Tav 01 - Relazione Illustrativa (Ott12) - Comune di San Prisco
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<strong>Relazione</strong> del P.U.C. del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong><br />
Tra gli obiettivi stabiliti a livello nazionale:<br />
1) il riequilibrio territoriale;<br />
2) il miglioramento della qualità dell’ambiente urbano.<br />
Tra gli obiettivi stabiliti a livello regionale:<br />
1) la promozione razionale e lo sviluppo or<strong>di</strong>nato del territorio urbano e, in particolare,<br />
extraurbano, me<strong>di</strong>ante il minimo consumo <strong>di</strong> suolo, onde attuare una efficace tutela dello<br />
spazio agricolo produttivo;<br />
2) il potenziamento dello sviluppo economico locale me<strong>di</strong>ante attività che non comportino<br />
spreco <strong>di</strong> risorse minerarie ed acquifere oltre i limiti <strong>di</strong> sostenibilità ambientale.<br />
Le proposte del P.U.C. perseguono obiettivi strategici che sono stati selezionati sulla base <strong>di</strong><br />
esigenze strettamente locali, emerse dall’analisi della situazione <strong>di</strong> fatto del territorio comunale,<br />
e riferite ad una possibile evoluzione positiva del ruolo urbanistico <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> nell’imme<strong>di</strong>ato<br />
contesto della Conurbazione Casertana e alle prospettive socioeconomiche della comunità<br />
inse<strong>di</strong>ata.<br />
Si è in<strong>di</strong>viduato il primo e più generale obiettivo strategico <strong>di</strong> pianificazione per la rivalutazione<br />
della citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> dalla sua attuale con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> “ambito urbano costretto” tra i<br />
Comuni <strong>di</strong> S. Maria C.V. e Caserta, privo anche <strong>di</strong> una sua autonoma qualificazione produttiva.<br />
Per riqualificare <strong>San</strong> <strong>Prisco</strong> come citta<strong>di</strong>na dotata <strong>di</strong> una sua specifica qualificazione produttiva,<br />
il P.U.C. ha scelto innanzitutto <strong>di</strong> valorizzare le preesistenze ambientali <strong>di</strong>ffuse presenti nel<br />
territorio posto al <strong>di</strong> là della Variante A.N.A.S.; e pertanto ripropone l’istituzione <strong>di</strong> una zona<br />
Parco Urbano e <strong>di</strong> valorizzazione agrituristica sulla fascia <strong>di</strong> territorio posta sul Tifata, che in<br />
epoca romana già fu sede <strong>di</strong> alcune ville ubicate in posizione dominante rispetto al sottostante<br />
territorio agricolo accuratamente coltivato e, successivamente, ha visto nel tempo inse<strong>di</strong>arsi<br />
masserie collegate sempre all’attività del settore primario; tale fascia ricade all’interno del S.I.C.<br />
(Sito <strong>di</strong> Interesse Comunitario) deliberato dalla Regione Campania.<br />
Questo nonostante che all’interno dell’area S.I.C. vi sia un’ampia parte <strong>di</strong> territorio destinato ad<br />
uso militare ed inoltre quasi tutta l’area risulti “percorsa dal fuoco”.<br />
La previsione <strong>di</strong> un Piano Urbano che comprenda tutta l’area S.I.C. rappresenta senz’altro la<br />
migliore utilizzazione che si possa fare dell’area.<br />
Progettista: arch. A. De <strong>San</strong>o -<br />
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