17/9/2007 Il Cesalpino n. 17 - Ordine dei medici-chirurghi ed ...
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❚❘❘ Riassunto<br />
Vengono discussi i risultati <strong>dei</strong> principali<br />
trials randomizzati controllati, inerenti la<br />
terapia trombolitica dell’ictus ischemico<br />
acuto con t-PA e.v.; da essi è emersa una<br />
significativa riduzione di incidenza dell’endpoint<br />
combinato morte/dipendenza<br />
non solo nei pazienti trattati entro 3<br />
ore, ma in generale in tutti quelli trattati<br />
entro 6 ore. Una metanalisi <strong>dei</strong> dati individuali<br />
<strong>dei</strong> pazienti arruolati nei trials anzi<br />
detti indica che la maggiore incidenza di<br />
trasformazioni emorragiche sintomatiche<br />
nei pazienti trattati è correlata con<br />
l’età e con il trattamento m<strong>ed</strong>esimo, ma<br />
non con l’intervallo di tempo tra inizio<br />
<strong>dei</strong> sintomi e terapia; il trattamento risulta<br />
efficace sino a 4.5 ore dall’esordio<br />
<strong>dei</strong> sintomi, mentre la somministrazione<br />
successiva presenta solo un’efficacia<br />
tendenziale.<br />
D’altra parte, gli studi con t-PA somministrato<br />
in aperto entro 3 ore dall’esordio<br />
<strong>dei</strong> sintomi hanno dimostrato una<br />
mortalità, un’incidenza di trasformazioni<br />
emorragiche sintomatiche e di esito<br />
clinico positivo sovrapponibili a quelle<br />
conseguite negli studi randomizzati.<br />
Viene inoltre discusso l’iter di approvazione<br />
del t-PA e.v. nell’ictus ischemico<br />
2<br />
il cesalpino<br />
tutto per quanto riguarda sia<br />
l’approvvigionamento <strong>dei</strong> materiali<br />
di consumo “quotidiano”<br />
(ossigeno, garze, ecc.) dove,<br />
soprattutto nel primo anno,<br />
le complicazioni e le difficoltà<br />
non sono state poche, ma anche<br />
per l’approvvigionamento<br />
di alcune attrezzature vitali per<br />
il paziente (pulsossimetro) ma<br />
ritenute non necessariamente<br />
tali da parte dell’Amministrazione<br />
sanitaria. Notevole area<br />
di miglioramento è poi quella<br />
•<br />
<strong>dei</strong> vari adempimenti burocratici<br />
che sono spesso poco utili ai<br />
fini pratici ma particolarmente<br />
complessi da adempiere.<br />
Infine ci sono periodi (che<br />
possono in qualsiasi momento<br />
capitare durante la gestione<br />
quotidiana) in cui è necessario<br />
affrontare piccole o grandi<br />
emergenze che richi<strong>ed</strong>ono un<br />
intervento imm<strong>ed</strong>iato o semiimm<strong>ed</strong>iato<br />
e comunque professionale.<br />
Si può trattare di<br />
crisi respiratorie o sindromi re-<br />
Attualità in tema di<br />
teraPia trombolitica<br />
dell’ictus ischemico<br />
con t-Pa e.v.<br />
nei Paesi dell’Unione Europea. In particolare,<br />
il SITS-MOST, recentemente concluso,<br />
è uno studio multicentrico europeo,<br />
in aperto, osservazionale, che<br />
ha dimostrato come, nella pratica clinica<br />
di routine, il trattamento dell’ictus<br />
ischemico con t-PA e.v. entro 3 ore dall’esordio<br />
<strong>dei</strong> sintomi sia in grado di fornire<br />
risultati estremamente incoraggianti,<br />
anche in centri con scarsa esperienza<br />
di terapia trombolitica: ne sono risultati,<br />
infatti, un’incidenza di trasformazioni<br />
emorragiche sintomatiche sovrapponibile<br />
a quella degli studi randomizzati,<br />
una mortalità inferiore <strong>ed</strong> un aumento<br />
di circa il 5% di pazienti funzionalmente<br />
indipendenti a 3 mesi dal trattamento.<br />
Considerato che solo una minoranza di<br />
pazienti giungono in osp<strong>ed</strong>ale in tempo<br />
utile, e che il trattamento con t-PA<br />
e.v. risulta efficace sino a 4.5 ore, l’EMEA<br />
ha promosso uno studio randomizzato<br />
controllato vs. placebo, denominato<br />
ECASS III, tuttora in corso, destinato a<br />
pazienti che sfuggono alla finestra temporale<br />
delle 3 ore, ma ancora trattabili<br />
entro le 4 ore.<br />
Vengono infine brevemente considerati<br />
alcuni problemi relativi a questa promettente,<br />
ma anche rischiosa terapia<br />
spiratorie acute, ma anche di<br />
più banali, ma non sottovalutabili,<br />
problemi legati alla PEG<br />
o all’alimentazione. Non sempre<br />
in questi casi la risposta delle<br />
strutture pubbliche e del 118<br />
di fronte a richieste in emergenza<br />
o in semi-emergenza è<br />
stata pronta e all’altezza, delegando<br />
in molti casi scelte, decisioni<br />
o addirittura interventi di<br />
emergenza direttamente ai familiari.<br />
¢<br />
Giovanni Linoli<br />
Dipartimento di Neuroscienze, Osp<strong>ed</strong>ale San Donato, Azienda USL 8 di Arezzo<br />
dell’ictus ischemico: tra questi, la possibilità<br />
di estendere la trombolisi e.v. a pazienti<br />
ultra-80enni, l’utilità di impiego di<br />
metodiche di indagine vascolare non invasiva,<br />
la valutazione <strong>dei</strong> rischi legati all’uso<br />
concomitante di farmaci antitrombotici,<br />
etc.<br />
Nella terapia trombolitica dell’ictus<br />
ischemico acuto, il tempo è<br />
un elemento fortemente condizionante;<br />
tuttavia, l’efficacia della terapia<br />
trombolitica non dipende esclusivamente<br />
dalla definizione di una<br />
ristretta finestra terapeutica, ma da<br />
molte altre variabili cliniche, quali<br />
gravità del quadro neurologico e<br />
neuroradiologico all’esordio, eventuali<br />
patologie associate, attuali o<br />
pregresse, uso concomitante di farmaci<br />
antitrombotici, etc. 1 Risulta<br />
chiaro che il delicato bilancio rischiobeneficio<br />
correlato all’uso di t-PA (attivatore<br />
tessutale del plasminogeno<br />
ottenuto con tecnica ricombinante)<br />
nell’ischemia cerebrale acuta richi<strong>ed</strong>e<br />
personale sanitario con esperienza<br />
clinica specifica nell’ambito delle<br />
temi di approfondimento