

affinché anche <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> si venga a qualificare nell’ambito<br />

della Conurbazione Casertana per una sua offerta <strong>di</strong> servizi<br />

<strong>di</strong> interesse generale e <strong>di</strong> scala territoriale, riscattandosi<br />

dalla sua con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> marginalità e subalternità.<br />

f) Valorizzazione della fascia territoriale subcollinare,<br />

me<strong>di</strong>ante il risanamento <strong>di</strong> un ambiente che già duri colpi<br />

ha subito negli anni passati per la presenza <strong>di</strong> cave, e <strong>di</strong><br />

attività produttive <strong>di</strong>somogenee mortificanti delle<br />

caratteristiche ambientali, nonché dell’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong><br />

impianti <strong>di</strong> pubblica utilità sovracomunale che sono stati<br />

generosamente ospitati dal territorio <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, ma a<br />

fronte dei quali nessuna misura compensativa sul piano<br />

ambientale è stata offerta alla comunità sanprischese.<br />

La suddetta valorizzazione deve comprendere anche la<br />

conferma, ove ritenuto opportuno, del vincolo a parco<br />

archeologico e del vincolo a parco ambientale già istituiti<br />

dal precedente piano, nonché favorire l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong><br />

iniziative agrituristiche che trovino nelle masserie storiche<br />

ancora attive e/o riattivabili e nei territori circostanti i loro<br />

punti focali.<br />

Ciò per aprire anche a <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> lo scenario <strong>di</strong> una<br />

possibile <strong>di</strong>versificazione ed arricchimento delle iniziative<br />

produttive, con un’offerta turistica basata sulla<br />

valorizzazione delle risorse locali: iniziative che non<br />

risultano estrinseche ai caratteri ed alla storia del territorio<br />

ed alla memoria collettiva della comunità locale, e dunque<br />

risultano <strong>di</strong> inserimento assolutamente non traumatico nel<br />

contesto in oggetto.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

C00003<br />

13


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Conclusivamente, e rior<strong>di</strong>nando gli argomenti in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> priorità, gli obiettivi posti alla base<br />

dell’elaborazione del presente Piano Urbanistico Comunale sono i seguenti:<br />

1) Cessazione delle attività ed eliminazione degli impianti che comportano danni al<br />

territorio ed inquinamento ambientale.<br />

1.1) Recupero ambientale della ex-cava sita alle pen<strong>di</strong>ci della collina della “Croce<br />

<strong>San</strong>ta” e chiusura della connessa centralina <strong>di</strong> betonaggio.<br />

1.2) Recupero <strong>di</strong> aree extra - urbane, e reintroduzione delle stesse nella vitalità dei<br />

processi economici, con funzioni e destinazioni che abbiano prospettiva <strong>di</strong> successo<br />

e risultino compatibili con il contesto <strong>di</strong> ubicazione. Delocalizzazione delle attività<br />

incompatibili con i tessuti abitativi, in aree idonee organizzate in Piani <strong>di</strong><br />

Inse<strong>di</strong>amenti Produttivi <strong>di</strong> tipo artigianale.<br />

1.3) Risanamento dei tessuti e<strong>di</strong>ficati degradati, me<strong>di</strong>ante Piani <strong>di</strong> Recupero degli<br />

immobili e dotazione <strong>di</strong> attrezzature collettive commisurate ai fabbisogni pregressi.<br />

2) Salvaguar<strong>di</strong>a delle aree agricole <strong>di</strong> maggior pregio produttivo, già interessate (o che per<br />

la loro qualità agraria, ubicazione e <strong>di</strong>mensione possano essere interessate) dalle tipiche<br />

colture pedemontana dei colli Tifatini, in particolare oliveti e vigneti, che rientrano nella<br />

tra<strong>di</strong>zione produttiva <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>.<br />

3) Promozione <strong>di</strong> un tipo <strong>di</strong> sviluppo economico a duplice modalità:<br />

a) Sviluppo “autocentrato”, fondato sulla valorizzazione delle risorse locali agricole,<br />

archeologiche, ambientali, da in<strong>di</strong>rizzare a fini turistici;<br />

b) Sviluppo agganciato ai processi esterni, comportante l’accoglimento nel territorio<br />

comunale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> <strong>di</strong> strutture commerciali e <strong>di</strong>rezionali corrispondenti a<br />

bacini <strong>di</strong> utenza sovracomunale, da ubicare in aree favorevolmente posizionate<br />

rispetto alla viabilità tangenziale ed autostradale.<br />

4) Promozione dell’impiego nell’e<strong>di</strong>lizia <strong>di</strong> tecnologie per la produzione dell’energia da<br />

fonti rinnovabili o comunque non inquinanti, e varo <strong>di</strong> norme tecniche per l’e<strong>di</strong>lizia volte<br />

ad ottenere il contenimento delle <strong>di</strong>spersioni termiche dall’involucro degli e<strong>di</strong>fici.<br />

5) Calibrato ampliamento delle zone destinate all’e<strong>di</strong>lizia residenziale, nella forma <strong>di</strong><br />

integrazione dei quartieri <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia economica e popolare in corso <strong>di</strong> completamento sia<br />

del Comparto C1-Nord (Via Funara), sia del Comparto C1-Sud (Via Stellato), al fine <strong>di</strong><br />

sod<strong>di</strong>sfare la domanda <strong>di</strong> case d’abitazione corrispondente alla preve<strong>di</strong>bile pressione<br />

immigratoria.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

14


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Il <strong>di</strong>mensionamento delle volumetrie <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale deve rispettare il limite <strong>di</strong><br />

portata corrispondente alla “sostenibilità” territoriale ed alla <strong>di</strong>mensione e funzionalità<br />

delle infrastrutture <strong>di</strong> rete nella con<strong>di</strong>zione attuale ed in quella che programmaticamente<br />

può essere conseguita nel periodo <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà del piano.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

Fig. 1 – Inquadramento territoriale <strong>di</strong> S. <strong>Prisco</strong><br />

15


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

B – ILLUSTRAZIONE DEGLI INDIRIZZI STRATEGICI DI SVILUPPO E DEGLI OBIETTIVI DI<br />

PIANIFICAZIONE PERSEGUITI<br />

Gli obiettivi posti a base della pianificazione comunale (elencati nel paragrafo A) scaturiscono<br />

da una presa <strong>di</strong> coscienza delle problematiche emergenti dall’analisi dello stato <strong>di</strong> fatto<br />

presentata anche nel Rapporto Ambientale, nonché dalla <strong>di</strong>scussione sulla scelta tra le varie<br />

alternative <strong>di</strong> azioni promuovibili onde affrontare e risolvere le suddette problematiche ed<br />

in<strong>di</strong>rizzare il processo pianificatorio verso le prospettive più adatte alla realtà locale.<br />

1) L’eliminazione delle principali cause <strong>di</strong> degrado ambientale ed il risanamento degli<br />

effetti negativi che queste hanno prodotto è apparso il tema da affrontare<br />

anticipatamente rispetto ad ogni altra questione riguardante il rilancio dello sviluppo:<br />

L’argomento è oggetto degli obiettivi strategici sub 1)<br />

- Recupero ambientale della area <strong>di</strong> cava e chiusura della connessa centralina<br />

<strong>di</strong> betonaggio.<br />

La cava, con accesso dalla provinciale Casagiove - <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, <strong>di</strong>sta circa<br />

quattrocento metri dalle più periferiche zone abitative orientali, poste al <strong>di</strong> là<br />

dell’autostrada; la centralina <strong>di</strong> betonaggio confina ad<strong>di</strong>rittura con queste.<br />

Polveri e detriti derivanti dall’attività svolta nell’impianto <strong>di</strong> betonaggio già da<br />

molto tempo ormai compromette la vivibilità delle funzioni abitative, risultando<br />

incompatibili con lo svolgimento <strong>di</strong> altre attività produttive esercitate nelle aree<br />

circostanti, oltre a rovinare la qualità del paesaggio e ad interferire<br />

pericolosamente con il traffico che accede o esce dal centro abitato da est.<br />

La chiusura della cava deve accompagnarsi alla prescritta<br />

-<br />

“ricomposizione ambientale” <strong>di</strong> cui alla L.R. n.° 54/85. Uno degli obiettivi del<br />

P.U.C. è promuovere la sistemazione a gradoni anche con inserimento <strong>di</strong> impianti<br />

fotovoltaici o <strong>di</strong> energia alternativa eco-compatibile.<br />

Recupero <strong>di</strong> aree urbane <strong>di</strong>smesse - Delocalizzazioni <strong>di</strong> destinazioni incompatibili<br />

Le rapide trasformazioni d’uso delle varie parti del territorio ed i conseguenti<br />

sviluppi urbanistici oltre i confini dell’aggregato originario ha uno inglobato aree,<br />

costruzioni ed impianti produttivi destinati un tempo a funzioni relegate in<br />

periferia.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

16


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

A ciò si aggiunga che l’evoluzione degli scenari economicamente produttivi<br />

hanno reso obsolete alcune attività o quantomeno le modalità, le tecnologie e gli<br />

impianti funzionali al loro svolgimento.<br />

Di qui la necessità <strong>di</strong> trovare, per una molteplicità <strong>di</strong> aree inutilizzate o male<br />

utilizzate, una nuova corretta destinazione alternativa.<br />

In tale obiettivo si fondono istanze <strong>di</strong> risanamento urbanistico e <strong>di</strong> risoluzione <strong>di</strong><br />

contrad<strong>di</strong>zioni funzionali presenti nella trama dell’aggregato urbano con istanze <strong>di</strong><br />

rilancio dello sviluppo economico-produttivo.<br />

- Risanamento e messa a norma dei tessuti e<strong>di</strong>ficati abitativi degradati.<br />

L’analisi della città allo stato <strong>di</strong> fatto ha evidenziato l’invecchiamento ed il<br />

deterioramento <strong>di</strong> alcune parti del patrimonio e<strong>di</strong>lizio abitativo <strong>di</strong> più antica data<br />

ed anche un suo certo grado <strong>di</strong> vulnerabilità in caso <strong>di</strong> sisma.<br />

L’obiettivo perseguito è allora quello <strong>di</strong> stimolare prima ed assistere e coa<strong>di</strong>uvare<br />

dopo, l’iniziativa dei privati proprietari volta al miglioramento igienico ed al<br />

consolidamento strutturale <strong>di</strong> tale patrimonio e<strong>di</strong>lizio.<br />

L’amministrazione si assume parallelamente l’impegno <strong>di</strong> accrescere, con una<br />

serie <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> acquisizione <strong>di</strong> aree ed immobili e con alcune opere<br />

pubbliche, la dotazione <strong>di</strong> attrezzature collettive sufficienti a sanare quantomeno<br />

la carenza pregressa. Per la quantità <strong>di</strong> aree standard non <strong>di</strong>rettamente ubicabili<br />

nelle zone “A” e “B” più sature, il P.U.C. prevede aree per attrezzature nelle zone<br />

imme<strong>di</strong>atamente circostanti.<br />

2) La seconda tematica riguardante gli obiettivi <strong>di</strong> pianificazione concerne la salvaguar<strong>di</strong>a<br />

delle zone agricole <strong>di</strong> maggiore pregio.<br />

Queste sono state in<strong>di</strong>viduate dalla Carta dell’Uso Agricolo del Suolo redatta<br />

espressamente per le finalità del P.U.C. Si ritiene quin<strong>di</strong> che vadano vincolate all’uso<br />

agricolo in particolare le aree montane e <strong>di</strong> pianura già interessate dalle colture <strong>di</strong> uliveti,<br />

alle quali si alternano talora colture viticole.<br />

L’obiettivo si ispira al principio <strong>di</strong> conservare i caratteri tipici del luogo in termini<br />

paesaggistico-ambientali; ma si collega anche all’esigenza <strong>di</strong> rispettare equilibri naturali<br />

<strong>di</strong> tipo idrogeologico che non vanno alterati con mo<strong>di</strong>ficazioni in<strong>di</strong>scriminate delle<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

17


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

destinazioni territoriali tali da compromettere permeabilità dei suoli e vie <strong>di</strong> scolo delle<br />

acque piovane provenienti dalle coste collinari più elevate.<br />

Peraltro queste fasce agricole montane sono anche quelle nelle quali si rinvengono alcune<br />

preesistenze archeologiche risalenti all’epoca romana, che possono concorrere a creare lo<br />

scenario adatto ad un progetto integrato <strong>di</strong> valorizzazione agrituristica della quale si può<br />

avvantaggiare la comunità dei sanprischesi.<br />

Gran parte della suddetta area è ricompresa nel Parco Urbano-Archeologico proposto.<br />

3) Promozione <strong>di</strong> uno sviluppo economico a duplice modalità<br />

Si fa riferimento al concetto <strong>di</strong> duplice modalità, inquanto le analisi <strong>di</strong> fattibilità e <strong>di</strong><br />

red<strong>di</strong>tività economico-produttiva <strong>di</strong> iniziative nei <strong>di</strong>versi rami <strong>di</strong> attività rilevano<br />

chiaramente che uno sviluppo “autocentrato”, fondato sulla valorizzazione delle risorse<br />

agrituristiche ed archeologiche locali, da in<strong>di</strong>rizzare a fini turistici, mentre aiuta a<br />

salvaguardare l’equilibrio ambientale, da solo non è in grado <strong>di</strong> sostenere le esigenze<br />

produttive, occupazionali e red<strong>di</strong>tuali <strong>di</strong> una comunità ormai abbastanza consistente come<br />

quella <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>.<br />

È senz’altro vero che una parte dei “nuovi residenti” in <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> sono occupati in<br />

attività le cui unità locali risultano ubicate nei comuni viciniori (anche Caserta e Napoli).<br />

Vero è anche però che, volendo evitare a <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> il ruolo <strong>di</strong> “città-dormitorio”, va<br />

promosso nella stessa l’inse<strong>di</strong>amento anche <strong>di</strong> impianti per attività non <strong>di</strong>rettamente<br />

collegate alla identità locale ed allo sfruttamento e valorizzazione <strong>di</strong> risorse e produzioni<br />

tipiche sanprischesi.<br />

La cautela nell’accoglimento <strong>di</strong> queste attività estrinseche sta tutta nella scelta del tipo da<br />

favorire e nella pre<strong>di</strong>sposizione delle opportune connessioni con la realtà esistente,<br />

affinché le stesse non risultino oggetto <strong>di</strong> un trapianto artificioso con una realtà<br />

incompatibile, destinato all’isolamento o al rigetto. Sulla base <strong>di</strong> tali considerazioni,<br />

programmaticamente, si intende accogliere attività commerciali e <strong>di</strong>rezionali <strong>di</strong> livello<br />

superiore che, mentre si prospettano <strong>di</strong> sicuro successo in relazione alla posizione <strong>di</strong> <strong>San</strong><br />

<strong>Prisco</strong> allo snodo <strong>di</strong> fondamentali <strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong> traffico all’interno dell’impianto<br />

complessivo della Conurbazione Casertana, promuovano il riscatto del nostro comune da<br />

una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> oggettiva subalternità alla quale esso risulta relegato attualmente<br />

rispetto ai comuni più importanti della conurbazione stessa. Attualmente un’importante<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

18


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

catena commerciale ha in fase <strong>di</strong> avvio la realizzazione <strong>di</strong> un centro commerciale<br />

nell’area produttiva del P.R.G., conformemente al vigente Piano Commerciale.<br />

4) Promozione dell’impiego <strong>di</strong> tecnologie per la produzione dell’energia da fonti<br />

rinnovabili, e <strong>di</strong> tecnologie per il contenimento dei consumi energetici<br />

L’obiettivo è quello <strong>di</strong> uniformare la nuova e<strong>di</strong>ficazione, pubblica e privata, agli<br />

“In<strong>di</strong>rizzi in materia energetico-ambientale, ai sensi del 3° Comma, art. 28, L.R. n.°<br />

16/04” <strong>di</strong> cui alla Delib. G.R. n.° 684 del 24/04/2007, ed alle “Disposizioni per<br />

l’attuazione della L. n.° 10/91” <strong>di</strong> cui al D. Lgs. n.° 192/05 e s.m.i., oltre che alle<br />

<strong>di</strong>sposizioni in materia energetico-ambientale contenute nel D.P.R. n.° 380/20<strong>01</strong> (Testo<br />

Unico per l’E<strong>di</strong>lizia). Più in generale, inoltre, si intende concorrere anche al<br />

raggiungimento <strong>di</strong> alcuni obiettivi <strong>di</strong> Protezione Ambientale, riducendoli ad un livello<br />

adeguato al P.U.C. <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>.<br />

Si ritiene che le predette finalità possano essere conseguite me<strong>di</strong>ante la redazione <strong>di</strong> un<br />

nuovo Regolamento Urbanistico E<strong>di</strong>lizio Comunale conforme agli In<strong>di</strong>rizzi in materia<br />

energetico-ambientale <strong>di</strong> cui alla Delib. G.R. n.° 659 del 18/04/07, allegato al P.U.C. in<br />

formazione, parte integrante delle Norme Tecniche dello stesso, ed entrate in vigore con<br />

la sua approvazione.<br />

In relazione agli obiettivi generali <strong>di</strong> cui sopra, me<strong>di</strong>ante le norme cogenti stabilite dal<br />

R.U.E.C., parte integrante del P.U.C., vengono <strong>di</strong>sciplinate le modalità tecniche da<br />

rispettare nelle costruzioni pubbliche e private per il controllo del miglioramento delle<br />

prestazioni energetiche dell’involucro e<strong>di</strong>lizio.<br />

a) Miglioramento dell’efficienza degli impianti termici.<br />

b) Miglioramento dell’efficienza degli impianti elettrici.<br />

c) Promozione dell’impiego <strong>di</strong> fonti energetiche rinnovabili.<br />

d) Miglioramento del benessere ambientale e del confort estivo.<br />

e) Miglioramento della qualità ambientale ed abitativa.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

19


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

5) Sviluppo residenziale sostenibile<br />

Le analisi confermano che il centro abitato del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> è ancora soggetto<br />

ad una non trascurabile pressione migratoria proveniente dai comuni della Conurbazione<br />

Casertana, spiegabile come l’effetto <strong>di</strong> un concorso <strong>di</strong> circostanze favorevoli quali:<br />

<strong>di</strong>mensione ancora umana e non eccessivamente estesa dell’aggregato urbano, comoda<br />

ubicazione degli accessi rispetto alle principali vie <strong>di</strong> comunicazione, costi più contenuti<br />

dei suoli e degli immobili rispetto ai comuni maggiori, offerta <strong>di</strong> una tipologia, una<br />

<strong>di</strong>mensione ed una classe <strong>di</strong> case effettivamente corrispondente ai fabbisogni <strong>di</strong> ceti me<strong>di</strong><br />

e popolari.<br />

Peraltro la portanza <strong>di</strong> carico abitativo del territorio comunale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> è in via <strong>di</strong><br />

esaurimento, tenuto conto dei vincoli imposti all’espansione urbanistica, dai caratteri e<br />

dalle <strong>di</strong>mensioni del territorio e delle altre destinazioni privilegiate dalle scelte d’uso<br />

dello spazio territoriale <strong>di</strong>sponibile, fatte proprio nel corso della presente pianificazione.<br />

La destinazione residenziale è limitata allora al completamento ed integrazione delle zone<br />

“C” del precedente P.R.G., me<strong>di</strong>ando tra la densità esistente delle zone B1/2 pari a circa<br />

70 ab/ha e quella della zone C pari a 150 ab/ha (congruo compromesso tra l’esigenza <strong>di</strong><br />

non consumare eccessivo territorio e quella <strong>di</strong> non esasperare la contrapposizione con la<br />

densità me<strong>di</strong>a della “città consolidata”).<br />

Il completamento dei quartieri residenziali suddetti me<strong>di</strong>ante “piani urbanistici attuativi”<br />

convenzionati comporta, attraverso la riproposizione <strong>di</strong> un meccanismo già adottato e<br />

collaudato nella fase precedente, la possibilità del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> dotarsi anche <strong>di</strong> ulteriori<br />

spazi per attrezzature collettive e <strong>di</strong> opere <strong>di</strong> urbanizzazione primaria, che vengono<br />

cedute all’A.C. dalle cooperative e dalle imprese che intervengono nella realizzazione<br />

delle costruzioni residenziali, a scomputo degli oneri <strong>di</strong> urbanizzazione <strong>di</strong> cui alla L.<br />

10/77.<br />

La restante quota <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale necessaria al fabbisogno quantificato in<br />

relazione alla previsione demografica sarà il prodotto del completamento delle zone “B”<br />

più esterne.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

20


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

C – VERIFICA DELLA COMPATIBILITÀ DELLE PREVISIONI DEL PIANO CON LE CONDIZIONI<br />

GEOMORFOLOGICHE DEL TERRITORIO<br />

Gli stu<strong>di</strong> e le prove effettuate per lo stu<strong>di</strong>o del territorio ai fini dell’approvazione del PUC<br />

unitamente alle indagini <strong>di</strong>sponibili eseguite sul territorio comunale portano a concludere<br />

che il territorio del comune <strong>di</strong> S. <strong>Prisco</strong> può in generale essere utilizzato ai fini e<strong>di</strong>lizi.<br />

Va chiarito, in via prioritaria, che tutte le in<strong>di</strong>cazioni concernenti le caratteristiche dei<br />

terreni fornite nella presente relazione sono utilizzabili solo per la programmazione<br />

urbanistica del territorio in quanto la variabilità dell’assetto geologico del sottosuolo<br />

impone il ricorso ad indagini puntuali <strong>di</strong>rette così come previsto dal DM 11.03.88 e dalla<br />

L.R. n. 9/83 e, pertanto, prima della realizzazione <strong>di</strong> un qualsiasi manufatto si dovrà<br />

procedere ad accurate indagini geognostiche, geotecniche e geofisiche volte ad<br />

evidenziare le alterazioni tra terreno e struttura.<br />

Nella parte più antica del nucleo abitato è stata accertata la presenza <strong>di</strong> cavità ipogee per<br />

l’estrazione del tufo. L’area interessata, in<strong>di</strong>viduata nella carta geomorfologica e della<br />

stabilità, peraltro, storicamente è interessata da <strong>di</strong>ssesti riconducibili a cavità.<br />

La predetta situazione rende in<strong>di</strong>spensabile la verifica delle attuali con<strong>di</strong>zioni statiche<br />

delle cavità ancora visitabili, l’accertamento sul tipo e modalità <strong>di</strong> riempimento delle<br />

cavità nonché uno stu<strong>di</strong>o specifico volto alla ricerca <strong>di</strong> elementi morfologici riconducibili<br />

a cavità interrate e/o mai rilevate o censite. In ogni caso prima degli interventi e<strong>di</strong>lizi si<br />

rendono necessarie apposite indagini volte alla ricerca <strong>di</strong> eventuali cavità presenti nel<br />

sottosuolo.<br />

In tutte le aree soggette ad interventi e<strong>di</strong>lizi, inoltre, sarà necessario provvedere al<br />

convogliamento razionale delle acque meteoriche nella rete fognaria bianca onde evitare<br />

<strong>di</strong> aggravare la già precaria situazione delle acque sotterranee nonché evitare i rischi <strong>di</strong><br />

erosione dei terreni superficiali e del sottosuolo che in tutto il territorio <strong>di</strong> S. <strong>Prisco</strong> sono<br />

facilmente ero<strong>di</strong>bili.<br />

Su questo terreno particolare attenzione dovrà essere prestata allo stato ed alle eventuali<br />

per<strong>di</strong>te delle condotte fognarie e dei tubi dell’acquedotto presenti nel sottosuolo citta<strong>di</strong>no.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

21


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Gli sprofondamenti e i crolli, infatti, spesso si determinano esclusivamente a causa dei<br />

fenomeni erosivi e, in presenza <strong>di</strong> gra<strong>di</strong>enti idraulici notevoli, dei sifonamenti causati<br />

dalle copiose infiltrazioni d’acqua.<br />

Le infiltrazioni d’acqua, peraltro, sono abbastanza frequenti laddove le fogne sono<br />

malandate per scarsa manutenzione o sono mal <strong>di</strong>mensionate e per questa ragione,<br />

entrando in pressione anche per eventi piovosi non eccezionali, corrono il pericolo <strong>di</strong><br />

rotture.<br />

Per quanto riguarda la vulnerabilità delle acque sotterranee si fa presente che la presenza<br />

<strong>di</strong> numerosi pozzi idrici, non tutti costruiti a regola d’arte, rende la falda idrica<br />

potenzialmente inquinabile; ciò impone la necessità <strong>di</strong> sistemazioni razionali per pozzi<br />

esistenti nonché una corretta progettazione ed esecuzione dei pozzi nuovi, adatta a<br />

prevenire la possibilità <strong>di</strong> inquinamento.<br />

L’indagine sismica ha consentito la <strong>di</strong>visione del territorio comunale in tre aree:<br />

1) Aree <strong>di</strong> versante carbonatico con copertura modesta (max 1 metro) e <strong>di</strong>scontinua <strong>di</strong><br />

piroclastici sciolte rimaneggiare: Categorie <strong>di</strong> sottosuolo <strong>di</strong> riferimento “A”;<br />

2) Aree pedemontane comprese tra i versanti carbonatici e la faglia bor<strong>di</strong>era in cui è<br />

presente una coltre detritica costituita da elementi carbonatici a spigoli vivi e/o<br />

leggermente arrotondati e da un’alternanza <strong>di</strong> livelli detritici etero metrici e sub<br />

arrotondati a cui si alternano livelli <strong>di</strong> materiale piroclastico: Categorie <strong>di</strong> sottosuolo<br />

<strong>di</strong> riferimento “B” e/o “C” e subor<strong>di</strong>natamente “E”;<br />

3) Aree <strong>di</strong> piana <strong>di</strong> aggradazione prevalentemente piroclastica costituite essenzialmente<br />

da terreni riconducibili al tufo grigio campano con a tetto, e separato da esso da un<br />

modesto paleo suolo, livelli <strong>di</strong>scontinui <strong>di</strong> terreni riconducibili alla facies <strong>di</strong>stale del<br />

tufo giallo napoletano: Categorie <strong>di</strong> sottosuolo <strong>di</strong> riferimento “C” e/o “B”.<br />

Sulla carta della micro zonazione sismica, inoltre, a cavallo della linea <strong>di</strong> foglia bor<strong>di</strong>era<br />

sepolta, è stata in<strong>di</strong>viduata una fascia <strong>di</strong> transizione tra le categorie B, C, E e quelle B, C<br />

della piana in cui la pericolosità sismica dovrà essere definita puntualmente me<strong>di</strong>ante<br />

stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> maggiore dettaglio.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

22


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Si ricorda, infine, che sulla carta geomorfologica e della stabilità sono state evidenziate<br />

soggette a vari gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> instabilità e in particolare:<br />

a) Aree instabili cornice morfostrutturale;<br />

coperture e depositi detritici <strong>di</strong> asse drenante e da<br />

trasporto torrentizio rimobilizzante;<br />

piazzale e fronte <strong>di</strong> cava;<br />

detrito ad elementi carbonatici a spigoli vivi o sub<br />

arrotondati<br />

b) Aree potenzialmente instabili impluvi;<br />

spartiacque principali e secondari;<br />

aree <strong>di</strong> conoide;<br />

c) Aree me<strong>di</strong>amente instabili versanti strutturali regolarizzati;<br />

faccette triangolari;<br />

coni detritici<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

23


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

D – ANALISI DELLA STRATIFICAZIONE STORICA DEGLI INSEDIAMENTI<br />

Le origini urbanistiche <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> risalgono almeno al VI sec. a.C., epoca alla quale sono stati<br />

datati i resti <strong>di</strong> un villaggio sannitico ubicato a nord – est della Capua Antica osco – sannitica.<br />

Questo originario inse<strong>di</strong>amento abitativo si venne a trovare “fuori le mura” della città regina del<br />

Basso Volturno già tra il 480 e il 470 a. C. : con ogni probabilità esso fu abbandonato già intorno<br />

al 400 a. C. dai suoi abitanti, che trovarono posto entro il perimetro del ridefinito spazio urbano,<br />

<strong>di</strong>ventando necropoli, prima ancora osco–sannitica e successivamente romana.<br />

L’attuale Corso Trieste ricalca il tracciato della via che da Capua andava verso Benevento e<br />

lungo il suo percorso sono stati rinvenuti appunto i resti <strong>di</strong> tombe sia <strong>di</strong> epoca sannitica sia <strong>di</strong><br />

epoca romana. L’estensione della necropoli doveva essere notevole, ed arrivare fino alla strada<br />

<strong>di</strong>retta verso il santuario <strong>di</strong> Diana Tifatina, il cui basolato è stato recentemente scoperto in<br />

prossimità della Masseria degli Spiriti, nel corso dei lavori per il raddoppio dell’autostrada;<br />

lungo il tracciato <strong>di</strong> questa via sacra, infatti, sono stati rinvenuti altri resti <strong>di</strong> tombe romane<br />

accostate a piccoli gruppi le une alle altre, simili a quelle ritrovate già in passato nel territorio<br />

dell’attuale <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> S. Maria C.V. e <strong>di</strong> S. Angelo in Formis.<br />

Ancora, in territorio <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> nel 1995 sono tornate alla luce consistenze murarie <strong>di</strong> tre<br />

mausolei in “opus reticulatum” con camere funerarie le cui pareti sono articolate in nicchiette.<br />

Risalendo verso il Monte Tifata, la presenza romana, già <strong>di</strong> epoca repubblicana, ma ancor più <strong>di</strong><br />

epoca imperiale, è testimoniata dal ritrovamento dei resti <strong>di</strong> impianti <strong>di</strong> ville agricole, <strong>di</strong><br />

acquedotti, <strong>di</strong> postazioni <strong>di</strong>fensive e <strong>di</strong> altri monumenti funerari.<br />

Nella “Tenuta Tifata” si sono rinvenuti i resti <strong>di</strong> un complesso abitativo <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni,<br />

forse interamente chiuso in un recinto murario: doveva trattarsi <strong>di</strong> una delle ville rustiche patrizie<br />

ubicate sulle pen<strong>di</strong>ci collinari del proprietario del fondo, ma anche tutte le pertinenze agricole<br />

(depositi, cisterne, abitazioni degli addetti al lavoro dei campi, stalle, …, etc.) e le attrezzature<br />

utili alle <strong>di</strong>verse attività produttive (fornaci per la produzione <strong>di</strong> mattoni, tegole, vasellame, …,<br />

etc.).<br />

Nei pressi della Masseria del Colonnello poteva esservi compreso il monumento funerario <strong>di</strong><br />

quella stessa famiglia patrizia; tale sembra essere, infatti, la costruzione a pianta quadrangolare<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

24


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

con camera funeraria, coperta a volta e con due nicchie nella parete <strong>di</strong> fondo che è stata ritrovata<br />

in quel luogo.<br />

Certamente, alla famiglia dei Vetii appartenne l’altro monumento sepolcrale ubicato a quota<br />

più elevata a poca <strong>di</strong>stanza dal primo, con le caratteristiche <strong>di</strong> tempietto parzialmente scavato<br />

nella parete calcarea del rilievo collinare, l’e<strong>di</strong>cola <strong>di</strong> fondo <strong>di</strong>rettamente scolpita nella roccia<br />

e la chiusura del vano me<strong>di</strong>ante parete a frontone triangolare sorretto da due pilastrini recanti<br />

fasci littori.<br />

Questo dettaglio decorativo testimonia l’importanza dei Vetii che avevano <strong>di</strong>ritto ad essere<br />

scortati dai littori.<br />

Lucius Vetius Felix dovette essere proprietario <strong>di</strong> tenute poste nelle vicinanze e rivestire , tra<br />

l’altro, la carica <strong>di</strong> “Servi Augustalis”.<br />

Anche in località Bersaglio sono stati rinvenuti i resti <strong>di</strong> una villa patrizia dotata ad<strong>di</strong>rittura <strong>di</strong><br />

ambienti termali.<br />

Risalendo verso la vetta, in località Pianoro, si incontrano le strutture <strong>di</strong> un acquedotto romano in<br />

“opus incertum” ed anche antiche cisterne.<br />

Con queste veniva raccolta acqua piovana che poi, nei perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> siccità, veniva portata a valle<br />

nella città <strong>di</strong> Capua Antica, per approvvigionare la popolazione ivi concentrata in gran numero<br />

(decine <strong>di</strong> migliaia <strong>di</strong> abitanti già nel III sec. a. C.).<br />

Il territorio <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, in effetti, è parte integrante <strong>di</strong> quella fascia collinare tifatina che va da<br />

S. Angelo in Formis fino a Caserta (Monte Virgo), affacciata in origine sull’acquitrinosa valle<br />

del Clanio bonificata dagli antichi romani e ricca <strong>di</strong> santuari de<strong>di</strong>cati alle <strong>di</strong>vinità dell’Olimpo<br />

romano (Giove, Apollo, Ercole, oltre alla più antica Diana Tifatina).<br />

A valle, lungo la Via Appia, e con accesso da questa, proprio in prossimità dell’ingresso da est in<br />

Capua Antica, è presente, ancora abbastanza ben conservato, il mausoleo risalente al I sec. d.C.<br />

denominato “Carceri Vecchie”, a pianta centrale, con copertura a calotta, che fu poi reimpiegato<br />

in epoca tardo – imperiale come luogo <strong>di</strong> culto paleocristiano.<br />

Con il declino della Capua Antica e la sua definitiva <strong>di</strong>struzione da parte delle orde <strong>di</strong> Hafun<br />

nell’842 d.C., il territorio attualmente incluso nella giuris<strong>di</strong>zione amministrativa <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

25


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

perse la sua funzione <strong>di</strong> necropoli e conservò quella <strong>di</strong> area agricola gravitante intorno ad un<br />

minuscolo centro abitato abbarbicato all’area dell’antica basilica paleocristiana contenente la<br />

piccola cappella con il sacello <strong>di</strong> <strong>San</strong>ta Matrona, ancor oggi “patrona religiosa” della comunità<br />

dei sanprischesi.<br />

In tutto il periodo me<strong>di</strong>oevale, <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> non ha avuto rilevanza autonoma, bensì ha seguito le<br />

sorti dei tenimenti agricoli circostanti l’Antica Capua.<br />

Quest’ultima, peraltro, si era ridotta a tre minuscoli centri abitati a breve <strong>di</strong>stanza l’uno<br />

dall’altro: uno costituito dal “castello Angioino”, l’altro raccolto intorno alla basilica<br />

paleocristiana <strong>di</strong> S. Simmaco, ed il terzo gravitante su <strong>di</strong> una basilica germaniana (S. Pietro).<br />

Nel <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> riassetto inse<strong>di</strong>ativo-produttivo della Piana Casertana promosso dai Borboni,<br />

invece <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> riacquista il ruolo <strong>di</strong> nodo territoriale, baricentro <strong>di</strong> attività e sede<br />

amministrativamente autonoma <strong>di</strong> una piccola ma importante comunità, al pari <strong>di</strong> tutti gli altri<br />

centri abitati <strong>di</strong>slocati lungo la Via Appia, da S. Maria C. V. al Palazzo Reale Casertano (Curti,<br />

Portico, Recale, Casapulla, Casagiove, Marcianise).<br />

In epoca risorgimentale il centro abitato <strong>di</strong> “Casale Priscus” era ancora ben <strong>di</strong>stanziato da S.<br />

Maria C. V. e sostanzialmente impostato sull’antica Via M. Monaco (il cui attuale<br />

prolungamento verso sud-ovest, fino al Ponte <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>” al confine con S. Maria C.V., porta<br />

oggi il nome <strong>di</strong> Viale Trieste), Via Circumvallazione (cioè la provinciale da Piazza Varazzo fino<br />

a Via Pontesano, con le sue varie traverse Via Volpicelli, Via Pezzella, Via Sbordone), Via<br />

Parito, Via Ver<strong>di</strong> (il cui prolungamento è l’attuale Via Gianfrotta) e via Costantinopoli,<br />

dall’incrocio con Via Ver<strong>di</strong> fino all’incrocio con Via M. Monaco.<br />

Ed è nel triangolo Via ver<strong>di</strong>/Via Monaco/Via Costantinopoli che risultava compreso il nucleo<br />

propriamente urbano, mentre gli isolati al contorno (fino all’attuale Via Pasquariello e Via<br />

Cavacone) dovevano avere caratteri semirurali.<br />

Tutti gli sviluppi successivi Tardo Ottocenteschi e della prima metà del Novecento completano<br />

la configurazione della “città storica”, la cui estensione risulta ben rappresentata e riconoscibile<br />

nella <strong>Tav</strong>. dell’IGM del 1957.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

26


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

In seguito, brandelli <strong>di</strong> tessuti hanno preso a svilupparsi in parte presso il nodo <strong>di</strong> viabilità<br />

all’ingresso <strong>di</strong> S. Maria C.V. in località Ponte <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, a partire da qualche casamento<br />

(ville semiurbane) già presenti dalla fine dell’Ottocento (Via Trieste, Via Petraia, Via Appia fino<br />

alla chiesa Madonna della Libera – Mausoleo delle Carceri Vecchie); in parte in posizione<br />

interme<strong>di</strong>a tra Via Costantinopoli e Viale Trieste, dove si è consolidato un vero e proprio<br />

ispessimento urbano (Via Trento, Via Gorizia, Via Forlì, Via Pietro Nenni). Tutta la fascia a<br />

cavallo dell’alveo Marotta (oggi Via Stellato) restava agricola.<br />

Le e<strong>di</strong>ficazioni più vicine a S. Maria C.V. hanno trovato ragione anche nello sviluppo <strong>di</strong> attività<br />

commerciali all’ingrosso, favorite dalla terziarizzazione <strong>di</strong> S. Maria C.V. e dalla sua capacità <strong>di</strong><br />

finanziare iniziative impren<strong>di</strong>toriali in questo come in altri settori.<br />

La frammentaria impostazione urbanistica post – risorgimentale e Novecentesca però, non<br />

guidata da un’efficace pianificazione e non inquadrata in un preor<strong>di</strong>nato <strong>di</strong>segno urbano, è<br />

all’origine del formarsi, dagli anni cinquanta in poi, <strong>di</strong> macroisolati densamente e<strong>di</strong>ficati che<br />

hanno riempito i vuoti tra i tessuti originari. Il perimetro <strong>di</strong> tali e<strong>di</strong>ficazioni ha, in un primo<br />

tempo, seguito l’antico tracciato viario e i limiti delle proprietà; per cui ancor oggi si penetra in<br />

questi tessuti percorrendo talora dei vicoli a fondo cieco o delle stra<strong>di</strong>ne che non si<br />

corrispondono agli incroci.<br />

Con le lottizzazioni che negli anni sessanta/settanta si sono aggiunte esternamente, ampliando<br />

l’aggregato urbano, sono state realizzate alcune strade un po’ più larghe e dritte per accordo tra i<br />

proprietari frontisti. Si è rinnovata la tipologia e<strong>di</strong>lizia e costruttiva passando dalle costruzioni a<br />

corte realizzate in muratura portante, alle case a blocco ed alle case a schiera, con ossatura<br />

portante in cemento armato, e con la dotazione <strong>di</strong> servizi abitativi più conformi alle moderne<br />

esigenze dell’abitare in zona urbana.<br />

Ma queste “parti nuove” <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> non si presentano con un’accettabile qualità urbana,<br />

essendosi limitate a sod<strong>di</strong>sfare soltanto la crescente domanda <strong>di</strong> abitazioni, senza creare però<br />

nuovi spazi pubblici ed attrezzature collettive per lo svolgimento della vita sociale.<br />

Le cortine latistanti le strade risultano al tempo stesso alquanto anonime e <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nate nella<br />

serialità delle configurazioni dei prospetti dei <strong>di</strong>versi fabbricati, privi <strong>di</strong> un comune<br />

denominatore formale;e le stesse strade, in tanti casi, si riducono ad una semplice “<strong>di</strong>stanza” tra i<br />

fabbricati che si fronteggiano.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

27


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Con il P.R.G./87 si è fatto lo sforzo progettuale <strong>di</strong> proporre due complessi abitativi strutturati<br />

finalmente in forma <strong>di</strong> quartieri compiuti (P.E.E.P. comparto Nord e P.E.E.P. comparto Sud),<br />

dotati <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno organico ed integrati almeno allo standard per attrezzature collettive e<br />

pubblici servizi previsti dal D.M. 1444/68.<br />

Ora con il presente P.U.C. va fatto un ulteriore sforzo volto a ricreare un’identità urbana perduta<br />

nei decenni precedenti, affinché <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> ricrei una struttura urbanistica degna del suo status <strong>di</strong><br />

“Città”.<br />

E – ANALISI DEL RISCHIO DI INCIDENTI RILEVANTI<br />

In riferimento al D.M. del 9 maggio 20<strong>01</strong>, attualmente, sul territorio <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> non vi sono<br />

inse<strong>di</strong>amenti industriali che rientrino in tale casistica.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

F – ANALISI DEMOGRAFICA E SOCIOECONOMICA RETROSPETTIVA, RIFERITA AL TRASCORSO<br />

DECENNIO, ED INDICAZIONE DELLE IPOTESI DI SVILUPPO ASSUNTE IN RIFERIMENTO<br />

AGLI OBIETTIVI STRATEGICI<br />

F.1 - DEMOGRAFIA (DATI COMUNALI)<br />

- Popolazione: andamento negli anni 1997 ÷ 2009<br />

ANNO NATI MORTI<br />

SALDO<br />

NATURALE<br />

Immigrati Emigrati<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

Saldo<br />

Sociale<br />

Incremento Popolaz.<br />

al 31/12<br />

N.°<br />

Famiglie<br />

1997 124 46 + 78 395 236 + 159 + 237 9.584 2.965<br />

1998 118 72 + 46 376 296 + 080 + 126 9.710 3.036<br />

1999 137 65 + 72 395 315 + 080 + 152 9.862 3.096<br />

2000 125 64 + 61 374 365 + 009 + 070 9.932 3.240<br />

20<strong>01</strong> 124 59 + 65 293 272 + 021 + 086 10.<strong>01</strong>8 3.206<br />

2002 147 56 + 91 388 238 + 150 + 241 10.298 3.304<br />

2003 128 63 + 65 377 296 + 081 + 146 10.444 3.381<br />

2004 179 63 + 116 677 309 + 368 + 484 10.928 3.547<br />

2005 155 61 + 94 724 278 + 446 + 540 11.468 3.764<br />

2006 169 67 + 102 517 340 + 177 + 279 11.747 3.881<br />

2007 158 84 + 74 469 458 + <strong>01</strong>1 + 085 11.832 3.949<br />

2008 143 75 + 68 482 355 + 127 + 195 12.027 4.045<br />

2009 149 67 + 82 470 446 + 024 + 106 12.133 4.082<br />

2<strong>01</strong>0 127 69 + 58 396 395 + 0<strong>01</strong> + 059 12.192 4.102<br />

Considerando gli incrementi <strong>di</strong> popolazione tra inizio e fine anno per ogni anno dal 1999<br />

(incluso) al 2<strong>01</strong>0 (incluso), e rapportandoli alla popolazione all’inizio dell’anno si ottengono i<br />

seguenti tassi <strong>di</strong> crescita annuale.<br />

ANNO 1999: 1,565 % ANNO 2000: 0,709 % ANNO 20<strong>01</strong>: 0,866 %<br />

ANNO 2002: 2,396 % ANNO 2003: 1,418 % ANNO 2004: 4,634 %<br />

ANNO 2005: 4,941 % ANNO 2006: 2,433 % ANNO 2007: 0,723 %<br />

ANNO 2008: 1,648 % ANNO 2009: 0,881 % ANNO 2<strong>01</strong>0: 0,486 %<br />

Tasso me<strong>di</strong>o nei 12 anni considerati: 1,90 %.<br />

29


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

- Previsione della crescita <strong>di</strong> popolazione nei prossimi 10 anni, con l’ipotesi del permanere<br />

dello stesso tasso me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> crescita del periodo pregresso (metodo esponenziale).<br />

P (10) = P0 (1+r) n = 12.192 [ * ] (1,<strong>01</strong>9) 10 = 14.720 ab. (al 31/12/2020)<br />

[ * ] P0 viene fatto coincidere con il valore corrispondente alla fine dell’anno 2<strong>01</strong>0.<br />

- Previsione della crescita <strong>di</strong> popolazione nei prossimi 10 anni, con l’ipotesi del permanere<br />

dello stesso andamento statistico del periodo pregresso (metodo della regressione lineare).<br />

Si considerano variabili (Y) le popolazioni registrate alla fine degli anni dal 1999 (incluso) al<br />

2<strong>01</strong>0 (incluso) e variabili (X) i numeri d’or<strong>di</strong>ne progressivi (1,2,3, …, 12) corrispondenti agli<br />

anni suddetti: risulta che l’anno 0 è il 31/12/1998 ≡ <strong>01</strong>/<strong>01</strong>/1999 ≡ X0.<br />

La retta interpolante (dei minimi quadrati) è <strong>di</strong> equazione: y = a + bx<br />

con a = (∑y * ∑x 2 ) – (∑x*∑xy) e b = n∑xy – (∑x *∑y)<br />

n∑x 2 – (∑x) 2 n∑x 2 – (∑x) 2<br />

Y1 = 9.862 Y2 = 9.932 Y3 = 10.057 Y4 = 10.298 Y5 = 10.444 Y6 = 10.928<br />

Y7 = 11.468 Y8 = 11.747 Y9 = 11.832 Y10 = 12.027 Y11 = 12.133 Y12 = 12.192<br />

X1 = anno 1999; X2 = anno 2000; X3 = anno 20<strong>01</strong>; X4 = anno 2002;<br />

X5 = anno 2003; X6 = anno 2004; X7 = anno 2005; X8 = anno 2006;<br />

X9 = anno 2007; X10 = anno 2008; X11 = anno 2009; X12 = anno 2<strong>01</strong>0.<br />

Risulta l’equazione: Y(popolazione) = 9.445,66 + 250,423 X (anno considerato).<br />

Con i numeri progressivi assunti, la “proiezione” alla fine dell’anno 2020 (termine decennio <strong>di</strong><br />

vali<strong>di</strong>tà della previsione del piano) risulta coincidere con<br />

Y → f (x21)<br />

e cioè: P (fine anno 2020) = Y = 9.445,66 + 250,423 * 22 = 14.952 ab. ≈ 15.000 ab.<br />

[incremento <strong>di</strong> 2.808ab. ≈ 2.810 ab.]<br />

Si può concludere che, al permanere delle con<strong>di</strong>zioni attuali, la popolazione <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>,<br />

al 31/12/2020, risulterebbe approssimarsi a circa 15.000 ab., comportando un incremento<br />

rispetto alla popolazione attualmente inse<strong>di</strong>ata <strong>di</strong> circa 2.800 ab.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

30


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

F.2 - ECONOMIA<br />

1) Agricoltura<br />

La con<strong>di</strong>zione attuale e le prospettive del comparto agricolo sono dettagliatamente descritte<br />

ed analizzate nella Carta dell’Uso Agricolo del Suolo, elaborata per incarico<br />

dall’Amministrazione Comunale dal dott. agronomo Mariano Di Rienzo.<br />

Si richiamano i dati più significativi:<br />

- Superficie Agricola Utilizzata (dalle Aziende) = Ha 439,<strong>01</strong><br />

- Superficie Agricola (inclusa nel territorio <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>) = Ha 215,06<br />

- Num. <strong>di</strong> Aziende in totale = n.° 203<br />

Classificazione Aziende per Dimensione<br />

Fino a<br />

0,99 Ha<br />

1,00 ÷ 1,99<br />

Ha<br />

2,00 ÷ 4,99<br />

Ha<br />

5,00 ÷ 9,99<br />

Ha<br />

10,00 ÷<br />

19,99 Ha<br />

20,00 ÷<br />

49,99 Ha<br />

> 50,00 Ha TOTALE<br />

n.° HA n.° HA n.° HA n.° HA n.° HA n.° HA n.° HA n.° HA<br />

130 67,06 35 52,50 29 103 6 48 1 16 0 0 2 152 203 439,<strong>01</strong><br />

CONDUZIONE DIRETTA<br />

E PREVALENTE<br />

MANODOPERA FAMILIARE<br />

Classificazione Aziende per Forma <strong>di</strong> Conduzione<br />

CON SALARIATI E/O<br />

COMPARTECIPANTI<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

COLONIA, MEZZADRIA,<br />

…, ETC.<br />

TOTALE<br />

n.° HA n.° HA n.° HA n.° HA<br />

202 438,35 1 0,66 0 0 203 439,<strong>01</strong><br />

Classificazione Aziende per Colture Praticate<br />

CEREALI<br />

COLTIVAZ.<br />

ORTIVE<br />

FORAGGERE<br />

AVVICENDATE<br />

VITE<br />

AGRUMI E<br />

FRUTTIFERI<br />

OLIVO<br />

n.° Sup. n.° Sup. n.° Sup. n.° Sup. n.° Sup. n.° Sup.<br />

87 8,77 37 6,57 16 33,33 114 21,30 76 17,22 177 127,91<br />

La viticoltura e la produzione <strong>di</strong> agrumi e frutta è destinata quasi esclusivamente<br />

all’autoconsumo. La produzione olivicola invece è destinata prevalentemente al mercato<br />

sia nella forma <strong>di</strong> consumo da tavola che nella forma <strong>di</strong> materia prima per la estrazione <strong>di</strong> un<br />

buon olio alimentare.<br />

31


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

- Andamento tendenziale del comparto e prospettive<br />

Le analisi svolte <strong>di</strong>mostrano che ormai l’agricoltura ha una modesta rilevanza per l’economia<br />

<strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>: il Prodotto Lordo Ven<strong>di</strong>bile dell’intero comparto supera € 1.700.000 /anno,<br />

sud<strong>di</strong>viso tra un paio <strong>di</strong> centinaia <strong>di</strong> aziende. Tra l’anno 1960 e l’anno 2000 si è registrata<br />

una contrazione della Superficie Agricola Utilizzata da 817,18 Ha a 439,<strong>01</strong> Ha (pari al<br />

46,27%) ed una <strong>di</strong>minuzione del numero delle aziende da n.° 270 a n.° 203 (pari al 24,81%):<br />

attualmente prevalgono aziende <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione piccola e piccolissima, a conduzione<br />

familiare, con modesto impiego <strong>di</strong> salariati part-time. Tra l’altro, l’area delle aziende è<br />

ubicata in buona parte fuori dal territorio comunale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, mentre nell’ambito <strong>di</strong><br />

questo restano coltivati soltanto 215,06 Ha (la metà della superficie aziendale coltivata delle<br />

aziende <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>) <strong>di</strong> cui: 42,0 Ha risultano a foraggere e cereali; 6,57 Ha ad orti; 17,0<br />

Ha circa ad agrumeti e frutteti; 21,3 Ha a vite e 128 Ha, circa, ad olivo; la produzione<br />

olivicola concorre attualmente alla formazione del PLV nella misura <strong>di</strong> oltre il 44% ed<br />

occupa il 63% della superficie agricola comunale; in relazione alle caratteristiche climatiche,<br />

pedologiche ed agrarie del territorio comunale risulta l’unica a possedere notevoli prospettive<br />

<strong>di</strong> successo anche in futuro.<br />

2) Attività non agricole<br />

La con<strong>di</strong>zione occupazionale attualmente non è del tutto sod<strong>di</strong>sfacente. Dati riferiti al<br />

quinquennio precedente confermano una certa arretratezza dello sviluppo.<br />

Risulta infatti:<br />

- num. in<strong>di</strong>vidui occupati, in totale, in tutte le attività extragricole: n.° 1466<br />

-<br />

-<br />

percentuale degli in<strong>di</strong>vidui occupati rispetto alla popolazione: 14,64%<br />

Numero Industrie: 114<br />

(artigianali) 43 Numero occupati: 352 Perc. sul Tot. forza lavoro: 24,<strong>01</strong>%<br />

Numero Imprese Servizi: 285 Numero occupati: 396 Perc. sul Tot. forza lavoro: 27,<strong>01</strong>%<br />

P. Ammin. e Uffici Ammin.: 22 Numero occupati: 413 Perc. sul Tot. forza lavoro: 28,17%<br />

Altro: 125 Numero occupati: 305 Perc. sul Tot. forza lavoro: 20,80%<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

2.1) L’industria<br />

Non tutti gli occupati delle industrie hanno lavoro in unità aziendali locali ubicate nel<br />

territorio comunale: una parte infatti lavora per <strong>di</strong>tte con sede operativa nei comuni<br />

vicini. Le industrie locali sono del tipo e livello artigianale, prevalgono l’artigianato <strong>di</strong><br />

servizio e le imprese <strong>di</strong> costruzioni e<strong>di</strong>lizie; è presente qualche rara fabbrica<br />

manifatturiera.<br />

Le imprese artigianali e le imprese e<strong>di</strong>li, peraltro, nel comune <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, fanno capo<br />

ad autorizzazioni all’esercizio rilasciate dall’Ufficio Commercio.<br />

2.2) Il Commercio e l’artigianato <strong>di</strong> servizio alle famiglie<br />

I dati aggiornati forniti dall’Ufficio Commercio si riferiscono sia alle attività artigianali <strong>di</strong><br />

tipo “servizi alle persone ed alle famiglie”, sia alle attività propriamente commerciali ed<br />

ai pubblici esercizi. Dall’elenco delle Licenze rilasciate non si può risalire al numero<br />

degli addetti che, presumibilmente è maggiore del numero dei titolari; pertanto si può con<br />

certezza fornire solo il dato numerico delle licenze stesse, <strong>di</strong>stinte in “licenze per attività”<br />

commerciali e licenze per pubblici esercizi (si escludono le attività artigianali già<br />

considerate tra le industrie) risulta:<br />

- numero pubblici esercizi = n.° 31<br />

- num. attività commerciali = n.° 103<br />

dall’analisi dei tabulati risultano in generale attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione modesta che raramente<br />

impegnano superfici inferiori ai 100 ÷ 150 mq.<br />

2.3) Prospettive ed obiettivi <strong>di</strong> pianificazione<br />

<strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, che non vanta una tra<strong>di</strong>zione industriale manifatturiera, <strong>di</strong>fficilmente può<br />

aspirare ad avviarla proprio nell’attuale congiuntura economica generale italiana,<br />

obiettivamente in controtendenza, ed in ogni caso non per iniziativa <strong>di</strong> operatori ed<br />

investitori locali.<br />

Buone invece sono le prospettive a breve ed a me<strong>di</strong>a scadenza <strong>di</strong> un sostenuto sviluppo<br />

nel ramo dell’attività <strong>di</strong> servizi, come <strong>di</strong>mostra l’interesse <strong>di</strong> operatori all’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong><br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

nuove attività <strong>di</strong> questo tipo nel territorio <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, a con<strong>di</strong>zione che l’A.C. assicuri<br />

l’esistenza dei presupposti <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina urbanistica.<br />

Strettamente connessa alla produzione <strong>di</strong> servizi è l’attività propriamente commerciale,<br />

nell’ambito della quale già in passato la comunità locale ha raggiunto qualche risultato<br />

economico <strong>di</strong> rilievo.<br />

Va a questo punto favorito l’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> nuove imprese commerciali, affinché la<br />

concorrenza stimoli il rinnovamento anche delle realtà già esistenti, che saranno indotte a<br />

trovare forme <strong>di</strong> cooperazione e cogestione <strong>di</strong> servizi comuni, tali da rendere<br />

complessivamente più efficiente il loro “sistema”.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

G/H – CRITERI PER LA STRUTTURAZIONE GENERALE DEGLI INSEDIAMENTI ESISTENTI E<br />

PREVISTI E DIMENSIONAMENTO DEL PIANO IN RELAZIONE AI FABBISOGNI<br />

INSEDIATIVI<br />

G/H.1 - ZONE URBANISTICHE OMOGENEE ALLO STATO DI FATTO<br />

Lo sviluppo dell’aggregato urbano <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> è ubicato quasi totalmente nella porzione del<br />

territorio comunale compresa tra la Via Appia ed il rilevato dell’autostrada, la quale peraltro<br />

costituisce un limite invalicabile all’espansione verso nord e verso nord – est; infatti, le<br />

modestissime consistenze urbanistiche al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> questa, formatesi ai lati della strada<br />

provinciale S. Giovanni me<strong>di</strong>ante la quale si accede a <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> da est, tagliata fuori da ogni<br />

rapporto organico e funzionale con il vero e proprio centro abitato, hanno un carattere<br />

semirurale con qualche presenza artigianale, e non un vero e proprio carattere urbano.<br />

L’espansione urbanistica verificatasi tutt’intorno al Centro Storico in tempi recenti ha<br />

progre<strong>di</strong>to fino ai confini comunali e ha, quin<strong>di</strong>, portato alla fusione dell’aggregato urbano <strong>di</strong><br />

<strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> ad ovest con i quartieri più esterni <strong>di</strong> S. Maria C.V., e ad est con quelli <strong>di</strong><br />

Casapulla, dando luogo ad una conurbazione senza soluzione <strong>di</strong> continuità.<br />

Nel territorio comunale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, pertanto, non resta altro spazio urbanizzabile al <strong>di</strong> qua<br />

dell’autostrada, se non quello della campagna ubicata a nord – ovest, alle località <strong>San</strong>tella e<br />

Stanzone, peraltro oggi <strong>di</strong>vise dal tracciato della Variante ANAS che scavalca l’autostrada<br />

all’estremo nord dell’abitato e si riconnette, me<strong>di</strong>ante uno svincolo a più livelli ed un’asta <strong>di</strong><br />

collegamento nord – sud, alla viabilità locale secondo una <strong>di</strong>rettrice me<strong>di</strong>ana.<br />

Il suddetto spazio, peraltro, è già stato oggetto <strong>di</strong> una previsione <strong>di</strong> P.I.P. che il P.R.G. dell’87<br />

fece propria confermandola come zona “D” nel quadro complessivo della pianificazione<br />

territoriale comunale.<br />

L’intera estensione dell’aggregato urbano residenziale (zone “A”, “B”, “C”) attualmente ha<br />

già un’estensione <strong>di</strong> circa 135 ha, nel quale la popolazione residente pari a circa 12.000<br />

abitanti, risulta inse<strong>di</strong>ata ad una densità <strong>di</strong> circa 90 ab/ha. (fig. 2 PRG vigente)<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

Fig. 2: <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>. PRG vigente<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

E ciò deriva da una consistente e<strong>di</strong>ficazione volumetrica procapite me<strong>di</strong>a, che oscilla tra i 170<br />

e i 180 mc/abitante inse<strong>di</strong>ato.<br />

Nelle estese zone “B”, poiché le altezze dei fabbricati non risultano notevoli, bensì si oscilla<br />

tra i due e i quattro piani anche per costruzioni più recenti,la suddetta notevole volumetria<br />

risulta conseguita con una densa copertura superficiale, che rende gli isolati molto “occupati”<br />

e compatti.<br />

Prevale nettamente lo spazio “privato” su quello “pubblico” o comunque <strong>di</strong> uso collettivo e la<br />

stessa estensione della rete della pubblica viabilità ha uno scarso sviluppo superficiale, oltre a<br />

risultare impostata secondo una trama non regolare che rende alquanto <strong>di</strong>fficile la<br />

circolazione, anche per ovvie derivazioni storico - urbanistiche.<br />

Ciò rende incompatibile la coesistenza degli spazi <strong>di</strong> sosta lungo le strade con la circolazione<br />

stessa: alla sosta occorre riservare spazi propri, fuori delle strade, se si vuole migliorare la<br />

circolazione nella zona “A” e nelle zone più compatte <strong>di</strong> tipo “B”.<br />

Il precedente P.R.G. <strong>di</strong>stingueva le zone “B1”, più antiche e totalmente e<strong>di</strong>ficate, dalle zone<br />

“B2”, più recenti ed anche dotate <strong>di</strong> spazi liberi da costruzioni.<br />

Nelle zone “B” più esterne e nelle zone “C” del precedente P.R.G. è stato avviato un uso più<br />

razionale del suolo, in quanto sono state previste e realizzate strade più larghe, mentre le<br />

cubature si sono concentrate sui fon<strong>di</strong> e<strong>di</strong>ficabili ri<strong>di</strong>mensionati: ciò ha comportato una<br />

densità e<strong>di</strong>lizia fon<strong>di</strong>aria meno <strong>di</strong>spersiva. Peraltro, nelle zone “C” P.E.E.P. risulta<br />

notevolmente ri<strong>di</strong>mensionata anche la dotazione volumetrica procapite <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale<br />

che scende a 100 mc/abitante.<br />

Inoltre, nelle suddette zone “C” si è totalmente evitata la commistione <strong>di</strong> piccole attività<br />

produttive artigianali ed agricole che invece, talora, è ancora presente nei tessuti delle zone<br />

“B”.<br />

Com’è stato accennato, al <strong>di</strong> là della barriera autostradale sono presenti solo alcuni brandelli<br />

<strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia abitativa, che vanno considerati come zone “B”, ed alcune preesistenze artigianali,<br />

che vanno riconfermate in una circoscritta zona “D” (come da P.P. vigente), all’interno della<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

37


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

quale occorre comunque provvedere ad una riorganizzazione degli impianti e alla dotazione <strong>di</strong><br />

un minimo <strong>di</strong> attrezzature standard.<br />

All’estremo confine est è presente una cava in <strong>di</strong>suso che interessa l’intero fronte <strong>di</strong> un<br />

versante collinare dei Tifatini, ed il cui piazzale a valle è occupato parzialmente da impianti<br />

meccanici e silos connessi con la ex attività estrattiva.<br />

Il resto del territorio a nord dell’autostrada è agricolo (zona omogenea “E”), la zona<br />

sub-pianeggiante è una fascia frastagliata della larghezza me<strong>di</strong>a compresa tra i 750 m e i 1250<br />

m; dopo<strong>di</strong>chè comincia la vera e propria zona collinare soggetta alla tutela del vincolo<br />

idrogeologico.<br />

A meno <strong>di</strong> 500 m dall’autostrada, però, comincia una fascia speciale compresa tra la prima<br />

campagna ed il vincolo idrogeologico: questa fascia è ricca <strong>di</strong> presenze agrituristiche,<br />

testimonianze <strong>di</strong> un favorevole uso dell’ambiente; essa, pertanto, pur essendo classificabile<br />

ancora come zona territoriale omogenea “E”, richiede nel presente P.U.C. una specifica<br />

normativa urbanistica, come già fu fatto dal P.R.G./87.<br />

La zonizzazione del PRG può essere letta nel quadro riassuntivo seguente:<br />

Zone Estensione (≈ ha)<br />

A 7,00<br />

B1<br />

B2<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

22,00<br />

52,00<br />

C1 (PEEP) 13,70<br />

C2<br />

C3<br />

C4<br />

4,05<br />

10,00<br />

3,50<br />

D 50,50<br />

Sp<br />

25,00<br />

E (*) 520,00<br />

Viabilità 36,00<br />

Note:<br />

(*) tutta l’area a Nord dell’Autostrada<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

G/H.2 - PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE: CONSISTENZA, STATO DI CONSERVAZIONE E DI<br />

USO, DIMENSIONAMENTO DEL PIANO<br />

Il patrimonio e<strong>di</strong>lizio a destinazione residenziale nell’anno 1987 (anno <strong>di</strong> adozione del<br />

precedente P.R.G.) riportava la seguente consistenza:<br />

Zone “A”, “B1”, “B2” e “C”<br />

Stanze a<strong>di</strong>bite esclusivamente ad abitazione = n.° 5172<br />

Rispetto ad una popolazione residente <strong>di</strong> n.° 8.455 abitanti.<br />

Pertanto, per ricondurre l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> affollamento abitanti/vani almeno ad 1/1 risultava la<br />

necessità <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare una carenza pregressa <strong>di</strong> circa<br />

n.° 3.300 vani (8.455 – 5.172 = 3.283). [tab. 4 del P.R.G.]<br />

Il Piano Regolatore fu <strong>di</strong>mensionato con riferimento ad un incremento della popolazione che,<br />

proiettando al futuro il trend demografico degli anni precedenti, sarebbe passata da 8.500<br />

circa a 11.140 abitanti: pertanto, si evidenziava la necessità <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre aree e<strong>di</strong>ficabili per<br />

altri 2.600 vani. In totale la previsione <strong>di</strong> nuovi vani, dunque, ammontava a n.° 5.900.<br />

- Evoluzione recente dello stato <strong>di</strong> consistenza del patrimonio e<strong>di</strong>lizio abitativo<br />

In merito al patrimonio e<strong>di</strong>lizio abitativo del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> il Censimento 20<strong>01</strong>,<br />

riportato dal P.T.C.P. tab. 8.19, forniva i seguenti risultati:<br />

- N° totale abitazioni: n° 3.352<br />

(Di cui occupate: 3133; grado <strong>di</strong> utilizzazione del patrimonio e<strong>di</strong>lizio: 93,9%; in proprietà:<br />

61,6%; in affitto: 24,4%; in altro titolo: 14,0%)<br />

- N° totale stanze <strong>di</strong> abitazione: n° 12.919<br />

(superficie <strong>di</strong> abitazioni occupate: mq 296.743; standard mq/ ab: 29,6; n° ab/ stanze: 0,78;<br />

superficie me<strong>di</strong>a abitazioni: 94,7 mq; n° me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> stanze/ abitazione: 4,1; superficie me<strong>di</strong>a<br />

della stanza: mq 23,00)<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Il patrimonio e<strong>di</strong>lizio suddetto risultava <strong>di</strong>stribuito per data <strong>di</strong> costruzione e/o ricostruzione<br />

nel modo seguente:<br />

- Abitazioni risalenti a prima del 1945 n° 706 (21,06%)<br />

- “ costruite tra il 1946 e il 1971 n° 935 (27,89%)<br />

- “ costruite tra il 1972 e il 1991 n° 1.155 (34,46%)<br />

- “ costruite dopo il 1991 n° 556 (16,59%)<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

totale n° 3.352 (100%)<br />

- Stanze risalenti a prima del 1945 n° 2.410 (18,66%)<br />

- “ costruite tra il 1946 e il 1971 n° 3.466 (26,83%)<br />

- “ costruite tra il 1972 e il 1991 n° 4.700 (36,37%)<br />

- “ costruite dopo il 1991 n° 2.343 (18,14%)<br />

totale n° 12.919 (100%)<br />

Tale consistenza e<strong>di</strong>lizia del 20<strong>01</strong>, come da indagini effettuate per zone omogenee, risulta<br />

così <strong>di</strong>stribuita:<br />

Stanze abitabili<br />

(a<strong>di</strong>bite esclusivamente ad<br />

abitazione)<br />

Stanze abitabili<br />

(da recuperare)<br />

A B1 B2 C1 C2 C3 C4 TOT<br />

350 860 4.650 560 450 1.250 160 8.280<br />

220 650 880 1.750<br />

TOT. Vani abitabili 10.030<br />

Stanze promiscuamente<br />

a<strong>di</strong>bite ad abitazione<br />

(non recuperabili, da<br />

destinare ad altro uso)<br />

500 1.450 940<br />

2.890<br />

TOT 1.070 2.960 6.470 560 450 1.250 160 12.920<br />

Va osservato che, in termini <strong>di</strong> stanze, il patrimonio e<strong>di</strong>lizio più vetusto è quello costruito<br />

antecedentemente al 1945 e quantificabile appunto in circa 2.890 stanze (≈ 20%),<br />

prevalentemente incluse in fabbricati del centro storico e delle zone B1 e B2.<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Evidentemente l’originaria parte <strong>di</strong> case e stanze non più efficienti e/o promiscuamente<br />

a<strong>di</strong>bite ad abitazioni, già in<strong>di</strong>viduate nel corso delle analisi dello stato <strong>di</strong> fatto propedeutiche<br />

alla elaborazione del PRG dell’87, sono continuate a permanere ed ad accrescersi negli anni<br />

successivi, ancorché lo strumento urbanistico ne prevedesse la <strong>di</strong>smissione o il recupero ad<br />

altro uso; ciò a fronte della in attuazione del Piano <strong>di</strong> Recupero del centro storico, e<br />

soprattutto per inesistenza del relativo mercato immobiliare.<br />

Intanto il raffronto tra il numero <strong>di</strong> vani censiti al 20<strong>01</strong> ed il n° <strong>di</strong> abitanti già alla stessa data<br />

stabilmente residenti in <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> (pari all’incirca a 10.<strong>01</strong>8 abitanti) comportava<br />

conseguentemente l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> affollamento risultante pari a 0,78, come sopra riportato<br />

(10.<strong>01</strong>8/12.900).<br />

Ma per quanto detto si tratta <strong>di</strong> un dato che fa astrazione dal reale stato <strong>di</strong> conservazione e <strong>di</strong><br />

adeguatezza statico-igienica del patrimonio e<strong>di</strong>lizio considerato.<br />

Deducendo invece la quota <strong>di</strong> vani impropri e vetusti non recuperabili, da quantificarsi con i<br />

criteri sopra in<strong>di</strong>cati in circa 2.890 vani, risulta il dato più atten<strong>di</strong>bile del sostanziale pareggio<br />

che caratterizzava nell’anno 20<strong>01</strong> il rapporto tra carico demografico e capacità ricettiva<br />

abitativa efficiente ed utile (10.030 vani e 10.<strong>01</strong>8 abitanti).<br />

Dalla fine dell’anno 20<strong>01</strong> ad oggi la situazione si è così evoluta:<br />

- Popolazione al 31/ 12/ 2<strong>01</strong>0 = n° 12.192 abitanti<br />

(Incremento rispetto al 31/ 12/ 20<strong>01</strong>: n° 2.177)<br />

Dai dati delle Concessioni e Permessi <strong>di</strong> Costruire rilasciati dal <strong>Comune</strong> risulta:<br />

- N° totale <strong>di</strong> nuove stanze realizzate dal 31/ 12/ 20<strong>01</strong> al 31/ 12/ 2<strong>01</strong>0: n° 3.300 circa<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista contabile pertanto risulta al 31/ 12/ 2<strong>01</strong>0 un patrimonio e<strong>di</strong>lizio abitativo<br />

composto <strong>di</strong> n° 12.920 + 3.300 = n° 16.220 stanze. Deducendo però la quota <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia<br />

impropria, vetusta, fatiscente da eliminare, pari a circa 2.890 vani, si ha:<br />

- N° totale <strong>di</strong> stanze efficienti utili al 31/ 12/ 2009 = n° 13.330<br />

- Popolazione al 31/ 12/ 2<strong>01</strong>0 = n° 12.192 abitanti<br />

- In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> affollamento abitanti/ vano = 0,915<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

41


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Lo stock <strong>di</strong> nuove case realizzate nel periodo 20<strong>01</strong>/ 2<strong>01</strong>0 è da mettere in precisa correlazione<br />

con l’immigrazione verificatesi nello stesso periodo in <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, riguardante popolazione<br />

proveniente non solo dai comuni circostanti, ma anche dal Napoletano (non a caso il PRG<br />

aveva pre<strong>di</strong>sposto i Piani <strong>di</strong> Zona per l’E<strong>di</strong>lizia Economica e Popolare); immigrazione che ha<br />

fatto registrare i tassi <strong>di</strong> crescita maggiori negli anni 2002 – 2003 – 2004 – 2005 – 2006.<br />

Infatti le nuove case sono totalmente occupate.<br />

Conseguentemente da tale corrispondenza si può dedurre in maniera abbastanza precisa il<br />

tendenziale in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> affollamento con il quale <strong>di</strong> fatto viene a realizzarsi l’equilibrio tra<br />

residenti ed abitazioni, in una situazione non con<strong>di</strong>zionata dalla cogenza del bisogno o da<br />

scarsità <strong>di</strong> abitazioni.<br />

Risulta allora che ad un incremento <strong>di</strong> popolazione negli ultimi <strong>di</strong>eci anni (sostanzialmente<br />

immigrata) pari a circa 2.221 unità è corrisposto un incremento <strong>di</strong> nuovi vani pari a circa<br />

3.300: l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> affollamento risulta allora pari a 0,67 ab./ stanza.<br />

Il dato trova una imme<strong>di</strong>ata spiegazione se si considera come significativa e realistica tanto<br />

la corrispondenza abitante/ vano, quanto quella famiglia/ abitazione.<br />

Infatti, è inoppugnabile che anche nella nostra provincia la composizione familiare si assesta<br />

al <strong>di</strong> sotto dei tre componenti/ famiglia, ed attualmente è pari a 2,83 ed inesorabilmente tende<br />

progressivamente al valore me<strong>di</strong>o nazionale <strong>di</strong> 2,44.<br />

E’ altrettanto oggettivo riscontrare che la <strong>di</strong>mensione dell’abitazione ormai si attesta sui 95<br />

mq <strong>di</strong> sup. utile netta, e non al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> un numero <strong>di</strong> stanze almeno pari a 4÷ 4,5/ alloggio.<br />

E pertanto convertendo il rapporto famiglia/ abitazione nel rapporto abitanti/ vano si ottiene:<br />

2,83 : 4,5 = 0,63 quasi uguale al valore riscontrato.<br />

Si ritiene peraltro che tale in<strong>di</strong>ce non possa essere assunto come “in<strong>di</strong>ce obiettivo”, tenuto<br />

conto sia delle con<strong>di</strong>zioni particolari in cui si è verificato, sia della naturale evoluzione che<br />

esso spontaneamente subirà nel tempo (attualmente molte coppie “giovani” occupano una<br />

casa <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione standard per una famiglia completa, e senza dubbio all’accrescersi della<br />

famiglia con almeno un altro probabile componente, l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> affollamento si<br />

normalizzerà), sia della necessità comunque <strong>di</strong> rientrare nella “me<strong>di</strong>a” casertana che, come<br />

riportata dal PTCP, è pari a 0,75 ab/ vano (tab. 8.18).<br />

In allegato si riporta un indagine sullo stato <strong>di</strong> conservazione del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente<br />

all’attualità.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

42


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Il criterio <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamento della previsione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia abitativa adottato dal<br />

presente P.U.C. risulta perfettamente coerente con gli “In<strong>di</strong>rizzi Strategici per il<br />

Dimensionamento dei Carichi Inse<strong>di</strong>ativi” allegati al Piano Territoriale Regionale della<br />

Campania, il quale stabilisce che:<br />

“… i Piani Territoriali <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinciali devono definire una<br />

adeguata metodologia <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamento dei Piani Urbanistici<br />

Comunali. Essi devono contenere i presupposti per il superamento dei<br />

limiti operativi al <strong>di</strong>mensionamento dei P.U.C., <strong>di</strong>sciplinando il<br />

passaggio dal metodo <strong>di</strong> calcolo del fabbisogno residenziale basato sul<br />

rapporto vano/abitante, verso un metodo basato sul rapporto<br />

alloggio/nucleo familiare.”<br />

Il parametro famiglia/alloggio, sempre secondo l’in<strong>di</strong>rizzo regionale, deve essere composto<br />

con riferimento alla consistenza delle stanze e dei componenti la famiglia.<br />

Va cioè fissato il rapporto tra n.° componenti/famiglia e n.° stanze/abitazione, deducendolo<br />

in fase <strong>di</strong> analisi preliminare al <strong>di</strong>mensionamento, onde verificare la “tendenza” e fondare<br />

conseguentemente una realistica previsione.<br />

Ne consegue un nuovo modo <strong>di</strong> concepire lo “in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> affollamento”: esso risulterà ottimale<br />

se ad ogni nucleo familiare corrisponderà una unità abitativa. Determinata la “alea” della<br />

consistenza della stanza, dovrà determinarsi la tipologia residenziale; in connessione dovrà<br />

determinarsi la “alea” dell’affollamento abitativo, rapportando la effettiva consistenza<br />

familiare me<strong>di</strong>a alla effettiva consistenza me<strong>di</strong>a dell’alloggio, cioè correlando morfologia<br />

sociale a morfologia abitativa.<br />

Quanto alle densità abitativa e densità territoriale, gli In<strong>di</strong>rizzi regionali prevedono che le<br />

“alee” possano determinarsi <strong>di</strong>fferenziando le concentrazioni assecondando i modelli <strong>di</strong><br />

sviluppo corrispondenti alle in<strong>di</strong>cazioni della politica del P.T.R., mantenendo il minimo in<br />

ragione dei 100/150 abitanti/ettaro, trasformato in abitazioni/ettaro.<br />

L’incentivo alla trasformazione delle concentrazioni deve avvenire per gli “ambienti<br />

inse<strong>di</strong>ativi” oggetto della riqualificazione, fissando esclusivamente i rapporti tra le densità e<br />

gli standards, ma non i limiti superiori delle densità.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

43


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Pertanto, conclusivamente, nel proporziona mento del fabbisogno futuro si assumeranno i<br />

seguenti presupposti <strong>di</strong> base:<br />

a) Attuale sostanziale equilibrio tra fabbisogno abitativo e patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente<br />

b) Previsione <strong>di</strong> incremento del patrimonio abitativo esclusivamente <strong>di</strong>mensionato sul<br />

fabbisogno insorgente in armonia con la previsione demografica<br />

c) In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> affollamento per la nuova e<strong>di</strong>lizia residenziale pari a una famiglia me<strong>di</strong>a <strong>di</strong><br />

3 componenti/un alloggio me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> 4 vani, pari a 0,75 ab/ vano.<br />

La popolazione inse<strong>di</strong>ata al termine <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà del Piano è pari a circa: 15.000 ab.<br />

L’incremento <strong>di</strong> popolazione previsto dal presente piano a partire dalla data del 31/ 12/ 2<strong>01</strong>0<br />

è pari a: 2.800 abitanti (cfr. paragrafo F1, previsione demografica).<br />

All’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> affollamento pari a 0,75 ab/ vano occorre pre<strong>di</strong>sporre aree e<strong>di</strong>ficabili ad uso<br />

residenziale con capacità ricettiva abitativa <strong>di</strong><br />

2.800/ 0,75 = 3.730 nuovi vani<br />

Per sod<strong>di</strong>sfare il suddetto fabbisogno <strong>di</strong> nuova e<strong>di</strong>lizia residenziale è necessario ampliare<br />

l’urbanizzazione con nuove zone C, in conformità delle scelte localizzative <strong>di</strong> cui alla ipotesi<br />

programmatica, non essendo sufficiente la capienza delle sole zone B.<br />

La capienza delle zone B, ovvero le aree residue, sono state determinate tenendo conto dei<br />

seguenti fattori:<br />

- Frazionamento delle proprietà immobiliare;<br />

- Volumetrie realizzate;<br />

- Limiti che derivano da vincoli e parametri <strong>di</strong> Piano (<strong>di</strong>stanze tra i fabbricati, dai confini,<br />

delle strade, h, ecc.)<br />

Ciò è stato fatto adottando lo standard e<strong>di</strong>lizio 100 mc lor<strong>di</strong>/ vani; pertanto risulta:<br />

- Aree e<strong>di</strong>ficabili residue nelle zone B1 e B2: mq 52.500 circa<br />

Alla densità fon<strong>di</strong>aria <strong>di</strong> progetto pari a 1,7 mc/ mq risultano inse<strong>di</strong>abili costruzioni per<br />

un volume complessivo <strong>di</strong> mc 89.200 pari a vani 892<br />

- Aree e<strong>di</strong>ficabili residue nelle zone B3 (ex C3): mq 22.100 circa<br />

Alla densità fon<strong>di</strong>aria <strong>di</strong> progetto (analoga a quello del precedente PRG) pari ad 1,9 mc/<br />

mq risultano inse<strong>di</strong>abili costruzioni per un volume <strong>di</strong> mc 41.990 circa pari a vani 420<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

44


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

- In totale nelle zone B risultano realizzabili n° 1.312 vani<br />

Aree e<strong>di</strong>ficabili nelle zone C<br />

Le zone C <strong>di</strong> nuova costruzione risultano così articolate e <strong>di</strong>mensionate:<br />

- C1.1 = mq 50.500<br />

- C2.1 = mq 108.700<br />

Tot. C = mq 159.200<br />

Alla densità e<strong>di</strong>lizia territoriale <strong>di</strong> 1,5 mc/ mq risultano inse<strong>di</strong>abili nuove costruzioni per un<br />

volume totale <strong>di</strong>:<br />

mc 238.800 circa, pari a vani 2.388 (standard e<strong>di</strong>lizio 100 mc lor<strong>di</strong>/ vano)<br />

Conclusivamente si ha:<br />

- Vani <strong>di</strong> progetto in zone B = 1.312<br />

- Vani <strong>di</strong> progetto in zone C = 2.388<br />

- Totale vani <strong>di</strong> progetto = 3.700 (in armonia con la previsione).<br />

Una quota <strong>di</strong> vani pari ad oltre il 40% dell’espansione complessiva nel prossimo decennio<br />

(1.460 vani), dovrà essere destinata ad interventi <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale pubblica<br />

(e<strong>di</strong>lizia convenzionata, sovvenzionata, agevolata) ai sensi della L.167/ 1962 e s.m.i. da attuarsi sia<br />

con iniziativa pubblica che privata; detti interventi andranno localizzati nelle zone <strong>di</strong> tipo<br />

C1.1 e C2.1;<br />

l’A.C. provvederà alla localizzazione o temporalizzazione degli interventi sulla base delle<br />

esigenze <strong>di</strong> programmazione; l’area da utilizzare prioritariamente sarà la zona C1.1.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

45


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

- VERIFICA DENSITÀ TERRITORIALE<br />

In riferimento al punto 1.5 Tit. III della LR 14/82 circa la densità territoriale (ab/ ha) da<br />

assumere nel proporzionamento degli strumenti urbanistici generali (100/150 ab/ha) ed al<br />

P.T.R. che in riferimento alla “Densità abitativa e densità territoriale” detta in<strong>di</strong>rizzi, per una<br />

metodologia da riferirsi al rapporto abitazioni per ettaro, si è verificato quello previsto dalla<br />

L.R. n.°14/82 in quanto il PTCP ancora non ottempera a quanto previsto dal P.T.R.<br />

Verifica dt LR 14/82<br />

Dt = 2.800 abitanti/ 23,38 ha ≈ 120 ab/ ha<br />

La densità territoriale <strong>di</strong> 120 ab/ ha, risulta ampiamente compatibile con la densità attuale <strong>di</strong><br />

circa 90 ab/ ha; riportare la densità <strong>di</strong> progetto a valori più alti stravolgerebbe la struttura del<br />

paesaggio urbano risultante.<br />

Ipotesi: in riferimento a quanto in<strong>di</strong>cato dal P.T.R. ed in analogia a quanto previsto dalla LR<br />

14/82, la verifica della densità “abitazioni/ ha” potrebbe essere verificata con il rapporto “50<br />

abitazioni/ ha”; ovvero il parametro previsto dalla LR 14/82 in “150 ab/ ha”, dando per acclarato<br />

che a “una famiglia me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 3 componenti corrisponde un alloggio <strong>di</strong> 4 vani”, <strong>di</strong> conseguenza a<br />

150 ab corrisponderebbero 50 abitazioni (150 abitanti/ 3 componenti per abitazioni); pertanto si<br />

può ipotizzare una densità del PTR in 50 abit./ ha.<br />

Verifica:<br />

- Vani <strong>di</strong> previsione: 3.700<br />

- Abitazioni “ : 3.700/ 3 = 1.233<br />

- Aree e<strong>di</strong>ficabili (B + C) = ha 23,38<br />

- Dt = abitazioni/ ha = 1.233/ 23,38 = 52,74 ≥ 50<br />

anche con questa ipotesi il <strong>di</strong>mensionamento risulterebbe verificato.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

46


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

G/H.3 - DOTAZIONE DI ATTREZZATURE COLLETTIVE<br />

L’analisi dello stato <strong>di</strong> fatto allegata al P.R.G./87 già riscontrava carenze pregresse nella<br />

dotazione <strong>di</strong> attrezzature collettive a servizio dei citta<strong>di</strong>ni.<br />

All’epoca, con riferimento alla popolazione residente pari a 8.540 abitanti, la suddetta<br />

dotazione risultava così articolata:<br />

Verde pubblico attrezzato mq 46.400 5,43 mq/ab < 9,00 mq/ab<br />

Attrezzature scolastiche mq 14.800 1,73 mq/ab < 4,50 mq/ab<br />

Parcheggi pubblici mq 1.500 0,17 mq/ab < 2,50 mq/ab<br />

Attrezzature <strong>di</strong> interesse<br />

comune<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

mq 9.800 1,14 mq/ab < 2,00 mq/ab<br />

TOT. ATTREZZATURE mq 72.500 8,5 mq/ab < 18,00 mq/ab<br />

Per sanare le suddette carenze occorreva reperire circa 81.220 mq;<br />

tenuto poi conto dell’incremento demografico previsto pari a 2.600 abitanti, occorrevano aree<br />

pubbliche integrative <strong>di</strong> estensione pari ad altri 46.800 mq;<br />

ammontare complessivo delle aree da vincolare ad attrezzature collettive per un totale <strong>di</strong> mq<br />

128.020.<br />

Il P.R.G. reperì allo scopo aree per circa 145.000 mq .<br />

All’attualità va riscontrato che lo standard <strong>di</strong> dotazione effettiva è ancora carente.<br />

Ne consegue che la dotazione attuale <strong>di</strong> attrezzature collettive, tra quelle esistenti e quelle in<br />

corso <strong>di</strong> completamento, è pari a circa 94.400 mq; ma a fronte della popolazione attualmente<br />

già residente in <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> (12.145 ab. a giugno 2<strong>01</strong>0)<br />

lo standard resta ancora a circa 7,7 mq/ab.<br />

Se in una certa misura le attrezzature sportive esistenti risultano quasi sufficienti per le<br />

esigenze della popolazione attualmente inse<strong>di</strong>ate, si avverte nelle zone <strong>di</strong> frangia tra la zona<br />

omogenea “B” e la zona omogenea “C”, dove pure vi sono spazi da utilizzare allo scopo,<br />

l’assenza <strong>di</strong> verde pubblico attrezzato a giar<strong>di</strong>no pubblico <strong>di</strong> quartiere.<br />

Particolarmente avvertita è ancora la carenza <strong>di</strong> attrezzature scolastiche: in particolare<br />

occorrerebbe almeno un altro istituto <strong>di</strong> scuola me<strong>di</strong>a, da ubicarsi nel settore ovest<br />

47


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

dell’aggregato urbano, considerato che l’unica scuola me<strong>di</strong>a attualmente esistente è quella<br />

ubicata all’estremo est. Il quadro complessivo delle attrezzature collettive attualmente<br />

esistenti nel territorio comunale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> rispetto al D.M. 1444/68 è il seguente:<br />

VERDE PUBBLICO ATTREZZATO<br />

Totale verde pubblico attrezzato mq 55.280<br />

Standard attuale rispetto alla popolazione attuale <strong>di</strong> 12.192 ab.<br />

(31.12.2<strong>01</strong>0)<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

mq/ab 4,53<br />

Carenza pregressa mq 54.475<br />

ATTREZZATURE SCOLASTICHE<br />

Totale Attrezzature scolastiche mq 32.270<br />

Standard attuale rispetto alla popolazione attuale <strong>di</strong> 12.192 ab. mq/ab 2,64<br />

Carenza pregressa mq 22.607<br />

PARCHEGGI PUBBLICI<br />

Totale Parcheggi Pubblici mq 3.460<br />

Standard attuale rispetto alla popolazione attuale <strong>di</strong> 12.192 ab. mq/ab 0,286<br />

Carenza pregressa mq 27.027<br />

ATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNE (escluse chiese)<br />

Totale Attrezzature Interesse <strong>Comune</strong> mq 3.355<br />

Standard attuale rispetto alla popolazione attuale <strong>di</strong> 12.192 ab. mq/ab 0,275<br />

Carenza pregressa mq 21.036<br />

TOTALE AREE PER ATTREZZATURE COLLETTIVE ESISTENTI<br />

= a) + b) + c) + d) = (55.280 + 32.270 + 3.460 + 3.335)mq = 94.365 mq.<br />

- Standard attuale rispetto alla popolazione <strong>di</strong> 12.195 ab = mq/ ab 7,74 < 18 mq/ ab<br />

- Carenza pregressa = (54.475 + 22.607 + 27.027 + 21.036) mq = 125.145 mq.<br />

Tale carenza va anche connaturata alla notevole incidenza del costo <strong>di</strong> esproprio delle aree, alla<br />

sempre crescente <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accedere a mutui per la realizzazione <strong>di</strong> OO.PP., ed alla generale<br />

ristrettezza <strong>di</strong> spesa da parte della P.A.<br />

48


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

J/K – DOTAZIONE DI ATTREZZATURE PUBBLICHE DEFINITE DAL P.U.C.<br />

La compattezza della zona “A” e, in buona parte, delle stesse zone “B” più sature, ostacola<br />

una <strong>di</strong>stribuzione uniforme delle attrezzature su tutto il territorio comunale; è evidente che la<br />

maggior parte degli spazi reperibili risultano ubicati nelle parti più esterne delle zone “B” e<br />

nelle zone “C” (del precedente P.R.G. e del nuovo P.U.C.).<br />

Per compensare la carenza <strong>di</strong> attrezzature ubicabili nelle zone più congestionate si è però<br />

aumentata la dotazione nelle zone meno congestionate, rinunciando alla possibilità, pur<br />

prevista dal citato decreto, a computare l’estensione delle aree vincolate alle pubbliche<br />

attrezzature ubicate nelle zone “A” e “B” in misura doppia <strong>di</strong> quella reale: pertanto, all’intera<br />

comunità residente nel centro abitato <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, nel complesso, viene assicurato più del<br />

minimo standard “or<strong>di</strong>nario” <strong>di</strong> 18 mq/ab. In generale sono stati confermati, come<br />

localizzazione, quasi tutti i vincoli <strong>di</strong> pubblica destinazione già istituiti dal precedente P.R.G.<br />

(per le aree più ampie si è ritenuto, per motivi <strong>di</strong> riassetto urbano e sociale, <strong>di</strong>vincolarne<br />

all’incirca la metà, per non gravare sempre sugli stessi fon<strong>di</strong>), oltre ad aggiungerne <strong>di</strong> nuovi<br />

commisurati all’incremento demografico previsto. Per la reiterazione dei vincoli scaduti “ope<br />

legis” per mancato avvio della procedura <strong>di</strong> esproprio e/o mancata approvazione <strong>di</strong> piani<br />

particolareggiati esecutivi, si è prevista l’introduzione della norma che prevede anche<br />

l’intervento del privato; tale previsione non comporta né la decadenza del vincolo, né<br />

l’impossibilità <strong>di</strong> reintrodurre il vincolo senza previsione <strong>di</strong> indennizzo.<br />

- ATTREZZATURE COLLETTIVE. Dimensionamento <strong>di</strong> Progetto<br />

Ai fini del proporziona mento delle “aree per attrezzature collettive” il presente PUC<br />

provvede innanzitutto a sod<strong>di</strong>sfare la carenza pregressa commisurata alla entità della<br />

popolazione già presente attualmente nel territorio comunale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> al 31/ 12/ 2<strong>01</strong>0 e<br />

pari a 12.192 abitanti.<br />

Si richiama che allo standard <strong>di</strong> 18 mq/ ab, stabilito dal D.I. 02/ 04/ 68 n° 1444,<br />

occorrerebbero già alla popolazione attualmente inse<strong>di</strong>ata “aree per attrezzature collettive”<br />

complessivamente estese mq 219.510; mentre allo stato <strong>di</strong> fatto ne risultano soltanto mq<br />

94.365, ciò comportando una carenza pregressa <strong>di</strong> mq 125.145.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

49


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Pertanto il PUC ha provveduto ad in<strong>di</strong>viduare innanzitutto le aree necessarie a colmare la<br />

carenza suddetta.<br />

Nei riguar<strong>di</strong> del “fabbisogno insorgente”, tenuto conto dei criteri <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensionamento del<br />

complesso delle nuove costruzioni e<strong>di</strong>lizie sia nelle zone B <strong>di</strong> completamento che nelle nuove<br />

zone “C”, in base al quale ad ogni famiglia viene fatto corrispondere un alloggio<br />

assumendo dunque l’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> affollamento <strong>di</strong> 0,75 ab/ vano, il formale rispetto del <strong>di</strong>sposto <strong>di</strong><br />

cui al citato D.I. 1444/68 viene calcolato assumendo il parametro <strong>di</strong> 18 mq standard/ 100 mc<br />

(ciò garantisce uno st. più ampio);<br />

Pertanto con riferimento alle <strong>di</strong>verse quantità e<strong>di</strong>lizie realizzabili nelle varie zone si è<br />

ottenuto:<br />

- Zone B1 e B2 = Df 1,7 mc/ mq = vani realizz. n° 892 = attrezz. coll. = mq 16.056<br />

- Zona B3 = Df 1,9 mc/mq = vani realizz. n° 420 = attrezz. coll. = mq 7.560<br />

- Zone C1.1 e C1.2 = Df 1,5 mc/ mq = vani realizz. n° 2.388 = attrezz. coll. = mq 42.984<br />

- Totale zone nuova e<strong>di</strong>ficazione = vani realizz. n° 3.700 = attrezz. coll. = mq 66.600<br />

La dotazione minima <strong>di</strong> Attrezzature Collettive da assicurare al 2020 per i 15.000 ab. risulta<br />

così definita:<br />

- Fabbisogno pregresso = mq 125.145<br />

- Fabbisogno insorgente = mq 66.600<br />

- Totale fabbisogno minimo = mq 191.745<br />

- Aree esistenti = mq 94.365<br />

- Totale standard minimo = mq 286.110<br />

Il PUC ha in<strong>di</strong>viduato un totale delle aree per attrezzature collettive <strong>di</strong> misura superiore al<br />

minimo, è pari a 326.630 mq., portando lo standard a mq/ ab 21,77.<br />

I più elevati standard, superiori ai minimi <strong>di</strong> cui al D.I. 1444/68, sono stati previsti per<br />

funzioni quali “Parcheggio Pubblico” ed “Attrezzature <strong>di</strong> Interesse <strong>Comune</strong>”, <strong>di</strong> cui la città <strong>di</strong><br />

<strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> la particolarmente bisogno, tenuto conto dell’evoluzione del suo rango che,<br />

almeno in parte, vede un incrementarsi le attività <strong>di</strong>rezionali.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

50


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

RIPARTIZIONE DEGLI STANDARD INDIVIDUATI<br />

Il riparto tra le varie destinazioni risulta dal sottostante quadro riassuntivo, che riguarda<br />

complessivamente sia le attrezzature esistenti che quelle in<strong>di</strong>viduate nella zonizzazione riferite<br />

alla previsione <strong>di</strong> 15.000 ab.<br />

a) AREE DI VERDE PUBBLICO ATTREZZATO<br />

(a sport, gioco bimbi e ragazzi, giar<strong>di</strong>ni pubblici, etc…)<br />

(<strong>di</strong> cui mq 21.708 nelle zone C1.1 e C2.1)<br />

b) AREE PER ATTREZZATURE SCOLASTICHE<br />

(da asili a scuole dell’obbligo)<br />

(<strong>di</strong> cui mq 10.854 nelle zone C1.1 e C2.1)<br />

c) AREE DI PARCHEGGI PUBBLICI<br />

(<strong>di</strong> cui mq 5.306 nelle zone C1.1 e C2.1)<br />

d) AREE PER ATTREZZATURE DI INTERESSE COMUNE<br />

(<strong>di</strong> cui mq 4.024 nelle zone C1.1 e C2.1)<br />

TOTALE AREE PER ATTREZZATURE COLLETTIVE DI PIANO<br />

(esistenti ed in<strong>di</strong>viduate)<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

mq 154.670<br />

Standard mq/ ab<br />

10,31 > 9,00<br />

mq 72.500<br />

standard mq/ ab<br />

4,833 > 4,50<br />

mq 54.160<br />

standard mq/ ab<br />

3,61 > 2,50<br />

mq 45.300<br />

standard mq/ ab<br />

3,02 > 2,00<br />

mq 326.630<br />

standard mq/ ab<br />

21,77 > 18,00<br />

CHIESA mq 5.000<br />

51


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Riassumendo, i dati progettuali del P.U.C. sono:<br />

- Popolazione al 31.12.2<strong>01</strong>0: n° 12.192 ab.<br />

- Popolazione al 31.12.2020: n° 15.000 ab.<br />

Incremento n° 2.800 ab.<br />

- Stanze totali al 20<strong>01</strong>: n° 12.919<br />

- Stanze abitabili al 20<strong>01</strong>: n° 10.030<br />

- Stanze abitabili realizzate dal 20<strong>01</strong> al 2009: n° 3.210<br />

- Stanze tot. utilizzabili al 31.12.2009: n° 13.240<br />

- In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> affollamento progettuale: 0,75<br />

- Stanze da realizzare: 2.800/0,75 ≈ 3.700<br />

- Aree e<strong>di</strong>ficabili nelle zone B1, B2, B3: mq 74.600<br />

- Stanze inse<strong>di</strong>abili “ “ “ “ “ : n° 1.312<br />

- Aree e<strong>di</strong>ficabili <strong>di</strong> tipo C: mq 159.200<br />

- Stanze inse<strong>di</strong>abili in zona C: n° 2.388<br />

- Densità abitativa: 120 ab/Ha (con riferimento ai nuovi tessuti e<strong>di</strong>ficati)<br />

- Aree standard esistenti: mq 94.365<br />

- Fabbisogno pregresso: mq 125.145<br />

- Fabbisogno insorgente: mq 66.600 (con riferimento a 3.700 nuovi vani)<br />

Minimo standard da considerare: mq 286.110<br />

Standard Tot. effettivo = mq 326.630/ ab. 15.000 = 21,77 mq/ ab.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

52


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

LA ZONIZZAZIONE DEL PUC<br />

Il PUC in<strong>di</strong>vidua le seguenti Z.T.O.:<br />

- Zona “A”: Centro storico include la parte e<strong>di</strong>ficata del territorio comunale caratterizzato<br />

da e<strong>di</strong>fici realizzati fino all’inizio <strong>di</strong> questo secolo, comprendendo, a volte, anche<br />

fabbricati <strong>di</strong> recente costruzione, qualora questi rientrano nello stesso contesto<br />

urbanistico; essa è stata perimetrata secondo i criteri e gli in<strong>di</strong>rizzi dettati dalla LR 26/<br />

2002.<br />

la zona “A” è sottoposta a Piano <strong>di</strong> Recupero;<br />

- Zone “B1”: Comprende quelle parti e<strong>di</strong>ficate del territorio comunale che, considerata<br />

l’alta densità e<strong>di</strong>lizia esistente sono da considerarsi quasi “sature”.<br />

- Zone “B2”: Comprende quelle parti e<strong>di</strong>ficate del territorio comunale che in conformità ai<br />

parametri del D. M. 1444/68, possono essere classificate come zone <strong>di</strong> tipo “B”;<br />

trattasi <strong>di</strong> zone già servite dalle reti <strong>di</strong> urbanizzazione.<br />

- Zone “B3”: Comprende le ex zone C3 del PRG, ormai quasi completamente e<strong>di</strong>ficate ed<br />

urbanizzate.<br />

- Zone “C1”: Zone <strong>di</strong> E<strong>di</strong>lizia Convenzionata che riperimetrano il P.<strong>di</strong> Z. in fase <strong>di</strong><br />

completamento.<br />

- Zone “C2”: Comprende le Zone C2 del vigente PRG attuate con PP. <strong>di</strong> LL. e quasi<br />

completamente e<strong>di</strong>ficate.<br />

- Zone “C1.1” e “C2.1”: Comprende quelle parti del territorio comunale poste<br />

perimetralmente al centro urbano esistente, funzionali ad un organico e razionale<br />

sviluppo dell’abitato; esse concorrono a sod<strong>di</strong>sfare anche la richiesta <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia per il<br />

Piano <strong>di</strong> Zona fino al 40% del volume necessario, secondo la programmazione<br />

dell’A.C. con priorità per la zona C1.1. Rappresentano la nuova espansione residenziale<br />

e/o convenzionata del PUC e occupano gran parte dell’ex zona produttiva del P.R.G.<br />

- Zone “ST”: Comprende quelle parti del territorio comunale destinate ad aree per<br />

attrezzature collettive, ai sensi dell’art. 3 del D. M. 1444/ 68 a servizio delle zone<br />

territoriali omogenee; esse potranno essere realizzate anche dal proprietario, previa<br />

convenzione con il <strong>Comune</strong>. Comprendono le attrezzature <strong>di</strong> quartiere necessarie al<br />

fabbisogno del centro abitato. Nelle zone ST è stato previsto anche lo standard per<br />

attrezzature religiose (L.R. n° 09/90).<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

53


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Zona “Dp”: Zona destinata ad inse<strong>di</strong>amenti produttivi a carattere artigianale e<br />

commerciale;<br />

- Zone “E”: Sulla base della Carta dell’uso agricolo, delle esigenze <strong>di</strong> tutela del paesaggio<br />

agricolo e dei vincoli esistenti, nonché per favorire lo sviluppo dell’agriturismo, sono<br />

state in<strong>di</strong>viduate tre zone agricole;<br />

• E1 <strong>di</strong> tutela, con la previsione <strong>di</strong> Parco Urbano;<br />

• E2 <strong>di</strong> valorizzazione agrituristica;<br />

• E3 agricola or<strong>di</strong>naria produttiva.<br />

Considerazioni e suggerimenti operativi per la realizzazione delle previsioni<br />

L’A.C. <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> pertanto, nel promuovere e guidare l’attuazione delle previsioni<br />

urbanistiche del P.U.C., non privilegerà l’impiego <strong>di</strong> piani particolareggiati esecutivi <strong>di</strong> iniziativa<br />

pubblica, bensì solleciterà e favorirà l’elaborazione ed attuazione <strong>di</strong> Piani Urbanistici Attuativi<br />

(P.U.A.) <strong>di</strong> iniziativa privata (sostanzialmente piani <strong>di</strong> lottizzazione) per i quali la vigente<br />

legislazione prevede l’accollo agli operatori sia dell’esecuzione e cessione delle pertinenti opere<br />

<strong>di</strong> urbanizzazione primaria con le relative aree <strong>di</strong> se<strong>di</strong>me, sia quota parte degli oneri <strong>di</strong><br />

urbanizzazione secondaria, commisurata alla entità ed alla tipologia degli inse<strong>di</strong>amenti.<br />

Le norme del presente P.U.C. prescrivono che i proprietari del comparto e<strong>di</strong>ficatorio cedono al<br />

<strong>Comune</strong> la proprietà delle aree destinate alle attrezzature collettive. Successivamente la Pubblica<br />

Amministrazione provvederà a far re<strong>di</strong>gere i relativi progetti <strong>di</strong> opere pubbliche ed a mandarne<br />

in appalto la relativa esecuzione.<br />

Non è escluso però che determinate tipologie <strong>di</strong> opere pubbliche, segnatamente parcheggi,<br />

attrezzature sportive e alcuni tipi <strong>di</strong> attrezzature <strong>di</strong> interesse comune, possono provvedervi<br />

<strong>di</strong>rettamente operatori privati, in cambio della gestione delle stesse per un determinato numero <strong>di</strong><br />

anni, e secondo modalità convenzionate con criterio perequativo dell’interesse pubblico con<br />

quello privato. Quando possibile i suddetti criteri e modalità vanno estesi oltre le zone “C” e<br />

“D”, anche ad interventi ricadenti nelle zone “A” e “B” che riguar<strong>di</strong>no una pluralità <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici da<br />

restaurare, consolidare, adeguare sotto il profilo igienico o antisismico, o da demolire e<br />

ricostruire (piani <strong>di</strong> recupero, programmi integrati) e che comprendano anche l’adeguamento<br />

della dotazione urbanistica primaria e secondaria.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

54


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

L – DESCRIZIONE DEI CONTENUTI DEL PIANO MEDIANTE GLI INDICATORI DI EFFICACIA<br />

Le Norme Tecniche e Direttive, <strong>di</strong> cui alla Delib. G.R. n.° 834/11.05.2007, riguardanti gli<br />

elaborati da allegare agli strumenti <strong>di</strong> pianificazione territoriale ed urbanistica, come previsto<br />

dagli artt. 6 e 30 della L.R. n.° 16/22.12.2004 “Norme sul governo del territorio”, stabiliscono<br />

che la pianificazione, con particolare riferimento allo sviluppo socioeconomico, alla sostenibilità,<br />

alla partecipazione, <strong>di</strong> cui alla <strong>di</strong>sposizione del Titolo I° della medesima L.R. 16/2004, deve<br />

essere descritta me<strong>di</strong>ante un complesso <strong>di</strong> “in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> efficacia”.<br />

Questi sono stati desunti proprio dalla normativa CE 42/20<strong>01</strong> “V.A.S.”, nonché dal progetto<br />

I.C.E. “In<strong>di</strong>catori Comuni Europei” e dall’Agenda 21 locale del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Pavia.<br />

La descrizione della pianificazione me<strong>di</strong>ante i suddetti “in<strong>di</strong>catori”, quin<strong>di</strong>, s’intreccia, ed in una<br />

certa misura s’identifica, proprio con la Valutazione Ambientale Strategica dei contenuti del<br />

piano.<br />

Anche in questo caso infatti i valori degli “in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> efficacia” sono rapportati ai valori-limite<br />

previsti dalla normativa nazionale e regionale, ovvero a valori <strong>di</strong> riferimento riportati in<br />

letteratura; la congruità dei valori va argomentata con riferimento alla complessiva strategia <strong>di</strong><br />

piano, e per ognuno degli in<strong>di</strong>catori il risultato atteso va esplicitato negli atti <strong>di</strong> pianificazione, al<br />

fine <strong>di</strong> consentire il monitoraggio degli effetti del piano nel periodo successivo alla sua entrata in<br />

vigore.<br />

Si fornisce nel seguito il quadro degli in<strong>di</strong>catori pertinenti al caso in oggetto, con riferimento a<br />

varie aree tematiche (popolazione e territorio, tutela e protezione ambientale, sviluppo<br />

sostenibile, acqua, aria, mobilità, rifiuti) e dei relativi livelli, all’attualità ed attesi.<br />

Nel quadro si ritrovano dati già esposti in altra forma nell’ambito della Valutazione Ambientale<br />

Strategica dei contenuti del piano.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

55


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

INDICATORI DI EFFICACIA DELLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA COMUNALE<br />

TEMA AMBIENTALE INDICATORE UNITA' DI MISURA FONTE DATO<br />

URBANO<br />

Qualità urbana<br />

URBANO<br />

Verde Pubblico<br />

Interventi <strong>di</strong> riqualificazione urbanistica<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

N. interventi <strong>di</strong><br />

riqualificazione/n.<br />

interventi totali del<br />

PUC<br />

<strong>Comune</strong><br />

Affollamento abitativo N. stanze/residente <strong>Comune</strong><br />

Dotazione verde urbano<br />

Dotazione parcheggi<br />

Mq. Verde urbano/N.<br />

abitanti<br />

Mq. Parcheggi/N.<br />

abitanti<br />

<strong>Comune</strong><br />

<strong>Comune</strong><br />

TEMA AMBIENTALE INDICATORE UNITA' DI MISURA FONTE DATO<br />

SOCIO ECONOMICO<br />

Numero <strong>di</strong> residenti N. abitanti ISTAT, <strong>Comune</strong><br />

Demografia Densità abitativa N. abitanti/kmq ISTAT, <strong>Comune</strong><br />

SOCIO ECONOMICO<br />

Occupazione<br />

Numero <strong>di</strong> imprese nel settore<br />

terziario/commerciale<br />

Tasso <strong>di</strong> occupazione totale<br />

N. unità locali settore<br />

<strong>di</strong> attività economica,<br />

%<br />

N. occupati/N. forze<br />

lavoro %<br />

Camera<br />

Commercio,<br />

<strong>Comune</strong><br />

ISTAT, <strong>Comune</strong><br />

TEMA AMBIENTALE INDICATORE UNITA' DI MISURA FONTE DATO<br />

ENERGIA<br />

Consumi energetici<br />

Consumi <strong>di</strong> fonti energetiche per settore Quantità per tipologia <strong>Comune</strong>/Società<br />

erogatrice<br />

56


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

TEMA AMBIENTALE INDICATORE UNITA' DI MISURA FONTE DATO<br />

PAESAGGIO<br />

Patrimonio culturale,<br />

architettonico, archeologico<br />

PAESAGGIO<br />

Vulnerabilità del territorio<br />

Protezione, conservazione e recupero dei<br />

valori storico, culturali: Beni Architettonici<br />

Interventi <strong>di</strong> recupero del centro storico<br />

Interventi <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia rurale<br />

Protezione, conservazione e recupero dei<br />

valori storico, culturali: Beni Archeologici<br />

Rischio idrogeologico<br />

Interventi <strong>di</strong> mitigazione<br />

Rischio sismico<br />

Interventi <strong>di</strong> mitigazione<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

mc. vani<br />

recuperati/mc. totali<br />

vani centro storico<br />

n. e<strong>di</strong>fici rurali<br />

recuperati/N. e<strong>di</strong>fici<br />

rurali censiti<br />

<strong>Comune</strong><br />

<strong>Comune</strong><br />

mq <strong>Comune</strong><br />

N. interventi sottoposti<br />

a svincolo/N. interventi<br />

totali proposti<br />

N. interventi sottoposti<br />

a svincolo/N. interventi<br />

totali proposti<br />

<strong>Comune</strong><br />

<strong>Comune</strong><br />

TEMA AMBIENTALE INDICATORE UNITA' DI MISURA FONTE DATO<br />

ARIA<br />

Qualità dell’aria<br />

Qualità dell’aria ambiente particolato: (PM10) µg/m3<br />

Qualità dell’aria ambiente: biossido <strong>di</strong> azoto<br />

(NO2)<br />

Qualità dell'aria ambiente:<br />

benzene (C6H6)<br />

µg/m3<br />

µg/m3<br />

ARPAC,<br />

Regione<br />

ARPAC,<br />

Regione<br />

ARPAC,<br />

Regione<br />

TEMA AMBIENTALE INDICATORE UNITA' DI MISURA FONTE DATO<br />

ACQUA<br />

Acque superficiali<br />

ACQUA<br />

Acque sotterranee<br />

ACQUA<br />

Approvvigionamento idrico<br />

ACQUA<br />

Acque reflue<br />

Qualità acque superficiali<br />

(LIM-IBE- SECA-SACA)<br />

Classe <strong>di</strong> qualità<br />

Qualità acque sotterranee Classe <strong>di</strong> qualità<br />

Consumo <strong>di</strong> acqua per abitante<br />

Conformità del sistema <strong>di</strong> fognatura delle<br />

acque reflue urbane<br />

Copertura servizio fognatura<br />

Mc/ab<br />

% popolazione servita<br />

dalla rete fognaria<br />

ARPAC,<br />

Regione<br />

ARPAC,<br />

Regione<br />

Comuni, Gestori<br />

acqua<br />

Comuni, Gestori<br />

acqua<br />

57


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

TEMA AMBIENTALE INDICATORE UNITA' DI MISURA FONTE DATO<br />

SUOLO E SOTTOSUOLO<br />

Uso del territorio<br />

SUOLO E SOTTOSUOLO<br />

Siti inquinati<br />

Uso del suolo<br />

Grado <strong>di</strong> urbanizzazione<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

% territorio per<br />

classificazione<br />

Siti contaminati (potenzialmente inquinati) numero<br />

Siti Bonificati<br />

Superficie<br />

urbanizzata/Superficie<br />

comunale<br />

Mq. Siti bonificati/Mq.<br />

Si siti potenzialmente<br />

contaminati<br />

<strong>Comune</strong><br />

<strong>Comune</strong><br />

Regione,<br />

ARPAC<br />

Regione,<br />

ARPAC<br />

TEMA AMBIENTALE INDICATORE UNITA' DI MISURA FONTE DATO<br />

AGENTI FISICI<br />

Inquinamento<br />

elettromagnetico<br />

AGENTI FISICI<br />

Inquinamento Acustico<br />

Sviluppo chilometrico delle linee elettriche<br />

sud<strong>di</strong>vise per tensione<br />

Presenza impianti RTV e SRB<br />

Sorgenti <strong>di</strong> inquinamento acustico<br />

controllate e percentuale <strong>di</strong> queste in cui si<br />

è riscontrato il superamento dei limiti<br />

Stato <strong>di</strong> attuazione del Piano <strong>di</strong><br />

Zonizzazione Acustica<br />

km ENEL<br />

N. superamenti dei<br />

limiti normativi<br />

n. superamenti<br />

limiti/anno<br />

ARPAC<br />

ARPAC<br />

%, ha <strong>Comune</strong><br />

Popolazione esposta al rumore % <strong>Comune</strong><br />

TEMA AMBIENTALE INDICATORE UNITA' DI MISURA FONTE DATO<br />

BIODIVERSITA’<br />

Aree Protette<br />

BIODIVERSITA’<br />

Fruibilità aree protette<br />

Km. Percorsi<br />

naturalistici riqualificati<br />

Variazione superficie Ha superficie<br />

Livello <strong>di</strong> minaccia <strong>di</strong> specie vegetali/animali<br />

n. specie censite/n.<br />

specie presenti nelle<br />

Liste Rosse<br />

<strong>Comune</strong>/Comuni<br />

tà montana<br />

<strong>Comune</strong>/Comuni<br />

tà montana<br />

<strong>Comune</strong>/Comuni<br />

tà montana<br />

58


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

TEMA AMBIENTALE INDICATORE UNITA' DI MISURA FONTE DATO<br />

RIFIUTI<br />

Produzione <strong>di</strong> rifiuti<br />

RIFIUTI<br />

Gestione dei rifiuti<br />

Quantità rifiuti soli<strong>di</strong> urbani prodotta Kg/ab anno<br />

Quantità rifiuti speciali prodotta<br />

Quantità <strong>di</strong> rifiuti urbani raccolta in modo<br />

<strong>di</strong>fferenziato<br />

Impianti <strong>di</strong> gestione rifiuti (tipologia, capacità,<br />

abitanti serviti)<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

Kg. rifiuti speciali<br />

prodotti/abitante<br />

t/anno<br />

Numero, capacità<br />

totale<br />

Consorzi <strong>di</strong><br />

Bacino, <strong>Comune</strong>,<br />

Osservatorio sui<br />

rifiuti<br />

Consorzi <strong>di</strong><br />

Bacino, <strong>Comune</strong>,<br />

Osservatorio sui<br />

rifiuti<br />

ARPAC, ,<br />

<strong>Comune</strong><br />

Regione,<br />

ARPAC, <strong>Comune</strong><br />

59


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

M – RELAZIONE DI SINTESI DELLA VALUTAZIONE AMBIENTALE E ILLUSTRAZIONE DEL MODO<br />

IN CUI LE CONSIDERAZIONI AMBIENTALI SONO STATE INTEGRATE NEL PIANO<br />

Per il Rapporto Ambientale si è fatto riferimento ai dati <strong>di</strong> base elaborati per la formazione del<br />

nuovo Piano Urbanistico Comunale e alle specifiche analisi condotte sull’intero territorio<br />

comunale.<br />

Per quanto concerne la localizzazione delle <strong>di</strong>verse zone previste dal PUC, si è tenuto conto delle<br />

esigenze socio-economiche, delle vocazioni del territorio comunale (aree vincolate, prevenzione<br />

del rischio sismico ed idrogeologico, …) e dei criteri <strong>di</strong> sostenibilità ambientale.<br />

In particolare, per le azioni che hanno richiesto una valutazione <strong>di</strong> possibili alternative<br />

localizzative (recupero centro storico, completamento del tessuto e<strong>di</strong>ficato, zona PIP a carattere<br />

artigianale, riconversione aree <strong>di</strong>smesse in attrezzature, …) si è valutata da un lato la possibilità<br />

<strong>di</strong> confermare il vecchio PRG e da un altro <strong>di</strong> trasformarlo attraverso interventi mirati a criteri <strong>di</strong><br />

sostenibilità, e anche e soprattutto alla luce del sopraggiunto regime vincolistico (SIC, vincolo<br />

idrogeologico, …) e delle normative <strong>di</strong> settore.<br />

L’alternativa possibile si è prefigurata nella proposta preliminare del PUC in oggetto.<br />

La valutazione è stata comunque effettuata alla fine <strong>di</strong> un processo razionale e partecipativo,<br />

facendo un preciso bilancio globale costi/benefici, che ha messo in conto sia gli impatti<br />

ambientali sia le ricadute positive sulla comunità inse<strong>di</strong>ata e sull’assetto del territorio; in<br />

particolare trattandosi <strong>di</strong> una proposta <strong>di</strong> PUC, si potranno, anche sulla base delle consultazioni<br />

effettuate e da effettuarsi con le organizzazioni portatrici <strong>di</strong> interessi collettivi, e le relative<br />

osservazioni/pareri, impostare e valutare altre possibili alternative in sede <strong>di</strong> redazione del PUC<br />

definitivo.<br />

Le considerazioni sullo stato dell’ambiente e sulle sue necessarie e/o possibili trasformazioni<br />

risultano comunque strettamente integrate al PUC, costituendo, a fianco agli obiettivi socio<br />

economici <strong>di</strong> sviluppo, le motivazioni <strong>di</strong> fondo dalle quali ha preso le mosse la pianificazione.<br />

In questa sede però vanno quantomeno richiamati gli aspetti che seguono.<br />

Complessivamente lo stato dell’ambiente è risultato non compromesso da fenomeni degenerativi<br />

gravi e/o da forme <strong>di</strong> inquinamento preoccupanti.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

60


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Ciò non toglie però che nella redazione del presente PUC non ci si sia dovuti preoccupare <strong>di</strong><br />

affrontare e risolvere alcune problematiche ambientali che si sono venute a creare in un passato<br />

più o meno recente e che con<strong>di</strong>zionano all’attualità un assetto ed uno sviluppo or<strong>di</strong>nato del<br />

territorio, in armonia con i fondamentali principi della tutela ambientale e della salvaguar<strong>di</strong>a<br />

della salute della popolazione inse<strong>di</strong>ata.<br />

Si richiama innanzitutto la presenza <strong>di</strong> una cava con annessa centralina <strong>di</strong> betonaggio ancora<br />

attiva, a breve <strong>di</strong>stanza dai tessuti urbanistici abitativi e produttivi orientali della citta<strong>di</strong>na.<br />

La scelta del PUC, a prescindere dalle <strong>di</strong>sposizioni del PRAE, e comunque in coerenza con le<br />

stesse, è stata quella <strong>di</strong> proporne la definitiva eliminazione e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare nella<br />

“ricomposizione ambientale” l’unica forma <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> trasformazione della relativa area.<br />

Obiettivo fondamentale del PUC è quello <strong>di</strong> tutelare e valorizzare le risorse agricole <strong>di</strong> tutto il<br />

territorio ubicato a nord della Variante ANAS.<br />

Pertanto non solo la presenza della cava, <strong>di</strong> per sé, risulta del tutto incongrua, ma anche una<br />

qualsiasi utilizzazione <strong>di</strong>versa da quella agricola della sua attuale area sarebbe stata non adatta<br />

alla specifica finalità.<br />

Si sono, fina dal primo momento, attentamente in<strong>di</strong>viduate e considerate anche altre criticità<br />

ambientali.<br />

In particolare sono stati censiti alcuni siti <strong>di</strong> scarico incontrollato <strong>di</strong> rifiuti da considerarsi<br />

potenzialmente inquinati, e conseguentemente previsti intervanti <strong>di</strong> bonifica preliminari a<br />

consentire le destinazioni d’uso previste.<br />

Dalle attività <strong>di</strong> campionamento e <strong>di</strong> controllo svolte dall’ARPAC sulla matrice suolo o sulla<br />

matrice acqua non è risultato alcun superamento del limite normativo, il presente PUC non può<br />

far altro che demandare all’A.C. un’assidua vigilanza affinché sul suo territorio non si<br />

verifichino più forme <strong>di</strong> abusivo abbandono <strong>di</strong> rifiuti, ed incen<strong>di</strong> degli stessi dai quali possa<br />

derivare forme d’inquinamento.<br />

Sono state circoscritte plani metricamente inoltre le aree interessate da fenomeni franosi.<br />

A tutela delle acque <strong>di</strong> falda sono state istituite fasce <strong>di</strong> rispetto da serbatoi, pozzi e acquedotti.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

61


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Non sono risultate sul territorio in oggetto altre industrie inquinanti a rischio d’incidente<br />

rilevante.<br />

E comunque fin dalla sua impostazione il PUC ha proposto per <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> una idea <strong>di</strong> sviluppo<br />

non fondata prevalentemente su attività industriali, bensì, coerentemente alla tra<strong>di</strong>zione e alle<br />

vocazioni locali, sull’agricoltura e sui servizi.<br />

Si richiama inoltre che il comune del territorio <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> alle pen<strong>di</strong>ci del Tifata rientra in<br />

un’area <strong>di</strong>chiarata Sito d’Importanza Comunitaria.<br />

La classificazione urbanistica più appropriata per quest’area è parsa essere quella <strong>di</strong> Parco<br />

Urbano <strong>di</strong> interesse regionale, onde favorire al contempo la tutela e la valorizzazione a fini<br />

turistici. La relativa normativa d’intervento è rigorosamente improntata alla tutela dell’habitat<br />

naturale in conformità delle relative <strong>di</strong>sposizioni regionali (cfr. NTA art…).<br />

Anche al <strong>di</strong> fuori dell’Area S.I.C. il presente P.U.C. si uniforma al complesso regime vincolistico<br />

(aree boschive, vincolo idrogeologico, aree archeologiche, usi civici).<br />

Nel formulare la <strong>di</strong>sciplina dell’uso del suolo si è sempre tenuto conto degli obiettivi <strong>di</strong><br />

protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario, e degli stati membri.<br />

L’obiettivo centrale sul quale è imperniato il P.U.C. è quello dello “sviluppo sostenibile”, e<br />

conseguentemente: minimo consumo <strong>di</strong> suolo in termini <strong>di</strong> urbanizzazioni , minimo impiego <strong>di</strong><br />

risorse energetiche non rinnovabili, promozione dell’impiego delle risorse rinnovabili e delle<br />

tecnologie volte al risparmio energetico nell’e<strong>di</strong>lizia, riequilibrio territoriale ed urbanistico,<br />

miglioramento delle qualità dell’ambiente urbano.<br />

Ed infatti:<br />

l’espansione del perimetro urbano è stata limitata a quelle parti <strong>di</strong> territorio, ubicate tutte al <strong>di</strong><br />

qua della barriera autostradale, strettamente necessarie a realizzare riammagli e completamenti<br />

urbani commisurati ad una rigorosa ipotesi demografica; l’area al <strong>di</strong> là della barriera autostradale<br />

è stata riservata all’agricoltura e ad uno sviluppo turistico integrato e compatibile con l’uso<br />

agricolo e rispettoso dell’ambiente naturale e storico-archeologico;<br />

tutti gli ambiti urbani sono stati dotati <strong>di</strong> una adeguata previsione <strong>di</strong> attrezzature collettive; il<br />

rinnovo del patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente è stato <strong>di</strong>sciplinato da articoli <strong>di</strong> N.T.A. e del R.U.E.C.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

62


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

che favoriscono l’impiego <strong>di</strong> tecnologie volte sia al consolidamento statico che all’adeguamento<br />

igienico – funzionale - impiantistico, con particolare riguardo per quelle finalizzate al<br />

conseguimento dei risparmi energetici.<br />

Per ulteriore approfon<strong>di</strong>mento si rinvia alla “Sintesi non Tecnica”.<br />

N – ART. 23 LR 16/2004 COMMI 5, 6 E 7<br />

Nel territorio Comunale non vi sono stati rilevanti interventi <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti abusivi che<br />

necessitano <strong>di</strong> appositi P.U.A. o <strong>di</strong> comparti specifici;<br />

pertanto il P.U.C. non prevede appositi interventi <strong>di</strong> recupero urbanistico.<br />

P – VERIFICA DELLA COMPATIBILITÀ DELLE PREVISIONI DEL PIANO CON GLI STRUMENTI DI<br />

PIANIFICAZIONE TERRITORIALE GENERALI E SETTORIALI<br />

P.1 - INQUADRAMENTO NELLA PIANIFICAZIONE REGIONALE<br />

La proposta <strong>di</strong> Piano Urbanistico Comunale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> non può prescindere dalle in<strong>di</strong>cazioni<br />

e dagli orientamenti dettati dal Piano Territoriale Regionale, che costituiscono i criteri generali<br />

da rispettare nella redazione degli strumenti <strong>di</strong> pianificazione sott’or<strong>di</strong>nati (Piani Provinciali e, a<br />

loro volta, Piani Comunali).<br />

Si richiama che il Piano Territoriale Regionale della Campania definisce il quadro generale <strong>di</strong><br />

riferimento territoriale per la tutela dell’integrità fisica e dell’identità culturale del territorio,<br />

connesse con la rete ecologica regionale, formando criteri ed in<strong>di</strong>rizzi anche <strong>di</strong> tutela del<br />

paesaggio e dell’ambiente.<br />

Il Piano Territoriale Regionale inoltre fornisce gli in<strong>di</strong>rizzi per lo “sviluppo sostenibile” e per la<br />

valutazione <strong>di</strong> carichi inse<strong>di</strong>ativi ammissibili nelle varie parti del territorio, nel rispetto anche<br />

delle vocazioni agrosilvopastorali, dove presenti.<br />

Nel Piano Territoriale Regionale sono definiti gli elementi costitutivi dell’armatura territoriale<br />

alla grande scala, con riferimento alle gran<strong>di</strong> linee <strong>di</strong> comunicazione viaria, ferroviaria e<br />

marittima, nonché ai no<strong>di</strong> d’interscambio modale per merci e persone, alle strutture aeroportuali<br />

e portuali, agli impianti ed alle reti principali per l’energia e le telecomunicazioni.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

63


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Sempre nel Piano Territoriale Regionale si ritrovano i criteri per la in<strong>di</strong>viduazione, da attuare in<br />

sede <strong>di</strong> pianificazione provinciale, degli ambiti territoriali entro i quali i Comuni <strong>di</strong> minori<br />

<strong>di</strong>mensioni possono espletare l’attività <strong>di</strong> pianificazione urbanistica in forma associata; gli<br />

in<strong>di</strong>rizzi per la <strong>di</strong>stribuzione territoriale degli inse<strong>di</strong>amenti produttivi e commerciali; gli in<strong>di</strong>rizzi<br />

e le in<strong>di</strong>cazioni strategiche per la pianificazione <strong>di</strong> aree interessate da intensa trasformazione o<br />

da elevato livello <strong>di</strong> rischio, i criteri per la in<strong>di</strong>viduazione e al successiva bonifica dei siti<br />

inquinati, gli in<strong>di</strong>rizzi e le strategie per la salvaguar<strong>di</strong>a e valorizzazione delle risorse culturali e<br />

paesaggistiche connesse allo sviluppo turistico e all’inse<strong>di</strong>amento ricettivo.<br />

Il P.T.R. articola i suoi contenuti con riferimento ai seguenti n.° 5 Quadri Territoriali <strong>di</strong><br />

Riferimento:<br />

1) Quadro delle Reti;<br />

2) Quadro degli Ambienti Inse<strong>di</strong>ativi;<br />

3) Quadro dei Sistemi Territoriali <strong>di</strong> Sviluppo;<br />

4) Quadro dei Campi Territoriali Complessi;<br />

5) Quadro delle modalità per la cooperazione istituzionale tra i comuni minori.<br />

- Quadro delle Reti<br />

Con riferimento al Quadro delle Reti, il P.T.R. fornisce in<strong>di</strong>cazioni e prescrizioni in merito a:<br />

• Rete ecologica - pianificazione paesistica;<br />

• Rete del Rischio Ambientale;<br />

• Rete delle Interconnessioni - Pianificazione Regionale dei Trasporti.<br />

La Rete “Ecologica” ha in<strong>di</strong>viduato nella successione delle colline tifatine una fascia <strong>di</strong><br />

interesse storico ambientale <strong>di</strong> primaria importanza, quanto al rapporto tra ambiente naturale<br />

ed inse<strong>di</strong>amenti umani. Nell’ambito del progetto comunitario Natura 2000 la suddetta fascia è<br />

stata classificata Sito <strong>di</strong> Importanza Comunitaria (S.I.C.). Per quanto concerne la verifica <strong>di</strong><br />

coerenza del P.U.C. <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> alla suddetta classificazione, si rimanda al paragrafo<br />

“Vincoli Ambientali e Storico Culturali” della presente relazione.<br />

Quanto alla Rete del “Rischio Ambientale”, è prescritto che le Autorità degli Enti Locali<br />

sviluppino, per ciascun territorio <strong>di</strong> competenza, e per ciascun ambente inse<strong>di</strong>ativo, l’analisi<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

64


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

approfon<strong>di</strong>ta dei rischi ambientali, da concludersi con la quantificazione del “livello <strong>di</strong> rischio<br />

complessivo” proveniente da tutte le sorgenti presenti o coinvolgenti una certa area, al fine <strong>di</strong><br />

operare una pianificazione consapevole, mirata a definire adeguate politiche preventive <strong>di</strong><br />

mitigazione del rischio, e corrette destinazioni d’uso del territorio <strong>di</strong> competenza.<br />

È quanto ha fatto l’A.C. <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> quando ha dato incarico <strong>di</strong> eseguire tutte le indagini<br />

(geologiche, <strong>di</strong> uso del suolo agricolo, <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> fonti inquinanti <strong>di</strong> vario tipo, …,<br />

etc.) onde reperire i dati oggettivi relativi allo stato dell’ambiente e ad eventuali rischi <strong>di</strong><br />

degrado per cause naturali o artificiali, e quin<strong>di</strong> valutare la congruità, l’opportunità e la<br />

sostenibilità <strong>di</strong> determinati usi del suolo da <strong>di</strong>sciplinare con il P.U.C.<br />

La Rete delle “Interconnessioni-Trasporti” <strong>di</strong> importanza regionale all’attuale stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

elaborazione non contempla alcuna previsione che coinvolge <strong>di</strong>rettamente il territorio<br />

comunale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>. Non va trascurato però che attualmente è in corso lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

fattibilità della “metropolitana leggera” della Conurbazione Casertana che, in parte<br />

affiancandosi alla linea FF.SS. ed in parte <strong>di</strong>stanziandosi da questa, dovrebbe potenziare<br />

l’offerta <strong>di</strong> trasporto pubblico nel tratto Capua, S. Tammaro, S. Maria C.V., <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>,<br />

Casapulla, Casagiove, Caserta, Maddaloni e dovrebbe da un lato prolungarsi fino a<br />

Grazzanise (sede del nuovo aeroporto intercontinentale) e dall’altro alla metropolitana<br />

regionale fino a Napoli ed ai comuni vesuviani. Il collegamento metropolitano a valle tra i<br />

comuni della conurbazione casertana aggiungendosi alla già realizzata Variante ANAS<br />

passante a monte, sicuramente alleggerirebbe ulteriormente dal traffico automobilistico il<br />

corrispondente tratto della Via Appia, rendendo molto più concreta una sua definitiva<br />

sistemazione come “avenue” urbana, spina dorsale degli inse<strong>di</strong>amenti residenziali e<br />

commerciali allineati lungo la storica <strong>di</strong>rettrice.<br />

- Quadro degli Ambienti Inse<strong>di</strong>ativi<br />

Con riferimento al Quadro degli Ambienti Inse<strong>di</strong>ativi si richiama che il territorio Comunale <strong>di</strong><br />

<strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> è incluso nell’Ambiente Inse<strong>di</strong>ativo n.° 1 – Piana Campana.<br />

Il P.T.R. derive le sue in<strong>di</strong>cazioni strategiche a partire dall’analisi dello stato <strong>di</strong> fatto.<br />

L’ambiente inse<strong>di</strong>ativo in oggetto risulta sottoposto ad una “pressione d’uso” troppo forte: si<br />

lamentano infatti danni gravi alle risorse idriche, fluviali, sotterranee e costiere per<br />

inquinamento e cementificazione, presenza <strong>di</strong> attività estrattive talora devastanti,<br />

inquinamento dei terreni agricoli per depositi illegali ed abusivi <strong>di</strong> rifiuti, ma anche per l’uso<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

prolungato <strong>di</strong> fitofarmaci nell’agricoltura, e più in generale <strong>di</strong> un “consumo <strong>di</strong> suolo” per il<br />

<strong>di</strong>latarsi <strong>di</strong> centri abitati in via <strong>di</strong> fusione in uniformi conurbazioni, e per la presenza <strong>di</strong><br />

infrastrutture <strong>di</strong> grande estensione ed impatto, come l’interporto Maddaloni-Marcianise,.., etc.<br />

A ciò si aggiunga la pericolosità <strong>di</strong> alcune tipologie <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti industriali, per i quali già<br />

nel 1990 le province <strong>di</strong> Napoli e <strong>di</strong> Caserta furono <strong>di</strong>chiarate “aree ad elevato rischio <strong>di</strong> crisi<br />

ambientale” ai sensi della L. 349/89.<br />

Per i territori più vicini a Napoli va inoltre considerato incombente il rischio vulcanico<br />

(Vesuvio e Campi Flegrei) e comunque l’intera Piana Campana è variamente interessata dal<br />

rischio sismico.<br />

Il lineamento strategico <strong>di</strong> fondo della Pianificazione Regionale si fonda per il futuro della<br />

Piana Campana sulla promozione <strong>di</strong> un nuovo modello <strong>di</strong> sviluppo imperniato<br />

sull’alleggerimento della “pressione d’uso” e sull’equilibrato rapporto tra benessere<br />

ambientale e benessere economico.<br />

Da oggi in poi, ogni nuova grande opera da realizzarsi dovrà essere valutata in termini attenti<br />

<strong>di</strong> “sostenibilità ambientale” in quanto il territorio <strong>di</strong> che trattasi si presenta già delicato ed in<br />

parte compromesso.<br />

Va perseguita la tutela dei territori agricoli <strong>di</strong> alto valore economico, paesaggistico ed<br />

ecologico, favorendo modelli <strong>di</strong> sviluppo compatibili con l’ambiente, e che nell’ambiente<br />

vedano una risorsa <strong>di</strong> valorizzazione, come quelli riconducibili al sistema agroindustriale ed<br />

allo sviluppo dell’agriturismo.<br />

Particolarmente interessante e pertinente proprio alla situazione ed alle problematiche del<br />

nostro comune, è la prospettiva <strong>di</strong> trasformare nel tempo l’informe conurbazione casertana in<br />

una “città policentrica”, i cui “quartieri” siano proprio le citta<strong>di</strong>ne che la compongono,<br />

ciascuna recuperata nella sua identità e titolare <strong>di</strong> un ruolo, affinché non risulti la<br />

contrapposizione tra citta<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> rango elevato (Caserta, Capua, S. Maria C.V., …, etc.) e<br />

citta<strong>di</strong>ne periferiche (come <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, Curti, Casapulla, <strong>San</strong> Tammaro, …, etc.).<br />

- Quadro dei Sistemi Territoriali <strong>di</strong> Sviluppo<br />

Con riferimento al Quadro dei Sistemi Territoriali <strong>di</strong> Sviluppo, va richiamato che il<br />

territorio comunale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> viene compreso dal P.T.R. nel Sistema D4 – Urbano<br />

“Caserta-Antica Capua”, assieme a tutti i comuni della Conurbazione Casertana allargata fino<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

ad Arienzo ad est, fino a Capua ad ovest, fino a Castelmorrone a nord e fino a Marcianise,<br />

<strong>San</strong> Marco Evangelista e <strong>San</strong> Nicola la Strada a sud.<br />

Secondo il P.T.R. pertanto il territorio comunale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, pur possedendo ancora aree<br />

agricole, non risulta più nei sistemi territoriali <strong>di</strong> sviluppo a dominante naturalistica o rurale.<br />

Per il settore D4 gli in<strong>di</strong>rizzi strategici prioritari dettati dal P.T.R. sono innanzitutto:<br />

- il recupero delle aree <strong>di</strong>smesse;<br />

- l’eliminazione delle attività estrattive;<br />

- la riqualificazione e messa a norma dei tessuti urbanistici,<br />

- lo sviluppo <strong>di</strong> attività produttive industriali non inquinanti.<br />

Di seguito vengono riportati i piani ed i programmi <strong>di</strong> cui il comune <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> è parte<br />

integrante.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

- Quadro dei Campi Territoriali Complessi<br />

Il territorio comunale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> trova collocazione anche nel quarto Quadro Territoriale <strong>di</strong><br />

Riferimento, quello dei Campi Territoriali Complessi.<br />

Si richiama che i Campi Territoriali Complessi sono ambiti prioritari d’intervento interessati<br />

dalla convergenza ed intersezione <strong>di</strong> processi d’infrastrutturazione funzionale ed ambientale<br />

così intensi da rendere necessario il governo delle loro ricadute sul territorio regionale, anche<br />

in termini <strong>di</strong> accordo tra i vari livelli <strong>di</strong> pianificazione territoriale.<br />

I Campi Territoriali Complessi rappresentano cioè aree oggetto <strong>di</strong> forti trasformazioni che<br />

richiedono interventi infrastrutturali e politiche <strong>di</strong> protezione del territorio per le quali la<br />

Regione stessa si riserva, in alcuni ambiti specifici, un’attività <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> pianificazione, sia<br />

pure in una pratica <strong>di</strong> concertazione interistituzionale.<br />

Particolarmente interessata a questa forma <strong>di</strong> pianificazione risulterebbe proprio l’Area<br />

Urbana Casertana, della quale a pieno titolo è parte integrante il territorio comunale <strong>di</strong> <strong>San</strong><br />

<strong>Prisco</strong>.<br />

È presumibile che gli ambiti d’intervento regionale <strong>di</strong>retto siano quelli delle infrastrutture,<br />

della bonifica dei siti inquinati, e dell’ubicazione <strong>di</strong> alcuni poli <strong>di</strong> interesse strategico, per<br />

altro non ancora precisamente identificati.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Sistema Territoriale Locale -- SISTEMA URBANO<br />

D4 - Sistema Urbano Caserta e Antica Capua –<br />

- Quadro della Cooperazione Interistituzionale<br />

Il quinto Quadro Territoriale <strong>di</strong> Riferimento definisce i criteri per l’in<strong>di</strong>viduazione, in sede <strong>di</strong><br />

pianificazione provinciale, degli ambiti territoriali entro i quali i comuni <strong>di</strong> minori <strong>di</strong>mensioni<br />

possono espletare l’attività <strong>di</strong> pianificazione urbanistica in forma associata.<br />

Il P.T.R., per il momento solo a livello programmatico, ravvisa l’opportunità <strong>di</strong> concorrere<br />

all’accelerazione dei processi <strong>di</strong> “Unione dei Comuni” attraverso l’istituzione <strong>di</strong> Agenzie<br />

locali <strong>di</strong> sviluppo territoriale, quali attori preferenziali dell’attuazione e gestione della<br />

programmazione economica, integrata, negoziata e strategica, con l’obiettivo <strong>di</strong> attribuire<br />

coerenza unitaria ai <strong>di</strong>fferenti strumenti <strong>di</strong> programmazione locali quali i Patti Territoriali, i<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Contratti d’Area, i Progetti Integrati, nonché gli strumenti <strong>di</strong> pianificazione regionali e<br />

provinciali.<br />

Le Agenzie locali <strong>di</strong> sviluppo, in concreto, dovrebbero:<br />

- favorire le <strong>di</strong>namiche <strong>di</strong> crescita del territorio;<br />

- promuovere i partenariati economico-sociali su base locale,<br />

- sostenere l’incremento dell’occupazione;<br />

- svolgere compiti <strong>di</strong> assistenza tecnica e progettuale nella definizione delle politiche <strong>di</strong><br />

sviluppo.<br />

A tali Agenzie si potrà affidare sia la promozione - progettazione - gestione <strong>di</strong> programmi<br />

urbani complessi, sia l’attivazione degli strumenti finanziari per l’acquisizione ed il recupero<br />

<strong>di</strong> aree industriali e/o produttive <strong>di</strong>smesse e da bonificare, anche me<strong>di</strong>ante l’attribuzione <strong>di</strong><br />

competenze ai Consorzi ASI.<br />

Alle suddette Agenzie possono partecipare anche i privati, ma nell’organo amministrativo e<br />

nella composizione del capitale Regioni e Provincie devono costituire la maggioranza.<br />

P.2 - INQUADRAMENTO NELLA PIANIFICAZIONE PROVINCIALE<br />

Al momento non è stato ancora approvato il Piano Territoriale <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento Provinciale <strong>di</strong><br />

Caserta, e pertanto si può fare riferimento soltanto al relativo Progetto Preliminare risalente<br />

all’anno 2009, che sostanzialmente traccia già le principali linee <strong>di</strong> pianificazione provinciale in<br />

coerenza con gli in<strong>di</strong>rizzi del Piano Territoriale Regionale.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Le proposte del PTCP Caserta<br />

Dettaglio PTCP Caserta<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Le analisi del P.T.C.P. approfon<strong>di</strong>scono e precisano le tematiche dello strumento regionale ed<br />

evidenziano ulteriormente la necessità <strong>di</strong> operare innanzitutto il riequilibrio tra le zone<br />

densamente popolate e sfruttate delle due conurbazioni ubicate a ridosso dell’Area Metropolitana<br />

Napoletana e le zone interne, alquanto spopolate e sottosviluppate, dell’Alto e Me<strong>di</strong>o Casertano.<br />

La Conurbazione Casertana viene in<strong>di</strong>viduata come uno dei sette “sistemi territoriali locali” e<br />

circoscritta ai territori dei seguenti comuni:<br />

Arienzo, Capodrise, Capua, Casagiove, Casapulla, Caserta, Castel Morrone,<br />

Cervino, Curti, Macerata Campania, Maddaloni, Marcianise, Portico, Recale,<br />

<strong>San</strong> Felice a Cancello, <strong>San</strong> Marco Evangelista, <strong>San</strong> Nicola la Strada, <strong>San</strong><br />

<strong>Prisco</strong>, <strong>San</strong> Tammaro, S. Maria a Vico, S. Maria C.V.<br />

La Conurbazione Casertana con i suoi 22 Comuni, ospita circa il 41% dell’intera popolazione<br />

provinciale; la Conurbazione Aversana, con altri 19 Comuni, somma un altro 30% <strong>di</strong><br />

popolazione; e nell’insieme, dunque, totalizzano quasi il 71% dell’intera popolazione<br />

provinciale. La densità <strong>di</strong> popolazione, nella prima è <strong>di</strong> circa 1.565 ab./Kmq mentre, nella<br />

seconda, è pari a 1.897 ab./Kmq.<br />

In entrambe, il saldo naturale e migratorio è decisamente positivo; in particolare quanto al<br />

secondo esso risulta determinato sia per effetto della forte attrazione esercitata sull’entroterra<br />

provinciale, sia per effetto dell’immigrazione dal napoletano.<br />

In alcuni punti è soprattutto la Conurbazione Aversana a risultare supercongestionata con punte<br />

<strong>di</strong> 6.000 ab./kmq (ad Aversa città).<br />

Per quanto d’interesse alla presente relazione, si richiama che il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> è tra<br />

quelli a più elevato sviluppo nell’ambito della Conurbazione Casertana, e segnatamente nel<br />

decennio 1991-20<strong>01</strong>.<br />

L’attrazione della Conurbazione Casertana sul me<strong>di</strong>o ed alto casertano, si spiega con la<br />

massiccia concentrazione del commercio all’ingrosso ed al dettaglio; viceversa il massimo<br />

sviluppo del settore delle costruzioni riguarda <strong>di</strong>tte con sede o comunque originarie<br />

dell’Aversano.<br />

L’apparato industriale provinciale è prevalentemente concentrato tra Capua, Caserta ed Aversa.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Peraltro la stessa agricoltura si presenta più <strong>di</strong>namica e tecnologicamente meglio strutturata nel<br />

Basso Volturno ed a cavallo dei Regi Lagni.<br />

E però proprio i territori <strong>di</strong> agricoltura più avanzata sopportano ormai da decenni una<br />

significativa pressione demografica ed un accentuato tasso <strong>di</strong> urbanizzazione che determina<br />

esasperata competizione sull’uso dei suoli tra attività agricole ed altre destinazioni urbanistiche.<br />

Attualmente, dell’intero territorio provinciale, pari a 260.000 Ha circa, solo il 58% resta<br />

superficie agraria (<strong>di</strong> cui solo il 40,7% è superficie agricola effettivamente utilizzata).<br />

Trattasi <strong>di</strong> un’agricoltura de<strong>di</strong>ta prevalentemente al seminativo, condotta da aziende me<strong>di</strong>opiccole<br />

<strong>di</strong> tipo familiare (con largo impiego <strong>di</strong> part-time stagionale), che peraltro hanno<br />

punteggiato fittamente il territorio <strong>di</strong> case rurali, deruralizzando <strong>di</strong> fatto la campagna. Al<br />

confronto con i territori provinciali <strong>di</strong> Benevento, Avellino e Salerno, la Superficie agricola<br />

totale nella provincia Casertana, e soprattutto nelle zone del Basso Volturno e a cavallo dei Regi<br />

Lagni, risulta me<strong>di</strong>amente <strong>di</strong> gran lunga inferiore in rapporto all’intera estensione territoriale.<br />

Nell’area del Basso Volturno risulta ancora fortemente presente un’attività <strong>di</strong> aziende bufaline<br />

che hanno dato materia prima ad un numeroso gruppo <strong>di</strong> caseifici: si tratta <strong>di</strong> una filiera<br />

specializzata molto importante; viceversa nell’area propriamente casertana, tra le due<br />

conurbazioni, nessuna altra attività agricola sembra presentare apprezzabili in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong><br />

specializzazione.<br />

L’Analisi Multi<strong>di</strong>mensionale dei sistemi complessi (con la valutazione dei molteplici variabili e<br />

numerose unità statistiche) ha in<strong>di</strong>viduato quattro macrogruppi <strong>di</strong> comuni.<br />

<strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> appartiene al 4° gruppo (46 Comuni) caratterizzato dai seguenti aspetti:<br />

popolazione più giovane della me<strong>di</strong>a; migrazione interna sostenuta; densità demografica alta;<br />

istruzione me<strong>di</strong>a (non particolarmente accentuata quella universitaria); forte ricerca <strong>di</strong><br />

occupazione soprattutto da parte dei giovani.<br />

Nei comuni <strong>di</strong> questo gruppo risultano settori economici prevalenti quello delle costruzioni<br />

civili, il commercio e l’industria manifatturiera, l’energia ed i servizi alle imprese, l’istruzione;<br />

poco importante, in termini <strong>di</strong> prodotto lordo ven<strong>di</strong>bile e <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to, e meno ancora per<br />

l’occupazione, il settore agricolo.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Elevati invece i consumi pro-capite e notevole il numero delle autovetture circolanti.<br />

Si tratta, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> un gruppo tendenzialmente squilibrato quanto a rapporto tra risorse e<br />

popolazione, tra produzione e consumi.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

- - - - -<br />

Sul piano delle proposte il P.T.C.P. formula in<strong>di</strong>rizzi e raccomandazioni.<br />

Importante è il richiamo, che vale per i piani urbanistici comunali, alla preventiva considerazione<br />

delle “invarianti strutturali”, articolate nelle seguenti categorie:<br />

- tutela della identità fisica del territorio:<br />

protezione idrogeologica, protezione ambientale, tutela dei parchi, riserve, aree<br />

naturali protette, siti <strong>di</strong> interesse comunitario, del paesaggio marino, fluviale,<br />

lacustre, montano e del paesaggio agricolo.<br />

- tutela della identità storico-culturale del territorio:<br />

in<strong>di</strong>viduazione, conservazione e valorizzazione <strong>di</strong> beni archeologici ed<br />

architettonici; perimetrazione e recupero dei centri storici; valorizzazione e/o<br />

costruzione <strong>di</strong> musei ed altri stabilimenti d’arte.<br />

- tutela della identità sociale e produttiva del territorio:<br />

valorizzazione delle tra<strong>di</strong>zioni e del folklore; recupero e consolidamento della<br />

tra<strong>di</strong>zione produttiva; attenzione all’accoglimento ed all’integrazione delle se<strong>di</strong><br />

universitarie, nella circolarità delle funzioni urbane, promozione <strong>di</strong> centri <strong>di</strong><br />

ricerca e <strong>di</strong> cultura.<br />

Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> pianificazione socioeconomica devono servire a scegliere i migliori e più efficaci<br />

provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> politica sociale, produttiva e territoriale.<br />

Tra le azioni si sottolinea l’importanza della costituzione <strong>di</strong> Centri <strong>di</strong> Servizio per l’agricoltura e<br />

la trasformazione dei prodotti agricoli e <strong>di</strong> Centri <strong>di</strong> Servizio per l’Industria e l’Artigianato.<br />

Si richiama che, per il raggiungimento <strong>di</strong> determinati obiettivi, che sono oggettivamente fuori<br />

dalla portata dei singoli comuni, occorre la sinergia delle istituzioni provinciali e regionali.<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

A tal proposito si cita il Protocollo-quadro Regione Campania-Provincia <strong>di</strong> Caserta del<br />

16/<strong>01</strong>/20<strong>01</strong> in merito a: risorse naturali, risorse culturali, sviluppo locale, realizzazioni <strong>di</strong> no<strong>di</strong> ed<br />

infrastrutture <strong>di</strong> rete.<br />

Ciò che invece è nella competenza <strong>di</strong>retta delle Amministrazioni Comunali, e va perseguito<br />

me<strong>di</strong>ante il P.U.C., risulta essere:<br />

- la riqualificazione e “messa a norma” delle città;<br />

- il controllo della produzione dei rifiuti ed il loro corretto smaltimento;<br />

- l’in<strong>di</strong>viduazione delle criticità presenti nel territorio <strong>di</strong> ogni comune, da quelle<br />

idrogeologiche a quelle derivanti dalla presenza <strong>di</strong> attività industriali a rischio <strong>di</strong><br />

incidenti rilevanti, ed il relativo aggiornamento della <strong>di</strong>sciplina dell’uso del suolo più<br />

opportuna, con la finalità della tutela della pubblica incolumità e della salute dei<br />

citta<strong>di</strong>ni residenti.<br />

Il P.T.C.P. non ha provveduto a definire quantitativamente la re<strong>di</strong>stribuzione dei pesi<br />

demografici tra i comuni della provincia, né ha fornito criteri cogenti in base ai quali ciascun<br />

comune debba <strong>di</strong>mensionare il proprio P.U.C.<br />

In linea <strong>di</strong> massima, al momento, ciascuna Amministrazione Comunale deve in<strong>di</strong>viduare da sé i<br />

propri limiti <strong>di</strong> portata, con esclusivo riferimento ai criteri generali del minimo consumo <strong>di</strong> suolo<br />

e <strong>di</strong> rispetto dei vincoli idrogeologici e storico ambientali, in coerenza con la propria <strong>di</strong>mensione<br />

e con ipotesi <strong>di</strong> sviluppo demografico dedotte con meto<strong>di</strong> scientifici a partire da ragionevoli<br />

prospettive riferite ad un contenuto arco temporale <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà del piano (<strong>di</strong>eci anni).<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

P.3 - COERENZA DEL P.U.C. CON I PIANI STRATEGICI DEI SISTEMI TERRITORIALI LOCALI<br />

Grande rilievo acquistano nel quadro dei programmi <strong>di</strong> sviluppo locale i Progetti Integrati<br />

Territoriali le cui idee-forza vanno assunte come “invarianti progettuali”, venendo ad essi<br />

riconosciuti valenze strategiche consolidate.<br />

Per quanto limitatamente ai nostri scopi, vanno considerati sia il Progetto Integrato<br />

“Reggia <strong>di</strong> Caserta (grande attrattore)”, sia il P.I. “Antica Capua”, rispetto ai quali il presente<br />

P.U.C. <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> verifica la propria compatibilità.<br />

Il Progetto Integrato “Reggia <strong>di</strong> Caserta” ovviamente è incentrato sulla valorizzazione <strong>di</strong> questo<br />

eccezionale monumento; ma i più ambiziosi obiettivi possono essere conseguiti solo<br />

coinvolgendo anche i comuni della conurbazione circostante.<br />

Infatti è essenziale puntare al miglioramento della qualità ambientale <strong>di</strong> un intero territorio, se si<br />

vuole creare lo scenario entro il quale il “grande attrattore” possa esplicare interamente le sue<br />

potenzialità anche in termini <strong>di</strong> incremento <strong>di</strong> un turismo evoluto.<br />

Il passaggio da un turismo incentrato solo sulla fruizione <strong>di</strong> qualche esemplare monumento alla<br />

fruizione <strong>di</strong> un intero territorio è, infatti, l’idea-forza del progetto.<br />

Ancor più strettamente riferito al <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> è il Progetto Integrato “Capua Antica”<br />

che coinvolge i Comuni <strong>di</strong> Curti, S. Maria C.V. e <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, sulla Via Appia ed i Comuni <strong>di</strong><br />

Calvi Risorta e Teano, sull’antica Via Latina.<br />

Il P.I.T. tende alla costituzione <strong>di</strong> un grande ed affascinante itinerario <strong>di</strong> visita<br />

archeologico - paesistica, che abbracci le ricchezze archeologiche presenti nei comuni sopra<br />

elencati, nella prospettiva della lettura dell’area come un “unicum”, cioè il contesto ambientale<br />

nel quale creare un “ecomuseo”. Gli interventi da realizzarsi non sono esclusivamente <strong>di</strong> tutele<br />

dei beni ma, attraverso anche il recupero e la riqualificazione dei tessuti urbanistici <strong>di</strong> un intero<br />

territorio, <strong>di</strong> ricostituzione in qualche modo della “città antica”, perché <strong>di</strong>venti fulcro del<br />

progetto integrato e da essi si <strong>di</strong>rami una innovativa strategia <strong>di</strong> sviluppo che sappia stimolare<br />

l’iniziativa impren<strong>di</strong>toriale, potenziare l’offerta turistica, promuovere e sostenere la costituzione<br />

<strong>di</strong> una filiera produttiva fondata sull’identità storico-culturale-ambientale locale.<br />

La “messa a sistema” dei monumenti infatti, attraverso la infrastrutturazione <strong>di</strong> un itinerario,<br />

mira a creare le con<strong>di</strong>zioni favorevoli all’innesco <strong>di</strong> processi <strong>di</strong> sviluppo socioeconomico locale<br />

nel settore della ricettività, dell’artigianato, del turismo e dei servizi al turismo, nonché del<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

restauro, creando le con<strong>di</strong>zioni per l’attrazione <strong>di</strong> capitali privati nel ciclo del recupero, della<br />

valorizzazione e gestione dei beni culturali, promuovendo con forza la finanza del progetto.<br />

Il presente P.U.C., con l’istituzione della fascia <strong>di</strong> “Parco Urbano-Archeologico e<br />

Valorizzazione Agrituristica” ubicata a nord del Centro Abitato, alle pen<strong>di</strong>ci dei Colli Tifatini,<br />

corrispondente proprio al corridoio territoriale in cui ancor oggi si rinvengono le testimonianze<br />

degli inse<strong>di</strong>amenti preromani e romani originari <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, per quanto rientra nella sua<br />

competenza territoriale, fornisce un essenziale contributo al raggiungimento dei predetti obiettivi<br />

strategici <strong>di</strong> pianificazione provinciale, regionale e <strong>di</strong> “pianificazione partecipata locale”, quale<br />

quella del P.I.T. “Capua Antica”.<br />

In questa zona, infatti, il P.U.C. prevede che alla tutela dei reperti archeologici, alla sistemazione<br />

delle aree imme<strong>di</strong>atamente circostanti, ed alla formazione <strong>di</strong> percorsi pedonali <strong>di</strong> accesso agli<br />

stessi, provenendo dalle strade carrabili e dai parcheggi da ubicarsi fuori dall’ “area protetta”, si<br />

affianchi una controllata attività <strong>di</strong> iniziative agrituristiche facenti capo anche alle masserie<br />

storiche preesistenti, eventualmente ristrutturabili ed ampliabili entro precisi limiti.<br />

P.4 - COERENZA DEL P.U.C. CON I PIANI URBANI DI SETTORE, REDATTI INSIEME AL P.U.C.<br />

(PIANO URBANO DEL TRAFFICO/PIANO PARCHEGGI), E CON QUELLI ESISTENTI (SIAD)<br />

L’analisi della viabilità ha in<strong>di</strong>viduato quattro fondamentali classi <strong>di</strong> strade che interessano il<br />

territorio comunale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>.<br />

1) Strade <strong>di</strong> grande comunicazione e tangenziali esterne alla Conurbazione<br />

Casertana.<br />

1.1) l’autostrada A1 Napoli-Roma, i cui svincoli più vicini al centro abitato <strong>di</strong> <strong>San</strong><br />

<strong>Prisco</strong> sono ubicati l’uno ad est (Caserta Nord, Casapulla a 4 Km <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza), l’altro ad<br />

ovest (S. Maria C.V., a meno <strong>di</strong> 1 Km);<br />

1.2) la Variante Anas Maddaloni-Capua, il cui tracciato <strong>di</strong>stribuisce il traffico<br />

tangenziale agli accessi settentrionali dei comuni serviti, incluso l’accesso <strong>di</strong>retto<br />

al centro abitato del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

77


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

2) Strade <strong>di</strong> comunicazione intercomunale interne all’ambito della Conurbazione.<br />

2.1) la Via Appia, da Caserta a Capua, che passa a meri<strong>di</strong>one del centro abitato <strong>di</strong> <strong>San</strong><br />

<strong>Prisco</strong>, con andamento ovest-sud-ovest/est-nord-est fino a S. Maria C.V. e poi,<br />

praticamente ad est-ovest, dentro il centro abitato <strong>di</strong> S. Maria C.V.;<br />

2.2) la strada <strong>di</strong> scorrimento tra i due confini comunali, che prende avvio dalla via<br />

Appia proprio all’ingresso <strong>di</strong> S. Maria C.V., e con andamento prima tortuoso e<br />

poi più regolare collega la via Appia alla via Galatina, uscente da S. Maria C.V. in<br />

<strong>di</strong>rezione nord, verso i comuni del me<strong>di</strong>o Volturno.<br />

Questa strada prende prima il nome <strong>di</strong> viale Europa, nel tratto a confine con <strong>San</strong><br />

<strong>Prisco</strong> e poi si <strong>di</strong>sgiunge in un ramo che prosegue verso nord, tra i due confini<br />

comunali, ed in un ramo ortogonale che costituisce il viale Giovanni Paolo I°,<br />

interamente in S. Maria C.V., passante tra popolosi quartieri <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia<br />

residenziale estesi fino a via Galatina.<br />

Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> affaccia solo per un tratto <strong>di</strong> poche centinaia <strong>di</strong> metri<br />

sulla via Appia, e viceversa per un tratto molto più lungo sul suddetto raccordo tra<br />

la via Appia e la via Galatina, a confine tra i due Comuni.<br />

2.3) La provinciale interna proveniente da Casapulla, che accede da est al centro<br />

abitato <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, ed al suo interno procede in <strong>di</strong>rezione ortogonale in<br />

<strong>di</strong>rezione sud, come strada urbana che segna il confine tra <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> e Casapulla<br />

e <strong>di</strong>stribuisce il traffico alle due rispettive viabilità urbane.<br />

3) Distributori principali urbani.<br />

3.1) La provinciale a confine con Casapulla, <strong>di</strong> fatto, è una strada urbana sulla quale si<br />

confrontano i due aggregati;<br />

3.2) via Gianfrotta taglia tutta <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> da est ad ovest, in <strong>di</strong>rezione S. Maria C.V., in<br />

prosieguo della provinciale da Casapulla, subito dopo il suo scavalcamento<br />

dell’Autostrada Napoli - Roma;<br />

3.3) la <strong>di</strong>agonale <strong>di</strong> Via Trieste - via Monaco - via Rimembranza, che costituisce l’asse<br />

portante del primitivo inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> e congiunge la via Appia dalla<br />

località Ponte <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, alla provinciale da Casapulla nel punto del suo<br />

sovrappasso all’Autostrada.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Altre strade <strong>di</strong> più recente realizzazione svolgono ormai una funzione <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stributori principali:<br />

3.4) via Agostino Stellato, la cui piattaforma è la copertura dell’Alveo Marotta, in<br />

<strong>di</strong>rezione est-ovest, asse portante degli sviluppi urbanistici recenti ubicati nel<br />

settore meri<strong>di</strong>onale del territorio <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>;<br />

3.5) viale dello Sport, che si origina quasi nel baricentro geometrico dell’attuale centro<br />

abitato e con andamento verso nord sorregge i nuovi sviluppi urbanistici<br />

settentrionali;<br />

3.6) via Funara, strada fino a poco tempo fa del tutto secondaria, tangenziale <strong>di</strong> un<br />

quartiere <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia economica e popolare ancora in via <strong>di</strong> realizzazione, nella<br />

quale però si è venuta ad innestare l’asta <strong>di</strong> accesso allo svincolo della Variante<br />

ANAS, e pertanto oggi è chiamata a svolgere una fondamentale funzione <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>stribuzione del traffico tra <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> e S. Maria C.V.<br />

4) Strade <strong>di</strong> importanza locale.<br />

Tutte le altre strade urbane ed extraurbane, anche se <strong>di</strong> larghezza, densità <strong>di</strong><br />

traffico variabile e con funzione <strong>di</strong> collegamento tra destinazioni <strong>di</strong>verse.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

- - - - -<br />

Primo obiettivo del Piano Urbano del Traffico è quello <strong>di</strong> assicurare il collegamento tra le<br />

principali <strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong> traffico riannodandole nei punti <strong>di</strong> convergenza.<br />

Si osserva imme<strong>di</strong>atamente che all’ingresso/uscita dello svincolo della Variante occorre<br />

<strong>di</strong>stribuire il traffico sia da/verso S. Maria C.V., sia da/verso la via Galatina, sia da/verso il<br />

Centro Storico <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, sia da/verso la via Appia.<br />

È essenziale allora la funzione <strong>di</strong> via Funara, <strong>di</strong> cui viene previsto l’allargamento proprio a<br />

partire dal suddetto punto e deviata verso la tangenziale intercomunale che prolunga viale<br />

Europa; in tal modo si crea un canale preferenziale verso S. Maria Nord e verso la via Galatina.<br />

L’accesso/uscita verso S. Maria Centro risulta più complicata data la non corrispondenza delle<br />

due viabilità comunali; e pertanto la questione è stata risolta proponendo una strada a senso<br />

unico in ingresso a <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, a sud dell’incrocio con viale Giovanni Paolo I°, ed una strada a<br />

senso unico in uscita da <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, a nord dello stesso.<br />

79


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

A via Pio XII°, in asse con l’asta <strong>di</strong> accesso allo svincolo ANAS, viene data la funzione <strong>di</strong><br />

accesso privilegiato al centro abitato <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>; in prosieguo viene in<strong>di</strong>viduata una<br />

successione <strong>di</strong> strade (via delle Magnolie, via Palermo, della quale ultima si propone l’eliminazione del<br />

<strong>di</strong>slivello che ostacola attualmente il flusso veicolare verso sud, dopo l’incrocio con via Torino) che, sempre in<br />

<strong>di</strong>rezione nord-sud, canalizzano il traffico <strong>di</strong>retto verso la via Appia.<br />

Viceversa la stretta strada, primo tratto <strong>di</strong> via S. Maria delle Grazie, che ricongiunge via Carceri<br />

Vecchie, dopo l’incrocio con viale Trieste, all’inizio <strong>di</strong> via Torino, viene proposta a senso unico<br />

inverso a quello <strong>di</strong> via Palermo, in funzione dello smaltimento del traffico che via Carceri<br />

Vecchie canalizza a partire dall’incrocio con la via Appia e <strong>di</strong>retto verso l’accesso alla Variante<br />

ANAS. Anche nel tratto successivo, si propone che il traffico proveniente dalla Variante ANAS<br />

e <strong>di</strong>retto verso l’Appia, risulti separato da quello che fa il tragitto inverso (ve<strong>di</strong> prosieguo <strong>di</strong> via<br />

Madonna delle Grazie e primo tratto <strong>di</strong> via Funara a partire dall’incrocio con via Gianfrotta e viale dello Sport,<br />

piazzetta Padre Pio). Sempre per lo stesso motivo, tutta via Carceri Vecchie viene proposta a senso<br />

unico dall’incrocio con la via Appia fino all’incrocio con viale Trieste.<br />

Sostanzialmente si realizza in tal modo che nel collegamento tra la via Appia e la Variante<br />

ANAS, il cui flusso taglia in due il centro abitato <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, il percorso <strong>di</strong> andata e quello <strong>di</strong><br />

ritorno avvengano su linee parallele.<br />

In <strong>di</strong>rezione est-ovest un contributo importantissimo nella <strong>di</strong>stribuzione del traffico viene dato<br />

dalla nuova strada via A. Stellato, <strong>di</strong> larghezza sufficiente.<br />

Nei quadranti centrosettentrionali la stretta ed irregolare viabilità del Centro Storico induce a<br />

canalizzare il traffico a senso unico a salire su corso M. Monaco (secondo e più antico tratto <strong>di</strong> viale<br />

Trieste), e a senso unico scendere su via Ver<strong>di</strong> (in asse con via Gianfrotta).<br />

Per via Costantinopoli viene proposto il senso unico dall’incrocio con via Ver<strong>di</strong> all’incrocio con<br />

via Monaco: il complesso degli isolati del Centro Storico racchiusi nel suddetto triangolo<br />

stradale è, pertanto, lambito da un traffico a “rotatoria” in senso antiorario.<br />

Il nodo <strong>di</strong> convergenza della provinciale sud-nord (confine orientale del territorio comunale <strong>di</strong> <strong>San</strong><br />

<strong>Prisco</strong>), che collega la via Appia con la provinciale proveniente da Casapulla, risulta appesantito<br />

anche dal traffico dell’intero quartiere gravitante su via Dante. In questo punto non resta<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

80


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

nient’altro da fare che <strong>di</strong>sciplinare a senso unico la “rotatoria” via Rimembranza - via Dante - via<br />

Garibal<strong>di</strong>.<br />

Sul confine opposto del territorio comunale, la problematica concernente il collegamento della<br />

via Appia con viale Europa, che attualmente avviene secondo un andamento tortuoso e attraverso<br />

strettoie, in futuro potrà esser definitivamente risolto solo con un ra<strong>di</strong>cale intervento sulla<br />

viabilità coor<strong>di</strong>nato con l’A.C. <strong>di</strong> S. Maria C.V., secondo lo schema proposto nel ns. grafico<br />

allegato (Planimetria del Piano Urbano del Traffico).<br />

Il secondo obiettivo perseguito è quello della flui<strong>di</strong>ficazione del traffico che interessa una<br />

viabilità locale, <strong>di</strong> interquartiere e <strong>di</strong> quartiere, alquanto complicata e non propriamente<br />

razionale. Innanzitutto si scontano le <strong>di</strong>fficoltà opposte della compattezza del Centro Storico<br />

originario; ma anche le <strong>di</strong>fficoltà dovuta alla mancata corrispondenza <strong>di</strong> settori <strong>di</strong>stinti della<br />

trama della viabilità sviluppatisi al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> una logica unitaria anche negli anni del<br />

dopoguerra.<br />

Dove possibile, si è lasciato il doppio senso; in molti casi, però, me<strong>di</strong>ante un sistema coor<strong>di</strong>nato<br />

<strong>di</strong> sensi unici e <strong>di</strong> rotatorie intorno agli isolati, si è riuscito a canalizzare il traffico lungo percorsi<br />

che, pur essendo più lunghi, risultano meno ostacolati da strettoie ed incroci irregolari.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

- - - - -<br />

Nell’affrontare la problematica dei parcheggi, strettamente correlata a quella della circolazione,<br />

si è tenuto conto dell’ubicazione delle principali funzioni nell’ambito dei tessuti urbanizzati,<br />

delle densità abitative, dei corrispondenti volumi <strong>di</strong> traffico, nonché della <strong>di</strong>sponibilità in<br />

determinati punti <strong>di</strong> spazi idonei alla creazione <strong>di</strong> adeguate aree <strong>di</strong> sosta.<br />

Le funzioni a più forte richiamo <strong>di</strong> traffico motorizzato, come le attrezzature sportive e le<br />

attrezzature collettive <strong>di</strong> interesse comune <strong>di</strong> nuova istituzione sono state dotate <strong>di</strong> parcheggi<br />

commisurati alla probabile quantità <strong>di</strong> utenza afferente.<br />

Alcune <strong>di</strong>fficoltà si scontano nel servire adeguatamente le scuole più interne al Centro Storico.<br />

81


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Dovunque è stato possibile, sono state <strong>di</strong>ffuse piccole aree <strong>di</strong> sosta accoppiate a nuclei <strong>di</strong> verde<br />

minimo <strong>di</strong> quartiere, anche nell’ambito della trama <strong>di</strong> viabilità più intricata, onde favorire i<br />

percorsi pedonali nei raggi <strong>di</strong> percorrenza dei 400 ÷ 500 mt.<br />

Nella grande area ancora libera affacciata su via Gianfrotta e lambita da via Funara, si è<br />

pre<strong>di</strong>sposto un grande parcheggio <strong>di</strong> mq. 2.500, a servizio del traffico uscente dalla Variante<br />

ANAS: la sua posizione baricentrica è strategica inquanto consente la sosta dell’auto ed il<br />

prosieguo a pie<strong>di</strong> nel Centro Storico a gran parte della utenza forestiera.<br />

Il Piano Parcheggi inglobato nel presente P.U.C. prevede una dotazione complessiva <strong>di</strong> aree <strong>di</strong><br />

sosta pari a mq. 55.450, con uno standard <strong>di</strong> circa 3,7 mq./ab., superiore a quello minimo <strong>di</strong> cui<br />

al D.I. n.° 1444 del 02/04/1968.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

- - - - -<br />

Nella tavola che rappresenta il Piano Traffico/Parcheggi, sono in<strong>di</strong>cate con apposita simbologia<br />

le fasce latistanti le strade in cui possono essere installati nuovi impianti <strong>di</strong> chioschi, stazioni <strong>di</strong><br />

servizio e stazioni <strong>di</strong> rifornimento.<br />

Si sottolinea che, per motivi <strong>di</strong> incompatibilità ambientale, nella zona territoriale omogenea “A”<br />

(Centro Storico) non è consentita l’installazione <strong>di</strong> nuovi impianti, né il potenziamento <strong>di</strong> quelli<br />

esistenti. In prospettiva vi è la delocalizzazione dei suddetti impianti prevalentemente nelle<br />

strade incluse nelle zone “D”.<br />

- Strumento d’Intervento dell’Apparato Distributivo<br />

Il S.I.A.D. elaborato nel corso dell’anno 2006 dal professionista incaricato dall’A.C. <strong>di</strong> <strong>San</strong><br />

<strong>Prisco</strong>, e consegnato a novembre dello stesso anno, fa riferimento ovviamente ancora al<br />

P.R.G. vigente, e non a quello attualmente in formazione.<br />

Ciò nonostante esso fornisce analisi e prospettive <strong>di</strong> sviluppo del settore commercio <strong>di</strong><br />

estrema utilità anche ai fini <strong>di</strong> una rinnovata <strong>di</strong>sciplina dell’uso del suolo.<br />

82


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Il presente Piano Urbanistico Comunale ingloba ed armonizza le previsioni del S.I.A.D.<br />

all’interno del suo impianto generale, curando le necessarie correlazioni non solo alle<br />

destinazioni dei suoli, ma anche alle <strong>di</strong>sposizioni del Piano Traffico e Parcheggi.<br />

La rete <strong>di</strong>stributiva al dettaglio del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> rilevata al 2006 si compone <strong>di</strong> n.°<br />

162 punti ven<strong>di</strong>ta, <strong>di</strong> cui:<br />

n.° 51 alimentari; n.° 92 extralimentari; n.° 19 misti; n.° 34 esercizi pubblici <strong>di</strong><br />

somministrazione <strong>di</strong> alimenti e bevande.<br />

Dei n.° 162 punti ven<strong>di</strong>ta suddetti solo n.° 4 sono classificabili come “me<strong>di</strong>e strutture”, con<br />

superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta compresa tra i 250 ed i 1.500 mq.; tutti gli altri sono “esercizio <strong>di</strong><br />

vicinato”; è presente una “grande struttura <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta”.<br />

Le attività esistenti si sono prevalentemente andate ubicando nel tempo, spontaneamente,<br />

lungo la <strong>di</strong>rettrice <strong>di</strong> viale Trieste - via M. Monaco: trattasi <strong>di</strong> esercizi me<strong>di</strong>opiccoli del settore<br />

“non alimentare” e qualche esercizio del settore “alimentare”.<br />

Altre <strong>di</strong>rettrici lungo le quali si sono recentemente inse<strong>di</strong>ati prevalentemente pubblici esercizi<br />

<strong>di</strong> somministrazione <strong>di</strong> alimenti e bevande (bar, ristoranti, pizzerie) e qualche “alimentare”,<br />

sono quelle <strong>di</strong> via Gianfrotta e <strong>di</strong> via Agostino Stellato.<br />

Si rileva comunque una non omogenea <strong>di</strong>stribuzione anche degli esercizi <strong>di</strong> vicinato<br />

nell’ambito del tessuto urbano residenziale; restano infatti alquanto carenti <strong>di</strong> punti ven<strong>di</strong>ta le<br />

zone urbane settentrionali ed orientali.<br />

Le me<strong>di</strong>e strutture già esistenti risultano ben servite dalla viabilità, ma alquanto sfornite <strong>di</strong><br />

commisurate aree <strong>di</strong> parcheggio.<br />

L’orientamento progettuale del S.I.A.D. punta al riequilibrio e all’ammodernamento della rete<br />

<strong>di</strong>stributiva ed alla valorizzazione delle aree periferiche.<br />

Dalla rilevazione della rete commerciale esistente emerge, infatti, la netta preponderanza <strong>di</strong><br />

numero degli esercizi commerciali <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni, e la carenza <strong>di</strong> me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong><br />

strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta.<br />

Si sottolinea che la caratteristica propria degli esercizi <strong>di</strong> vicinato è quella <strong>di</strong> rispondere alla<br />

domanda proveniente dal bacino <strong>di</strong> utenza imme<strong>di</strong>atamente circostante, con una offerta <strong>di</strong><br />

categorie merceologiche varia ma pur sempre limitata ai beni essenziali, mentre per le<br />

esigenze speciali l’utenza si vede costretta a spostarsi all’esterno del territorio <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

83


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Gli esercizi <strong>di</strong> vicinato, inquanto dotati <strong>di</strong> limitata superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, scontano altresì<br />

limitazioni anche alla possibilità <strong>di</strong> immagazzinaggio ed esposizione della merce. D’altra<br />

parte gli esercizi <strong>di</strong> vicinato sono l’unica forma <strong>di</strong> commercio inse<strong>di</strong>abile nelle zone centrali e<br />

più congestionate dell’abitato, per il loro minore impatto urbanistico e la loro <strong>di</strong>ffusione<br />

capillare.<br />

Diversamente però la concentrazione dei punti ven<strong>di</strong>ta in strutture comuni <strong>di</strong> maggiori<br />

<strong>di</strong>mensioni e le me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta fanno ormai parte della prassi consolidata<br />

delle realtà urbanistico - commerciali più evolute e determinano la coincidenza dei luoghi<br />

a<strong>di</strong>biti alla funzione commerciale con dei veri e propri poli <strong>di</strong> aggregazione sociale, con raggi<br />

<strong>di</strong> influenza talora anche molto estesi.<br />

Il S.I.A.D. propone allora innanzitutto il potenziamento della “me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>stribuzione” in zone<br />

circoscritte del territorio comunale, localizzate all’esterno ed ai margini delle zone<br />

maggiormente coperte dall’urbanizzazione e caratterizzate da una trama della viabilità più<br />

stretta ed irregolare: ciò non dovrebbe né configgere con la morfologia urbana, né comportare<br />

la penalizzazione della piccola <strong>di</strong>stribuzione già inse<strong>di</strong>ata nel Centro Storico e nelle zone “B”<br />

consolidate e sature, la quale conserverebbe la propria utenza <strong>di</strong> vicinato, mentre riceverebbe<br />

comunque beneficio dall’auspicata vivacità economica portata proprio dalle me<strong>di</strong>e strutture<br />

circostanti.<br />

Le attività minute già inse<strong>di</strong>ate lungo l’asse <strong>di</strong> Viale Trieste/Via M. Monaco dovrebbero però<br />

essere oggetto <strong>di</strong> una riqualificazione, da attuarsi magari anche me<strong>di</strong>ante la costituzione <strong>di</strong> un<br />

“centro commerciale naturale” risultante dall’aggregazione degli esercizi in un organismo <strong>di</strong><br />

gestione consortile dei servizi comuni.<br />

Quanto alla “grande <strong>di</strong>stribuzione”, il cui bacino d’utenza è <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione sovracomunale,<br />

essa viene ritenuta “compatibile” con l’assetto del territorio soltanto nelle aree più esterne già<br />

destinate dal precedente P.R.G. ad impianti produttivi (Zone D-PIP).<br />

L’inse<strong>di</strong>amento <strong>di</strong> qualche “grande struttura <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta” viene visto favorevolmente nell’ottica<br />

<strong>di</strong> ridurre quella “evasione” dell’utenza sanprischese verso centri commerciali esterni al<br />

territorio comunale, nonché <strong>di</strong> promozione <strong>di</strong> uno sviluppo economico locale foriero <strong>di</strong> un<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

84


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

ampliamento anche dell’offerta occupazionale, <strong>di</strong> cui attualmente la comunità residente<br />

avverte particolare bisogno.<br />

Il <strong>di</strong>mensionamento complessivo dell’apparato <strong>di</strong>stributivo è stato fatto in conformità del D.<br />

Lvo n.° 144/31.03.1998 e della L.R. n.° 1/07.<strong>01</strong>.2000.<br />

La L.R. n.° 1 ha sud<strong>di</strong>viso il territorio della Regione Campania in n.° 14 aree funzionali<br />

sovracomunali omogenee configurabili come un unico bacino d’utenza, con l’elencazione dei<br />

Comuni appartenenti a ciascuna delle stesse, sud<strong>di</strong>visi in 5 classi <strong>di</strong>mensionali economiche.<br />

Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> è incluso nell’area n.° 5 - Area Casertana - come comune <strong>di</strong> classe<br />

3 a , con popolazione compresa tra i 10.0<strong>01</strong> ed i 30.000 abitanti; in base a tale classificazione è<br />

possibile nel <strong>Comune</strong> oggetto prevedere “me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta” M1 (250÷1500 mq <strong>di</strong><br />

sup. ven<strong>di</strong>ta) ed M2 (1500÷2500 mq) e “gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta” <strong>di</strong> tipo G1A/M, G1E,<br />

G2CQ, G2C1 e GACP.<br />

L’apertura <strong>di</strong> esercizi <strong>di</strong> vicinato, com’è noto, ormai è stata del tutto liberalizzata, ed è<br />

subor<strong>di</strong>nata soltanto al rispetto delle Norme Tecniche del S.I.A.D. e del Regolamento Comunale<br />

<strong>di</strong> polizia e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplina per l’esercizio del commercio.<br />

Le previsioni del S.I.A.D. sono da intendersi come i “massimi <strong>di</strong> compatibilità”: <strong>di</strong> fatto la<br />

riduzione della zona D – produttiva a nord-ovest del centro abitato- a vantaggio del<br />

completamento del quartiere <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia residenziale <strong>di</strong> via Funara, rende tali previsioni anche<br />

alquanto esuberanti.<br />

In ogni caso le ubicazioni del S.I.A.D. sono compatibili con la zonizzazione omogenea del<br />

presente PUC.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

85


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

P.5 - COERENZA DEL P.U.C. CON I VINCOLI TERRITORIALI AMBIENTALI E STORICO-<br />

CULTURALI ED INDIVIDUAZIONE DELLE “UNITÀ DI PAESAGGIO”<br />

<strong>Tav</strong>ola dei vincoli<br />

Nella <strong>Tav</strong>. dei Vincoli sono riportati i “vincoli” <strong>di</strong> legge riguardanti il territorio comunale <strong>di</strong><br />

<strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

86


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Il Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico – Rischio <strong>di</strong> Frana per il bacino dei fiumi Liri-<br />

Garigliano e Volturno ha valore <strong>di</strong> piano territoriale <strong>di</strong> settore ed è lo strumento conoscitivo,<br />

normativo, tecnico-operativo me<strong>di</strong>ante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le<br />

norme d’uso del territorio relative all’assetto idrogeologico del bacino idrografico.<br />

Nel Piano, redatto ai sensi del comma 6 ter, art. 17 della L. 18 maggio 1989, n. 183 come<br />

mo<strong>di</strong>ficato dall’art.12 della Legge 493/93, sono in<strong>di</strong>viduate sulla base <strong>di</strong> elementi quali<br />

l’intensità, la probabilità <strong>di</strong> acca<strong>di</strong>mento dell’evento, il danno e la vulnerabilità, le aree a rischio<br />

idrogeologico, le norme <strong>di</strong> attuazione e le aree da sottoporre a misure <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a e le relative<br />

misure.<br />

Piano Stralcio per l’assetto Idrogeologico, RISCHIO FRANE (Autorità <strong>di</strong> Bacino fiumi Liri Garigliano e Volturno)<br />

Esaminando gli stralci delle tavole degli stu<strong>di</strong> relativi al rischio frane, al rischio idraulico e aree<br />

inondabili elaborate dall’Autorità <strong>di</strong> Bacino Liri-Garigliano e Volturno emerge che territorio del<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> ricade in un’area classificata a vincolo idrogeologico e che le aree<br />

in<strong>di</strong>viduate sono state così sud<strong>di</strong>vise:<br />

- Aree a rischio idrogeologico molto elevato (R4)<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

87


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

nelle quali per il livello <strong>di</strong> rischio presente, sono possibili la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> vite umane, e lesioni gravi<br />

alle persone, danni gravi agli e<strong>di</strong>fici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale, la<br />

<strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> attività socio economiche;<br />

- Aree <strong>di</strong> alta attenzione (A4)<br />

potenzialmente interessate da fenomeni <strong>di</strong> innesco, transito ed invasione <strong>di</strong> frana a massima<br />

intensità attesa alta ma non urbanizzate;<br />

- Aree <strong>di</strong> attenzione potenzialmente alta (Apa)<br />

non urbanizzate e nelle quali il livello <strong>di</strong> attenzione, potenzialmente alto, può essere definito solo<br />

a seguito <strong>di</strong> indagini e stu<strong>di</strong> a scala <strong>di</strong> maggior dettaglio;<br />

- Aree <strong>di</strong> possibile ampliamento (C1) dei fenomeni franosi cartografati all’interno, ovvero <strong>di</strong><br />

fenomeni <strong>di</strong> primo <strong>di</strong>stacco.<br />

Pericolosità Frane e Pericolosità Idraulica. ( Fonte: Difesa Suolo. Regione Campania)<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

88


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Il <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> non rientra nell’elenco dei Comuni per il quale il PSAI resta adottato<br />

con relative misure <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a (ex art. 17 comma 6 bis L. 183/89 e smi), in quanto le<br />

osservazioni da essi prodotti in sede <strong>di</strong> conferenza programmatica necessitano <strong>di</strong><br />

approfon<strong>di</strong>menti e integrazioni, <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e indagini, mentre rientra nell’elenco dei comuni per i<br />

quali il piano stralcio per l’assetto idrogeologico – rischio frana (PSAIRF), viene approvato ai<br />

sensi dell’art4, comma 1 lettera c) della L.183/89.<br />

Il vincolo idrogeologico segue sostanzialmente l’andamento <strong>di</strong> base della collina Tifata tra le<br />

quote 100÷120 mt s.l.m., ma con due insenature profonde, l’una in corrispondenza del Campo<br />

Pozzi (impianti <strong>di</strong> captazione delle acque <strong>di</strong> falda profonda che vengono ad alimentare un ramo<br />

dell’Acquedotto Occidentale della Campania) posto a quota 140 mt s.l.m., l’altra in<br />

corrispondenza della Masseria del Colonnello, posta a quota 120 mt. s.l.m. e la relativa area<br />

pertinenziale retrostante che risale fino a quota 180 mt. s.l.m. circa.<br />

Con chiara evidenza il limite del vincolo idrogeologico perimetra esattamente l’area montuosa<br />

nella quale, per motivi <strong>di</strong> equilibrio idrogeologico, sono vietate tutte le attività costruttive, e sono<br />

peraltro fortemente limitate tutte le altre forme <strong>di</strong> attività comportanti mo<strong>di</strong>fica dello stato<br />

naturale dei luoghi.<br />

Più generico ed approssimativo risulta viceversa il limite dell’”area boschiva” perimetrata ai<br />

sensi della L 431/85; esso peraltro ha un andamento simile, anche se meno articolato, del limite<br />

idrogeologico.<br />

Peraltro va richiamato che il termine “boschivo” (ve<strong>di</strong> anche Uso Agricolo) non va inteso in<br />

senso letterale, in quanto le pen<strong>di</strong>ci meri<strong>di</strong>onali del Tifata sono quasi totalmente privi <strong>di</strong><br />

vegetazione e dotate <strong>di</strong> uno scarso strato <strong>di</strong> humus, dal quale a tratti affiora il sottostante<br />

scheletro <strong>di</strong> roccia calcarea.<br />

Quasi parallelo è anche il vincolo militare che riguarda il poligono <strong>di</strong> tiro.<br />

Un po’ più largo il limite dell’area S.I.C. (Sito <strong>di</strong> Importanza Comunitaria) che va a comprendere<br />

nella fascia interessata anche brandelli alquanto insignificanti della piana pedemontana.<br />

In effetti quella rappresentata nella planimetria del territorio comunale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> è solo una<br />

parte <strong>di</strong> un molto più vasto ambito territoriale che comprende tutta la catena dei Colli Tifatini, da<br />

Maddaloni ad est, a S. Angelo in Formis ad ovest, che include emergenze notevolissime come il<br />

Parco della Reggia <strong>di</strong> Caserta, l’Oasi del WWF casertano, le colline boscose estese a nord fino a<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

89


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Castel Morrone, lo stesso bosco <strong>di</strong> S. Vito a S. Angelo, e che si ricongiunge con l’ambiente<br />

fluviale del Me<strong>di</strong>o Volturno.<br />

Il Tifata in sé, per quanto suggestivo rilievo che concorre a delimitare la Piana Casertana, è quasi<br />

del tutto spoglio <strong>di</strong> vegetazione e non si configura come habitat specifico <strong>di</strong> qualche specie<br />

animale, ma semplicemente rientra nel suddetto corridoio ecologico.<br />

Come già detto nella relazione sullo stato ambientale, il suddetto corridoio ha anche un rilevante<br />

interesse storico-archeologico, in quanto costituì fin dalle origini luogo elettivo <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amenti<br />

ai margini dell’acquitrinosa Valle del Clanio, successivamente bonificata prima dai Romani ed<br />

infine dai Borboni.<br />

Il percorso <strong>di</strong> S. Angelo in Formis a Casa Hirta (borgo della Caserta Vecchia longobardonormanna)<br />

era punteggiato <strong>di</strong> santuari consacrati alle <strong>di</strong>vinità preromane e romane; in epoca<br />

imperiale ospitò ville patrizie; in epoca borbonica costituì un itinerario <strong>di</strong> collegamento tra la<br />

Reggia <strong>di</strong> Caserta e le aeree golenali del Volturno a nord <strong>di</strong> Capua frequentato dal sovrano e<br />

dalla sua corte.<br />

Le risorse ancora presenti in questa fascia andranno in<strong>di</strong>viduate e catalogate, per arrivare alla<br />

definizione della Zona Protetta, e alla progettazione <strong>di</strong> un Piano <strong>di</strong> Gestione delle suddette<br />

risorse (naturalistiche, storico-culturali), anche nel territorio ricadente nell’ambito dell’A. C. <strong>di</strong><br />

<strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, con la responsabilità <strong>di</strong> un preciso Ente Gestore.<br />

Al momento il limite dell’area S.I.C., come in<strong>di</strong>viduata in sede regionale, è chiaramente affetta<br />

da un’approssimazione per eccesso, inquanto include anche brandelli <strong>di</strong> territorio pianeggiante<br />

estranei all’interesse ecologico – ambientale - culturale.<br />

Cautelativamente però il presente P.U.C. assume tale limite come quello al <strong>di</strong> là del quale tutte le<br />

eventuali operazioni <strong>di</strong> trasformazioni urbanistiche ammesse devono comunque, prima <strong>di</strong> essere<br />

assentite dall’A.C., essere precedute da una accurata analisi pre - progettuale convenientemente<br />

estesa al contesto, volta ad in<strong>di</strong>viduare le speciali risorse locali da preservare. La valorizzazione<br />

del patrimonio ambientale - culturale rientra tra i principali obiettivi strategici <strong>di</strong> pianificazione<br />

del presente P.U.C. che, all’uopo, ha istituito la zona territoriale omogenea <strong>di</strong> Valorizzazione<br />

Turistica del patrimonio ambientale ed archeologico.<br />

- - - - -<br />

Gli stu<strong>di</strong> effettuati per la redazione della Carta dell’Uso del Suolo ai fini agricoli hanno rilevato<br />

l’esistenza <strong>di</strong> colture pregiate particolarmente significative della storia economico-inse<strong>di</strong>ativa <strong>di</strong><br />

<strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, che è del tutto opportuno mettere in relazione alle preesistenze storico-archeologiche<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

90


<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

<strong>di</strong> maggior rilievo, in maniera da avere un quadro <strong>di</strong> assieme delle risorse agrosilvopastorali e<br />

storico-culturali sulle quali far leva per l’avvio <strong>di</strong> una ipotesi <strong>di</strong> “sviluppo sostenibile”<br />

autocentrato, in alternativa al modello ed alla prassi perseguita nel trentennio precedente.<br />

La relativa tavola rappresenta la tipologia e la esatta ubicazione <strong>di</strong> tali risorse, il cui valore, in<br />

relazione al suddetto obiettivo strategico, assurge al carattere <strong>di</strong> “vincolo” alla progettazione<br />

urbanistica del P.U.C.<br />

La tutela che il P.U.C. assicura all’area agricola coltivata ad uliveti ed alle preesistenze storicoarcheologiche<br />

accertate e circoscritte attesta <strong>di</strong> per sé la coerenza dello strumento urbanistico ai<br />

suddetti vincoli.<br />

- - - - -<br />

Il presente P.U.C. si preoccupa altresì <strong>di</strong> non turbare con scelte incongrue gli scenari<br />

paesaggistici preesistenti, bensì <strong>di</strong> confermarli e consolidarli.<br />

Nella <strong>Tav</strong>. n.° 9 vengono perimetrate le aree attualmente già urbanizzate, costituite sia dal Centro<br />

Abitato, sia da piccoli inse<strong>di</strong>amenti staccati da questo, ma appartenenti alle pertinenze urbane<br />

inserite nel contesto ambientale naturale e/o antropizzato.<br />

Si evidenzia così un’articolazione inse<strong>di</strong>ativa che si estende anche alle aree pianeggianti e<br />

subpianeggianti coltivate.<br />

Il manufatto dell’Autostrada, quello della Variante A.N.A.S. ed il complesso del “Campo Pozzi”<br />

hanno aggiunto ulteriori decisivi elementi <strong>di</strong> antropizzazione all’area esterna al centro abitato<br />

estesa fino ai pie<strong>di</strong> della successione collinare tifatina.<br />

Talché si in<strong>di</strong>viduano sostanzialmente due “unità <strong>di</strong> paesaggio” sostanzialmente <strong>di</strong>stinte:<br />

- il “paesaggio della piana Casertana”, antropizzata anche a nord della “conurbazione<br />

casertana”;<br />

- il “paesaggio delle colline Tifatine”, rimasto quasi esclusivamente naturale.<br />

L’area estesa fino al rilevato dell’Autostrada mostra chiaramente la vocazione al completamento<br />

dello scenario urbano, risultando ormai definitivamente superata, anche dal punto <strong>di</strong> vista fisico,<br />

rispetto alla pianura agricola pedemontana.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Compatibilità delle Destinazioni del P.U.C. con l’area “S.I.C.”<br />

Onde valutare la coerenza del P.U.C. <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> con l’esigenza <strong>di</strong> tutelare l’area definita<br />

“Sito <strong>di</strong> Importanza Comunitaria” è opportuno riconsiderarne sinteticamente la fisionomia e la<br />

precipua caratterizzazione, nonché le con<strong>di</strong>zioni materiali che attualmente la riguardano.<br />

Il limite meri<strong>di</strong>onale dell’area è identificato nella Comunale Vignarella - Marcone, ed in parte<br />

della comunale Cupa della Gau<strong>di</strong>na; esso include il Campo Pozzi (impianto <strong>di</strong> prelievo <strong>di</strong> acque<br />

potabili sotterranee che contribuiscono ad alimentare l’Acquedotto Occidentale Campano), mentre esclude<br />

l’area della cava “Statuto” <strong>di</strong> estrazione <strong>di</strong> inerti calcarei.<br />

In effetti, dunque, il sito è incentrato localmente sulla vetta della Croce <strong>San</strong>ta, appartenente ai<br />

rilievi collinari Tifatini e si estende fino ai pie<strong>di</strong> dei suddetti rilievi.<br />

La parte del sito riguardante il territorio comunale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> è solo una piccola porzione<br />

dell’intera fascia comprendente i Tifatini da S. Angelo in Formis a Caserta Vecchia e da qui fino<br />

a Maddaloni, e quin<strong>di</strong> comprende anche l’area della “Oasi WWF” <strong>di</strong> Caserta.<br />

I rilievi in sé costituiscono un’emergenza paesaggistica: segnano il limite locale della Piana dei<br />

Regi Lagni.<br />

Attualmente però nella zona compresa tra Casagiove - Casapulla e <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, tali rilievi non<br />

sono dotati <strong>di</strong> una vegetazione boschiva fitta, ma solo <strong>di</strong> spora<strong>di</strong>ci brandelli <strong>di</strong> boschi cedui,<br />

vegetazione me<strong>di</strong>terranea e quanto resta <strong>di</strong> pinete che forse un tempo hanno costeggiato il<br />

“corridoio” imme<strong>di</strong>atamente a valle, percorso da greggi (pecore e capre), e via breve <strong>di</strong><br />

collegamento a monte dei piccoli e piccolissimi centri abitati.<br />

È in questa fascia infatti che fin dai tempi più antichi si inse<strong>di</strong>arono le popolazioni che hanno<br />

dato vita alla storia locale, ed è in questa fascia che furono ubicati, come già richiamato nei<br />

“cenni storici”, i templi dell’Olimpo preromane e romano.<br />

Certamente un tempo questo è stato corridoio migratorio <strong>di</strong> specie avicole, ed è stato popolato da<br />

specie faunistiche tipicamente locali (tassi, volti, faine, …, etc.).<br />

Attualmente però questa fascia non è più interessata né da transumanza, né da migrazioni, né dal<br />

permanere della fauna originaria, che si è rintanata nelle zone boschive più a nord, e più ad est<br />

(bosco <strong>di</strong> <strong>San</strong> Vito).<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Nel territorio comunale <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, troviamo aree agricole coltivate a seminativo e seminativo<br />

arborato (uliveti), coltivazioni che sono rimaste intorno alle masserie storiche, e che<br />

recentemente hanno ricevuto nuovo impulso.<br />

Più a monte una vasta area intorno alla vetta è assoggettata a vincoli militari (ad ovest) ed a<br />

vincolo <strong>di</strong> usi civici (ad est, con estensione a meri<strong>di</strong>one fino al “Campo Pozzi”).<br />

All’estremità occidentale buona parte del residuo patrimonio boschivo è stato <strong>di</strong>strutto da<br />

numerosi incen<strong>di</strong> sviluppatisi con una certa frequenza in questi ultimi due decenni, a seguito dei<br />

quali è stata redatta, e conservata agli atti del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong>, la “mappa catastale delle<br />

aree percorse dal fuoco”, aree che pertanto risultano vincolate alla immo<strong>di</strong>ficabilità a termini <strong>di</strong><br />

legge.<br />

Il presente P.U.C. pertanto, dovendo recepire ope-legis i vincoli, <strong>di</strong> fatto <strong>di</strong>sciplina<br />

autonomamente soltanto la fascia compresa tra questi e la comunale Vignarella, cioè solo parte<br />

dell’area S.I.C. “Sito Importanza Comunitaria” suddetto.<br />

Orbene a cavallo della citata comunale, la <strong>di</strong>sciplina d’uso del suolo istituita dal P.U.C. ammette<br />

soltanto attività agricole ed iniziative agrituristiche compatibili con i caratteri naturalistici dei<br />

luoghi, nella massima tutela dei reperti archeologici affioranti in questa zona; la facoltà <strong>di</strong><br />

trasformare ed integrare è accuratamente normata nei dettagli ed è riservata alle sole aree in cui<br />

preesista una sistemazione artificiale dei luoghi; mentre non sono consentite altre espansioni a<br />

danno delle aree naturali e coltivate. Sono escluse infine anche opere infrastrutturali e <strong>di</strong> nuova<br />

viabilità foriere <strong>di</strong> uno stravolgimento dello stato dei luoghi, e ciò a prescindere dai vincoli<br />

idrogeologici che riguardano le zone più elevate e già interne al vincolo militare ed all’area<br />

riservata agli usi civici.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

- CONCLUSIONI<br />

La proposta <strong>di</strong> P.U.C. presentata si pone sostanzialmente in continuità con il P.R.G. precedente,<br />

seppure con delle <strong>di</strong>versità che conseguono all’aggiornamento degli obiettivi programmatici<br />

originari.<br />

PROPOSTA DI P.U.C. - Dati generali della proposta <strong>di</strong> PUC<br />

Zone omogenee Denominazione Estensione (≈ ha)<br />

A Centro storico 7,00<br />

B1 Zona residenziale 22,00<br />

B2 + ex C4 Zona residenziale <strong>di</strong> completamento 58,00<br />

B3 (ex C3 del PRG) Zona residenziale <strong>di</strong> completamento 10,60<br />

C1 * (PEEP) Residenziale PEEP del PRG 13,70<br />

C2 Residenziale del PRG 4,05<br />

C1.1 Residenziale del PUC 5,05<br />

C2.1 Residenziale del PUC 11,00<br />

D Produttiva del PRG 25,00<br />

D Produttiva del PUC 8,70<br />

St Spazi DM 1444/ 68 32,66<br />

E1(SIC) Agricola <strong>di</strong> tutela con previsione <strong>di</strong><br />

Parco Urbano<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

350,00<br />

E2 Agricola/ agrituristica 50,00<br />

E3 Agricola or<strong>di</strong>naria 120,00<br />

Ex cava Recupero ambientale 11,50<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Come già visto precedentemente la finalità principale che si vuole perseguire con il Piano in<br />

esame è <strong>di</strong> dare vita ad una pianificazione compiuta in<strong>di</strong>viduando modelli inse<strong>di</strong>ativi capaci <strong>di</strong><br />

proporre nuova qualità all’urbanizzato ed al rapporto con le preesistenze e con le attuali modalità<br />

d’uso.<br />

In particolare, la centralità strategica <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> nel sistema territoriale <strong>di</strong> appartenenza va<br />

inquadrata e co<strong>di</strong>ficata in un <strong>di</strong>segno più ampio: <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> è parte integrante dell’area vasta<br />

casertana nella quale sono presenti con<strong>di</strong>zioni prossime alla saturazione localizzativa e dove<br />

occorrono interventi <strong>di</strong> trasformazione atti a conseguire il riequilibrio inse<strong>di</strong>ativo e produttivo, il<br />

recupero delle risorse culturali e ambientali, il rafforzamento della produzione <strong>di</strong> servizi, la<br />

costruzione dell’identità dei luoghi urbani.<br />

Il PUC in questo senso sottende logiche <strong>di</strong> sviluppo orientate a trasformare il territorio comunale<br />

da area periferica ad una vera e propria “Città Me<strong>di</strong>a” con azioni <strong>di</strong> rilancio delle attività per la<br />

produzione <strong>di</strong> beni e servizi legati principalmente alla risorsa ambientale ed un’offerta<br />

residenziale <strong>di</strong> qualità sviluppata su un aumento della dotazione <strong>di</strong> servizi e attrezzature e sul<br />

<strong>di</strong>mensionamento del fabbisogno reale, correlato alla stima della popolazione nel prossimo<br />

decennio, ed al recupero <strong>di</strong> vani dal patrimonio e<strong>di</strong>lizio esistente.<br />

Per quanto concerne la localizzazione delle <strong>di</strong>verse zone previste dal PUC, si è tenuto conto delle<br />

esigenze socio – economiche, delle vocazioni del territorio (aree vincolate, prevenzione del<br />

rischio sismico ed idrogeologico, …) delle potenzialità territoriali relazionate allo svincolo<br />

autostradale <strong>di</strong> S. Maria C. V./ S. Angelo in Formis e dei criteri <strong>di</strong> sostenibilità ambientale.<br />

In particolare, per le azioni che hanno richiesto una valutazione <strong>di</strong> possibili alternative<br />

localizzative (recupero centro storico, completamento del tessuto e<strong>di</strong>ficato, ricollocazione zona<br />

PIP, valorizzazione agrituristica, parco urbano, …) si è valutata da un lato la possibilità <strong>di</strong><br />

confermare il vecchio PRG e da un altro <strong>di</strong> trasformarlo attraverso interventi mirati a criteri <strong>di</strong><br />

sostenibilità, e anche e soprattutto alla luce del sopraggiunto regime vincolistico (SIC, zone<br />

percorse dal fuoco, …) e delle normative <strong>di</strong> settore.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

L’alternativa possibile si è prefigurata nella proposta del PUC in oggetto.<br />

La redazione è stata comunque effettuata alla fine <strong>di</strong> un processo razionale e partecipativo,<br />

facendo un bilancio globale costi/benefici, che ha messo in conto sia gli impatti ambientali sia le<br />

ricadute positive sulla comunità inse<strong>di</strong>ata e sull’assetto del territorio; in particolare trattandosi <strong>di</strong><br />

una proposta <strong>di</strong> PUC, si potrà, anche sulla base delle consultazioni da effettuarsi con le<br />

organizzazioni portatrici <strong>di</strong> interessi collettivi e le relative osservazioni/pareri, nonché a seguito<br />

delle osservazioni che perverranno anche da parte dei citta<strong>di</strong>ni, valutare altre possibili alternative<br />

in sede <strong>di</strong> redazione del PUC definitivo.<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />

Elenco Elaborati PUC S. <strong>Prisco</strong> (L.R. 16/2004)<br />

<strong>Tav</strong>. <strong>01</strong> <strong>Relazione</strong> <strong>Illustrativa</strong><br />

Elaborati <strong>di</strong> ANALISI Scala<br />

<strong>Tav</strong>. 02 Inquadramento generale 1/ 25000<br />

<strong>Tav</strong>. 03 Stralcio P.T.R. ‐ ‐ ‐<br />

<strong>Tav</strong>. 04 Reti e infrastrutture esistenti ed in via <strong>di</strong> realizzazione 1/ 5000<br />

<strong>Tav</strong>. 05 Risorse naturali, paesaggistico-ambientali, agro-silvo-pastorali e storico-culturali 1/ 5000<br />

<strong>Tav</strong>. 06 Vincoli 1/ 5000<br />

<strong>Tav</strong>. 06.1 Vincoli (Autorità <strong>di</strong> Bacino) 1/ 10000<br />

<strong>Tav</strong>. 07<br />

Unità <strong>di</strong> Paesaggio; Perimetrazione e classificazione dei territori urbanizzati e dei<br />

<strong>di</strong>ntorni <strong>di</strong> pertinenza ambientale con perimetrazione del centro storico (L.R.<br />

26/2002)<br />

Elaborati <strong>di</strong> PROGETTO<br />

Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />

1/ 5000<br />

*<strong>Tav</strong>. 08 Quadro d’insieme 1/ 5000<br />

*<strong>Tav</strong>. 09 Zone omogenee e standard urbanistici 1/ 2000<br />

<strong>Tav</strong>. 10 Mobilità ed infrastrutture 1/ 2000<br />

*<strong>Tav</strong>. 11 Norme Tecniche <strong>di</strong> Attuazione ‐ ‐ ‐<br />

ALLEGATI<br />

<strong>Tav</strong>v. VAS (Rapporto Ambientale/ Sintesi non Tecnica/ Valutazione d’Incidenza)<br />

*<strong>Tav</strong>. R.U.E.C.<br />

<strong>Tav</strong>. Piano Traffico e Parcheggi<br />

<strong>Tav</strong>v. Piano <strong>di</strong> Zonizzazione Acustica<br />

<strong>Tav</strong>v. Uso Agricolo<br />

<strong>Tav</strong>v. Indagini Geologiche<br />

<strong>Tav</strong>. Carta delle Risorse Archeologiche OTTOBRE 2<strong>01</strong>2<br />

NOTA: * <strong>Tav</strong>ole adeguate a seguito delle Osservazioni accolte e del parere degli Enti<br />

Sovraor<strong>di</strong>nati<br />

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