maria giovanna peri galleria caffè guerbois via valdemone 35 abc 90144 palermo telefono +39 091.305004 cellulare +39 339.4204529 w w w . g u e r b o i s . i t nei locali adiacenti alla galleria è aperto il nuovo spazio caffè guerbois ceramiche d’autore in esposizione ceramiche dei maestri di caltagirone
LIBRI A<strong>RT</strong>A <strong>ntis</strong>.<strong>info</strong> 30 OSSO MASTROSSO E CARCAGNOSSO ENZO PATTI di Gianfranco Labrosciano e il codice svelato Se un codice è un insieme di segni e di comportamenti chiusi in una sorta di camera oscura che occorre illuminare per disvelarne i contenuti, l’operazione estetica di Enzo Patti sulla leggenda di Osso, Matrosso e Carcagnosso offre una chiave, uno strumento visivo che traduce in immagini un mondo oscuro e impenetrabile e ne svela i particolari e le regole nascoste, tenute segrete, che vengono alla luce e si scoprono come i nodi di una matassa che, sbrogliandosi, si dipana. Intanto, le lettere di un alfabeto criptico, più vicino all’impaginato numerico di un’antica, sepolta civiltà. E già l’artista ci aveva abituati alla sua scrittura straniante e misteriosa allorché, riscoprendo e lavorando attorno all’arte cappera, aveva riscoperto in altri cicli estetici il fondamento di una scomparsa civiltà i cui reperti, rinvenuti a Favignana, erano la metafore di un’altra, incomprensibile e inaccessibile realtà. Ma lì il rimando era all’arte. Qui è al delitto, alla morte e alla distruzione devastante. Certo, Enzo Patti è uno scopritore di segni e si comporta con l’isola di Dopo il giuramento, una stretta di mano più un bacio al capo società ... Enzo Ciconte, Vincenzo Macrì, Francesco Forgione Osso, Mastrosso Carcagnosso Immagini, miti e misteri della ‘ndrangheta prefazione di Nino Buttitta illustrazioni di Enzo Patti Rubbettino Editore ISBN 978-88-498-2762-0 Asso di coppe e due di bastoni ... Osso sbarcò in Sicilia e non andò più oltre, Mastrosso oltrepassò lo stretto e si fermò in Calabria, Carcagnosso proseguì il viaggio e raggiunse la Campania... Favignana come l’archeologo nei riguardi del territorio. La scava e la studia. E se un segnale, un reperto, una qualunque traccia viene alla luce ecco che la mitizza e finanche la razionalizza, in un certo senso sublimandola, sebbene con l’ausilio di quello strumento alchemico che è l’arte. In questo caso, però, non si tratta di mitizzare ma di raccontare una triste leggenda, e l’artista raggiunge un duplice scopo: rendere vieppiù leggendaria l’isola di Favignana e dire la verità ingannando, poiché l’arte, alla fine, altro non è che la capacità di ingannare per dire la verità, che è la stessa cosa. L’inganno, allora, è nel castello-fortezza che non è una dimora principesca ma una prigione nefasta, tre nodi che non sono di un fazzoletto ma di tre padri fondatori delle più abominevoli nefandezze, Osso, Matrosso e Carcagnosso,ovvero mafia, ‘ndrangheta e camorra, una ciotola di pane che però è cotto nel vino, l’albero delle tredici foglie come i tredici signori dell’onorata società dello sgarro, e via dicendo. Un lungo catalogo, insomma, di appunti visivi per rendere palese un segno oscuro, anzi, un sistema di segni e di rapporti convergenti in un insieme solo all’apparenza irrazionale, ma in realtà prodotto in tutte le declinazioni di una sottocultura religiosa, materiale e folkloristica Guardandoli più da vicino si vedeva ch’erano tre cavalieri ... Sul tavolino c’era una cassetta, pure di noce finissimo, e dentro la cassetta c’erano tre spade tutte d’oro, incrociate e legate insieme ... il cui unico scopo era e resta quello della sopraffazione, della violenza e della più cieca barbarie. Per questo giudico lo sforzo di Enzo Patti assolutamente prezioso. Se si osservano i disegni con i quali l’artista siciliano ha da poco illustrato Osso, Matrosso e Carcagnosso, il volume di Enzo Ciconte, Francesco Forgione e Vincenzo Macrì edito da Rubbettino, si evince chiaramente come negli sguardi, nei gesti e persino negli oggetti rappresentati circoli un’aria sinistra, bieca, torva e triste, minacciosa e “cattiva”. La quale, sostanzialmente, è il giudizio dell’artista di aperta condanna, e il freddo alone che circonda taluni soggetti - per tutti, si veda la tavola rappresentante il bacio del giuramento - pur nel sapiente dosaggio delle ombre e dei chiaroscuri che evidenziano masse e volumi, nel deciso tratteggio incrociato e nell’uso magistrale del pennino, rivela pur sempre l’animus dell’uomo, ostile, sebbene coinvolto per forza di cose, all’oggetto rappresentato. Rubbettino Editore <strong>www</strong>.rubbettino.it A<strong>RT</strong>A <strong>ntis</strong>.<strong>info</strong> 31