Piano - Comune di Rogliano
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Secondo un stu<strong>di</strong>o pubblicato il 12/10/2010: dal vento un quinto dell'energia mon<strong>di</strong>ale<br />
entro il 2030, infatti il vento sod<strong>di</strong>sferà il 12% della domanda globale <strong>di</strong> energia entro il 2020 e<br />
oltre il 22% entro il 2030. Questo il risultato <strong>di</strong> una ricerca svolta dal Global Wind Energy<br />
Council (GWEC) e Greenpeace International, ovvero il Global Wind Energy Outlook 2010<br />
(GWEO), che ha sottolineato il ruolo chiave dell’eolico nel sod<strong>di</strong>sfare la crescente richiesta<br />
mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> energia e, al tempo stesso, <strong>di</strong> ridurre le emissioni <strong>di</strong> gas serra nell’atmosfera. Si<br />
stima infatti che entro il 2020 dal vento verranno prodotti circa 1.000 GW, con un risparmio<br />
totale <strong>di</strong> 1,5 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> tonnellate <strong>di</strong> CO2 ogni anno in atmosfera, 34 milioni in totale entro il<br />
2030 quando saranno 2.300 i Gigawatt <strong>di</strong> potenza derivanti dall’energia eolica.<br />
Lo stesso stu<strong>di</strong>o prospetta che il fotovoltaico sarà una delle fonti <strong>di</strong> produzione<br />
energetic protagonista dei prossimi <strong>di</strong>eci anni ma con un potenziale <strong>di</strong> crescita ancora<br />
molto ampio soprattutto da qui al 2030. Un rapporto che evidenzia come al 2020 il<br />
fotovoltaico potrebbe essere in grado <strong>di</strong> coprire circa il 5% della domanda energetica<br />
mon<strong>di</strong>ale. Una percentuale destinata a salire fino a 9% se si calcola come periodo <strong>di</strong><br />
riferimento un arco <strong>di</strong> venti anni da qui al 2030.<br />
2.2. SCENARIO ENERGETICO EUROPEO<br />
L’energia è stato un punto <strong>di</strong> notevole importanza per gli stati europei fin dai primi passi della<br />
comunità europea, come testimoniano la creazione della Comunità Economica del Carbone e<br />
dell’Acciaio ed EURATOM nell’imme<strong>di</strong>ato secondo dopo-guerra. Gli avvenimenti recenti,<br />
dalla presa <strong>di</strong> coscienza del problema del cambiamento climatico, al continuo rialzo del prezzo<br />
del petrolio e alla crescente insicurezza degli approvvigionamenti energetici hanno riportato al<br />
centro del <strong>di</strong>batto europeo la necessità <strong>di</strong> una politica energetica comune in grado <strong>di</strong><br />
fronteggiare le sfide presenti nel panorama energetico mon<strong>di</strong>ale. Nel marzo 2006 la<br />
Commissione Europea pubblica la sua analisi sulla situazione energetica degli stati membri<br />
racchiusa nel Green Paper intitolato “Una strategia europea per un ’energia sostenibile,<br />
competitiva e sicura ”.<br />
L’analisi rileva la mancanza <strong>di</strong> una politica energetica comune e delinea le aree in cui è richiesto<br />
un maggior intervento comunitario: risparmio energetico, incremento dell’uso delle risorse<br />
rinnovabili, sicurezza d’approvvigionamento, investimenti nelle innovazioni tecnologiche e<br />
necessità <strong>di</strong> parlare con una sola voce a livello internazionale.<br />
Il consumo energetico nell’area europea cresce moderatamente (0,7 % annuo circa) ma la<br />
<strong>di</strong>pendenza dalle fonti esterne sta aumentando (dal 50% al 70 % secondo il Green Paper)<br />
poiché le risorse europee stanno quasi finendo. Queste considerazioni sono meglio viste<br />
graficamente:<br />
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