Prospezioni geofisiche - Treccani
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ESPLORAZIONE PETROLIFERA<br />
anche il denominatore nell’espressione che lega R alle<br />
impedenze acustiche.<br />
Aumentando l’angolo di incidenza di un’onda P, oppure<br />
la distanza sorgente-ricevitore, si generano anche onde<br />
S riflesse e trasmesse. La deviazione dell’incidenza dalle<br />
condizioni normali è descritta dalle equazioni di Zoeppritz<br />
(Sheriff e Geldart, 1995), piuttosto complesse ma, dopo<br />
opportune approssimazioni, utili per descrivere la propagazione<br />
e per gli studi che riguardano la ripartizione<br />
dell’energia alle interfacce, connessa ai valori di ampiezza<br />
dei segnali. Un esempio è dato dalle analisi AVO<br />
(Amplitude Variation with Offset) che riguardano lo studio<br />
dell’andamento delle ampiezze riflesse in funzione<br />
delle distanze di registrazione dalla sorgente (Castagna<br />
e Backus, 1990).<br />
Nel caso di incidenza critica, il seno dell’angolo critico<br />
(a c ) è uguale al rapporto fra le velocità nei due mezzi.<br />
In questo caso si ha riflessione totale e si raggiungono<br />
le condizioni per prendere in considerazione anche le<br />
onde di interfaccia (head waves), utilizzate nel metodo<br />
sismico a rifrazione. Infatti, per la legge di Snell, quando<br />
l’angolo del raggio trasmesso (a t ) raggiunge il valore<br />
di p2 si ha: sena c V 1 V 2 e anche a c sen 1 (V 1 V 2 ).<br />
In fig. 10 sono mostrate la posizione di una sorgente,<br />
la rifrazione all’interfaccia fra lo strato superficiale<br />
(0) e il primo strato consolidato (1), la riflessione all’interfaccia<br />
(1, 2), le onde superficiali con il loro moto<br />
retrogrado, la freccia che indica le onde dirette che vanno<br />
dalla sorgente ai sensori investendo solo lo strato (0),<br />
l’onda acustica che si propaga in aria e infine le riverberazioni<br />
(riflessioni multiple al tetto e alla base di strati<br />
sottili) in prossimità dei ricevitori. L’onda in aria, generata<br />
alla sorgente e avente una velocità di propagazione<br />
di 340 ms, costituisce un importante disturbo che<br />
può mascherare gli arrivi degli echi, specie nelle acquisizioni<br />
ad alta risoluzione per obiettivi prossimi alla<br />
superficie.<br />
Nella moderna acquisizione sismica, ogni punto di<br />
ricezione è normalmente costituito da gruppi di sensori<br />
fig. 10. Raggi rifratti,<br />
riflessi, segnali multipli<br />
e rumori generati<br />
dalla sorgente.<br />
onda d’aria<br />
diretta<br />
ac<br />
(geofoni a terra o idrofoni in mare) per aumentare la sensibilità<br />
del sistema di acquisizione e migliorare il rapporto<br />
segnalerumore. I gruppi possono essere spaziati<br />
di qualche decina di metri e i profili possono essere lunghi<br />
più chilometri. Nei rilevamenti terrestri il principale<br />
rumore generato dalla sorgente è costituito dalle onde<br />
superficiali. Si può cercare di attenuare questa propagazione<br />
orizzontale rispetto ai segnali riflessi (verticali)<br />
mediante opportuna disposizione dei geofoni sul terreno<br />
all’interno dei gruppi.<br />
Eventi anomali importanti sono le diffrazioni e le<br />
cosiddette multiple. Le diffrazioni avvengono quando il<br />
fronte d’onda incontra brusche discontinuità litologiche<br />
o geologiche, che si comportano come sorgenti secondarie<br />
che diffrangono l’energia incidente, disperdendola.<br />
Sono considerate rumore nella sezione sismica, che<br />
può essere corretta e ripulita nella fase di elaborazione<br />
mediante l’applicazione del cosiddetto processo di migrazione<br />
(fig. 11).<br />
Le multiple si hanno quando l’onda simica è riflessa<br />
più di una volta. Si distinguono in multiple a percorso<br />
ground roll riverberazioni strato superficiale<br />
r 0, V 0<br />
riflessione<br />
ricevitori<br />
rifrazione<br />
strato 1: r 1, V 1<br />
strato 2: r 2, V 2<br />
254 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI<br />
Z<br />
T<br />
fig. 11. Schema della generazione<br />
e del riconoscimento di immagini di diffrazioni<br />
da discontinuità.<br />
X<br />
X