RI gennaio 2013 - Confindustria Marche
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iamo dare il nostro contributo credo<br />
che avremo grossi vantaggi sia in Italia<br />
sia all’estero’.<br />
Sul ‘fare rete’ ci crede anche l’assessore<br />
regionale Sara Giannini. ‘Si è sviluppata<br />
negli ultimi anni una congiuntura positiva<br />
per le reti, ero un giovane sindaco<br />
e già se ne cominciava a parlare. Dal<br />
2010 cioè da quando c’è uno strumento<br />
normativo, ci sono agevolazioni fiscali,<br />
un’attenzione maggiore delle istituzioni<br />
c’è stato un utilizzo molto più forte di<br />
questo strumento e i primi risultati li<br />
abbiamo visti anche nelle <strong>Marche</strong> dove<br />
l’individualità e il tentativo di solitudine<br />
degli imprenditori, che è considerato<br />
un tratto genetico, è stato arginato dalla<br />
voglia di unirsi per superare le difficoltà’.<br />
Con gli ultimi bandi fatti dalla Regione,<br />
in particolare con quello della filiera<br />
dove sono stati presentati 41 progetti di<br />
rete, (per esserne accolti tra i 10 e i 15)<br />
‘abbiamo dato il là all’avvio di ulteriori<br />
strumenti di crescita, come quelli per<br />
partecipare ai bandi europei’. Ma non<br />
solo. ‘E’ nostra intenzione rafforzare gli<br />
strumenti di garanzia del credito che non<br />
possono essere parcellizzati e fragili. A<br />
questi si è aggiunto ‘l’incentivo disposto<br />
con le associazioni di categoria che per la<br />
prima volta hanno stipulato un accordo<br />
unitario, e che riguarda accordi confidi.<br />
In più – ha annunciato la Giannini - stiamo<br />
discutendo una proposta di bando<br />
di carattere strategico, una specie di prova<br />
generale, che riguarda il sostegno al<br />
made in Italy attraverso accordi di filiera<br />
che riguardano medie imprese, il conto<br />
terzismo certificato e si dà l’obiettivo di<br />
mettere in campo delle azioni nel nostro<br />
territorio’. Inoltre incentivi sono previsti<br />
‘per coloro che intendono mantenere il<br />
livello di produzione totale nel territorio.<br />
Siamo in competizione con gli altri Paesi<br />
e dobbiamo essere in grado anche di attrarre<br />
nuovi investimenti’.<br />
Una testimonianza è arrivata anche da<br />
Luciano Goffi, direttore generale Banca<br />
delle <strong>Marche</strong>: ‘Credo fortemente al tema<br />
delle aggregazioni soprattutto tenuto<br />
conto di quella che è la struttura del tessuto<br />
imprenditoriale marchigiano. Non<br />
c’è altra via. E’ fuori discussione – ha detto<br />
Goffi – che a prescindere da quelli che<br />
possono essere i numeri di un’azienda il<br />
fatto che stia insieme ad altre accresce<br />
l’affidabilità della stessa. Da parte nostra,<br />
non c’è bisogno di inventarci plafond o<br />
forme creative di credito, basta solo dare<br />
credito e fare in modo che vi possano<br />
accedere’. Goffi ha però tenuto a sottolineare<br />
lo schema secondo il quale la<br />
rete d’impresa dovrebbe muoversi. ‘Nel<br />
momento in cui si fa rete deve esserci un<br />
imprenditore ‘regista’ che tira le fila perché<br />
abbiamo visto che il tentativo di rete<br />
ha fallito quando non c’è chi ‘comanda’,<br />
ovvero chi scrive il contratto e lo fa rispettare.<br />
Deve esserci insomma un percorso<br />
da seguire’. Secondo Banca <strong>Marche</strong><br />
l’applicazione più importante della rete<br />
d’impresa deve riguardare le imprese<br />
minori che sono quelle che destano<br />
maggiore preoccupazione. ‘L’importante<br />
– ha sottolineato - è fare restare, e arrivare,<br />
il lavoro sul territorio. Ci deve essere<br />
un patto di alleanza tra la media azienda<br />
e piccole aziende. La grande va a prendere<br />
il lavoro che la piccola è capace di fare.<br />
Solo in questo modo è possibile fare funzionare<br />
questo strumento’. Entrando ancor<br />
più nel dettaglio ‘il leader della grande<br />
azienda deve distribuire competenze<br />
imprenditoriale perché spesso la piccola<br />
dimensione manca di alcune capacità: re<br />
cosa fare, quando farlo, strategia ed efficienza’.<br />
In questo senso il sistema bancario<br />
‘può giocare un ruolo fondamentale<br />
– conclude Goffi – e spero anche che le<br />
istituzioni con il tempo possano giocare<br />
un ruolo fondamentale nella costruzione<br />
di questo nuovo schema’.<br />
Il dibattito ha avuto anche momenti di<br />
‘botta e risposta’ per ulteriori chiarimenti<br />
attraverso Eva Bredariol, consulente<br />
legale ReteImpresa, a cui sono stati posti<br />
i quesiti circa la costruzione di una rete<br />
di impresa.<br />
[22] numero 1/<strong>2013</strong> - CONFINDUST<strong>RI</strong>A <strong>Marche</strong><br />
<strong>RI</strong>