17/9/2007 Il Cesalpino n. 17 - Ordine dei medici-chirurghi ed ...
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il cesalpino<br />
Figura. 1<br />
Dati anagrafici e patologia di base <strong>dei</strong> pazienti in VMD (n.80) seguiti dalla<br />
UTIR di Arezzo (dati aggiornati all’ottobre 2006).<br />
CWD: Deformità della gabbia toracica; COPD: BPCO; OHS:<br />
Sindrome Obesità-ipoventilazione<br />
Figura. 2<br />
Interfaccia impiegata nei pazienti in VMD (n.80) seguiti dalla UTIR<br />
di Arezzo (dati aggiornati all’ottobre 2006).<br />
Figura. 3<br />
Curva di sopravvivenza <strong>dei</strong> pazienti in VMD (n.80) seguiti dalla UTIR<br />
di Arezzo (dati aggiornati all’ottobre 2006).<br />
dispendio di energie tecnologiche e<br />
soprattutto umane. In particolare, è<br />
stato dimostrato che il carico di lavoro<br />
dell’infermiere, la figura professionale<br />
maggiormente coinvolta<br />
come minutaggio speso per la preparazione<br />
della dimissione del paziente<br />
ventilato, è significativamente<br />
maggiore per la VMD invasiva<br />
versus la NIV domiciliare 6 .<br />
I due “must” imprescindibili per<br />
la attivazione della VMD da parte<br />
del centro prescrittore di riferimento<br />
sono: l’efficacia del supporto<br />
e la sicurezza nella gestione delle<br />
emergenze. In particolare, riguardo<br />
questo ultimo punto sono raccomandate<br />
alcune proc<strong>ed</strong>ure per la<br />
minimizzazione del rischio legato al<br />
supporto di pazienti ventilatore-dipendenti<br />
a domicilio (Tabella 2) 5 .<br />
Ma quale è la situazione delle problematiche<br />
legate alla dimissione del<br />
paziente in VMD nel “mondo reale”?<br />
Esistono due “gap” principali 4 :<br />
gap di velocità tra l’evoluzione<br />
tecnologico-scientifica e la capillare<br />
diffusione della “cultura”<br />
delle macchine;<br />
gap tra la crescente domanda di<br />
assistenza di pazienti ventilati e<br />
le limitate risorse umane e economiche<br />
da un lato e la competenza<br />
culturale e scientifica delle<br />
strutture ricettive dall’altro.<br />
In sintesi, è estremamente pericoloso<br />
per il paziente “improvvisarsi”<br />
specialista e prescrittore della<br />
VMD se non si ha un sufficiente<br />
back-ground culturale e una adeguata<br />
esperienza sul campo: le conseguenze<br />
possono essere estremamente<br />
negative per il paziente,<br />
i familiari e l’intero sistema sanitario<br />
locale.<br />
La conseguenza è che buona parte<br />
del carico di lavoro <strong>dei</strong> pazienti<br />
avviati alla VMD si poggia sulla famiglia,<br />
che fornisce nella maggior<br />
parte di casi il care-giver non professionale<br />
per l’assistenza a domicilio<br />
del paziente ventilato con pesanti<br />
ripercussioni sociali, psicologiche<br />
e economiche.<br />
Nelle Figure 1-3, viene presentata<br />
la casistica della UTIR di Arezzo 4,7,8 1.<br />
2.<br />
,<br />
in cui la prevalenza attuale <strong>dei</strong> pazienti<br />
ventilati meccanicamente è<br />
superiore a quella stimata nazionale<br />
del 2005 (12.8/1000000 abitanti,<br />
temi di approfondimento