Il Sacerdote degli Esploratori - 1947 - MASCI Reggio Calabria 4
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giovani promotori delle «Gioiose», i quali si mettevano tosto in<br />
rapporto col baronetto sir Francis Vane che a Bagni di Lucca<br />
aveva istituito i «Piccoli <strong>Esploratori</strong> della Pace», e ne aveva<br />
presentato un gruppo al re Vittorio Emanuele III, alla residenza<br />
reale di San Rossore.<br />
I «Piccoli <strong>Esploratori</strong>» erano divenuti poi, a Firenze, i “Ragazzi<br />
Patrioti”; ma delusero alquanto i dirigenti delle “Gioiose”<br />
genovesi, per l’inconsistenza del programma. Ben presto<br />
vennero a sapere che sir Vane era un dissidente del movimento<br />
britannico al quale rimprovera uno spirito militarista; ciò<br />
nonostante egli restava l’unica fonte a loro disposizione per<br />
conoscere e far conoscere gli <strong>Esploratori</strong>. 48<br />
Viveva a Genova, dove era simpaticamente noto, un<br />
gentiluomo<br />
inglese, il dottor<br />
Spensley,<br />
fondatore del<br />
Genoa Cricket<br />
and Foot-Ball<br />
Club, la società<br />
che conseguì il<br />
campionato<br />
italiano di calcio<br />
altre pubblicazioni<br />
48 Cfr. Civiltà Cattolica, quad. 1517, pagg. 562 segg. del 6 settembre 1913<br />
59<br />
e che resta conosciuta nel mondo sportivo col nome di «Genova<br />
1893». <strong>Il</strong> dottore era amico del prof. Mario Mazza, uno dei<br />
fondatori e l’animatore più attivo dei “Gioiosi” e gli procurò un<br />
incontro con sir Vane, che venne a Genova a tenere una<br />
conferenza sullo scautismo. La cosa piacque. I «Gioiosi»<br />
accettarono il programma <strong>degli</strong> <strong>Esploratori</strong>, che in tanta parte<br />
coincideva col loro, e si trasformarono, nel dicembre 1910, in<br />
«Associazione dei Ragazzi <strong>Esploratori</strong> Italiani».<br />
La nuova Associazione ebbe presto sezioni a Nervi e Voltri,<br />
presso Genova; a Firenze, a Napoli. Sennonché, appena un<br />
anno dopo, cominciava a declinare per l’abbandono dei due<br />
promotori, il dott. Spensley e il prof. Mazza, che si ritirarono a<br />
cagione dell’indirizzo militarista ed anticlericale che il colonnello<br />
Reghini, membro del Comitato Direttivo, vi andava imprimendo<br />
vigorosamente e apertamente.<br />
Rinacquero le «Gioiose», e della defunta Associazione, che<br />
pure aveva suscitato tante speranze, rimase, unico ricordo, il<br />
«giglio», che passerà in eredità agli <strong>Esploratori</strong> Cattolici Italiani.<br />
L’aveva «scoperto» un ragazzo, scolpito al sommo dell’arco<br />
della Cappella dei Lanaioli, nella vetusta chiesa di Sant’Agostino,<br />
non più ufficiata, che il Comune aveva concessa agli <strong>Esploratori</strong><br />
perchè vi facessero la loro sede. <strong>Il</strong> prof. Mazza, non conoscendo<br />
il significato del giglio adottato dagli <strong>Esploratori</strong> Inglesi,<br />
trovandolo di tipo francese (e borbonico), aveva pensato di<br />
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